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Autore: criceto killer    26/04/2014    2 recensioni
Questa è una storia che realizza il sogno di ogni ragazzo/a.. Ambientato in un contesto dove i bambini-adolescenti si sono ribellati agli adulti riducendoli ad uno stato di schiavitù, tutto sembra andare per il meglio, finalmente liberi, almeno fino a quando il nuovo governatore, un ragazzo di 17 anni fa spargere degli strani e sospetti dischetti bianchi... 5 ragazzi capiscono che c'è qualcosa che non va e stanchi della situazione partono per fare ciò per cui sono nati, ribellarsi..ribellarsi a chi li vuole controllare.. il governatore..
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Doveva aver notato il mio smarrimeto perché sul suo volto si allargò un ambiguo sorrisetto -Che c'è? Nessuno ve lo ha detto? Dai, vieni o faremo tardi!- s'incamminò verso il corridoio e io lo seguii, quel tipo era strano. Cosa ci avrebbe insegnato? Perché? Chi era? - Ripercorremmo la strada a ritroso ed entrammo nella stanza che avevamo pulito, la stanza era ben illuminata e solo ora notai alcune cose che mi erano sfuggite, o meglio che prima mi erano apparse in modo diverso: le pareti erano di pietra, ma non erano affatto lisce, piene di rientranze e sporgenze erano perfette da scalare; C'era una trave, parallela all'entrata , che collegava le due pareti opposte, appesi a questa trave c'erano dei grandi anelli in ferro. Erano già tutti lì ad aspettarci. Baka stava parlottando con Blake mentre Zakir se ne stava stranamente in disparte, a braccia conserte con lo sguardo assente, li raggiunsi. -Scusate il ritardo, non so cosa e se vi abbiano spiegato ma vi darò comunque qualche dritta veloce. Il collare serve per monitorarvi, controllerà la vostra posizione e il battito cardiaco, in caso vi trovaste in pericolo il collare ci manderà un messaggio sul cercapersone, in poche parole studierà le vostre reazioni. Per quanto riguarda il cercapersone, non solo serve per mantenervi in contatto con il capo e da oggi anche con me ma dentro vi sono informazioni molto utili, c'è una mappa completa dell'edificio, vi spiega la funzione di tutti i gadget che abbiamo al momento, è sempre aggiornato, quindi se vedete qualcosa di nuovo potete stare tranquilli, lo troverete. Il piano iniziale è cambiato un po', prima avreste dovuto infiltrarvi nella base principale del governatore e fornirci informazioni ma abbiamo scoperto che hanno tutti i vostri dati quindi sfrutteremo la cosa a nostro favore, diventerete la nostra immagine, l'immagine della rivoluzione, raggrupperemo ribelli e lasceremo il lavoro a loro..- lo interruppi -Che cosa? Non funzionerà mai! Sono tutti fatti e strafatti di quei cavolo di dischetti bianchi!- lui sorrise, parlava come un generale che incoraggia i propri soldati -Si, è vero. Per questo abbiamo bisogno di voi. Dovete modificarne gli ingredienti, ci sono due fabbriche, non dovete fare altro che intrufolarvi e cambiare gli ingredienti. Domande?- Baka alzò la mano senza tuttavia aspettare il suo consenso per parlare -Si, una. Chi diavolo sei?- -Sono Vladimir, saró la persona su cui concentrerete il vostro odio per le prossime 10 settimane, vi allenerò e farò in modo che la vostra missione non si trasformi in un suicidio di massa- Vladimir... Solo il nome dimostrava quanto sia prepotentemente forte, determinato, autorevole. Non è da tutti riuscire ad azzittire 4 teppistelli arroganti. Nessuno aveva domande o il coraggio di porne una, lui ci squadrò grattandosi dietro la nuca, poi si riscosse - Bene, seguitemi, prima di tutto facciamo qualche esercizio di potenziamento e resistenza - Uscì di buon passo dalla stanza e noi ci affrettammo seguirlo per il corridoio delle stanze, uscimmo dalla porta davanti la quale Vladimir mi aveva bloccata con lo sgambetto, lui passò una tessera sulla serratura e spalancò la porta ma bloccò Blake che stava per passare -Prima il più veloce o quello con più mira, poi qualcuno bravo ai "lavoretti manuali", in fondo rimane quello più bravo nei combattimenti corpo a corpo, questa formazione vi salverà in molte occasioni- Baka e Blake si fecero da parte invitando me e Zakir a farci avanti, Vladimir ci guardò, per un secondo nel suo sguardo vidi una scintilla di eccitazione, come se i suoi occhi avessero sorriso. Partì di corsa scendendo i gradini due a due, nonostanti fossi la più veloce sapevo che non sarei mai riuscita a scendere a quella velocità, per lo meno senza cadere, così, giusto per risparmiare tempo, saltai sul corrimano arrivando in un battibaleno in fondo alle scale. Vladimir mi superò non appena i miei piedi toccarono terra, quindi partii all'inseguimento. Il giardino aveva un campo di atletica di 400 metri circa circondato da tanti alberi che quasi sembrava un bosco. -10 giri! Forza!- Dovevamo fare 10 giri e lui non accennava a rallentare. Dopo i primi 5 giri non ero tanto sicura di avere ancora le gambe, ne ebbi la certezza solo quando iniziarono a bruciarmi i polpacci, i tendini e le caviglie ma ero determinata a mantenere il suo ritmo. Regolarizzai il respiro e cambiai passo in modo che quando avanzavo con il piede destro portavo avanti lo stesso braccio, così riuscii a dimezzare la fatica e a finire i miei 10 giri con gambe tremanti e un fiatone da asma. Il secondo non fece in tempo a tagliare il traguardo che io crollai sulle ginocchia rimettendo la colazione. Tremavo era inutile cercare di nasconderlo, dovevo essere molto pallida perchè Vladimir dopo aver mandato dentro lattina mi si avvicinò chinandosi alla mia altezza -Guarda che di questo passo il coniglietto ti sbranerà- sorrise facendomi l'occhiolino, alle mie spalle potevo sentire i coniati di Blake e Zakir mentre Baka se ne stava steso a faccia in giù sul percorso, non ero convinta che fosse totalmente cosciente. Lattina tornò e diede a tutti un bicchiere di acqua zuccherata, non che servisse a farci recuperare, ma tolse il sapore di vomito ed evitò a qualcuno la perdita dei sensi. -Forza, non abbiamo ancora finito!- ci fece fare un altro giro correndo all'indietro, uno a skip e un altro a calciata dietro. -Non mi sento più le gambe..- mugugnò Blake mentre facevamo un po' di stretching per rilassare i muscoli. Baka era preoccupatamente pallido, aveva l'aria sconvolta, Zakir, invece, rimase in silenzio per tutto il tempo, si comportava in modo strano, non sorrideva, non faceva battutine, non era arrogante, ubbidiva, era come una marionetta di legno, senza emozioni, senza pensieri. Avrei dovuto dirgli qualcosa, in fondo lui che l'aveva visto morire doveva rivedere quella scena ogni volta che chiudeva gli occhi, non avevamo voluto sapere i dettagli, nè volevamo parlarne ancora ma non potevo permettere che tutto ciò gravasse sulle sue spalle, decisi che non appena ne avessi avuto l'occasione gli avrei parlato, la cosa mi spaventava ma Zakir mi spaventava di più. Vladimir ci fissava, avevo paura di averlo deluso con i nostri risultati più che scadenti -Per adesso basta, potete andare a pranzare, ci rivediamo qui alle due- Vladimir s'incamminò verso la mensa e io gli corsi dietro -Come siamo andati?- il suo sorriso non si era spento, non ervamo andati bene ma neanche male, era.. soddisfatto? Aiutai Baka a tirarsi in piedi e tornammo nella nostra stanza dove trovammo il pranzo sulla scrivania -Cibooo!!- disse teatralmente Blake allungando le mani. Ci sedemmo sulla scrivania e sulle sedie, mangiavamo in silenzio, quando si ha fame sembra tutto così buono.. Notai che, invece, Zakir non sembrava avere molta fame. Quando finii mi piantai di fronte a lui -Puoi venire un secondo?- lui distolse lo sguardo e si alzò seguendomi in corridoio -Stai bene?- chiesi prima ancora di voltarmi dalla sua parte, quindi per lui fu facile cogliermi di sorpresa e spingermi contro il muro -Secondo te.. ho l'aria.. di uno.. che sta bene?- parlava a denti stretti mentre mi teneva un braccio sotto la gola schiacciandomi la trachea e impedendomi di respirare mentre con l'altro mi teneva bloccate le mani, cercai di rispondere con voce strozzata -T-te l'ho chiesto apposta! Se c'è qualcosa di cui vorresti parlarmi..- bastò un occhiata omicida per fermarmi -Parlarne non lo riporterà in vita! Non cancellerà ciò che è successo!! Niente potrà mai farlo! Loro non ci sono più, Leyla! Non li rivedremo mai più! Se ti sei convinta con frasi con frasi tipo "loro vorrebbero che.." allora sei più stupida di quanto pensassi! LUI NON VOLEVA MORIRE!- stava urlando e io ormai non avevo più la forza per rispondere -Nessuno vuole morire, succede e basta! Ora lasciala!- era Baka c'era anche Blake, forse le grida di Zakir avevano attirato la loro attenzione. Mi lasciò tirando un pugno, con rabbia, sul muro a pochi centimetri dal mio viso. Blake gli afferò l'altro braccio rigirandoglielo dietro la schiena e bloccandolo contro al muro mentre Baka mi afferrava per un polso tirandomi via. -Ti vuoi calmare? È già la seconda volta!- la seconda volta..? Mi venne in mente quando solo il giorno prima io e Baka, tornando dall'elicottero, avevamo trovato Blake che bloccava Zakir al pavimento. Che gli stava succedendo? Zakir non se ne stava certo fermo a farsi sottomettere da Blake, gli tirò una gomitata e un pugno sotto al mento. Blake reagì e scoppiò il finimondo -Fermi!- gridai gettandomi per mettermi in mezzo ma il risultato fu che un pugno nello stomaco mi aiutò ad abbassarmi in tempo a schivarne un altro. Il colpo mi fece cadere all'indietro e rimasi lì stringendomi la pancia che ultimamente stava prendendo fin troppi colpi. Sentii altre due o tre voci e distinsi anche quella di Vladimir -Ma che stavate facendo! Vi è andato in pappa il cervello? Siete amici, no?- smisi di ascoltare, non me ne importava. Tutto questo non aveva senso, non aveva senso Zakir che cercava di strozzarmi, ne che Zakir e Blake si picchiassero in quel modo. Capitava spesso che litigassero e si picchiassero ma in quei casi mai nessuno dei due colpiva per fare male. -Hey pulce, stai bene?- -Zitto, Baka!!- strillai io rimettendomi in piedi a fatica ignorando spudoratamente la mano che mi porgeva. C'erano voluti 3 soldati e il nostro istruttore per calmare le acque tra i due, erano ancora tutti in corridoio, Vladimir si zittì guardandomi, mi feci avanti tremante con ancora la mano premuta sul fianco. Loro mi guardavano, fecero per scusarsi ma io li bloccai tirando a ciascuno uno schiaffo che lasciò un bel segno rosso delle mie cinque dita. -Si può sapere cosa cazzo vi è preso?!! Razza di trogloditi ritardati!- feci per andarmene e loro all'unisono esclamarono -Scusa, Ley'!- io alzai un braccio e poi il terzo dito della mano dello stesso svoltando l'angolo. In quel momento mi suonò il cercapersone.
  
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