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Autore: Monkey_D_Alyce    26/04/2014    6 recensioni
Viaggiando sulle note delle canzoni di "Spirit. Cavallo selvaggio", si scopriranno i pensieri e i momenti di vita vissuti da Portgas D. Ace, un giovane e coraggioso pirata, che, come Spirit cercava un posto nel mondo, pieno di ostacoli e avversità...
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sulle note di una canzone'
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Levati di dosso!

 
 
 
Tu credi che ho paura di te , si tu lo credi!
e invece sto ridendo di te e non mi vedi!

 
Sono partito per i Sette Mari e, alla fine sono riuscito ad incontrarti…Barbabianca!
Tutti ti temono, persino la Marina, facendo chinare il capo in segno di rispetto a tutti coloro che incrociano il tuo sguardo.
Beh, ti posso solamente dire che io non ho paura di te! Non mi fai né caldo né freddo!
Ti credi l’uomo più forte del mondo? Sappi che io ti sconfiggerò!
Sì, ci riuscirò! E sappi che poi ti riderò in faccia!
 
Oh ma se tu vuoi averne un po'
sai che sono pronto, però…

 
Ti guardo, mentre tu mi fissi a tua volta con quell’aria strafottente, considerandomi solamente un pivello che deve imparare a stare il mondo! Ti sbagli!
Perché i tuoi uomini ridono? Perché tu non muovi nemmeno un dito per parare i miei colpi?
Non ho mai avuto pietà per nessuno! Nemmeno quando Rufy ed io eravamo bambini!
Al solo ricordo di quella peste del mio fratellino…mi scappa un sorriso divertito per ciò che gli facevo passare…
 
Oh e levati di dosso e gioca il mio gioco
levati di torno è meglio per te!
E levati di mezzo che sono selvaggio
e credo sia più facile per te se vai via di qua!

 
Ace!!! Aspettami! Voglio venire con te!” mi rincorreva ogni volta! Tutte le volte che uscivo di casa, lui, puntualmente, mi seguiva.
Ma io ero bravo. Scappavo ogni volta senza riuscire a farmi prendere.
Correvo per i boschi, schivando tutti gli ostacoli che mi si presentavano davanti. Conoscevo il Monte Corvo come le mie tasche.
Lo mettevo in difficoltà, al fine di levarmi di torno quel ragazzino impertinente e rompi scatole, ma non si arrendeva mai!
Io ero un mostro, ma perché lui mi voleva conoscere? Perché voleva diventare mio amico?
La prima volta che ci siamo visti, gli avevo sputato in viso, senza ritegno, perché mi sembrava solamente un moccioso che si credeva un Grande pirata.
Mi rispose alterato, dicendo che non dovevo essere così maleducato, ma poi…si fermò, come se si fosse ricordato di una cosa da sbrigare…
Ah! Non ti preoccupare! Era solamente uno sputo, non è morto nessuno! Diventiamo amici?
Rimasi molto stupito, anche se non lo detti a vedere…un ragazzino che non aveva paura di me e che voleva conoscermi a tutti i costi…
 
Lo sai che è solo un gioco che mi va di giocare…
 

Quando Rufy mi inseguiva dappertutto mi sentivo un po’ al centro dell’attenzione.
Mi piaceva, in fin dei conti, essere cercato fino allo stremo delle forze di quel marmocchio così vivace e solare, che poi perdeva le mie tracce, per poi calpestare i piedi per terra indispettito… consideravo tutto quello un gioco…e mi divertivo…
 
Perché non scappi non lo so,
perché vuoi rischiare?

 
Uffa! Mi è ancora sfuggito! ACE!!! VEDRAI CHE TI PRENDERO’ E A QUEL PUNTO, SAREMO AMICI!!!” urlò una volta con tutto il fiato che aveva in corpo.
Perché diamine non scappava? Perché continuava ad essere così testardo?
Molte volte, rischiava persino la vita: una volta cadeva in un burrone, un’altra era inseguito dai lupi affamati del Monte Corvo e l’altra ancora si ritrovava davanti agli animali più feroci ed immensi della foresta…e lui…alla fine tornava a casa, pieno di ferite, alcune anche molto profonde, sempre con il sorriso sulle labbra, ridendo divertito delle avventure che aveva vissuto sulla sua pelle…
 
Oh ma se tu vuoi averne un po'
sai che sono pronto però…

 
Ora, io e Rufy, siamo fratelli.
Non lo siamo di sangue, ma di spirito e questo ci basta per andare avanti a vivere le nostre avventure, sapendo che quando uno di noi sarà in difficoltà, l’altro accorrerà ad aiutarlo e a sostenerlo.
Questo non è uno di quei casi…Rufy si sta’ ancora allenando, non ha ancora diciassette anni, ma so che mi sosterrà lo stesso perché c’è un filo che ci unisce.
 
Rufy! Ti prometto che batterò Barbabianca! Sarai orgoglioso di me!
 
“Barbabianca! Preparati ad essere sconfitto da Portgas D. Ace!”
 
Oh e levati di dosso e gioca il mio gioco …
E levati di torno è meglio per te!
E levati di mezzo che sono selvaggio!
 

Attacco Edward Newgate perché sono sicuro che ce la farò.
Davanti a sé ha un mostro, che al mondo non è stato mai voluto da nessuno, se non dai suoi fratelli.
Mi mancano…mi mancano moltissimo, ma loro contano sul loro fratello maggiore, che andrà in loro aiuto quando saranno in difficoltà…e io sarò li…di fianco a loro…
 
E credo sia più facile per te …
se vai via di qua!
Se vai via di qua!
Di qua!
Se vai, se vai, se vai…
Se vai via di qua!

 
Forse Barbabianca è meglio che tu fugga il più lontano possibile da me, se non vuoi perdere il tuo onore e titolo di Imperatore del mare.
Sono Portgas D. Ace… e ti sconfiggerò!







Angolo di Alyce: Salve a tutti!
In questo capitolo si ha l'incontro tra Barbabianca ed Ace, ma anche i suoi ricordi passati con Rufy.
Come successe con il suo fratellino, guarda con "disprezzo" anche l'Imperatore, che mantiene il suo sguardo e il suo sorriso, volendolo così, ferito sia fisicamente che moralmente...diciamo più morto che vivo...dopo tutti i tentativi che ha fatto per ucciderlo, senza alcun successo.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Ciao e un strasuperbacione a tutti!!!
Alyce :)))))))
  
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