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Autore: JanineRyan    26/04/2014    1 recensioni
La storia è ambientata alcuni mesi dopo la grande vittoria di Harry & co., ma con alcuni cambiamenti... Voldemort non è morto, anzi si è riorganizzato per un nuovo e grandioso attacco! Altri personaggi, importanti nella mia storia, non sono morti: Piton, Silente, Bellatrix e...
Storia completamente concentrata sul mio personaggio preferito: Lucius Malfoy!!! Il quale dovrà confrontarsi con una ragazza di origini babbane che metterà in crisi le sue convinzioni di purosangue!
***
Ho modificato l'intro per la piega differente presa dalla storia!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IN GUERRA E IN AMORE NIENTE REGOLE'
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Un saluto a tutte/tutti!
Spero che questo capitolo vi piaccia... un grandissimo abbraccio e buona lettura!
Recensite, ogni critica o parola positiva saranno ben accette!
Ale




«Chloe Summers, nel mio ufficio. Subito!»
La voce rimbombò in tutto il giardino.
Chloe tremava dalla rabbia e Draco la guardava senza parlare, il volto serio e impassibile. Secondo Chloe, avrebbe dovuto avere quantomeno un mezzo ghigno di soffisfazione… dopotutto, lei si era messa nei guai per colpa del ragazzo e, ne era sicura, sarebbe andata incontro ad una  severa punizione.
Udii dei passi camminare con fermezza lungo il corridoio, avvicinandosi a lei e a Draco.
«Tutti nei propri dormitori.» sbraitò il professore.
Nessuno si mosse. Fermandosi alle spalle della ragazza, il mago si voltò, fulminando tutti gli studenti presenti con lo sguardo: «Subito!».
Gli studenti si dispersero come uno sciame.
Chloe guardò Draco negli occhi, il giovane Serpeverde la guardava con freddezza. Mai le aveva riservato un simile sguardo…
«Anche tu Draco. Subito nel tuo dormitorio. Non fartelo ripetere.»
Senza proferire parola, il ragazzo annuì e seguì i suoi compagni Serpeverde nei sotterranei. Tenendo una mano sulla mascella, raggiunge Zabini e Pansy.
Chloe osservò i movimenti di Draco, si sentiva terribilmente in colpa... ma quelle parole… non doveva.
Rimasta sola nel giardino, si voltò, guardando il professore. Solo allora si accorse che, a fianco di Lucius, c’era anche Piton. Posando una mano sulla spalla della ragazza, Lucius disse rivolto all’amico:
«Vai pure, Sev. Parlo io con lei.»
«Non credo sia opportuno…» rispose Piton, scoccando uno sguardo veloce alla ragazza.
Chloe vedeva chiaramente nei suoi occhi il disgusto e la pena che provava.
«Non preoccuparti. Va tutto bene.» confermò Lucius.
Piton, con passo veloce, si allontanò dal corridoio, anticipandoli per la via che conduceva ai sotterranei. Rimasta sola con Lucius, Chloe guardò il mago. Era ancora molto affascinante, ma si vedeva chiaramente quanto soffrisse. Quanto avesse pianto per il loro addio… Chloe lo intuì per la lacrima non versata, che inumidiva l’angolo dei suoi occhi e che conservava… per consumare il suo dolore in privato, lontano da sguardi indiscreti. 
«Andiamo.» disse con voce rotta.
Rassegnata, la ragazza seguì il professore lungo le scale, fino a raggiungere il suo ufficio. Seguendo Lucius verso i sotterranei, Chloe si sentiva terribilmente colpevole… in cuor suo, sapeva di aver sbagliato a comportarsi così con Draco, ma la cosa era andata oltre ogni sua immaginazione. Lei voleva solo farsi ascoltare… voleva solo che l’amico sapesse la verità… che la conoscesse e che la lasciasse parlare per spiegare come stavano realmente le cose…
Mentre seguiva il mago, continuava a pensare alle vacanze: tutto era andato in rovina… dopo un inizio grandioso con lei e Lucius innamorati e felici, dopo la loro prima notte insieme e la decisione di giocare il tutto per tutto, tutto era andato in rovina… la sua amicizia con Draco… i rapporti con i Grifondoro… la sua storia d’amore con Lucius. Tutto.
Dopo la fuga da Malfoy Manor, Chloe era tornata a casa sua: le mancava terribilmente la sicurezza che quelle quattro mura le davano, le mancava il suo letto e tutte le sue cose. I suoi genitori, come sempre dopo il Natale e i festeggiamenti di Capodanno, partivano per una vacanza solitaria in qualche località caraibica. Non le era mai importato di restare sola, anzi adorava stare a casa senza i suoi genitori. Ma, questa volta, aveva bisogno di qualcuno al suo fianco. Durante quella settimana, aveva bevuto litri di alcool per dimenticare il dolore dell’addio… o almeno nel tentativo di soffocarlo… ma, dopo aver dato fondo alla cantina privata della sua famiglia, e alla riserva segreta di suo padre nascosta nel suo studio al secondo piano, si era guardata allo specchio e aveva visto solo una ragazzina triste… triste e sola… aveva perso la speranza. Aveva perso Lucius. Le peggiori vacanze della sua vita.
Sbuffò, mentre camminava nei sotterranei seguendo il mago. Guardò le sue spalle, erano forti.
“Cosa gli sarebbe costato risponderle? Parlarle?” pensò, aveva il diritto di dare una spiegazione!
Camminava guardando i gradini davanti ai suoi piedi, non aveva nemmeno il coraggio di alzare lo sguardo.
Seguendo Lucius, ripensò anche al viaggio sul treno per Hogwarts; aveva tenuto stretta la sua fiaschetta piena di vodka liscia. Non era il massimo della bontà, nulla a che fare con il Whisky Incendiario invecchiato che Lucius le offriva sempre… ma era un’alternativa accettabile. Lucius… ripensò alle sue labbra e al suo sapore… avrebbe voluto corrergli incontro e, spingendolo contro il muro, baciarlo.
La mano le pulsava all’impazzata, ma cercava di non darci peso.
«Avanti. Entra.» disse Lucius, interrompendo i pensieri della giovane.
Senza fiatare, con il capo chino, la ragazza superò la porta che il professore teneva aperta. L’ufficio era come Chloe se lo ricordava. Finemente arredato con tinte scure.
Rimase in piedi accanto alla porta. Lucius prese posto dietro alla scrivania e, posando i gomiti sul tavolo, si sporse verso la ragazza, guardandola attentamente negli occhi.
“Perché non mi guarda?” si chiese il mago osservando Chloe.
Lucius bruciava dalla voglia di baciarla… voleva sfiorarle il volto e passare la mano tra i suoi capelli per poi annusarli… morsicarle le sue rosse labbra… sicuramente sapevano di burrocacao alla fragola.
«Siediti.» le ordinò.
La giovane Grifondoro obbedì senza protestare. Si guardarono ancora per diversi minuti, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Lucius chiuse gli occhi e, coprendosi il volto con le mani, si stropicciò gli occhi.
«Chloe…» iniziò, abbassandosi le mani e incrociando gli occhi di ghiaccio della giovane. «Ma che cosa diavolo ti è preso?».
Silenzio. Alcuni secondi di silenzio. Chloe assorbì la domanda… non poteva crederci! Le stava davvero chiedendo cosa le era preso? Avvertì una forte rabbia crescere in lei… non poteva trattenersi, non più… le girava ancora un po’ la testa per le grandi quantità di alcool bevute negli ultimi giorni a stomaco vuoto. Era presa da una forte nausea.
«Cosa mi è preso?» ripeté la ragazza, irritata. «Cosa mi è preso?» ripeté nuovamente lei, alzando il tono della voce.
Una miriade di pensieri attraversarono la sua mente… come poteva chiederglielo? Cosa si aspettava da lei? Che stesse bene? Che lo avesse già dimenticato? No! Lei non lo aveva dimenticato! Mai! Mai e poi mai! Lei lo avrebbe sempre portato del suo cuore… per sempre… lo amava… lei lo amava…!
Guardando il suo corpo rilassato seduto dietro la scrivania, lo sguardo accigliato e le occhiaie che gli circondavano le due perle grigie: era ancora più irresistibile.
 Lucius la guardò rassegnato; comprendeva l’irritazione della ragazza. Ma cosa poteva fare? Aveva anche lui sofferto… aveva trascorso gli ultimi giorni chiuso in camera sua, maledicendosi per non aver detto la verità a Chloe. Senza contare che ancora le celava un’altra verità, quella più grande: la verità sulla guerra.
«Chloe…» s’interruppe, si sentiva uno stupido nel confessare i suoi sentimenti. «Sono stato malissimo… non volevo mentirti…»
Lui: il grande Lucius Malfoy. Orgoglioso e ricco Mangiamorte, fedele alleato di Lord Voldemort da anni. Potente e sempre pronto alla battaglia… abile nelle arti magiche e nelle pozioni. Si era sempre sentito superiore a tutti perché non si era mai innamorato. Si reputava superiore per questo! Mentre ora? Balbettava davanti a una ragazzina… ad una stupida ragazzina… davanti a Chloe: lo strumento del suo Signore e Padrone!
«Invece lo hai fatto: mi hai mentito!» sibilò Chloe. «Sai quanto contassi sull’amicizia con Draco? Dovevi dirmi la verità! Lui ora mi detesta! Non  vuole più vedermi!»
«Ti importa davvero di lui? Di Draco?»
«Che vorresti dire?» chiese Chloe irritata.
«Tanto per dirne una… se davvero ti impora di mio figlio, non avresti iniziato una relazione con me.» rispose, posando la schiena sulla poltrona di pelle e osservando la reazione della Grifondoro.
Chloe si alzò di scatto, colpendo con le mani strette a pugno la scrivania e gettando per terra la maggior parte dei documenti.
«Certo che hai una bella faccia tosta Lucius!» urlò. «Sono stata malissimo! Ho pianto per te! Invece sei solo un ipocrita schifoso!» puntò l’indice contro di lui. «Tu mi hai fatta cadere ai tuoi piedi! Tu mi hai sedotta… tu sei l’uomo tra noi due… l’adulto! Io ho cercato di resisterti ogni vo…»
Ma il mago la interruppe: «Basta, Chloe! Tu mi hai amato! Ammettilo che quello che provi per me è amore! Ammettilo per l’amor del cielo!»
«Io…io…» balbettò Chloe, ancora senza fiato.
«Ammettilo per Merlino!»
Superando la cattedra, Chloe raggiunse Lucius ancora seduto sulla poltrona.
I movimenti di lei, fecero scattare in piedi il mago. Ma, con forza, posando le mani sul petto dell’uomo, lo costrinse ancora a sedersi e, piegandosi sul mago, accarezzò il suo volto. Annusò il suo profumo e baciò con passione le labbra dell’uomo.
Subito le mani di lui si avvolsero attorno alla schiena della ragazza, stringendola a sé. Se le era mancata! Le era mancata terribilmente!
Si era sentito perso senza di lei
«No… no… no… no…» sussurrò Chloe, mentre si allontanava da Lucius. «Non… non possiamo. Ci siamo lasciati per una ragione. Per Draco. Se vuoi avere ancora una speranza… una possibilità di rappacificarti con tuo figlio, non possiamo restare insieme… non… non vedo alternative….» concluse lei con tono rassegnato.
Lucius seguì la ragazza fino alla porta, afferrandola di schiena per le spalle.
«Non voglio…» le sussurrò all’orecchio, stringendola con forza: non voleva perderla. «Non puoi…»
Chloe sentì le lacrime farsi strada nei suoi occhi: era stato difficile il primo addio… e questo sarebbe anche stato peggio.
Lucius la strinse a sé: abbracciandola e affogando il suo viso nei capelli di lei.
«Scusami… non posso.»  concluse Chloe, liberandosi dalla stretta del mago. Quelle parole le erano costate molta fatica… anche liberarsi della sua stretta… uscì dall’ufficio e correndo, senza fermarsi, raggiunse la Torre dei Grifondoro.

La porta della stanza si aprì.
Hermione entrò nella camera. Non disse una sola parola. Chloe rimase in ascolto, sentì l’amica cambiarsi e stendersi sul letto. Avrebbe voluto parlarle, ma le mancò il coraggio. Si girò nel letto e si coprì con la coperta di lana, fin sopra l’orecchio.
Dal canto suo, Hermione non riusciva a prendere sonno. Era stanca, ma voleva parlare con Chloe. Erano amiche… anche se il suo ragazzo faceva parte di una famiglia di psicopatici assassini… ma lei non era malvagia… durante la cena, Hermione aveva notato che non aveva avuto alcun contatto con Draco. Si erano ignorati: nemmeno un saluto, non una parola… nulla. E poi… la riccia ripensò alla sfuriata nel corridoio tra Chloe e il giovane Serpeverde.
Hermione ripensò alle vacanze appena terminate. Non erano stati giorni felici per i membri dell’Ordine: avevano perso sette giovani membri, tre del vecchio ordine e perfino l’amico di Silente, Karkaroff. Anche gli omicidi di babbani erano aumentati… se ne erano contati almeno trentacinque in tutta la Gran Bretagna… erano dati davvero allarmanti.
«Con Draco è finita.» disse Chloe, rompendo il silenzio. «Abbiamo… abbiamo chiuso.»
Sentì le molle del materasso di Hermione scricchiolare; la ragazza era scesa dal letto. Tirò le tende attorno al letto di Chloe, si scambiarono uno sguardo pieno di comprensione. La bionda aveva gli occhi colmi di lacrime, non riusciva più a trattenersi… per giorni non aveva fatto altro che piangere: sommessamente, mentre sorseggiava una bottiglia di tequila o di vodka, o di vino… non aveva condiviso il suo dolore… aveva solo un ritornello che le rimbombava nella mente… martellante, costante, ripetitivo, doloroso…
Si alzò a sedere sul letto, accanto ad Hermione ed abbracciò l’amica. Tra i singhiozzi, le sussurrò il pensiero che l’aveva assillata per giorni: «Ho fatto la cosa giusta…»
Hermione sentì il suo cuore spezzarsi nel suo petto.
«Lo sospettavo…» rispose. «Anche dopo quanto successo prima…»
«Ho fatto la cosa giusta… vero?» chiese Chloe singhiozzando.
«Sì. Credo che tu abbia preso la scelta giusta.»
Chloe guardò l’amica, senza capire le sue parole.
«Mi pare ovvio… hai saputo di Draco e della sua famiglia…»
«Non sono ancora pronta per parlarne. Ho bisogno di tempo.» rispose Chloe. «Più tempo…»
Guardando l’amica, Chloe venne scossa da un tremito.
«Prima… avevo bisogno di parlargli… Draco non è come Bella! Lei è pazza! Draco è una brava persona… lo conosco… io…» s’interruppe. Non poteva dire che era come un fratello, si sarebbe tradita. «L’ho amato.»
«Si è comportato come i suoi genitori. E’ stato perfido con te.» rispose. «Ti ha chiamata puttana dal sangue sporco... »
“Me lo sono meritata.” pensò Chloe.
Entrambe si stesero supine sul letto, Hermione sorrise: «E comunque gli hai fatto capire chi comanda! Il pugno che gli hai dato gli lascerà un occhio nero per settimane!»
Chloe si sforzò a sorridere: si era comportata male, non doveva reagire così impulsivamente. Si fece forza... almeno aveva scampato la punizione.



 

  
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