Capitolo
11:Custode del cristallo d’argento.
Una
risata riecheggiò nuovamente nell’aria.
Le
guerriere Sailor si misero in allerta, sapendo già che da li a pochi secondi
avrebbero avuto una brutta sorpresa.
Tuxedo Kamen scese dall’albero su cui aveva passato
la notte e affiancò la sua amata, mettendole un braccio intorno alla schiena,
come a rassicurarla.
Poteva
vedere infatti che Usagi era tesa. Essere il
bersaglio principale della maggior parte dei nemici che avevano avuto, non
l’aveva abituata a tutta quella tensione.
La
ragazza ringraziò il ragazzo per il gesto con un sorriso, per poi mettere mano
alla sua spilla e chiamare a sé i suoi poteri, ritrasformandosi nuovamente in
Sailor Moon.
Kenji e Ikuko sentirono il loro corpo venire
attraversato da brividi. Non volevano rivedere la figlia in difficoltà, sebbene
avessero compreso che prima della fine di quella storia, le guerriere sailor
avrebbero dovuto affrontare diverse difficoltà.
Sailor
Nettuno si morse il labbro nervosamente. Avrebbe voluto aggregarsi alle sue
compagne per difendere la principessa, ma sapeva di dover mantenere la sua
posizione, sebbene ormai sentisse le sue energie quasi al limite. La perdita
del sonno non aveva aiutato, ma avrebbe fatto questo ed altro per preservare la
vita di Usagi. Non lo faceva solo perché era suo
compito, essendo una delle sue guardiane, voleva proteggerla perché si era
affezionata tantissimo a quella ragazzina spensierata. Le voleva un mondo di
bene e sapeva che questa era la motivazione principale per cui tutte le Sailor
si erano ripromesse di proteggerla. La questione principessa e futura regina
del pianeta, sebbene importante, veniva in secondo piano.
Kendra non si fece attendere e apparve in tutta la sua glaciale bellezza ed eleganza.
Non toccava terra, ma levitava a mezzo metro da terra.
Si
guardò intorno e sempre con la sia aria minacciosa e seria, quando vide le
guerriere fare un passo in avanti e mettersi sulla difensiva, disse “Calmatevi
guerriere, non sono qui per combattere…non ancora almeno. Sono qui per vedere
se ci sono sviluppi positivi…per me ovviamente!”
Kendra fissò Usagi, la quale cercò di reggere il suo
sguardo.
Kenji si fece coraggio e posizionandosi davanti alla sua bambina disse “Che
cosa vuoi? Ti puoi pure scordare mia figlia. Non ti permetterò di portarla via
al suo papà!” Detto questo l’uomo lanciò un’occhiataccia veloce a Mamoru, come a digli che il messaggio valeva anche per lui.
Kendra si mise comodamente a sedere sull’aria e accavallando le gambe e incrociando
le braccia disse “Come siamo coraggiosi. Mica male per un misero essere umano.
Mi piace la tua grinta, peccato però che non mi tocchi minimamente!”.
La
donna tornò a fissare Usagi e le domandò “Allora
Sailor Moon, come va? Mi sembri piuttosto arzilla nonostante quanto successo!”
“Infatti,
sto benone. Forse mi hai sottovalutato
un po’ troppo non credi?” disse seccata Usagi.
“Oh
andiamo, lo sanno tutti che se non sai a terra mezza morta è solo grazie ai
tuoi patetici amici. Quindi non fare la gran donna!” disse Kendra
annoiata.
“Lo
so! Sono la prima ad ammettere che senza i
miei amici sarei persa, ma ciò non toglie che al momento posso
combatterti e non mi puoi portare via facilmente come speravi! Mi dispiace di
aver rovinato i tuoi piani!” disse la guerriera della luna.
Kendra sogghignò “Non hai rovinato niente. Prima o poi ti avrò in mio potere e
il cristallo sarà mio!”
La
donna spostò il suo sguardo alla luna e alzando un braccio in alto, disse “Che
tu stia bene o meno, credi di poter nuovamente affrontare un altro attacco come
quello di prima, se non più forte?”
Usagi sgranò gli occhi e si aggrappò a Mamoru quando
sentì nuovamente l’ondata di dolore attraversare il suo corpo.
Le
guerriere ricorsero ai loro poteri per fermare la donna, ma nuovamente una
barriera invisibile la proteggeva.
“Se
hai bisogno di una barriera per proteggerti da noi, significa che non hai un
minimo di spina dorsale. Avanti, affrontaci se ne hai il coraggio!” disse
Sailor Urano arrabbiata.
“Sempre
così combattiva! Ma sei sicura di volermi affrontare direttamente?” le chiese Kendra.
“No,
Sailor…Urano!” disse Sailor Moon cadendo sulle ginocchia “Non la s-sfidare!”
Kendra strinse il pugno, che era alzato verso l’alto, come a potenziare il suo
attacco contro la guerriera della luna “Taci tu. Perché vanificare questo suo desiderio suicida?”
Usagi strinse gli occhi e si portò nuovamente le mani al petto.
“Sailor
Moon!” la chiamarono le guerriere.
Ikuko non potendo sopportare oltre le sofferenze della sua bambina, si fece avanti
e urlò “Ti prego, lascia stare mia figlia. Prendi me al suo posto, ma liberala
da tutto questo!” disse la donna disperata e con le lacrime agli occhi.
Le
guerriere sussultarono a quelle parole, Sailor Moon in primis, spaventate
all’idea che la nemica la rapisse, per dare qualche sorta di ultimatum e
rendere quella situazione più complicata.
La
guerriera della luna si sarebbe trovata nella difficile scelta di salvare tutti
o sua madre. Sapeva bene quale sarebbe stata la sua scelta, o per meglio dire la
scelta giusta da fare, e sperava vivamente di
non trovarsi in quella situazione, perché non sapeva se avrebbe trovato
il coraggio di condannare sua madre.
Kendra abbassò il braccio, permettendo ad Usagi di
riprendere fiato e guardò con disprezzo la donna che si era appena rivolta a
lei “E così, questa è la tua madre terrestre? Coraggiosa direi, ma anche
un’illusa se pensa di poterti salvare barattando la sua vita per la tua!” disse
la nemica per poi spingere la donna violentemente a terra con un gesto del
braccio.
Ikuko colpì duramente il terreno con la spalla e rimase a terra dolorante.
“Mamma!”
urlò Usagi preoccupata. Cercò di alzarsi e correre da
lei, ma una volta in piedi, al primo passo le gambe cedettero e si ritrovò nuovamente in ginocchio.
“Usako, tutto bene?” chiese Tuxedo
Kamen, cercando di aiutarla a rimettersi in piedi,
facendo pesare un po’ del suo peso su di lui.
La
donna venne soccorsa da Kenji, Shingo
e Sailor Mercury. Quest’ultima, utilizzando il suo computer, controllò le
condizioni di Ikuko.
“Ami,
come sta?” chiese Usagi con agitazione.
“Sta
bene, ha solo una lussazione alla spalla, che si può risolvere mettendogliela a
posto!” disse Sailor Mercury guardando Sailor Moon.
Ikuko strinse gli occhi quando una fitta di dolore la colpì, ma disse “Puoi
sistemarla?” chiese alla guerriera di mercurio, la quale sussultò.
Voleva
diventare medico, ma non aveva ancora iniziato la scuola che le avrebbe
permesso di conseguire la laurea e non conosceva l’esatta procedura per
sistemare una lussazione.
“Ecco…io
non…” cominciò a dire Ami, la quale temeva di peggiorare la situazione con un
suo intervento
“Ci
penso io!” disse Sailor Urano, inginocchiandosi a terra. Le ragazze rimasero
sorprese. Nessuno, a parte Sailor Nettuno, avrebbe detto che fosse in grado di
compiere un’azione del genere.
“Ma
come…” chiese Sailor Mercury confusa.
Urano
sorrise “Sono una ragazza spericolata, mi sarò slogata la spalla almeno un
“centinaio” di volte e…sono una vera esperta!” disse e senza nemmeno dare un
avvertimento a Ikuko, le risistemò la spalla che con
un tac riprese il suo posto normale.
Vedendo
il dolore che la donna provava, Sailor Urano disse “Chiedo scusa per non averla
avvisata, ma quando ti avvertono non si è mai pronti per il passo successivo,
quindi meglio eliminare il problema senza troppe esitazione!”
Ikuko aprì gli occhi lentamente quando sentì il dolore scemare e la ringraziò.
Usagi sentì come se un peso le fosse stata tolto dal cuore “Grazie Sailor
Urano!” disse per poi vedere la guerriera alzare un braccio come per dirle
“nessun problema”.
“Avete
finito i vostri comodi?” disse Kendra per poi
sbuffare.
Sailor
Mars avrebbe voluto avere il potere di incenerirla con gli occhi.
Usagi la fulminò con lo sguardo e urlò “Non ti perdonerò mai per aver fatto
del male a mia madre!”
Senza
pensarci due volte la guerriera della luna, ricorse al suo scettro per poi
lanciare il suo potere dritto verso la barriera che proteggeva la nemica.
“E
inutile Sailor Moon!” disse Sailor Venus, dopo diversi tentativi della compagna
ad abbattere la difesa nemica.
Sailor
Moon però non demorse e ripensando a
quanto successo alla madre, aumentò il suo potere fino a mandare in frantumi la
barriera.
Le
guerriere rimasero sorprese e Sailor Chibiusa disse
“Caspita, è proprio arrabbiata!”
Nonostante
la barriera fosse caduta, Sailor Moon fermò l’attacco e con rabbia chiese
“Perché…perché ce l’hai tanto con me? Il fatto che tu ti diverta a torturarmi, mi
rende chiaro che il tuo intento non è solo il cristallo d’argento. Hai qualcosa
che vuoi farmi pagare a tutti i costi!” disse la ragazza continuando a fissarla
con uno sguardo arrabbiato, che infastidì Kendra.
“Il
tuo sguardo...tale e quale a quello di Selene. Quanto lo detesto. Vi credete
migliori di tutto l’universo, vero?”
“Ora è
chiaro. Tu ce l’hai a morte con qualcosa che ti ha fatto la regina Selene e
dato che lei non c’è più, ti vuoi vendicare su Usagi,
in quanto sua erede!” Disse Sailor Mars innervosita da certi comportamenti, in
quanto i figli non dovevano mai pagare per colpe che avevano i genitori.
“Erede?
Erede di chi?” domandò Kenji confuso, guardando poi
sua moglie che aveva l’aria confusa quanto lui.
“Molto bene Sailor Mars, grazie per averci
illuminato su una questione che nessuno avrebbe capito!” disse Kendra con un sorriso ironico in volto, smorfia che venne
sostituita da una di rabbia quando continuò “Mia sorella mi ha confinato a
vivere nell’oscurità del sistema solare, in un pianeta sul quale i raggi del
sole a malapena lo sfiorano al punto di sua massima vicinanza…e questo è il
minimo, quindi credo di avere tutto il diritto di riprendermi ciò che mi spetta
di diritto!”
Usagi sussultò “S-sorella?” disse debolmente.
“Non
ci risulta che la regina Selene avesse una sorella. Inoltre la famiglia reale
può avere un solo erede!” disse Mamoru convinto di
quanto dicesse.
Non
che ricordasse tutti i particolari che riguardavano la famiglia passata di Serenity, ma a giudicare dall’espressione di Usagi, nemmeno lei sapeva dell’esistenza di una possibile
zia.
Kendra sbuffò “Sai cosa significa la parola eccezione? Bene quella vipera di
mia sorella fu uno strappo alla regola che incasinò la mia vita e anche quello
del Silver Millennium. Io ero destinata a diventare regina, io sarei dovuta
essere la custode del cristallo d’argento e io avrei dovuto avere il dominio
sul sistema solare. Se avessi avuto ciò che mi spettava di diritto, il regno
della luna esisterebbe ancora. Non avrei dato la possibilità a Metallia di attaccare il satellite e nemmeno di permettere
agli esseri umani, soggiogati dal suo potere, di portare morte e distruzione
nel regno. Avrei annientato ogni singolo essere che avrebbe anche solo pensato
di avvicinarsi al mio reame, arrivando
anche ad annientare completamente la terra!” disse Kendra
con rabbia.
“Se
erano questi i tuoi ideali, non mi sorprende che tu non sia stata scelta per
salire al trono. Quanto hai appena detto non è infatti degno di una
regina…soprattutto non per una regina della luna. Dove sono i buoni propositi e
i buoni sentimenti che facevano parte della regina Selene?” chiese Usagi con tono accusatorio.
“Forse
sono andati a quel paese quando mia sorella mi ha rubato il cristallo
d’argento!” disse la donna con una vena pulsante sulla testa.
“Non
lo avrebbe mai fatto. La regina Selene non era assetata di potere. Se non hai
ereditato il cristallo allora significa che lui stesso non ti ha scelto come
custode e questo a causa dei sentimenti di gelosia che provavi nel cuore. Ha
scelto la regina Selene perché lei aveva un cuore puro ed era pronta a sacrificare
se stessa per il bene di tutti!” urlò Luna, difendendo la sua sovrana di un
tempo.
“Proprio come la vostra cara Sailor
Moon vero? Così schifosamente buona da scaturire una luce talmente accecante,
che anche il posto più remoto dell’universo riesce a vederla!” disse Kendra disgustata, ricordando l’accecante luce del
cristallo d’argento che aveva attraversato lo spazio, quando la ragazza lo
aveva usato contro la regina dei ghiacci, qualche tempo prima.
“Secondo
me sei solo gelosa, perché tu non hai quel potere!” disse Sailor Venus.
“Minako, non mettere il dito nella piaga!” disse Artemis agitando la coda nervosamente.
“Parla
pure quanto vuoi guerriera di venere, ma starai zitta quando io mi impossesserò
del cristallo d’argento e ricreerò il regno della luna, di cui io sarò la
regina e se mai qualcuna di voi guerriere Sailor dovesse sopravvivere, non
farete una bella vita sotto la mia tirannia!” disse Kendra
divertita.
Usagi stufa di quei discorsi fece un gesto che nessuno mai si sarebbe
aspettata. Materializzò il cristallo d’argento, facendolo volteggiare sul palmo
della sua mano.
Le
guerriere e i genitori la guardarono non capendo le sue intenzioni.
“Che
cosa hai in mente, principessa?” chiese preoccupata Sailor Saturn.
Usagi non le rispose e continuò con il suo piano.
“Vuoi
il cristallo d’argento? Prendilo!” disse la ragazza, facendo volteggiare il
cristallo verso la nemica.
“Sei
forse impazzita?” disse Rei sconvolta dal gesto della sua compagna e ebbe
l’istinto di afferrare il cristallo prima che lo prendesse Kendra,
ma Sailor Pluto la fermò, sbarrandole la strada con il suo scettro.
Rei
la guardò confusa e la guerriera di plutone scosse la testa “Fidati della
principessa, sa quello che fa! Ora tutto mi è chiaro!”
Kendra spalancò gli occhi quando capì le intenzioni di Sailor Moon “Tu sei
pazza, mi stai consegnando il cristallo d’argento di tua spontanea volontà?”
Usagi alzò le spalle “Si, prendilo pure…se ne hai il coraggio!” disse
incrociando le braccia.
Kendra guardò il cristallo e quando lo vide avvicinarsi a lei, fece
istintivamente qualche passo indietro.
Le
sailor non compresero il motivo del suo indietreggiare.
“Ha
il cristallo a portata di mano e non prova nemmeno a prenderlo?” disse Sailor Jupiter confusa.
“C’è di
sicuro qualche trucco. Sailor Moon non darebbe via il cristallo così
facilmente!” disse Sailor Urano.
“Nessun
trucco!” disse Sailor Pluto “La principessa le sta veramente cedendo la sua
fonte di potere!”
“Cosa?”
chiese Sailor Mars “Ma allora…”
“Guarda
come si sta comportando il cristallo. Si sta avvicinando a Kendra
sempre più, nonostante in passato abbia rifiutato di sceglierla come custode.
Non torna da Usagi di sua spontanea volontà. Non vi
sembra strano?” chiese Sailor Pluto.
“Dovrebbe?”
chiese Sailor Venus “So che il cristallo d’argento è legato a Usagi, ma se è lei di sua spontanea volontà a cederlo,
perché dovrebbe tornare indietro?”
“Finchè nessun altro ne proclama la proprietà, Usagi e il cristallo sono legati. Lui sta facendo quello
che la nostra principessa vuole che faccia e in questo caso, lei vuole far
ritirare o sconfiggere Kendra. Ma sarà quest’ultima a
scegliere il suo destino!” continuò
Sailor Pluto.
“Si,
ma se Kendra lo prende per noi è finita!” disse
Sailor Jupiter.
“Però
Kendra sembra più spaventata che interessata a
prenderne possesso!” disse Sailor Mars, che non comprendeva il comportamento
della nemica, sebbene ne fosse ben contenta.
Luna
comprese le intenzione di Usagi e cercò di mettere al
corrente anche le guerriere “Sailor Moon non ha mai avuto intenzione di cedere
il cristallo e anche se volesse, nelle condizioni in cui si trova ora il
cristallo, Kendra non potrebbe prenderlo!”
“Luna
ha ragione! Ci siamo domandati perché Kendra volesse
far diventare malvagia Usagi e per noi era
impossibile comprenderne la ragione senza sapere chi fosse lei in realtà!”
disse Artemis.
“Continuo
a non capire!” disse Sailor Saturn guardando Sailor
Pluto la quale spiegò “Neo Queen Serenity un giorno
mi ha spiegato come funziona il passaggio del cristallo d’argento da un membro
della famiglia reale all’altro. L’erede che ne prenderà possesso deve essere
puro, proprio come la fonte del suo potere. Se nascondesse qualche sentimento
negativo, che sia dannoso verso gli altri, il cristallo non lo riconoscerebbe
come suo custode e sparirebbe fin quando un altro membro reale non fosse stato
degno di ricevere i suoi poteri!”
“Cioè
vuoi dire che il cristallo non può essere toccato da persone malvagie? Ma non
ha senso....fino ad oggi di nemici che lo volev…”
cominciò Sailor Venus, per venire interrotta da Luna “Il cristallo d’argento
può essere toccato da chiunque e essere preso in custodia dal male come abbiamo
già detto, ma non accetterà mai di farsi manipolare da un membro della famiglia
reale della luna che ha intenzioni cattive, per farlo dovrebbe essere
trasformato, ecco perché voleva rendere malvagia Usagi!”
“Esatto.
Se io diventassi cattiva, il cristallo d’argento girerebbe il suo potere a
servizio del male e Kendra potrebbe usufruirne, dopo
che mi ha ucciso. Ma nelle condizioni in cui è ora, se prova a sfiorare il
cristallo, non so cosa succede. Potrebbe venire eliminata, purificata,
reincarnata ecc. Sono tante le possibilità e non essendo mai successo qualcosa
del genere in passato, non sappiamo cosa possa accadere di preciso. Per questo Kendra ha tanta paura di toccarlo…dico bene?” chiese Usagi, per poi fare sprigionare al cristallo una forte
energia, che andò a colpire Kendra. Ella senza più
difese, andò a sbattere duramente contro un muro dell’edificio scolastico,
cadendo poi a terra.
Dopo
aver attuato quanto gli era stato ordinato, il cristallo si diresse verso la
sua custode, che fu ben felice di riaverlo con sé.
Kendra si infuriò per quell’affronto e tornando a volteggiare, con uno sguardo
carico di odio diretto verso Sailor Moon disse “Tu! Me la pagherai per questa
umiliazione. Quando otterrò il cristallo, ti faro patire dolori che nemmeno
puoi immaginare e la stessa fine faranno le persone a cui vuoi bene!” disse
infine, per poi scomparire nuovamente nel nulla.
“Non
so come hai fatto, ma sei stata fantastica!” disse Chibiusa
sorridendo, ma il suo viso si fece serio, quando vide l’aria preoccupata di Usagi.
“Cos’hai?”
chiese la bambina.
L’interpellata
scosse la testa “Spero solo di non aver peggiorato la situazione sfidandola in
quel modo!”
“Hai
fatto bene. Non possiamo rimanere qui a subire, dobbiamo attaccare!” disse
Sailor Jupiter stringendo i pugni.
Usagi annuì poco convinta, sapendo che non potevano fare niente finchè rimanevano lì dentro. Doveva trovare una soluzione e
doveva farlo presto.
“Ragazzi,
non resisto più!” disse Sailor Nettuno stringendo gli occhi e cadendo sulle
ginocchia. Sailor Urano le fu subito accanto e alzò lo sguardo verso lo
squarcio della cupola da dove stava nuovamente fluendo l’acqua, ma questa
invece di aumentare sempre più, sembrava diminuire, finchè
la perdita non si riparò del tutto.
“Grazie
Sailor Nettuno, ora riposati. Posso senza problemi tenere la barriera alzata
ora e questo lo devo solo a te, che mi hai concesso di recuperare le forze!”
disse Usagi, per poi avvicinandosi a sua madre, per
vedere se stesse realmente bene.
Un’altra
giornata trascorse e la notte calò nuovamente. Tutti quanti erano giù di morale
e alcune persone arrivarono addirittura a pensare che sarebbe stato meglio
morire a causa dell’onda, invece che rimanere imprigionati in quella cupola
attendendo che la morte sopraggiungesse.
Quando
i viveri sarebbero terminati, tempo sette giorni e tutti sarebbero periti e una
settimana di agonia erano peggio di un’onda che li travolgeva. Alcuni di queste
persone che avevano perso le speranze, avevano anche tentato di togliersi la
vita provando a buttarsi dall’ultimo piano dell’edificio. Erano sempre dovute
intervenire le guerriere a salvarli e cercare di rincuorare un po’ coloro che
si credevano spacciati.
Quando
tutti erano addormentati, qualcuno era troppo agitato per prendere sonno-
Questa era Usagi, la quale aveva paura della minaccia
di Kendra. Se prima avrebbe semplicemente ucciso
coloro che amava, ora la loro nemica era
decisa a farli soffrire, di far provare loro una lenta agonia e lei non
voleva che questo accadesse per colpa sua.
Si
allontanò da Mamoru, accanto al quale stava dormento,
concessione che suo padre le aveva fatto,
a causa della preoccupazione che in quel momento aveva verso Ikuko.
Controllò
di non averlo svegliato e andò a
sistemarsi in centro al cortile e alzando lo sguardo consultò la luna.
“Regina
Selene, cosa devo fare?” domandò in un sussurrò.
La
mattina successiva Usagi attese che tutti fossero
svegli e riunendo tutte le guerriere disse con determinazione “Ragazze, andiamo
sulla luna!”