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Autore: Alex11    26/04/2014    2 recensioni
“Già…Testa d’Alghe, sbaglio o sei un po’ agitato?”
“Forse, un po’”
“Per cosa?”
“Per questo” disse Percy alzandosi e porgendo una mano ad Annabeth per farla alzare a sua volta, poi lui si inginocchiò davanti a lei e tirò fuori una scatolina di velluto rosso.
“Oh, miei Dei” sussurrò Annabeth alla vista di quel cubetto di stoffa.
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Piccola (molto piccola) Percabeth che mi è venuta in mente a teatro e mi sembrava abbastanza buona, quindi l'ho postata... Buona lettura, se avete voglia di leggerla.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Era sera, le dieci e mezzo, circa, e Annabeth e Percy erano sulla spiaggia a guardare il mare calmo e la brillante luna sopra di esso.
“Annie, ti ricordi quella notte sull’ Argo II?”
Annabeth sorrise, poi disse “Quale?” anche se probabilmente aveva capito a quale nottata alludeva Percy.
“Quella in cui sei venuta nella mia cabina e mi hai fatto andare nelle stalle, dove la mattina dopo Frank ci ha trovati addormentati”
“Oh, quella notte”
“Già…Comunque mi ricordo di aver parlato di.. Beh, di avere una famiglia con te”
“Si, mi ricordo”
“Sembra successo ieri, vero? Invece è successo quando avevamo solo 16 anni”
“E adesso ne abbiamo 22”
“Ne abbiamo passate tante, insieme. Abbiamo sconfitto Crono..”
“Tu potevi diventare un dio, ma non lo hai fatto” disse Annabeth con una strana gratitudine nella voce.
“Mi sono limitato ad essere il tuo dio personale” le rispose Percy beccandosi un’occhiata di rimprovero da parte della ragazza, poi continuò “Abbiamo rispedito Gea e i giganti da dove sono venuti e siamo ancora tutti sani e salvi”
“Già…Testa d’Alghe, sbaglio o sei un po’ agitato?”
“Forse, un po’”
“Per cosa?”
“Per questo” disse Percy alzandosi e porgendo una mano ad Annabeth per farla alzare a sua volta, poi lui si inginocchiò davanti a lei e tirò fuori una scatolina di velluto rosso.
“Oh, miei Dei” sussurrò Annabeth alla vista di quel cubetto di stoffa.
“Annabeth, tu non hai la minima idea di quanto io ti ami, e di quanto io sia grato agli dei per avermi fatto incontrare te. Ti ho conosciuta a 12 anni e la prima cosa che mi dissi fu “Quando dormi, sbavi”, e mai avrei pensato che saresti diventata la mia ragazza, ma ora lo sei e voglio chiederti di fare un altro passo, insieme”
In quel momento Percy aprì la scatoletta e Annabeth vide l’anello al suo interno.
Era a dir poco bellissimo.
Era fatto di oro bianco, semplice, con incastonata al centro una pietra incolore a forma di goccia.
“Ok, so che questo discorso faceva schifo, ma non sono mai stato bravo con le parole. O meglio, non con quelle romantiche. Comunque, vuoi diventare mia moglie, Sapientona?”
“Ma certo, Testa d’Alghe”
Appena dopo la risposta di Annabeth, si udirono delle urla di festeggiamento, e quando i due neofidanzati si voltarono per capire chi fossero, videro diversi loro amici, tra cui Clarisse, Piper, Jason, Leo, Nico e i gemelli Stoll.
“Ragazzi, ho un senso di dejà-vu” Disse Travis. O Connor. Uno dei due, insomma.
Dopo ciò permisero a Percy di mettere l’anello ad Annabeth e di darle un bacio veloce, poi, come qualche anno prima, li gettarono nel laghetto delle canoe.
Ovviamente, anche quella volta, non si preoccuparono di fare in fretta e si scambiarono un bacio subacqueo degno del primo che si diedero in quello stesso laghetto sei anni prima.
  
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