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Autore: Ashura_exarch    27/04/2014    2 recensioni
Cosa fareste se veniste trasformati in pokemon? Nessuno saprebbe rispondere con certezza, nemmeno i pokemon stessi saprebbero cosa fare se venissero trasformati in umani. Matt ed Allyn sono due studenti di Litiopoli, nella regione di Annor, e durante una gita nel bosco succede loro qualcosa di inaspettato.
Nonostante non sia riuscito a finire di leggere "Il signore degli anelli", sono rimasto affascinato dallo stile di scrittura di Tolkien, che descrive tutto per filo e per segno. Per questo nella mia storia non troverete né descrizioni mancate né salti temporali. Per cui buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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18. Attacco

I Lucario si erano radunati nella mensa che avevo visto in precedenza. Era molto affollato, ce n'erano almeno un centinaio, forse due. C'era un gran rumore di sottofondo, composto da mormorii, chiacchiere, voci sommesse. Preferii tenermi ai lati della stanza, per non dare nell'occhio.
Ad un tratto tutte le voci i zittirono. Vidi Konzern, che era salito sopra un tavolo. Capii subito le sue intenzioni.
- Fratelli - cominciò - Questa sarà la notte decisiva, la notte in cui si chiuderà tutto. E' ora di finirla con quei cultisti. Prima ieri e poi oggi hanno nuovamente invaso il nostro territorio. Questa è una grave mancanza di rispetto. Il primo attacco era solo di risposta, ma questa volta sarà definitivo. Hanno già fatto abbastanza, ora è il nostro turno di attaccare.
La sala esplose in un boato di approvazione. Il discorso di Konzern, anche se breve, era riuscito nel suo intento, ovvero quello di infervorare gli animi dei Lucario.
- Adesso, chiunque voglia unirsi all'incursione si faccia avanti.
Si fecero avanti in almeno una settantina.
- Bene. Partiremo fra poco. Adesso è il momento di farla finita!
Ci furono di nuovo delle sonore acclamazioni. Come per un ordine silenzioso, una volta finite le urla una buona parte dei Lucario se ne andò, lasciano nella stanza solo coloro che si erano fatti avanti. Konzern si era messo a parlare con alcuni altri pokemon, mentre il resto dei guerrieri si erano messi a parlottare fra di loro.
Dopo alcuni minuti il capo richiamò l'attenzione degli altri. - E' ora - disse. A quelle parole i guerrieri, con Konzern in testa, cominciarono ad uscire da un'entrata secondaria. La fila stava andando abbastanza di fretta, per cui mi accodai subito.
Quando uscimmo, sentì l'aria fredda della notte investirmi in pieno. Dovevano essere le tre o le quattro del mattino, in quanto c'era della foschia nell'aria. Mi guardai attorno: ero in un piccolo piano rialzato a circa una ventina di metri da terra. Doveva essere l'entrata. A prima vista non c'erano modi per scendere, ma un occhio esperto poteva cogliere delle piccole irregolarità sulla roccia che rivelavano la presenza di uno stretto sentiero sassoso che scendeva tortuoso verso il basso.
La fila cominciò a scendere. I Lucario ovviamente non avevano problemi perché dovevano essere passati tantissime volte per quella strada, ma io avevo molte difficoltà a trovare gli appigli giusti. Alla fine comunque ce la feci, anche se ero rimasto un po' indietro rispetto agli altri. Non so perché, ma decisi di mantenermi ad una certa distanza dal resto della colonna. Forse non mi andava di restare assieme ad altri. Non ero certo in una situazione in cui esso poteva essere ammesso, ma lo feci comunque.
Stavamo camminando su una pista abbastanza chiara, e continuammo per quella strada per un'oretta buona. La nebbia, che prima era abbastanza leggera, si era addensata, ed era scesa come una coperta a coprire la terra. Non riuscivo a vedere a più di cinque metri da me, e siccome mi ero tenuto a distanza, non mi accorsi che il resto del gruppo aveva deviato a sinistra, e proseguì dritto per un altro po'. Solo quando mi accorsi dell'assenza di rumori davanti a me capii che ero rimasto indietro.
Potevo ritornare indietro a Sottomonte, ma chissà che per colpa di quella nebbia non potessi cadere da quel maledetto sentiero e rompermi l'osso del collo, oppure riuscissi a perdermi in quella strada apparentemente lineare.
Mentre mi crucciavo indeciso sul da farsi, cominciai a sentire dei rumori lontani. Urla, schiamazzi e rumore di esplosioni erano abbastanza distinguibili anche se non vicine. Capii subito quel che voleva dire, così mi diressi verso la fonte del rumore.
Man mano che proseguivo, i rumori si facevano più forti e più distinguibili. Anche se erano abbastanza assordanti, mi misi a camminare in punta di piedi per non farmi scoprire. A circa due-trecento metri dal punto di origine dei suoni si scorgevano dei bagliori e degli spostamenti d'aria causati da esplosioni, e questo non fece che confermare quel che pensavo.
Quando alla fine arrivai molto vicino alla fonte del rumore mi nascosi dietro dei cespugli e osservai la scena. C'erano Lucario e altri pokemon (presumibilmente i cultisti) che combattevano, che correvano da tutte le parti, che gridavano ordini, richieste d'aiuto e imprecazioni. Era un caos frenetico, un valzer sensa senso, quasi non ci si capiva nulla. I combattimenti duravano pochi secondi, e i nemici si alternavano in continuazione, rendendo la battaglia simile ad una corrente tortuosa, dove l'acqua scivola sinuosa e viscida senza un attimo di tregua.
Rimasi lì per un po', finché evidentemente qualcuno o mi vide oppure sbagliò la mira di un attacco, perché ci fu un'esplosione a pochi metri da me, e picchiai la testa contro un albero, perdendo quasi i sensi. Mi sembrò di metterci un'eternità a rialzarmi. Avevo le orecchie che mi fischiavano, e i suoni mi giungevano tutti attutiti.
Un Lickitung mi venne incontro e mi attaccò con Schianto. Non so come riuscii ad evitarlo, ma non feci in tempo a riprendermi che partì di nuovo all'attacco, sempre con Schianto. Questo mi prese e mi fece anche abbastanza male, anche se riuscii a rispondere con un Sonicboom.
Lickitung stava per usare di nuovo schianto quando venne ingaggiato da un Lucario. Ne approfittai per scappare, ma dopo nemmeno due passi mi si parò davanti un Banette che mi lanciò un Fuocofatuo. Mi scottò, ma anche se ero già abbastanza provato riuscì a schivarne un altro e a proseguire. Avevo capito che se volevo sopravvivere dovevo muovermi in continuazione, senza mai fermarmi, perché restare fermo voleva dire combattere. E nelle condizioni in cui ero non era consigliabile farlo.
Continuavo a correre, a schivare attacchi, a rispondere ogni tanto e a guardarmi attorno, in cerca di qualche punto di riferimento. Ad un certo punto mi sembrò di vedere Konzern, ma fu solo per un attimo, visto che il fragore e la foga della battaglia erano abbastanza difficili da sopportare.
La scottatura si stava facendo sentire, e visto che mi stavo indebolendo sempre di più decisi che era meglio ripararmi su un albero, almeno per un minuto. Mi arrampicai, anche se con un po' di fatica, e allora ebbi una panoramica completa dello scontro. La battaglia infuriava su un fronte esteso per qualche centinaia di metri, ma i combattimenti più aspri si avevano attorno ad una specie di altare. E allora li vidi. Wigglytuff stava in piedi al di sopra dell'altare e lanciava attacchi a destra e a manca, mentre ai piedi della struttura c'era Konzern, intento a fronteggiare un Meowth. Mi accorsi però che Wigglytuff stava mirando alla sua schiena (inconsapevolmente stava dando le spalle al capo dei cultisti) e stava preparando un attacco potente.
- Attento! - gridai con tutta la voce che avevo in corpo. Konzern mi sentì, e si girò appena in tempo per schiavare. Con un balzo atterrò sull'altare, e cominciò a combattere con Wigglytuff. Con quell'urlo avevo però richiamato l'attenzione su di me. Infatti dopo pochi secondi mi arrivò addosso un Iperraggio che mi scaraventò a terra, lasciandomi davvero provato e quasi senza forze.
A terra, oltre a me, c'erano vari pokemon, Lucario e cultisti vari, rimasti feriti oppure svenuti. Evidentemente dovevo dare l'impressione di essere KO perché i pokemon attorno a me non mi consideravano. Allora, non so nemmeno perché, presi a strisciare verso l'altare. Quando arrivai ad alcuni metri da esso, vidi qualcosa che mi lasciò sconvolto. Ai piedi della struttura c'erano vari oggetti, che probabilmente fungevano da offerte allo Spiritomb, e, in mezzo alle ceste di frutti e alle ghirlande di foglie, vidi una pokeball. Una pokeball. Non so perché, ma immediatamente mi autoconvinsi che fosse quella dove era rinchiuso Allyn.
A quel punto persi totalmente il controllo. Incurante della scottatura e dello scontro che infuriava attorno a me, mi rialzai, e presi a camminare verso l'altare. Nemmeno a correre, a camminare. Quando mossi i primi passi, mi accorsi che la caviglia destra era andata totalmente, così cominciai a zoppicare. Per pura fortuna non fui colpito da attacchi vari, che mi lisciarono sia davanti che dietro.
Arrivai all'altare, e afferrai la pokeball tra le zampe. Non lontano da me si era sviluppato un principio di incendio, e il fumo mi faceva lacrimare gli occhi. Anche senza il fumo, avrei pianto comunque. Non sapevo nemmeno se avessi ragione, ma mi misi a piangere di gioia.
- Hey, tu! Rimettila giù! Immediatamente! - disse una voce dietro di me che riconobbi come quella di Haunter.
Mi rialzai lentamente, e mi girai. - MI HAI SENTITO!?! - mi gridò. Senza nemmeno rispondere, gli lanciai un'Idropulsar, che lui scivò facilmente. - Ah sì, eh? - disse beffardo.
Mi lanciò uno Sbigoattacco che mi prese in pieno. Barcollai, e nel ricadere a terra urtai e ruppi delle specie di vasi.
- NOOOOOOO! - urlò Haunter - CHE COSA HAI FATTO!?!
Furioso mi attaccò di nuovo, ma venni spintonato via all'ultimo momento da Konzern, che aveva appena concluso il combattimento con Wigglytuff, adesso svenuto a qualche metro di distanza. Il colpo lo prese in pieno, ma si rialzò subito per affrontare il nemico.
- Scappa! - mi urlò. Senza farmelo ripetere seguii il suo ordine, e corsi più veloce che potevo verso il bosco. Un Neropulsar mi sfiorò andando a schiantarsi contro una sequoia, che si spezzò e mi cadde quasi addosso. La evitai per un soffio, ma lo sforzo fu troppo per me. Caddi a terra e la pokeball mi scivolò dalle mani, rotolando chissà dove. Stavo ancora piangendo, ma questa volta di disperazione. L'ultima cosa di cui mi accorsi prima di svenire definitivamente fu che l'Aura stava svanendo, e che le cose stavano cominciano a riacquistare il loro normale colore. L'ultima che vidi invece fu un lontano bagliore rosso, probabilmente di un incendio.

Note dell'autore
E dopo alcuni giorni di vacanza sperduto in mezzo alle montagne, rieccomi col nuovo capitolo, e qui credo di essermi proprio superato. Ci ho dedicato tutto il giorno prima di partire, e spero che le mie fatiche saranno ripagate. E penso che con il prossimo capitolo o quello dopo si chiuderà la saga dei cultisti.
A presto,
A_e (anche se non siamo in una recensione)
  
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