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Autore: _Colours_ of the _Music_    27/04/2014    1 recensioni
Angel è una ragazza di diciassette anni dalla vita normale, tra scuola, casa e amici. Ma tutt'ad un tratto, a causa di problemi di salute, dovrà trasferirsi in una nuova scuola un po' speciale in cui farà la conoscenza di ragazzi che in un altro contesto sarebbero considerati "diversi".
Riuscirà ad abituarsi alla sua nuova vita? E a farsi nuovi amici? Ma soprattutto, cosa penserà della nuova condizione in cui dovrà vivere?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 6 – New friends

-Che noia.
-Avanti Angel, sta per finire!
-Come fai a stare attento, Feli?
Era l’ora di matematica. E mi stavo annoiando. Non mi era mai piaciuta.
Quel giorno Alfred non era venuto a lezione.
“Sarà andato a dormire dopo essere tornato dall’infermeria…”
Conoscevo da poco Alfred, tuttavia eravamo diventati amici fin da subito, e avevo quasi la sensazione di sapere tutto di lui. Quel ragazzo era un libro aperto e il fatto che fosse pigro era una cosa risaputa.
Feli intanto aveva la testa fra le nuvole. Anche quando me ne accorsi e lo fissai, non si mosse di un centimetro. In più, aveva uno strano sorriso, come se fosse in pace con il mondo e completamente al settimo cielo.
Sorrisi inconsciamente.
-Tutto bene, Feli?
-E-Eh?
Come se fosse stato appena svegliato da un sogno, il moro mi guardò, mentre le guance gli si colorarono leggermente di rosso.
-Ho chiesto se stai bene…
-A-Ah, c-certo..!
Sembrava veramente imbarazzato e mi fece tenerezza, tanto che decisi di lasciarlo stare.
Guardai l’orologio sulla parete. Mancavano – ancora – dieci lunghissimi minuti alla fine della lezione. Ma proprio nel momento in cui stavo per sprofondare nella certezza che sarei morta, il prof Bonnefoy chiuse il libro e ripose il gesso che aveva usato per scrivere alla lavagna.
-Bene, ragazzi. So che ormai non riuscite più a seguirmi, e che continuare a spiegare è completamente inutile. Perciò userò questi dieci minuti rimasti per presentarvi due nuovi alunni che frequenteranno questa classe.
In quel momento si potevano chiaramente sentire i mormorii dei miei compagni che si stavano chiedendo chi potessero essere questi “nuovi arrivati”. Del resto, me lo stavo chiedendo anche io.
-Potete entrare.
Continuò il prof in direzione della porta, che in quello stesso istante si aprì, mostrando due ragazzi. Il più basso entrò in classe deciso e si fermò vicino alla cattedra. La prima cosa che notai fu uno strano ricciolo che spuntava ribelle dai capelli. Mi ricordava qualcosa… Guardai in direzione di Feliciano, che aveva lo stesso ricciolo, ma dal lato opposto.
-Io mi chiamo Romano.
Ringhiò il ragazzo appena entrato.
-E sono qu-
-Fratelloneee~
Feliciano si alzò di scatto e corse verso quello che aveva definito suo fratello. Sì, in effetti la somiglianza era impressionante.
-F-Feliciano, cosa stai facendo?!
In quello stesso istante sentii una sonora risata provenire dall’esterno.
-Romanito~ Non trattare male il tuo fratellino!
Il secondo ragazzo aveva fatto la sua comparsa in classe. Sembrava molto meno scontroso del primo, aveva un sorriso solare e la voce calda.
-Scusatelo, può sembrare piuttosto irascibile, ma è una brava persona…
-Antonio, smettila!!
-Andiamo Romanito~ E’ solo la verità, io ti conosco bene, dopotutto!
Il ragazzo che aveva  detto di chiamarsi Romano divenne rosso all’istante dall’imbarazzo.
Parlando del loro aspetto, Romano era leggermente più alto di Feli. Aveva i capelli castani, di una tonalità più scura rispetto al fratello, e gli occhi verdi. Mentre per quanto riguarda il ragazzo di nome Antonio, era più alto di Romano e aveva anch’egli capelli castani e occhi verdi.
Ero certa che avrebbero iniziato a litigare, se solo il prof non si fosse intromesso, dividendoli.
Era evidente che dovessero avere una qualche sorta di “problema” per essere finiti in quella scuola, ma fino a quel momento non avevo ancora trovato niente che non andasse in loro. Non che mi volessi immischiare nella vita privata di ogni studente, ma mi sembravano davvero due ragazzi normalissimi.
-Cercate di stringere amicizia con loro e di trattarli bene, ok?
Dopo aver ottenuto l’ovvia risposta affermativa, il prof Bonnefoy assegnò a Romano e Antonio i due posti liberi in fondo alla classe. Effettivamente, non avevo ancora notato quei due banchi, ma lì per lì pensai subito che dovevano averli messi quella mattina stessa.
-La spiegazione è finita e mancano ancora cinque minuti, non fate troppo rumore!
A quel punto Feli, che era momentaneamente tornato al suo posto, si rialzò e si diresse al banco del fratello. Per questo lo seguii.
-Fratellone, non sapevo che saresti arrivato oggi~
A questo punto capii che Feliciano conosceva il problema di Romano e che sapeva bene che sarebbe arrivato nella scuola, prima o poi.
Romano in tutta risposta sbuffò sonoramente e cercò in tutti i modi di evitare lo sguardo visibilmente emozionato di Feliciano.
-Diciamo che volevo farti una.. s-sorpresa?
Gli occhi di Feli cominciarono a brillare – forse più del necessario – ed ero sicura che se solo avesse potuto gli sarebbe saltato addosso e lo avrebbe abbracciato talmente stretto da strozzarlo.
Intanto Antonio era già stato assalito dalle ragazze della classe. Dal suo accento avevo subito capito che doveva essere spagnolo.
Ma alla fine riuscì a togliersi di mezzo le sue nuove fan e ad avvicinarsi a noi.
-Hola Feli~
-Ciao Antonio~
C’era da dire che in quanto a carattere si assomigliavano.
-Perché non mi avete avvertito?
Si lamentò quasi Feliciano, con un broncio che avrebbe fatto invidia persino ad un cucciolo. In ogni caso, chiunque si sarebbe potuto accorgere di quanto era felice.
-Mi dispiace Feli, ma Romanito ha insistito tanto affinché non ti dicessi nulla! Ci teneva proprio tanto!
-Ehm..
-Ah, scusa Angel~ Fratellone, Antonio, questa è Angel! È arrivata anche lei da poco!
-Piacere di conoscerti, Angel~
Lo spagnolo mi rivolse uno dei suoi sorrisi più calorosi e mi porse la mano, che strinsi quasi immediatamente.
-Piacere mio!
-Fratellone, perché non dici niente?
Romano mi guardava come se mi stesse studiando attentamente, poi mi chiese:
-Tratti bene Feliciano, non è così?
Quella domanda mi lasciò perplessa, ma quando provai a rispondere, Feliciano riprese a parlare, leggermente arrabbiato.
-Fratellone, ma che dici? E’ ovvio~ Anzi, mi ha aiutato tantissimo!
-Ah davvero?
-Ha fatto tornare amici me e Ludwig~
In quel momento sentii come una strana aura nera proveniente dal ragazzo al quale erano rivolte quelle parole. Antonio gli pose subito una mano sulla spalla, ma non sembrò cambiare nulla.
-Questa sì che è una buona notizia, sono contento per voi~ Non è così, Romanito?
Non ne ero sicura, ma mi sembrava che fosse cambiato qualcosa nel tono di Antonio. Quasi come se l’ultima frase fosse una minaccia.
Romano sospirò, ritirando l’aura nera.
-Suppongo di sì. Basta che non ti faccia soffrire, quel mangia-patate.
Da quanto avevo potuto capire, Romano non solo conosceva Ludwig, ma lo odiava a morte. “Suppongo che sia una cosa normale, dopo quello che è successo” pensai.
Così, passò quel poco tempo rimasto della lezione e suonò la campanella. Feli non aveva smesso di parlare un secondo, così come Romano non aveva smesso di tenere il broncio e Antonio di sorridere.
Quando, qualche ora più tardi, arrivò il momento di tornare nelle camere, Feli propose a Romano e ad Antonio un veloce giro della scuola. Stavo per uscire dalla classe, quando Feli mi chiamò, avvicinandosi.
-Angel, vuoi venire anche tu~?
-Mh… Va bene!
Tornammo da Antonio e Romano, ma poco prima che il discorso riprendesse, sentii chiaramente Antonio chiedere al ragazzo qualcosa come “andrà tutto bene se restiamo così indietro?”. Lì per lì non riuscì a trovare una spiegazione logica, così lasciai correre. Feli sembrava non essersi accorto di nulla, da quanto era felice.
Uscimmo dalla classe tutti insieme, ma Feli volle prima andare a salutare Ludwig. Ovviamente lo seguimmo, sebbene non fossi sicura di quanto potesse essere una buona idea, considerando l’odio di Romano nei confronti del tedesco.
Fortunatamente appena arrivammo trovammo anche Gilbert, che “parlava” con il fratello.
Appena ci vide, ci venne incontro.
-Oh, ma guarda, Feli e Angel! Mh?
L’albino osservò Antonio e Romano, confuso.
-Loro chi sarebbero?
-Io mi chiamo Antonio, e lui è Romanito~
-Romano!
Lo corresse il secondo, infastidito.
Gilbert sorrise.
-Piacere di conoscervi! Siete appena arrivati, immagino.
Mentre noi quattro parlavamo, Feli andò da Ludwig, e li vidi abbracciarsi poco dopo, non potendo parlare. Decisi di non dire nulla, approfittando del fatto che Romano era impegnato a parlare – e litigare – con Gilbert e Antonio.
Poco dopo Feli uscì dalla classe e salutammo i tedeschi.
-Allora, da dove possiamo cominciare..?
Si chiese Feli.
Così iniziammo il “giro turistico” per la scuola. Aiutai Feli a fare da guida, e mi assicuravo che Antonio – che era il più vivace tra i due – non combinasse guai.
 
-Bene, adesso ci manca l’ultima classe~
Informò Feli. Ed era vero: mancava poco alla fine.
Feci per seguirlo, ma sentii una presa al braccio, quasi come se qualcuno mi trattenesse.
Mi girai di scatto, e ciò che vidi mi pietrificò.
-A-Antonio, ma che fai?!
Dietro di me c’era Antonio, sì, ma non lo riconoscevo più. Aveva una specie di ombra sugli occhi, come se si fosse rabbuiato di colpo, e non parlava. In più la presa sul mio braccio era forte, non riuscivo a capire come un ragazzo gentile e allegro come lui potesse fare una cosa simile.
Romano sembrò preoccuparsi in un lampo e gli si avvicinò facendogli mollare la presa.
-Adesso basta scherzare, Antonio! Mi senti?!
-Mh… Cosa..? Romanito? Cosa è successo..?
Di colpo Antonio sembrò tornare quello di prima, quasi come se si fosse svegliato da un sonno profondo. Romano sospirò, sollevato.
-Niente, niente. Continuiamo il giro?
Come se non fosse veramente successo nulla, Romano disse a Feli di continuare a mostrare loro la scuola.
Cosa era successo ad Antonio?
E perché Romano aveva reagito in quel modo?
“Non ti devi intromettere” pensai. Ma avrei fatto qualsiasi cosa pur di arrivare in fondo alla faccenda.
 
Angolo dell’Autrice
… C’è ancora qualcuno, non è così?
Ah, non so davvero come farmi perdonare. Sono spregevole, lo so ç_ç Beh, uhm, spero che il capitolo vi sia piaciuto comunque! E che vi abbia incuriosito un po’.
Ebbene sì, ci tenevo a scrivere questo capitolo in particolar modo, perché arrivano due personaggi che mi piacciono moltissimo, Antonio e Romano.
A proposito, vorrei chiarire un paio di cose proprio sull’italiano. Dato che il nome “Romano” mi piace più del nome “Lovino” userò quello, anche se sono consapevole che in teoria si dovrebbe usare il secondo.
Per l’aspetto fisico ho deciso di mettere, nella descrizione di Romano, gli occhi verdi e non marroni. In verità vi devo confessare che nemmeno io so per certo quale sia il colore dei suoi occhi *tristess (?)*.
Vi auguro anche una buona Pasqua, incredibilmente in ritardo!
Mi raccomando, recensite e ditemi cosa ne pensate~
Al prossimo capitolo!


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