N.d.A. Salve
a tutti, è un po’ che non pubblico e oggi
l’ispirazione ha finalmente chiamato
tanto che ho scritto tutto piuttosto velocemente. Non
c’è stato neanche bisogno
di riflettere: sarebbe stata una ff proprio su Subaru e Seishirou che
in poco
tempo ho imparato ad amare. Trovo che ci sia davvero tanto da dire su
di loro e
prevedo che questa non sarà la mia unica creazione
incentrata su questi
personaggi tanto intensi e ricchi di sfaccettature.
È
anche la
mia prima storia su un’opera firmata CLAMP e questo
è un bel peso da sostenere
poiché le ritengo davvero autrici poliedriche dalla mente
geniale anche solo
per aver dato la vita a simili personaggi. Buona lettura e se vi va
lasciate
una recensione per dirmi cosa ne pensate. A presto :3
Windancer
“Piangi
Subaru? Per me? Mi sento onorato.”
Le sue
labbra si piegano in un sorriso.
“Non…
non è
così. Io…” Tenta di spiegarsi ma l’altro
è scosso da un violento attacco di tosse.
Non sa cosa
fare, è inutile pensare di portarlo via da lì,
non con delle ferite simili.
Gli resta
vicino, in silenzio lo aiuta a sollevarsi un poco, il respiro si fa
più
regolare.
Rimangono
così
per un po’, stretti in un abbraccio disperato e voluto da
tempo.
Un attacco
lo scuote, l’ennesimo.
Subaru non
riesce più a trattenerlo, tanto si agita.
Dopo un
po’
si calma e lentamente volta il capo verso di lui.
Sorride, ancora e Subaru tenta di imprimersi nella memoria ogni istante perché sa che non ve ne saranno altri in futuro.
Due occhi
grigi lo guardano intensamente un ‘ultima volta e il giovane
se ne sente irrimediabilmente
attratto.
Non
c’è
disperazione, solo insaziabile rimpianto ma un momento prima di
lasciarlo
andare tornano le polle limpide in cui s’era specchiato anni
addietro.
La presa sul
suo braccio si allenta, la vita lascia le membra stanche del suo
avversario.
Lo coglie di
sorpresa.
Non riesce
ad urlare.
Perche?
Perché così in fretta?
La mente si
rifiuta di accettarlo.
Goccioline
di pioggia ticchettano incuranti della tempesta che infuria dentro di
lui.
Stringe
convulsamente la stoffa della camicia macchiata di rosso.
Affonda la
testa nel petto di Seishirou, è ancora caldo, e piange.
Silenzioso
dolore striscia fino ad avvolgerlo in un mortale abbraccio.
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E’
finita.
Lo sapeva già ancor prima che tutto accadesse ma la
consapevolezza dell’immediato
lo atterrisce con violenza.
Non
c’è più
speranza, non per lui, non per Seishirou.
Non piange
più Subaru, sente solo il freddo gelido che gli penetra
nelle ossa.
Un lampo di luce lo acceca e sa che in quel mondo non c’è più posto per lui.
Lo guarda,
è ancora lì accanto a lui, il volto disteso,
sereno, sembra quasi
dormire.
Vuole chiamarlo,
gridare ancora il suo nome, sentire la sua voce.
E’
impossibile.
Vuole
riavvolgere
la spirale del tempo e impedire ogni cosa purché viva.
Non
andar via!
La sente,
prima di lasciare per sempre quel luogo di morte, la sua voce, che
riecheggia
nel vento, che sussurra: “Vivi, per me.”
Ti
amo.
Dimenticare
non è possibile, si può solo ricominciare a
vivere.