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Autore: crazy640    20/07/2008    39 recensioni
NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
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as long as you're mine

 

Era possibile che quelle parole fossero state pronunciate veramente?
Era stato davvero Draco Malfoy a dirle?
Non riusciva ancora a crederci.
L'uomo che conosceva,o che aveva imparato a conoscere in quelle settimane era totalmente
diverso dal ragazzo che le era stato accanto per anni,che l'aveva tormentata e che non perdeva la minima occasione per metterla in difficoltà.
Ma non credeva ancora possibile che fosse cambiato così tanto.
Le parole che le aveva detto neanche due minuti prima continuavano ad aleggiare come nuvole

di fumo sopra la le loro teste,neanche fossero fumetti.
Lo guardò,incurante di quello che era successo fino ad un'istante prima:si dimenticò della loro

strana posizione,della sconveniente vicinanza della sua mano con la fin troppo sveglia erezione

dell'uomo,del film che continuava ad andare avanti completamente ignorato da entrambi e

dimenticò anche i bisogni che l'avevano spinti fino a quel punto.
Ora quello che contava erano quelle parole.
-Tu...Tu mi...-disse imbarazzata come mai prima.
Draco sorrise di fronte alla sua eloquenza e le accarezzò di nuovo i capelli,con quel modo dolce

e delicato che aveva usato poco prima.
-Non credevo fosse così facile farti restare senza parole...Dovrò ricordarme in futuro-le disse con

voce stranamente calma.
-Ti pare il momento di scherzare?-gli domandò lei,quasi riprendendolo.
Lui fece un piccolo gesto di assenso con la testa ed Hermione lo vide deglutire.
-Vuoi sentirtelo dire di nuovo?-le chiese.
-Vorrei sapere quando è successo-disse invece lei.
Draco aggrottò le sopracciglia,senza capire il senso di quella frase.
Doveva venirgli incontro.
-Quando è successo che hai cambiato così improvvisamente idea su di me-gli spiegò Hermione

seria.
Lo vide annuire e le sue sopracciglia si distesero di nuovo.
-Non c'è stato un momento preciso...
Ti ho sempre trovato molto attraente,anche ai tempi di Hogwarts.
Ma allora ero troppo idiota anche solo per ammetterlo a me stesso-le confessò.
Hermione sperò di non avere sul volto un'espressione troppo sorpresa perchè quello che Draco

le aveva appena detto era uno scoop che avrebbe fatto impazzire tutti i giornali scandalistici del

mondo magico.
E chi l'avrebbe mai detto?
Lei sicuramente non l'aveva mai capito.
-Non me ne ero accorta-gli disse.
Draco ghignò,come sapeva fare soltanto lui,ed Hermione sentì qualcosa rimescolarlesi dentro,

qualcosa che la portò a chiedersi perchè stavano perdendo tanto tempo in chiacchiere.
-Sono abbastanza bravo a mentire-le disse serio.
Senza pensarci,Hermione si mosse e soltanto quando vide il cambio d'espressione sul volto di

Draco si ricordò della sua posizione e delle conseguenze che aveva avuto.
Incontrò i suoi occhi e vide che erano di nuovo accesi di un fuoco perpetuo,quasi contagioso

che la portò a dischiudere le labbra e a lasciarsi scappare un sospiro compiaciuto che arrivò

chiaramente alle orecchie dell'uomo.
-Tu mi vuoi...-disse poi continuando a tenere lo sguardo fisso in quello di Draco.
Lentamente lui annuì.
E anche lei lo voleva.
Se ne era accorta adesso,mentre affondava gli occhi in quel mare argenteo che sembrava

volerla bruciare con il solo sguardo.
-Ma non stasera-aggiunse seria.
Ancora un sorriso.
Può un semplice sorriso strapparti l'anima?
Senza staccare lo sguardo dal suo,lo sentì allontanare la schiena dal divano e avvicinare il corpo

al suo,il torace quasi attaccato al suo seno e le sue labbra così vicine da poter sentire il suo respiro contro le proprie.
-Se fossi sicuro che tu non ti pentiresti domani,niente mi fermerebbe-le disse.
Come per mettere alla prova le sue parole,Hermione sorrise,poi mosse il bacino andando a
scontrare la sua sempre piu' tesa durezza contro il suo centro,provocando ad entrambi un gemito di piacere.
Possibile che lo desiderasse così tanto?
Eppure fino a un mese prima lo odiava con tutta se stessa!
Ma quello davanti a lei non era lo stesso Draco.
Quello era il suo Draco:un Draco che soltanto lei conosceva veramente...
Si domandò fino a che punto lui le avrebbe resistito e decise di metterlo alla prova:gli allacciò di
nuovo le braccia attorno al collo e gli si fece di nuovo piu' vicina,poggiando così il suo seno contro il torace di lui.
Dopo un'istante in cui aveva chiuso gli occhi per godersi il piacere provocato dal suo piccolo
movimento,Draco tornò ad affondare lo sguardo nel suo.
-Non c'è proprio niente che posso fare per convincerti?-gli chiese Hermione avvicinando le
labbra come prima lo erano state quelle di lui.
Lo vide deglutire vistosamente e sorrise dentro di sè:allora anche Draco aveva dei punti deboli!
Vide gli occhi dell'uomo posarsi sulle sue labbra per una frazione di secondo prima di tornare ad
incontrare i suoi.
Poi sentì le braccia di Draco tornare a posarsi sulla sua schiena a poca distanza dai fianchi.
Forse poteva stuzzicarlo un'altro pò...
Spezzò la catena creata dai loro sguardi e abbassò leggermente la testa,avvicinando le labbra al
collo dell'uomo.
Era la parte che preferiva finora,non avendo visto il resto del suo corpo:nei momenti di sforzo o
di tensione c'era una vena che si accentuava e che lei amava stuzzicare.
Anche quella volta era in mostra,neanche la stesse aspettando,ed Hermione vi posò le labbra,
seguendo quella scia violacea con una fila di baci fino ad arrivare all'incavo fra il collo e la spalla,nascosta dal tessuto della t-shirt.
Cercò di aggirare quell' "intoppo" e ricoprì di baci quel pò di pelle nuda che ancora restava in
vista,lungo la gola.
Quei piccoli movimenti erano accompagnati ogni volta da uno sfioramento dei loro bacini,che
provocava fitte dolorose e piacevoli ad entrambi.
-Hermione...-la chiamò lui.
Non voleva ascoltarlo,sapeva già cosa voleva dirle.
E forse non rispondendogli avrebbe aggirato quell'ostacolo...
Era ora di aggirarne anche un'altro,pensò Hermione.
Un'istante dopo il suo braccio destro era scivolato lungo le spalle ed il torace per fermarsi sulla

coscia dell'uomo,prima che le dita iniziassero ad insinuarsi sotto la t-shirt.
-Fermati...-le disse lui.
Non ci credeva neanche lui.
Glielo diceva il tono della sua voce,il modo in cui la sua testa era leggermente piegata

all'indietro quasi a toccare lo schienale del divano.
Ancora una volta decise di non ascoltarlo ed insinuò una mano sotto la maglietta,sfiorando con i

polpastrelli il ventre rilassato e liscio che si contrasse leggermente al suo tocco.
Aveva bisogno di piu':ora che aveva cominciato,non si sarebbe accontentata di così poco.
Fece vagare la mano verso l'alto,facendole incontrare un'addominale perfetto ed un torace

scolpito che le fece letterlamente venire l'acquolina in bocca.
Proprio quello che avevo ordinato,scherzò lei rialzando lo sguardo sul viso di Draco e trovandolo

ancora con gli occhi chiusi.
Che sarebbe successo se avesse fatto scendere la mano verso il basso?
Anche in questo caso sarebbe stato così arrendevole?
Non ebbe tempo per provare le sue teorie perchè Draco riaprì gli occhi e quasi

contemporaneamente l'afferrò per i fianchi e la disarcionò letteralmente.
Hermione cacciò un piccolo grido per essere stata colta alla sprovvista,ma subito dopo si ritrovò

con la schiena sul divano e il corpo possente di Draco che la copriva quasi del tutto.
I suoi occhi incontrarono di nuovo quelli argentei di Draco e si accorse che erano diventati quasi

neri:come era possibile una trasformazione simile?
-Non te l'ha mai detto nessuno che è pericoloso stuzzicare una serpe?-le domandò.
La sua voce era bassa e roca,frutto dell'eccitazione che Hermione sentiva premere contro la

coscia e che voleva essere liberata dai boxer.
Sorrise e alzò le spalle,cercando di sembrare il piu' noncurante possibile.
-Ormai sono abituata a questa serpe,non mi fa piu' tanta paura...-lo provocò.
Un lampo brillò negli occhi di Draco e lei si domandò cosa doveva aspettarsi adesso.
-Io non ne sarei così sicura se fossi in te...-l'avvisò infatti.
Dopodichè calò sulle sue labbra,affamato,come se da esse dipendesse la sua stessa vita

e,mentre rispondeva al suo bacio,Hermione lo sentì sistemarsi meglio su di sè.
Era ancora impegnata con le sue labbra,quando inaspettatamente sentì una mano dell'uomo

infilarsi sotto la camicia.
La sentì salire sul suo ventre piatto lasciando ad ogni tocco un brivido e,quasi indifferente

continuò a ricambiare il suo bacio, aspettando che arrivasse dove credeva e sperava di sentirla.
Pochi secondi dopo la mano di Draco si posò sul suo seno nudo,coprendolo completamente e

mozzandole il fiato sulla sua bocca quando due dita afferrarono il capezzolo turgido.
Incontrò lo sguardo di Draco e vi lesse un'espressione pienamente soddisfatta per la reazione

ottenuta con quel semplice gesto.
Ma non contento,abbassò la testa sull'altro seno ancora libero e lo prese fra le labbra, incurante

del tessuto della camicia che si metteva in mezzo,torturando il capezzolo con le labbra ed i

denti.
Hermione chiuse gli occhi e affondò le dita fra i suoi capelli,abbandonandosi alle sue attenzioni.
Ti prego fa che non smetta mai,pensò fra un gemito e l'altro.
Il tempo sembrò allungarsi e quando sentì Draco allontanarsi dal lei non seppe quanto erano

stati così avvinghiati.
Riaprì gli occhi e lo vide in ginocchio fra le sue gambe che la guardava.
-Non possiamo piu' tornare indietro adesso...-le disse con un pò di fiato corto.
Hermione si passò la lingua sul labbro inferiore e annuì.
-Sono d'accordo con te-gli disse.
-Voglio sia chiara una cosa:non farò l'amore con te-aggiuse subito Draco.
-Cosa?-gli domandò Hermione sorpresa.
C'era qualcosa che non le era chiara in quel discorso.
Draco sorrise di fronte alla sua espressione.
-Ti fidi di me?-le chiese poi.
Hermione restò qualche istante in silenzio,poi annuì.
Erano arrivati fino a lì,certo che si fidava!
-Allora non te ne pentirai-le disse serio.
Hermione lo guardò e dopo qualche istante di incertezza,annuì di nuovo.
-Però devi promettermi che farai tutto quello che ti dirò-le disse.
-Adesso stai chiedendo troppo-scherzò lei.
Draco ghignò e lei si chiese come aveva fatto tutto quel tempo a non strappargli la t-shirt di

dosso.
-Lo prometto-aggiunse subito dopo.
Lui la guardò con sguardo serio per qualche istante,poi tornò a scivolare su di lei.
Sembrò che il corpo di Draco si adattasse perfettamente al suo,insinuando un ginocchio fra le

sue gambe e piegando i gomiti per non pesarle troppo addosso.
Il viso dell'uomo era a poca distanza dal suo e quel misterioso e ambiguo sguardo sembrava non

volerla abbandonare neanche un'istante.
Lo sentì puntellarsi su un gomito e l'istante dopo,una mano fu fra i suoi capelli per scostarle

delle ciocche di capelli dagli occhi.
Da dove nasceva tutta quella dolcezza?
Hermione continuava a restare ferma,immobile,sotto di lui in attesa di una sua mossa:non aveva

idea di cosa sarebbe successo di lì a poco e quindi doveva aspettare che fosse lui ad aprire le

danze.
Vide il viso dell'uomo avvicinarsi e sporse le labbra per raggiungere le sue e sfiorarle con la

punta della lingua.
La sua risposta non si fece attendere:un semplice tocco era bastato per accenderlo e per far

diventare quasi famelico quello che non era neanche un bacio.
Sotto il tocco erotico delle sue labbra,Hermione gemette e strinse entrambe le braccia attorno

alla vita di Draco,attirandolo ancora di piu' vicino al suo corpo.
Sentiva la mano di Draco scendere verso la sua gamba destra,accarezzarle con la palma aperta

la coscia e poi,inaspettatamente,si sentì sollevare la gamba attorno i suoi fianchi possenti.
Il contatto fra i loro due corpi divenne ancora piu' intimo,provocando un'ennesimo sfregamento

dei loro bacini e facendo gemere entrambi.
-Stai cercando di farmi impazzire lentamente?-gli sussurrò lei,nascondendo il viso nell'incavo fra

la spalla e il collo.
Lo sentì ridere e contemporaneamente,anche l'altra gamba fu portata dietro il fianco:era

letteramente aggrappata a lui.
Due dita le sollevarono il viso,portandolo ad incontrare di nuovo lo sguardo di Draco,che la

guardava con un'inconfutabile sguardo malandrino negli occhi.
-Ci riuscirei?-le domandò con lo stesso tono di voce.
Poi,senza darle il tempo di rispondere,diede una poderosa spinta facendo scontrare la sua

erezione con il tessuto bagnato dei boxer.
Hermione,spalancò la bocca,quasi boccheggiante per la scarica di elettricità che l'aveva colpita:

che aveva intenzione di fare?
-Ah...Dipende...-gli rispose fra un gemito e l'altro,iniziando a muovere il bacino verso di lui.
Un'altra spinta,un'altro tiro in buca...Quell'uomo voleva veramente farla morire.
-Mmh...Da cosa?-le domandò lui con voce sempre piu' roca.
Hermione allacciò le braccia attorno al collo di Draco e si morse il labbro inferiore,prima di

gemere sotto un'altra spinta.
-Ancora...-si ritrovò a chiedere,dimenticandosi della domanda di Draco e chiudendo gli occhi

abbandonando la testa contro il bracciolo del divano.
Draco non si fece pregare e affondò in lei,per quanto gli permettevano i vestiti,per due volte

consecutive,portandola a gemere sempre piu' forte.
Non osava immaginare cosa sarebbe successo se fossero stati liberi da tutti quei

vestiti...Sicuramente avrebbero fatto tremare la casa!
I capelli di Draco le solleticarono il collo quando lui,in balia del piacere,abbandonò la testa

contro la sua spalla,iniziando a respirare sempre piu' velocemente.
-Ci sto riuscendo,vero?-le domandò con voce quasi mozza nella stessa posizione.
Hermione riaprì gli occhi e li affondò nei suoi:era incredibile quello che stava succedendo!
Non le era mai successo prima d'ora:stava portando entrambi all'orgasmo nonostante avessero

ancora la biancheria addosso.
Annuì,incapace di parlare,e cercò le labbra dell'uomo,incontrando subito la sua risposta

famelica:erano ormai vicini al baratro ed entrambi non vedevano l'ora di cadervi insieme.
-Oh Hermione...-
Le dita della donna si persero fra i suoi capelli e le gambe,ancora strette attorno ai suoi fianchi

aumentarono la loro presa,come per far diventare quei corpi un'unica entità e proprio quel

piccolo movimento fece esplodere l'incendio.
Con un'ultima spinta,Draco si irrigidì e,neanche fossero veramente connessi,Hermione sentì

quella tempesta elettrica che la rendeva incapace di pensare,di muoversi,anche solo di

respirare.
Tutto quello che riusciva a pensare era il piacere che si stava letteralmente impadronendo di

lei,di ogni sua piccola cellula e che trovò sfogo in un gemito strozzato.
Strinse le braccia attorno al collo di Draco e sollevò la schiena verso di lui,per godere ancora di

quel momento ed un piccolo grido di piacere le arrivò alle orecchie,facendola sorridere

soddisfatta.
Esausta,Hermione tornò a posare la schiena contro il divano trascinando con sè anche Draco che

poggiò la testa nell'incavo fra la spalla ed il collo le braccia inerti lungo i suoi fianchi.
Per un tempo indefinito restarono in silenzio,in quella posizione,ascoltando i loro respiri ritornare

normali ed il cicaleccio della televisione che rimandava loro le voci e le musiche del film

che,incurante di quello che era successo,aveva continuato a scorrere.
Quasi mossa da volontà propria,la mano sinistra di Hermione prese ad accarezzare i capelli di

Draco,lentamente e con dolcezza,come se lo avesse sempre fatto e le piacque sentire il

piacevole peso del corpo dell'uomo sopra il suo.
-Ti è già capitata una cosa del genere?-gli domandò all'improvviso rompendo il silenzio.
-Vuoi dire venire dentro i boxer?Parecchie volte-le chiese lui.
Hermione sorrise:poteva sembrare squallido,ma alla fine era successo proprio quello.
-Sai che intendo...-gli disse comunque.
-Ah...Tu intendi questo...-disse accarezzandole una gamba nuda con una mano.
Hermione sorrise e fece un leggero mugolio affermativo.
-No-le rispose secco.
Lei aggrottò le sopracciglia,poco incline a credergli e Draco,forse prevedendo quel gesto,alzò la

testa dalla sua spalla e incontrò il suo sguardo.
-Finora non ho avuto grandi difficoltà a convincere le donne a venire a letto con me...Tu sei la

prima che mi ha dato filo da torcere-le disse.
-Ehi,guarda che se c'è qualcuno che si è tirato indietro qui,quello sei tu!-ribattè lei cercando di

ristabilire i ruoli.
Draco si sistemò meglio sul divano e puntò un gomito poco distante dalla sua testa,poggiandovi

la mano con cui poi si sostenne la testa.
-Possibile che tu debba essere così puntigliosa anche dopo il sesso?-le domandò lui

stuzzicandola.
Hermione si sentì avampare per l'imbarazzo,ma poi trovò subito la risposta adatta a quella

frecciatina.
-E' quello che succede quando devo accontentarmi...-lo punzecchiò con un sorriso divertito sulle

labbra.
Draco avvicinò il viso al suo e portò di nuovo le labbra a poca distanza da quelle di Hermione.
-E che succede quando vieni soddisfatta pienamente?-le domandò in un sussurro.
Hermione lo guardò negli occhi qualche istante incapace di rispondere,poi fissò le sue labbra

prima di baciarlo un'ultima volta.
Quel bacio sembrò calmare entrambi,perchè quando si staccarono,Draco le sorrise e scivolò sul

divano dietro di lei,coprendole poi con un braccio il ventre e avvicinando la testa alla sua sul

bracciolo.
-Ok,adesso raccontarmi tutto quello che è successo nel film mentre noi eravamo occupati...
Non posso farmi trovare impreparato-

 

-Posso farti una domanda?-
Continuava a ripensare a quello che era successo fra lei e Draco due giorni prima.
C'erano volte che le immagini del loro incontro sul divano le apparivano nella mente nei

momenti piu' impensati:mentre era al lavoro,o quando era con lo stesso Draco facendola

diventare un tizzone ardente per l'imbarazzo.
Erano passate neanche settantadue ore da quando era successo,ma fra loro le cose sembravano

tornate come al solito:il solito bacio prima di andare al lavoro,lo stesso tono scherzoso e le stesse

battute che usavano per punzecchiarsi e come ogni notte,dormivano abbracciati.
Magari lui aveva relegato quello che era successo ad incidente di percorso,o a momento di

follia,o roba del genere e non ci pensava neanche piu'!
Però lei doveva parlarne con qualcuno.
Qualcuno che l'aiutasse a capire qualcosa dell'universo Draco Malfoy.
Qualcuno che si era trovato già ad affrontare quella situazione.
-A proposito di Draco?
Pansy.
Lei era la persona giusta.
Aveva invitato lei e Sadie quel pomeriggio per ricambiare l'ospitalità che aveva avuto nei

confronti di Prudence e mentre le bambine erano impegnate con la fattoria degli animali,le

aveva offerto un tè ed era stato allora che le si era accesa la lampadina.
Si voltò verso la donna cercando di non assumere un'espressione troppo sorpresa.
-Come facevi a...?-le chiese andando verso di lei con le due tazze.
-La scelta era fra pannolini puzzolenti e Draco Malfoy.
Ho sperato per te che non fosse la prima-le disse sorridendo divertita.
Hermione si lasciò contagiare da quel sorriso e annuì tendendole una tazza.
-Infatti...Ho pensato di chiederti di lasciarmi contagiare dalla tua esperienza-le disse sedendosi

di fronte a lei.
Pansy la guardò senza capire.
-Che intendi?-le domandò guardandola incerta.
-Tu e Draco avete fatto coppia fissa per anni ad Hogwarts...-iniziò prima di bere un sorso dalla

sua tazza,quasi cercando il coraggio di continuare.
-Quasi tre,poi però si è lasciato affascinare dal fascino di Daphne-rispose l'altra.
-Ecco...E immagino che in questi anni tu e lui avete...-cercò di chiederle.
-Fatto sesso?-tentò la donna con un sorriso divertito.
Hermione annuì,scomparendo dentro la sua tazza.
Pansy sorrise e annuì.
-Hermione lascia che ti dica una cosa:non si può essere la fidanzata di Draco Malfoy senza

andare a letto con lui-le disse.
La mora annuì,come se fosse d'accordo con lei.
-Quindi quanto tempo hai aspettato prima della vostra prima volta?-le domandò ancora.
-Aspettare?Ma ti ricordi com'era Draco ad Hogwarts e quanto era corteggiato?
Se volevo tenermelo stretto dovevo dargli un motivo per stare con me,e quel motivo era solo il

sesso...Non è passata neanche una settimana fra l'inizio della nostra storia e la prima volta-le

disse prima di bere un lungo sorso.
Hermione era scioccata:allora perchè con lei si era fermato tutte quelle volte?
Le aveva detto che voleva aspettare che fosse veramente pronta prima di fare l'amore con lei,

ma non si era accorto che l'altra sera lei era piu' che pronta?
Era stata sul punto di strappargli i vestiti a morsi...
-Con te come si comporta invece?-le chiese curiosa.
Hermione tornò a guardare la donna e alzò le spalle.
-Come tutti i fidanzati credo...-cercò di smarcarsi.
-Veramente non ce lo vedo Draco davanti alla televisione a guardare la partita di Quidditch...
Sai sono sempre stata gelosa di te-le confessò.
Quelle parole la sorpresero:tutto si era aspettata tranne quello.
-Cosa?Io credevo che mi odiassi perchè ero babbana-le disse.
Pansy alzò le spalle.
-Quello non mi importava piu' di tanto...
Era piu' una cosa di riflesso:odiavo il tuo essere Mezzosangue perchè Draco lo odiava.
La cosa che mi dava piu' fastidio era stare con Draco e vederlo ogni giorno innamorarsi sempre

piu' di te.
Era quasi una tortura:camminavo attenta agli angoli bui perchè ero convinta che vi avrei trovato

voi due che stavate pomiciando.
Ti ricordi il Ballo del Ceppo?-le domandò.
Hermione annuì concentrata.
-Mi ero preparata con la massima attenzione a quel Ballo,sarebbe stata la prima grande uscita

per noi due come coppia.
Avevo fatto attenzione anche alle minime cose e poi...-
Hermione la guardò curiosa.
-Poi?-le domandò per sollecitarla.
Pansy la guardò e le rivolse un sorriso triste.
-Tu ti sei presentata al Ballo con Krum e tutta la mia serata è stata un'inferno...-commentò lei.
-Perchè?-
Pansy sorrise amaramente mentre i ricordi le tornavano alla mente.
-Perchè non appena ti ha visto entrare con Krum,ha capito che le voci che giravano sul vostro

conto erano vere ed è andato su tutte le furie.
Si è preso una sbornia colossale e non è riuscito neanche a ritornare alla Casa dei Serpeverde;

se non c'era Blaise si sarebbe addormentato su uno dei tavoli della Sala Grande-le raccontò.
E lei non si era accorta di niente perchè troppo occupata a correre dietro a Ron,ad occuparsi

delle sue scenate di gelosia e a piangere per lui.
-Non lo sapevo...-riuscì soltanto a dire.
Pansy sorrise.
-Draco è bravo a mentire...Anche a sè stesso-le disse.
Hermione annuì:lo sapeva.
Alzò lo sguardo sulla donna e allungò una mano per posarla su una delle sue,per la prima volta

da quando la conosceva.
-Puoi perdonarmi per quello che ti ho fatto passare?-le domandò quasi di getto.
Pansy la guardò,sorpresa da quelle parole e,subito dopo,sorrise.
-E' il passato Hermione...Non serve a niente parlarne,e neanche chiedere scusa-le disse seria.
-Serve a me-ribattè subito la mora.
-Ma io non sono arrabbiata per quello che è successo...
Non è stata colpa di nessuno:eravate ancora troppo stupidi per capire che eravate perfetti l'uno

per l'altra,ed io ancora non avevo capito che l'uomo della mia vita era Theo-le disse sincera.
Hermione annuì leggermente e sorrise.
-E vissero per sempre felici e contenti...-scherzò.
-Assolutamente no!E' una gran rottura vivere per sempre felici e contenti!-ribattè subito Pansy

facendola ridere.
Le due donne risero e proprio in quel momento entrarono nella stanza le due

bambine,entrambe con un'animale diverso chiuso in una mano.
A guardarle potevano essere scambiate per cugine:avevano la stessa età,la stessa altezza,gli

stessi occhi grandi e curiosi.
Sadie però aveva i capelli neri,lucidi come quelli della madre che le incorniciavano la testa,

lunghi fino all'orecchio,leggermente arricciati alla fine,il naso leggermente schiacciato che aveva

certamente ripreso da Pansy e gli occhi marroni di suo padre.
Era una bambina tranquilla,giocherellona e che per qualche strana congiunzione astrale era in

perfetta sintonia con Prudence.
-Ecco le due principesse!-fece Pansy vedendo arrivare le bambine.
Sadie andò verso sua madre,con un sorriso accennato che le fece alzare gli angoli della bocca e

brillare gli occhi,il piccolo animale di plastica che teneva stretto fra le dita teso verso Pansy per

mostrarglielo.
Hermione,quando Prudence fu a portata di braccia,la mise a sedere sulle ginocchia,posandole

un bacio fra i capelli.
-Ho saputo da Draco che domani lo trascini a teatro-fece Pansy tornando a guardarla.
Hermione sorrise.
-Veramente non sono io...Ci hanno regalato dei biglietti,e io ho soltanto commentato che

sarebbe meglio per il suo lavoro se andassimo allo spettacolo-mentì.
Dopo quello che era successo quella sera,aveva evitato di ritrovarsi di nuovo seduta sul divano

accanto a lui,così aveva provato in tutti i modi a fargli capire "Il mago di Oz",ma non c'era stato

verso,e ora non sapeva proprio cosa aspettarsi da domani sera.
-Hai già pensato a Prudence?-le domandò l'altra guardandola.
-Pensavo di chiamare una baby-sitter-
-Perchè non la fai dormire da me?-le propose Pansy cogliendola alla sprovvista.
Hermione la guardò qualche istante incerta di aver sentito davvero quelle parole,poi la vide

annuire.
-Non sarebbe un problema,e poi sembra che hanno passato tutta la loro vita insieme da quanto

stanno bene insieme-commentò ancora Pansy.
Questo era vero,dovette ammettere Hermione.
Però sarebbe stata la prima volta che lasciava sua figlia a qualcuno...
-Oppure puoi lasciarla a me finchè non finisce lo spettacolo e poi venite a prenderla-
-Ma finirà verso mezzanotte!-ribattè Hermione.
-Credi che andiamo a letto con le galline?-la prese in giro la donna.
La mora sorrise e alla fine acconsentì.
-Va bene allora...Vorrà dire che approfitterò della tua offerta-le disse.
Pansy sorrise soddisfatta e anche Hermione dovette ammettere che era fiera di sè.
Stava sfidando sè stessa:si stava lasciando trasportare dalla corrente senza tener conto dei

pregiudizi che avevano governato gran parte della sua adolescenza e finora quel metodo aveva

funzionato alla grande.
Non aveva nessun rimpianto.
-Draco ti ha detto dell'invito di Daphne?-le domandò Pansy prendendo l'animale che le porgeva

sua figlia.
Ancora una volta Hermione annuì.
Daphne li aveva invitati ad un fine settimana nella sua casa fuori Londra e anche se la cosa non

le faceva molto piacere,aveva accettato visto quello che era successo l'ultima volta che era stata

in uno dei covi delle Serpi.
-Però non mi ha detto il motivo-le disse.
Il viso di Pansy diventò improvvisamente serio,quasi avesse toccato un tasto proibito.
-Beh...Non deve esserci per forza un motivo per invitare gli amici nella propria casa al

mare,no?-le fece notare poi.
Ma Hermione si accorse che neanche lei ci credeva piu' di tanto.
Tuttavia annuì,come per farla contenta.
-Porterai anche Prue?-le chiese ancora la donna per cambiare discorso.
-Lei verrà piu' tardi.
Ho promesso a Harry che poteva stare con loro per qualche ora-le spiegò.
Il giorno prima Harry si era scusato per quello che era successo l'ultima volta che si erano visti e

le aveva chiesto se poteva portare Prudence per qualche ora a casa visto che i cugini sentivano

la sua mancanza,così come Ginny.
Hermione ne aveva prima parlato con Draco e lui aveva accettato,a condizione che Ron non

fosse presente e che la bambina tornasse prima del tramonto a casa.
Stranamente Harry si era mostrato accomodante e aveva accettato tutte le richieste dell'uomo.
-Potter?-chiese Pansy sorpresa.
-E' suo zio,e da quando ci siamo trasferite da Draco non ha avuto piu' occasione di vederla...-le

spiegò.
-E ti fidi?-le domandò.
Perchè quella domanda?Ora che neanche Draco sembrava avere dubbi su quella richiesta?
Cercando di non mostrare nessun tentennamento,annuì.
A quel gesto Pansy alzò le spalle.
-Forse sono io che sono troppo sospettosa...-commentò.
Eppure con le sue domande aveva finito per insinuarle dei dubbi...


L' interno del teatro era verde smeraldo.
Alcune luci posizionate nei punti giusti davano un'illuminazione perfetta,che faceva sembrare

tutto verde,dai muri al soffitto fino alla moquette.
Era rimasta a bocca aperta fin da quando era entrata nel teatro attraverso la porta di vetro.
Draco al suo fianco la guardava con un sorriso divertito sulla faccia,ma lei non riusciva a

smettere di fissare ogni piccolo angolo,ogni piu' insignificante particolare:era quello che aveva

sperato per mesi,conosceva le canzoni a memoria e riusciva ancora a credere di essere

veramente lì.
-Dammi un pizzico-disse rivolta a Draco.
-Come?-le chiese lui senza capire.
-Dammi un pizzico sul braccio...Non può essere vero!-gli ripetè guardandolo in volto.
Lui ghignò ancora piu' divertito,poi le mise una mano sul braccio e la guidò verso l'interno del

teatro.
Comprò due programmi dello spettacolo e si fermò nel centro,aguzzando la vista alla ricerca

degli Hunter.
Lì scorse poco dopo venir loro incontro dalla direzione del negozio di souvenir e quando li

ebbero visti entrambi sorrisero.
-Scusate l'attesa,ma Eleonor non riesce a tornare a casa senza un ricordo-spiegò loro Jonathan

Hunter,prima di stringere la mano che Draco gli porgeva.
-Non è vero!-ribattè la moglie prima di sorridere a Draco e avvicinarsi a Hermione con un sorriso

quasi smagliante.
-Non so davvero come ringraziarti per averci invitato...
Era un mio sogno segreto vedere questo spettacolo-le disse subito Hermione.
-Non dirlo neanche per scherzo!Ora che ho trovato qualcuno con la mia stessa passione è

normale che le chieda di farmi compagnia,no?-ribattè la donna come se fosse la cosa piu'

normale del mondo.
-Inoltre io non sono un grande appassionato,anche se è da vent'anni che prova a convertirmi...

-s'intromise Jonathan guardando Draco.
-Capisco perfettamente quello che vuoi dire...L'altro giorno mi ha costretto a vedere di nuovo "Il

mago di Oz",per prepararci allo spettacolo...-gli disse Draco in tono quasi confidenziale.
-Per favore!Se vedo un'altra volta quell'uomo di latta e quel leone pauroso,mi metto a urlare...A

te invece come è andata?-domandò John fissandolo.
Hermione vide spuntare uno dei sorrisi malandrini di Draco e immediatamente immagini di

quello che era successo sul divano le si affollarono in mente,facendole battere piu' forte il cuore.
-E' stata un tortura,ma ne valeva la pena...-commentò Draco enigmatico.
-Ok mentre voi maschietti continuate a lamentarvi della vostra sfortuna,che ne dite di andare a

sederci?
Sta per cominciare-ribattè Eleonor per nulla sconvolta o impressionata dalle lamentele del

marito.
Presero posto poco prima dell'inizio dello spettacolo ed Hermione non potè fare a meno di

restare meravigliata per la fantastica scenografia:su di loro pendeva un enorme drago viola o

blu scuro,mentre il sipario era dipinto in modo da sembrare una mappa del regno di Oz con al

centro una luce verde smeraldo a simboleggiare la "Città di Smeraldo",dove appunto viveva il

mago.
Draco le si sedette accanto e lei lo sentì sistemarsi sulla poltrona.
-Sei pronto per la tua prima volta?-gli domandò avvicinandosi in modo che soltanto lui potesse

sentire.
-Non sapevo avessi di queste fantasie...-ribattè subito lui.
Lei sorrise e fece per rispondergli,ma in quel momento le luci si spensero ed iniziò la magia.
Wicked narra la storia delle due streghe di Oz,Elphaba la verde strega cattiva e Galinda,la

perfetta strega buona amata da tutti.
Queste due donne si incontrano all'università della magia e per un caso sfortunato finiscono

nella stessa stanza,odiandosi a prima vista per tutto quello che rappresentano:la prima è sciatta,

verde,povera e costretta a badare ad una sorella sulla sedia a rotelle;l'altra invece è bella

popolare e corteggiata da tutti.
Il sogno di Elphaba è di incontrare il Mago di Oz per chiedergli di cambiarle colore alla pelle,e

sembra sul punto di riuscirci visto che è una delle streghe piu' dotate della scuola.
Stranamente il tempo e la vicinanza fanno in modo che le due diventino amiche e che si

ritrovino ad andare d'accordo,quasi in perfetta sintonia.
Il sogno di Elphaba si infrange quando viene a conoscenza delle crudeltà che l'università compie

sui professori animali:deve fare qualcosa per aiutarli,a costo della sua carriera scolastica.
Nella scuola,intanto è arrivato un ragazzo,Fyero,che inizialmente si interessa a Galinda,ma con il

tempo scopre che Elphaba non è soltanto un mostro verde.
Ma Elphaba deve compiere la sua missione,così decide di incontrare il mago per chiedergli aiuto

nella sua causa a favore degli animali,per poi scoprire che lo stesso mago è il motore dietro la

persecuzione.
Il suo rifiuto ad unirsi alla crociata del mago le causerà una taglia:da quel momento sarà

additata da tutti come la strega cattiva dell'Ovest.
Da tutti ma non da Fyero che non esita a rompere il suo fidanzamento con Galinda una volta

capiti che i sentimenti per Elphaba sono pienamente ricambiati.
Resterà al suo fianco e l'aiuterà finchè gli sarà possibile,fino alla fine.
Per quasi due ore e mezza Hermione restò con lo sguardo incollato al palco,ridendo,

commuovendosi e quasi dimenticandosi della presenza di altre persone attorno a lei.
Man mano che la storia andava avanti trovava delle strane rassomiglianze con la sua vita: certo,

la sua pelle non era verde smeraldo,ma anche lei era una strega con i denti zannuti e i capelli

ingovernabili,che fin da subito era stata additata da tutti per le sue amicizie,le sue origini e le

sue capacità.
Draco poteva essere Fyero,il principe sbruffone,incurante del mondo intorno a lui e circondato

dal solito codazzo di leccapiedi.
Anche loro si erano ravveduti,erano andati oltre le apparenze e si erano scoperti:avevano

scoperto i veri Hermione e Draco,trovandosi in perfetto accordo.
Era per quello che amava tanto quel musical?
L'unico momento in cui tornò alla realtà fu l'intervallo in cui scambiò qualche parola con i suoi

"compagni d'avventura" prima di tuffarsi di nuovo dello spettacolo.
Ci fu un'altro momento in cui la sua mente fu richiamata alla realtà:quando sentì la mano di

Draco posarsi sulla sua mentre i due protagonisti si stavano dichiarando amore.
Per fargli capire che quel gesto le era grato,aveva intrecciato le dita con quelle della mano

dell'uomo.
-Non ho mai visto niente di piu' spettacolare-commentò Eleonor uscendo dal teatro.
-Lo dici tutte le volte!-le disse suo marito.
Draco ed Hermione sorrisero.
-Possibile che devi farmi fare brutta figura ogni volta?-lo rimproverò lei.
-Tranquilla Eleonor è stato lo stesso per me.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo invito...-s'intromise Hermione guardando la donna.
Fuori dal teatro pioveva leggermente,e Draco fermò il primo taxi che vide avvicinarsi al

marciapiede.
-Prendetelo voi.
Noi aspetteremo il prossimo-disse Hermione rivolta ai due amici.
-Sicuri?Possiamo dividerlo-propose John.
Draco scosse la testa e gli aprì la portiera del taxi.
-Non vorrete far aspettare la baby-sitter...-gli ricordò.
Questo sembrò convincerli e dopo gli ultimi saluti,Eleonor e Jonathan entrarono nel taxi

sfrecciando via per le umide strade londinesi.
-Ti va di fare due passi?-domandò Hermione voltandosi verso l'uomo.
Lo vide sorridere.
-Sotto la pioggia?-le chiese sorpreso.
Lei alzò le spalle.
Lui la imitò e dopo aver infilato il braccio sotto al suo si avviarono nella direzione di casa Nott.
Per quasi un quarto d'ora camminarono in silenzio,sentendo la pioggia posarsi sui loro vestiti e i

loro capelli ed i loro visi:ora era aumentata e da una piacevole pioggerella quasi inesistente era

diventata quasi fastidiosa e all'orizzonte si vedevano i primi lampi,seguiti subito dai tuoni.
-Non credi sia il caso di smaterializzarci a casa?-le domandò Draco guardandola.
-Hai paura dei fulmini per caso?-lo prese in giro Hermione.
Draco sorrise e alzò di nuovo le spalle,quasi noncurante.
-Poi non ti lamentare se ti viene il raffreddore-le disse scherzoso.
Un fulmine cadde piu' vicino illuminando tutto il cielo scuro e l'istante dopo,come se avesse

squarciato una nuvola,la pioggia cadde ancora piu' fitta.
Draco la guardò come a dirle "te l'avevo detto" e iniziò a correre,senza un meta precisa, seguito

da Hermione che non riusciva a trattenere le risate.
Si fermarono poco dopo,in un vicolo,cercando riparo sotto una tettoia di mattoni.
Hermione poggiò la schiena contro il muro e si allontanò i capelli dal viso:erano completamente

bagnati.
-Da dove viene tutta questa pioggia?-domandò Hermione sporgendosi per osservare il cielo nero

coperto di nuvole.
Draco l'osservava e si ritrovò a ridere:una risata quasi infantile che poco gli si addiceva e che

poco si adattava alla situazione.
-Che hai da ridere?-gli chiese lei.
-Ridevo perchè siamo bagnati,sotto la pioggia,in un vicolo sperduto in una strada di Londra e i

nostri vestiti sono diventati trasparenti-le disse.
Hermione tornò a guardarlo senza capire.
-Eppure non c'è nessun'altro posto dove vorrei essere...-concluse con tono serio.
Solo quando lui l'ebbe detto capì che era lo stesso anche per lei.
Sorrise leggermente e si allontanò un'altro ricciolo bagnato dal viso.
-Neanche io-
Si guardarono per qualche istante,poi quasi contemporaneamente,si vennero incontro finendo

fra le braccia dell'altro con le labbra che cercavano quelle dell'altra.
Le braccia di Hermione si strinsero attorno al collo di Draco,e le dita affondarono nei capelli

serafici e bagnati,mentre la sua bocca ricambiava con la stessa passione il bacio che Draco le

stava dando.
Si appoggiò al corpo solido dell'uomo,sentendosi immediatamente stringere fra le braccia

neanche fossero una morsa,con una forza piacevole che la faceva sentire desiderata,attesa.
Staccò le labbra da quelle di Draco e sfiorò il labbro inferiore con quello superiore dell'uomo

stuzzicandolo e sorridendo maliziosa quando lo sentì avvicinarla ancora di piu' al suo corpo,se

era possibile,prima di tornare a impadronirsi della sua bocca.
Una mano scese lungo le sue spalle maschie e possenti lungo la schiena purtroppo coperta dalla

camicia e arrivata al fondoschiena vi posò una lieve carezza prima di afferrare con entrambe le

mani i fianchi e spingerli verso il suo bassoventre.
Draco si staccò di nuovo dalle sue labbra e Hermione lo sentì gemere:aveva sentito chiaramente

la sua nascente erezione scontrarsi contro di lei e quel gesto le era sembrato soltanto un

piacevole assaggio.
Lui la guardò negli occhi e le rivolse un'altro dei suoi sorrisi malandrini.
-Lo sai che siamo in un vicolo,vero?
Potrebbe passare chiunque-le disse con voce bassa.
Hermione strofinò una guancia contro la sua e sentì di nuovo quella piacevole ruvidezza che

aveva sentito qualche giorno prima,poi prese fra le labbra il lobo dell'orecchio destro e lo morse.
-Ma potrebbe anche non passare nessuno...-gli disse in un sussurro.
E per convincerlo,abbassò una mano sulla stoffa tesa dei suoi pantaloni accarezzando la sua
erezione.
Un'altro gemito le arrivò alle orecchie,facendola sorridere sorridere soddisfatta:forse non era poi
così impossibile...
-Non sapevo fossi così amante del pericolo...-commentò lui con voce roca.
Hermione tornò a voltare il viso verso di lui e lo fissò,prima di accarezzargli una guancia con
l'altra mano.
Tese le labbra verso le sue e gli posò un bacio languido e lento,che sembrò interminabile.

Ancora una volta il suo corpo si scontrò contro quello forte di Draco e spinto dalle scariche
d'eccitazione che viaggiavano per tutto il suo corpo,Draco la spinse di nuovo contro il muro,facendole sbattere la schiena quasi con forza.
Le afferrò i polsi e li bloccò entrambi sopra la testa di Hermione,schiacciandola con il suo corpo

e facendole sentire ancora di piu' la sua erezione.
Le loro bocche si separarono e Draco abbassò la testa sulla pelle bagnata del collo e iniziò a

morderla e leccarla.
Aveva lasciato andare le sue mani e ora Hermione poteva allacciarle attorno al suo

collo,avvicinarlo a sè,chiudere gli occhi e abbandonarsi a quelle attenzioni.
Eppure quella paura c'era sempre...
-Non respingermi...-gli disse quasi senza accorgersene.
Il viso di Draco tornò alla sua altezza e incontrò i suoi occhi:erano di nuovo argento liquido.
E lei non aveva mai visto uno sguardo piu' bello di quello.
-E' questo che ti preoccupa?-le domandò con voce roca.
Hermione lo guardò negli occhi,tenendolo sempre stretto a sè e,dopo qualche istante

d'esitazione,annuì.
-So che è assurdo,ma ancora non riesco a...-iniziò Hermione.
Draco interruppe le sue parole posando le labbra sulle sue per un bacio veloce e dolce.
Quando si staccarono,le sorrise e le scansò i capelli dal viso come aveva fatto qualche sera

prima:quel gesto le infondeva stranamente molta sicurezza.
-Non è il caso di parlarne stasera...
Siamo sotto la pioggia battente e siamo fortunati se ancora non ci siamo presi qualche malanno

-le disse.
-Ma se continuiamo a rimandare le cose si faranno ancora piu' complicate...-riprese Hermione.
-Hermione non c'è niente di complicato.
Tu sai cosa provo per te,non è vero?-le domandò serio.
Veramente non lo sapeva,si ritrovò a pensare la donna.
Le aveva detto che la desiderava,ma niente di piu'.
Tuttavia annuì.
-Ora sei tu che devi capire cosa vuoi-le disse Draco,lo sguardo fisso sui suoi occhi.
E in quell'attimo lei capì.
Forse era inammissibile,assurdo,inaccettabile,ma era quello che sentiva in quel momento e non

perchè erano in mezzo alla tempesta o per quell'assurdo contratto che li aveva fatti incontrare.
Ma per i suoi occhi,quei fantastici occhi argentei che ora la guardavano come se fosse la cosa

piu' bella del mondo.
-Io voglio te-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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