Era possibile che quelle parole
fossero state pronunciate veramente?
Era stato davvero Draco Malfoy a
dirle?
Non riusciva ancora a crederci.
L'uomo che conosceva,o che aveva
imparato a conoscere in quelle settimane era totalmente diverso dal ragazzo che le era stato accanto per anni,che l'aveva
tormentata e che non perdeva la minima occasione
per metterla in difficoltà.
Ma non credeva ancora possibile che fosse
cambiato così tanto.
Le parole che le aveva detto neanche due minuti prima
continuavano ad aleggiare come nuvole
di fumo sopra la le loro teste,neanche fossero
fumetti.
Lo guardò,incurante di quello che era successo fino ad un'istante
prima:si dimenticò della loro
strana posizione,della sconveniente vicinanza della sua mano con la fin troppo sveglia erezione
dell'uomo,del film che continuava ad andare avanti completamente ignorato da entrambi e
dimenticò anche i bisogni che l'avevano spinti fino a
quel punto.
Ora quello che contava erano quelle parole.
-Tu...Tu
mi...-disse imbarazzata come mai prima.
Draco sorrise di fronte alla sua
eloquenza e le accarezzò di nuovo i capelli,con quel modo dolce
e delicato che aveva usato poco prima.
-Non
credevo fosse così facile farti restare senza parole...Dovrò ricordarme in
futuro-le disse con
voce stranamente calma.
-Ti pare il momento di
scherzare?-gli domandò lei,quasi riprendendolo.
Lui fece un piccolo gesto di
assenso con la testa ed Hermione lo vide deglutire.
-Vuoi sentirtelo dire di
nuovo?-le chiese.
-Vorrei sapere quando è successo-disse invece lei.
Draco
aggrottò le sopracciglia,senza capire il senso di quella frase.
Doveva
venirgli incontro.
-Quando è successo che hai cambiato così improvvisamente
idea su di me-gli spiegò Hermione
seria.
Lo vide annuire e le sue sopracciglia si
distesero di nuovo.
-Non c'è stato un momento preciso...
Ti ho sempre
trovato molto attraente,anche ai tempi di Hogwarts.
Ma allora ero troppo
idiota anche solo per ammetterlo a me stesso-le confessò.
Hermione sperò di
non avere sul volto un'espressione troppo sorpresa perchè quello che Draco
le aveva appena detto era uno scoop che avrebbe fatto impazzire tutti i giornali scandalistici del
mondo magico.
E chi l'avrebbe mai detto?
Lei
sicuramente non l'aveva mai capito.
-Non me ne ero accorta-gli
disse.
Draco ghignò,come sapeva fare soltanto lui,ed Hermione sentì qualcosa
rimescolarlesi dentro,
qualcosa che la portò a chiedersi perchè stavano
perdendo tanto tempo in chiacchiere.
-Sono abbastanza bravo a mentire-le
disse serio.
Senza pensarci,Hermione si mosse e soltanto quando vide il
cambio d'espressione sul volto di
Draco si ricordò della sua posizione e delle
conseguenze che aveva avuto.
Incontrò i suoi occhi e vide che erano di nuovo
accesi di un fuoco perpetuo,quasi contagioso
che la portò a dischiudere le labbra e a lasciarsi scappare un sospiro compiaciuto che arrivò
chiaramente alle orecchie dell'uomo.
-Tu mi
vuoi...-disse poi continuando a tenere lo sguardo fisso in quello di
Draco.
Lentamente lui annuì.
E anche lei lo voleva.
Se ne era accorta
adesso,mentre affondava gli occhi in quel mare argenteo che sembrava
volerla bruciare con il solo sguardo.
-Ma non
stasera-aggiunse seria.
Ancora un sorriso.
Può un semplice sorriso
strapparti l'anima?
Senza staccare lo sguardo dal suo,lo sentì allontanare la
schiena dal divano e avvicinare il corpo
al suo,il torace quasi attaccato al suo seno e le sue
labbra così vicine da poter sentire il suo respiro contro le proprie.
-Se fossi sicuro che tu non ti pentiresti
domani,niente mi fermerebbe-le disse.
Come per mettere alla prova le sue
parole,Hermione sorrise,poi mosse il bacino andando a scontrare la sua sempre piu' tesa durezza contro il suo centro,provocando
ad entrambi un gemito di piacere.
Possibile
che lo desiderasse così tanto?
Eppure fino a un mese prima lo odiava con
tutta se stessa!
Ma quello davanti a lei non era lo stesso Draco.
Quello
era il suo Draco:un Draco che soltanto lei conosceva veramente...
Si domandò
fino a che punto lui le avrebbe resistito e decise di metterlo alla prova:gli
allacciò di nuovo le braccia attorno al collo e
gli si fece di nuovo piu' vicina,poggiando così il suo seno contro il torace di lui.
Dopo un'istante in cui aveva
chiuso gli occhi per godersi il piacere provocato dal suo piccolo movimento,Draco tornò ad affondare lo sguardo nel suo.
-Non
c'è proprio niente che posso fare per convincerti?-gli chiese Hermione
avvicinando le labbra come prima lo erano state
quelle di lui.
Lo vide deglutire vistosamente e sorrise dentro di sè:allora
anche Draco aveva dei punti deboli!
Vide gli occhi dell'uomo posarsi sulle
sue labbra per una frazione di secondo prima di tornare ad incontrare i suoi.
Poi sentì le braccia di Draco tornare a
posarsi sulla sua schiena a poca distanza dai fianchi.
Forse poteva
stuzzicarlo un'altro pò...
Spezzò la catena creata dai loro sguardi e abbassò
leggermente la testa,avvicinando le labbra al collo dell'uomo.
Era la parte che preferiva finora,non avendo visto il
resto del suo corpo:nei momenti di sforzo o di
tensione c'era una vena che si accentuava e che lei amava
stuzzicare.
Anche quella volta era in
mostra,neanche la stesse aspettando,ed Hermione vi posò le labbra, seguendo quella scia violacea con una fila di baci fino ad
arrivare all'incavo fra il collo e la spalla,nascosta dal tessuto della t-shirt.
Cercò di aggirare quell'
"intoppo" e ricoprì di baci quel pò di pelle nuda che ancora restava in
vista,lungo la gola.
Quei piccoli movimenti
erano accompagnati ogni volta da uno sfioramento dei loro bacini,che
provocava fitte dolorose e piacevoli ad
entrambi.
-Hermione...-la chiamò lui.
Non voleva ascoltarlo,sapeva già
cosa voleva dirle.
E forse non rispondendogli avrebbe aggirato
quell'ostacolo...
Era ora di aggirarne anche un'altro,pensò
Hermione.
Un'istante dopo il suo braccio destro era scivolato lungo le spalle
ed il torace per fermarsi sulla
coscia dell'uomo,prima che le dita iniziassero ad
insinuarsi sotto la t-shirt.
-Fermati...-le disse lui.
Non ci credeva
neanche lui.
Glielo diceva il tono della sua voce,il modo in cui la sua testa
era leggermente piegata
all'indietro quasi a toccare lo schienale del
divano.
Ancora una volta decise di non ascoltarlo ed insinuò una mano sotto
la maglietta,sfiorando con i
polpastrelli il ventre rilassato e liscio che si
contrasse leggermente al suo tocco.
Aveva bisogno di piu':ora che aveva
cominciato,non si sarebbe accontentata di così poco.
Fece vagare la mano
verso l'alto,facendole incontrare un'addominale perfetto ed un torace
scolpito che le fece letterlamente venire l'acquolina
in bocca.
Proprio quello che avevo ordinato,scherzò lei rialzando lo sguardo
sul viso di Draco e trovandolo
ancora con gli occhi chiusi.
Che sarebbe successo
se avesse fatto scendere la mano verso il basso?
Anche in questo caso sarebbe
stato così arrendevole?
Non ebbe tempo per provare le sue teorie perchè Draco
riaprì gli occhi e quasi
contemporaneamente l'afferrò per i fianchi e la
disarcionò letteralmente.
Hermione cacciò un piccolo grido per essere stata
colta alla sprovvista,ma subito dopo si ritrovò
con la schiena sul divano e il corpo possente di
Draco che la copriva quasi del tutto.
I suoi occhi incontrarono di nuovo
quelli argentei di Draco e si accorse che erano diventati quasi
neri:come era possibile una trasformazione
simile?
-Non te l'ha mai detto nessuno che è pericoloso stuzzicare una
serpe?-le domandò.
La sua voce era bassa e roca,frutto dell'eccitazione che
Hermione sentiva premere contro la
coscia e che voleva essere liberata dai
boxer.
Sorrise e alzò le spalle,cercando di sembrare il piu' noncurante
possibile.
-Ormai sono abituata a questa serpe,non mi fa piu' tanta
paura...-lo provocò.
Un lampo brillò negli occhi di Draco e lei si domandò
cosa doveva aspettarsi adesso.
-Io non ne sarei così sicura se fossi in
te...-l'avvisò infatti.
Dopodichè calò sulle sue labbra,affamato,come se da
esse dipendesse la sua stessa vita
e,mentre rispondeva al suo bacio,Hermione lo sentì
sistemarsi meglio su di sè.
Era ancora impegnata con le sue labbra,quando
inaspettatamente sentì una mano dell'uomo
infilarsi sotto la camicia.
La sentì salire sul
suo ventre piatto lasciando ad ogni tocco un brivido e,quasi indifferente
continuò a ricambiare il suo bacio, aspettando che
arrivasse dove credeva e sperava di sentirla.
Pochi secondi dopo la mano di
Draco si posò sul suo seno nudo,coprendolo completamente e
mozzandole il fiato sulla sua bocca quando due dita
afferrarono il capezzolo turgido.
Incontrò lo sguardo di Draco e vi lesse
un'espressione pienamente soddisfatta per la reazione
ottenuta con quel semplice gesto.
Ma non
contento,abbassò la testa sull'altro seno ancora libero e lo prese fra le
labbra, incurante
del tessuto della camicia che si metteva in mezzo,torturando il capezzolo con le labbra ed i
denti.
Hermione chiuse gli occhi e affondò le dita
fra i suoi capelli,abbandonandosi alle sue attenzioni.
Ti prego fa che non
smetta mai,pensò fra un gemito e l'altro.
Il tempo sembrò allungarsi e quando
sentì Draco allontanarsi dal lei non seppe quanto erano
stati così avvinghiati.
Riaprì gli occhi e lo vide
in ginocchio fra le sue gambe che la guardava.
-Non possiamo piu' tornare
indietro adesso...-le disse con un pò di fiato corto.
Hermione si passò la
lingua sul labbro inferiore e annuì.
-Sono d'accordo con te-gli
disse.
-Voglio sia chiara una cosa:non farò l'amore con te-aggiuse subito
Draco.
-Cosa?-gli domandò Hermione sorpresa.
C'era qualcosa che non le era
chiara in quel discorso.
Draco sorrise di fronte alla sua espressione.
-Ti
fidi di me?-le chiese poi.
Hermione restò qualche istante in silenzio,poi
annuì.
Erano arrivati fino a lì,certo che si fidava!
-Allora non te ne
pentirai-le disse serio.
Hermione lo guardò e dopo qualche istante di
incertezza,annuì di nuovo.
-Però devi promettermi che farai tutto quello che
ti dirò-le disse.
-Adesso stai chiedendo troppo-scherzò lei.
Draco ghignò
e lei si chiese come aveva fatto tutto quel tempo a non strappargli la t-shirt
di
dosso.
-Lo prometto-aggiunse subito dopo.
Lui
la guardò con sguardo serio per qualche istante,poi tornò a scivolare su di
lei.
Sembrò che il corpo di Draco si adattasse perfettamente al
suo,insinuando un ginocchio fra le
sue gambe e piegando i gomiti per non pesarle troppo
addosso.
Il viso dell'uomo era a poca distanza dal suo e quel misterioso e
ambiguo sguardo sembrava non
volerla abbandonare neanche un'istante.
Lo sentì
puntellarsi su un gomito e l'istante dopo,una mano fu fra i suoi capelli per
scostarle
delle ciocche di capelli dagli occhi.
Da dove
nasceva tutta quella dolcezza?
Hermione continuava a restare
ferma,immobile,sotto di lui in attesa di una sua mossa:non aveva
idea di cosa sarebbe successo di lì a poco e quindi doveva aspettare che fosse lui ad aprire le
danze.
Vide il viso dell'uomo avvicinarsi e sporse
le labbra per raggiungere le sue e sfiorarle con la
punta della lingua.
La sua risposta non si fece
attendere:un semplice tocco era bastato per accenderlo e per far
diventare quasi famelico quello che non era neanche
un bacio.
Sotto il tocco erotico delle sue labbra,Hermione gemette e strinse
entrambe le braccia attorno
alla vita di Draco,attirandolo ancora di piu' vicino
al suo corpo.
Sentiva la mano di Draco scendere verso la sua gamba
destra,accarezzarle con la palma aperta
la coscia e poi,inaspettatamente,si sentì sollevare
la gamba attorno i suoi fianchi possenti.
Il contatto fra i loro due corpi
divenne ancora piu' intimo,provocando un'ennesimo sfregamento
dei loro bacini e facendo gemere entrambi.
-Stai
cercando di farmi impazzire lentamente?-gli sussurrò lei,nascondendo il viso
nell'incavo fra
la spalla e il collo.
Lo sentì ridere e
contemporaneamente,anche l'altra gamba fu portata dietro il fianco:era
letteramente aggrappata a lui.
Due dita le
sollevarono il viso,portandolo ad incontrare di nuovo lo sguardo di Draco,che la
guardava con un'inconfutabile sguardo malandrino
negli occhi.
-Ci riuscirei?-le domandò con lo stesso tono di
voce.
Poi,senza darle il tempo di rispondere,diede una poderosa spinta
facendo scontrare la sua
erezione con il tessuto bagnato dei
boxer.
Hermione,spalancò la bocca,quasi boccheggiante per la scarica di
elettricità che l'aveva colpita:
che aveva intenzione di fare?
-Ah...Dipende...-gli
rispose fra un gemito e l'altro,iniziando a muovere il bacino verso di
lui.
Un'altra spinta,un'altro tiro in buca...Quell'uomo voleva veramente
farla morire.
-Mmh...Da cosa?-le domandò lui con voce sempre piu'
roca.
Hermione allacciò le braccia attorno al collo di Draco e si morse il
labbro inferiore,prima di
gemere sotto un'altra spinta.
-Ancora...-si
ritrovò a chiedere,dimenticandosi della domanda di Draco e chiudendo gli occhi
abbandonando la testa contro il bracciolo del
divano.
Draco non si fece pregare e affondò in lei,per quanto gli
permettevano i vestiti,per due volte
consecutive,portandola a gemere sempre piu'
forte.
Non osava immaginare cosa sarebbe successo se fossero stati liberi da
tutti quei
vestiti...Sicuramente avrebbero fatto tremare la
casa!
I capelli di Draco le solleticarono il collo quando lui,in balia del
piacere,abbandonò la testa
contro la sua spalla,iniziando a respirare sempre
piu' velocemente.
-Ci sto riuscendo,vero?-le domandò con voce quasi mozza
nella stessa posizione.
Hermione riaprì gli occhi e li affondò nei suoi:era
incredibile quello che stava succedendo!
Non le era mai successo prima
d'ora:stava portando entrambi all'orgasmo nonostante avessero
ancora la biancheria addosso.
Annuì,incapace di
parlare,e cercò le labbra dell'uomo,incontrando subito la sua risposta
famelica:erano ormai vicini al baratro ed entrambi
non vedevano l'ora di cadervi insieme.
-Oh Hermione...-
Le dita della
donna si persero fra i suoi capelli e le gambe,ancora strette attorno ai suoi
fianchi
aumentarono la loro presa,come per far diventare quei corpi un'unica entità e proprio quel
piccolo movimento fece esplodere l'incendio.
Con
un'ultima spinta,Draco si irrigidì e,neanche fossero veramente connessi,Hermione
sentì
quella tempesta elettrica che la rendeva incapace di pensare,di muoversi,anche solo di
respirare.
Tutto quello che riusciva a pensare era
il piacere che si stava letteralmente impadronendo di
lei,di ogni sua piccola cellula e che trovò sfogo in
un gemito strozzato.
Strinse le braccia attorno al collo di Draco e sollevò
la schiena verso di lui,per godere ancora di
quel momento ed un piccolo grido di piacere le arrivò alle orecchie,facendola sorridere
soddisfatta.
Esausta,Hermione tornò a posare la
schiena contro il divano trascinando con sè anche Draco che
poggiò la testa nell'incavo fra la spalla ed il collo
le braccia inerti lungo i suoi fianchi.
Per un tempo indefinito restarono in
silenzio,in quella posizione,ascoltando i loro respiri ritornare
normali ed il cicaleccio della televisione che rimandava loro le voci e le musiche del film
che,incurante di quello che era successo,aveva
continuato a scorrere.
Quasi mossa da volontà propria,la mano sinistra di
Hermione prese ad accarezzare i capelli di
Draco,lentamente e con dolcezza,come se lo avesse sempre fatto e le piacque sentire il
piacevole peso del corpo dell'uomo sopra il
suo.
-Ti è già capitata una cosa del genere?-gli domandò all'improvviso
rompendo il silenzio.
-Vuoi dire venire dentro i boxer?Parecchie volte-le
chiese lui.
Hermione sorrise:poteva sembrare squallido,ma alla fine era
successo proprio quello.
-Sai che intendo...-gli disse comunque.
-Ah...Tu
intendi questo...-disse accarezzandole una gamba nuda con una mano.
Hermione
sorrise e fece un leggero mugolio affermativo.
-No-le rispose secco.
Lei
aggrottò le sopracciglia,poco incline a credergli e Draco,forse prevedendo quel
gesto,alzò la
testa dalla sua spalla e incontrò il suo
sguardo.
-Finora non ho avuto grandi difficoltà a convincere le donne a
venire a letto con me...Tu sei la
prima che mi ha dato filo da torcere-le
disse.
-Ehi,guarda che se c'è qualcuno che si è tirato indietro qui,quello
sei tu!-ribattè lei cercando di
ristabilire i ruoli.
Draco si sistemò meglio sul
divano e puntò un gomito poco distante dalla sua testa,poggiandovi
la mano con cui poi si sostenne la
testa.
-Possibile che tu debba essere così puntigliosa anche dopo il
sesso?-le domandò lui
stuzzicandola.
Hermione si sentì avampare per
l'imbarazzo,ma poi trovò subito la risposta adatta a quella
frecciatina.
-E' quello che succede quando devo
accontentarmi...-lo punzecchiò con un sorriso divertito sulle
labbra.
Draco avvicinò il viso al suo e portò di
nuovo le labbra a poca distanza da quelle di Hermione.
-E che succede quando
vieni soddisfatta pienamente?-le domandò in un sussurro.
Hermione lo guardò
negli occhi qualche istante incapace di rispondere,poi fissò le sue labbra
prima di baciarlo un'ultima volta.
Quel bacio
sembrò calmare entrambi,perchè quando si staccarono,Draco le sorrise e scivolò
sul
divano dietro di lei,coprendole poi con un braccio il ventre e avvicinando la testa alla sua sul
bracciolo.
-Ok,adesso raccontarmi tutto quello che
è successo nel film mentre noi eravamo occupati...
Non posso farmi trovare
impreparato-
-Posso farti una domanda?-
Continuava a ripensare
a quello che era successo fra lei e Draco due giorni prima.
C'erano volte che
le immagini del loro incontro sul divano le apparivano nella mente nei
momenti piu' impensati:mentre era al lavoro,o quando era con lo stesso Draco facendola
diventare un tizzone ardente per
l'imbarazzo.
Erano passate neanche settantadue ore da quando era successo,ma
fra loro le cose sembravano
tornate come al solito:il solito bacio prima di andare al lavoro,lo stesso tono scherzoso e le stesse
battute che usavano per punzecchiarsi e come ogni
notte,dormivano abbracciati.
Magari lui aveva relegato quello che era
successo ad incidente di percorso,o a momento di
follia,o roba del genere e non ci pensava neanche
piu'!
Però lei doveva parlarne con qualcuno.
Qualcuno che l'aiutasse a
capire qualcosa dell'universo Draco Malfoy.
Qualcuno che si era trovato già
ad affrontare quella situazione.
-A proposito di Draco?
Pansy.
Lei era
la persona giusta.
Aveva invitato lei e Sadie quel pomeriggio per ricambiare
l'ospitalità che aveva avuto nei
confronti di Prudence e mentre le bambine erano impegnate con la fattoria degli animali,le
aveva offerto un tè ed era stato allora che le si era
accesa la lampadina.
Si voltò verso la donna cercando di non assumere
un'espressione troppo sorpresa.
-Come facevi a...?-le chiese andando verso di
lei con le due tazze.
-La scelta era fra pannolini puzzolenti e Draco
Malfoy.
Ho sperato per te che non fosse la prima-le disse sorridendo
divertita.
Hermione si lasciò contagiare da quel sorriso e annuì tendendole
una tazza.
-Infatti...Ho pensato di chiederti di lasciarmi contagiare dalla
tua esperienza-le disse sedendosi
di fronte a lei.
Pansy la guardò senza
capire.
-Che intendi?-le domandò guardandola incerta.
-Tu e Draco avete
fatto coppia fissa per anni ad Hogwarts...-iniziò prima di bere un sorso dalla
sua tazza,quasi cercando il coraggio di
continuare.
-Quasi tre,poi però si è lasciato affascinare dal fascino di
Daphne-rispose l'altra.
-Ecco...E immagino che in questi anni tu e lui
avete...-cercò di chiederle.
-Fatto sesso?-tentò la donna con un sorriso
divertito.
Hermione annuì,scomparendo dentro la sua tazza.
Pansy sorrise e
annuì.
-Hermione lascia che ti dica una cosa:non si può essere la fidanzata
di Draco Malfoy senza
andare a letto con lui-le disse.
La mora
annuì,come se fosse d'accordo con lei.
-Quindi quanto tempo hai aspettato
prima della vostra prima volta?-le domandò ancora.
-Aspettare?Ma ti ricordi
com'era Draco ad Hogwarts e quanto era corteggiato?
Se volevo tenermelo
stretto dovevo dargli un motivo per stare con me,e quel motivo era solo il
sesso...Non è passata neanche una settimana fra l'inizio della nostra storia e la prima volta-le
disse prima di bere un lungo sorso.
Hermione era
scioccata:allora perchè con lei si era fermato tutte quelle volte?
Le aveva
detto che voleva aspettare che fosse veramente pronta prima di fare l'amore con
lei,
ma non si era accorto che l'altra sera lei era piu'
che pronta?
Era stata sul punto di strappargli i vestiti a morsi...
-Con
te come si comporta invece?-le chiese curiosa.
Hermione tornò a guardare la
donna e alzò le spalle.
-Come tutti i fidanzati credo...-cercò di
smarcarsi.
-Veramente non ce lo vedo Draco davanti alla televisione a
guardare la partita di Quidditch...
Sai sono sempre stata gelosa di te-le
confessò.
Quelle parole la sorpresero:tutto si era aspettata tranne
quello.
-Cosa?Io credevo che mi odiassi perchè ero babbana-le disse.
Pansy
alzò le spalle.
-Quello non mi importava piu' di tanto...
Era piu' una
cosa di riflesso:odiavo il tuo essere Mezzosangue perchè Draco lo odiava.
La
cosa che mi dava piu' fastidio era stare con Draco e vederlo ogni giorno
innamorarsi sempre
piu' di te.
Era quasi una tortura:camminavo
attenta agli angoli bui perchè ero convinta che vi avrei trovato
voi due che stavate pomiciando.
Ti ricordi il
Ballo del Ceppo?-le domandò.
Hermione annuì concentrata.
-Mi ero preparata
con la massima attenzione a quel Ballo,sarebbe stata la prima grande uscita
per noi due come coppia.
Avevo fatto attenzione
anche alle minime cose e poi...-
Hermione la guardò curiosa.
-Poi?-le
domandò per sollecitarla.
Pansy la guardò e le rivolse un sorriso
triste.
-Tu ti sei presentata al Ballo con Krum e tutta la mia serata è stata
un'inferno...-commentò lei.
-Perchè?-
Pansy sorrise amaramente mentre i
ricordi le tornavano alla mente.
-Perchè non appena ti ha visto entrare con
Krum,ha capito che le voci che giravano sul vostro
conto erano vere ed è andato su tutte le furie.
Si
è preso una sbornia colossale e non è riuscito neanche a ritornare alla Casa dei
Serpeverde;
se non c'era Blaise si sarebbe addormentato su uno
dei tavoli della Sala Grande-le raccontò.
E lei non si era accorta di niente
perchè troppo occupata a correre dietro a Ron,ad occuparsi
delle sue scenate di gelosia e a piangere per
lui.
-Non lo sapevo...-riuscì soltanto a dire.
Pansy sorrise.
-Draco è
bravo a mentire...Anche a sè stesso-le disse.
Hermione annuì:lo
sapeva.
Alzò lo sguardo sulla donna e allungò una mano per posarla su una
delle sue,per la prima volta
da quando la conosceva.
-Puoi perdonarmi per
quello che ti ho fatto passare?-le domandò quasi di getto.
Pansy la
guardò,sorpresa da quelle parole e,subito dopo,sorrise.
-E' il passato
Hermione...Non serve a niente parlarne,e neanche chiedere scusa-le disse
seria.
-Serve a me-ribattè subito la mora.
-Ma io non sono arrabbiata per
quello che è successo...
Non è stata colpa di nessuno:eravate ancora troppo
stupidi per capire che eravate perfetti l'uno
per l'altra,ed io ancora non avevo capito che l'uomo
della mia vita era Theo-le disse sincera.
Hermione annuì leggermente e
sorrise.
-E vissero per sempre felici e
contenti...-scherzò.
-Assolutamente no!E' una gran rottura vivere per sempre
felici e contenti!-ribattè subito Pansy
facendola ridere.
Le due donne risero e proprio in
quel momento entrarono nella stanza le due
bambine,entrambe con un'animale diverso chiuso in una
mano.
A guardarle potevano essere scambiate per cugine:avevano la stessa
età,la stessa altezza,gli
stessi occhi grandi e curiosi.
Sadie però aveva i
capelli neri,lucidi come quelli della madre che le incorniciavano la testa,
lunghi fino all'orecchio,leggermente arricciati alla fine,il naso leggermente schiacciato che aveva
certamente ripreso da Pansy e gli occhi marroni di
suo padre.
Era una bambina tranquilla,giocherellona e che per qualche strana
congiunzione astrale era in
perfetta sintonia con Prudence.
-Ecco le due
principesse!-fece Pansy vedendo arrivare le bambine.
Sadie andò verso sua
madre,con un sorriso accennato che le fece alzare gli angoli della bocca e
brillare gli occhi,il piccolo animale di plastica che teneva stretto fra le dita teso verso Pansy per
mostrarglielo.
Hermione,quando Prudence fu a
portata di braccia,la mise a sedere sulle ginocchia,posandole
un bacio fra i capelli.
-Ho saputo da Draco che
domani lo trascini a teatro-fece Pansy tornando a guardarla.
Hermione
sorrise.
-Veramente non sono io...Ci hanno regalato dei biglietti,e io ho
soltanto commentato che
sarebbe meglio per il suo lavoro se andassimo allo
spettacolo-mentì.
Dopo quello che era successo quella sera,aveva evitato di
ritrovarsi di nuovo seduta sul divano
accanto a lui,così aveva provato in tutti i modi a fargli capire "Il mago di Oz",ma non c'era stato
verso,e ora non sapeva proprio cosa aspettarsi da
domani sera.
-Hai già pensato a Prudence?-le domandò l'altra
guardandola.
-Pensavo di chiamare una baby-sitter-
-Perchè non la fai
dormire da me?-le propose Pansy cogliendola alla sprovvista.
Hermione la
guardò qualche istante incerta di aver sentito davvero quelle parole,poi la vide
annuire.
-Non sarebbe un problema,e poi sembra che
hanno passato tutta la loro vita insieme da quanto
stanno bene insieme-commentò ancora Pansy.
Questo
era vero,dovette ammettere Hermione.
Però sarebbe stata la prima volta che
lasciava sua figlia a qualcuno...
-Oppure puoi lasciarla a me finchè non
finisce lo spettacolo e poi venite a prenderla-
-Ma finirà verso
mezzanotte!-ribattè Hermione.
-Credi che andiamo a letto con le galline?-la
prese in giro la donna.
La mora sorrise e alla fine acconsentì.
-Va bene
allora...Vorrà dire che approfitterò della tua offerta-le disse.
Pansy
sorrise soddisfatta e anche Hermione dovette ammettere che era fiera di
sè.
Stava sfidando sè stessa:si stava lasciando trasportare dalla corrente
senza tener conto dei
pregiudizi che avevano governato gran parte della sua adolescenza e finora quel metodo aveva
funzionato alla grande.
Non aveva nessun
rimpianto.
-Draco ti ha detto dell'invito di Daphne?-le domandò Pansy
prendendo l'animale che le porgeva
sua figlia.
Ancora una volta Hermione
annuì.
Daphne li aveva invitati ad un fine settimana nella sua casa fuori
Londra e anche se la cosa non
le faceva molto piacere,aveva accettato visto quello che era successo l'ultima volta che era stata
in uno dei covi delle Serpi.
-Però non mi ha detto
il motivo-le disse.
Il viso di Pansy diventò improvvisamente serio,quasi
avesse toccato un tasto proibito.
-Beh...Non deve esserci per forza un motivo
per invitare gli amici nella propria casa al
mare,no?-le fece notare poi.
Ma Hermione si
accorse che neanche lei ci credeva piu' di tanto.
Tuttavia annuì,come per
farla contenta.
-Porterai anche Prue?-le chiese ancora la donna per cambiare
discorso.
-Lei verrà piu' tardi.
Ho promesso a Harry che poteva stare con
loro per qualche ora-le spiegò.
Il giorno prima Harry si era scusato per
quello che era successo l'ultima volta che si erano visti e
le aveva chiesto se poteva portare Prudence per qualche ora a casa visto che i cugini sentivano
la sua mancanza,così come Ginny.
Hermione ne aveva
prima parlato con Draco e lui aveva accettato,a condizione che Ron non
fosse presente e che la bambina tornasse prima del
tramonto a casa.
Stranamente Harry si era mostrato accomodante e aveva
accettato tutte le richieste dell'uomo.
-Potter?-chiese Pansy
sorpresa.
-E' suo zio,e da quando ci siamo trasferite da Draco non ha avuto
piu' occasione di vederla...-le
spiegò.
-E ti fidi?-le domandò.
Perchè quella
domanda?Ora che neanche Draco sembrava avere dubbi su quella
richiesta?
Cercando di non mostrare nessun tentennamento,annuì.
A quel
gesto Pansy alzò le spalle.
-Forse sono io che sono troppo
sospettosa...-commentò.
Eppure con le sue domande aveva finito per insinuarle
dei dubbi...
L' interno del teatro era verde
smeraldo.
Alcune luci posizionate nei punti giusti davano un'illuminazione
perfetta,che faceva sembrare
tutto verde,dai muri al soffitto fino alla
moquette.
Era rimasta a bocca aperta fin da quando era entrata nel teatro
attraverso la porta di vetro.
Draco al suo fianco la guardava con un sorriso
divertito sulla faccia,ma lei non riusciva a
smettere di fissare ogni piccolo angolo,ogni piu' insignificante particolare:era quello che aveva
sperato per mesi,conosceva le canzoni a memoria e riusciva ancora a credere di essere
veramente lì.
-Dammi un pizzico-disse rivolta a
Draco.
-Come?-le chiese lui senza capire.
-Dammi un pizzico sul
braccio...Non può essere vero!-gli ripetè guardandolo in volto.
Lui ghignò
ancora piu' divertito,poi le mise una mano sul braccio e la guidò verso
l'interno del
teatro.
Comprò due programmi dello spettacolo e si
fermò nel centro,aguzzando la vista alla ricerca
degli Hunter.
Lì scorse poco dopo venir loro
incontro dalla direzione del negozio di souvenir e quando li
ebbero visti entrambi sorrisero.
-Scusate
l'attesa,ma Eleonor non riesce a tornare a casa senza un ricordo-spiegò loro
Jonathan
Hunter,prima di stringere la mano che Draco gli
porgeva.
-Non è vero!-ribattè la moglie prima di sorridere a Draco e
avvicinarsi a Hermione con un sorriso
quasi smagliante.
-Non so davvero come
ringraziarti per averci invitato...
Era un mio sogno segreto vedere questo
spettacolo-le disse subito Hermione.
-Non dirlo neanche per scherzo!Ora che
ho trovato qualcuno con la mia stessa passione è
normale che le chieda di farmi compagnia,no?-ribattè la donna come se fosse la cosa piu'
normale del mondo.
-Inoltre io non sono un grande
appassionato,anche se è da vent'anni che prova a convertirmi...
-s'intromise Jonathan guardando Draco.
-Capisco
perfettamente quello che vuoi dire...L'altro giorno mi ha costretto a vedere di
nuovo "Il
mago di Oz",per prepararci allo spettacolo...-gli
disse Draco in tono quasi confidenziale.
-Per favore!Se vedo un'altra volta
quell'uomo di latta e quel leone pauroso,mi metto a urlare...A
te invece come è andata?-domandò John
fissandolo.
Hermione vide spuntare uno dei sorrisi malandrini di Draco e
immediatamente immagini di
quello che era successo sul divano le si affollarono
in mente,facendole battere piu' forte il cuore.
-E' stata un tortura,ma ne
valeva la pena...-commentò Draco enigmatico.
-Ok mentre voi maschietti
continuate a lamentarvi della vostra sfortuna,che ne dite di andare a
sederci?
Sta per cominciare-ribattè Eleonor per
nulla sconvolta o impressionata dalle lamentele del
marito.
Presero posto poco prima dell'inizio dello
spettacolo ed Hermione non potè fare a meno di
restare meravigliata per la fantastica scenografia:su di loro pendeva un enorme drago viola o
blu scuro,mentre il sipario era dipinto in modo da sembrare una mappa del regno di Oz con al
centro una luce verde smeraldo a simboleggiare la "Città di Smeraldo",dove appunto viveva il
mago.
Draco le si sedette accanto e lei lo sentì
sistemarsi sulla poltrona.
-Sei pronto per la tua prima volta?-gli domandò
avvicinandosi in modo che soltanto lui potesse
sentire.
-Non sapevo avessi di queste
fantasie...-ribattè subito lui.
Lei sorrise e fece per rispondergli,ma in
quel momento le luci si spensero ed iniziò la magia.
Wicked narra la storia
delle due streghe di Oz,Elphaba la verde strega cattiva e Galinda,la
perfetta strega buona amata da tutti.
Queste due
donne si incontrano all'università della magia e per un caso sfortunato
finiscono
nella stessa stanza,odiandosi a prima vista per tutto quello che rappresentano:la prima è sciatta,
verde,povera e costretta a badare ad una sorella sulla sedia a rotelle;l'altra invece è bella
popolare e corteggiata da tutti.
Il sogno di
Elphaba è di incontrare il Mago di Oz per chiedergli di cambiarle colore alla
pelle,e
sembra sul punto di riuscirci visto che è una delle
streghe piu' dotate della scuola.
Stranamente il tempo e la vicinanza fanno
in modo che le due diventino amiche e che si
ritrovino ad andare d'accordo,quasi in perfetta
sintonia.
Il sogno di Elphaba si infrange quando viene a conoscenza delle
crudeltà che l'università compie
sui professori animali:deve fare qualcosa per
aiutarli,a costo della sua carriera scolastica.
Nella scuola,intanto è
arrivato un ragazzo,Fyero,che inizialmente si interessa a Galinda,ma con il
tempo scopre che Elphaba non è soltanto un mostro
verde.
Ma Elphaba deve compiere la sua missione,così decide di incontrare il
mago per chiedergli aiuto
nella sua causa a favore degli animali,per poi scoprire che lo stesso mago è il motore dietro la
persecuzione.
Il suo rifiuto ad unirsi alla
crociata del mago le causerà una taglia:da quel momento sarà
additata da tutti come la strega cattiva
dell'Ovest.
Da tutti ma non da Fyero che non esita a rompere il suo
fidanzamento con Galinda una volta
capiti che i sentimenti per Elphaba sono pienamente
ricambiati.
Resterà al suo fianco e l'aiuterà finchè gli sarà possibile,fino
alla fine.
Per quasi due ore e mezza Hermione restò con lo sguardo incollato
al palco,ridendo,
commuovendosi e quasi dimenticandosi della presenza
di altre persone attorno a lei.
Man mano che la storia andava avanti trovava
delle strane rassomiglianze con la sua vita: certo,
la sua pelle non era verde smeraldo,ma anche lei era una strega con i denti zannuti e i capelli
ingovernabili,che fin da subito era stata additata da tutti per le sue amicizie,le sue origini e le
sue capacità.
Draco poteva essere Fyero,il
principe sbruffone,incurante del mondo intorno a lui e circondato
dal solito codazzo di leccapiedi.
Anche loro si
erano ravveduti,erano andati oltre le apparenze e si erano scoperti:avevano
scoperto i veri Hermione e Draco,trovandosi in
perfetto accordo.
Era per quello che amava tanto quel musical?
L'unico
momento in cui tornò alla realtà fu l'intervallo in cui scambiò qualche parola
con i suoi
"compagni d'avventura" prima di tuffarsi di nuovo
dello spettacolo.
Ci fu un'altro momento in cui la sua mente fu richiamata
alla realtà:quando sentì la mano di
Draco posarsi sulla sua mentre i due protagonisti si
stavano dichiarando amore.
Per fargli capire che quel gesto le era
grato,aveva intrecciato le dita con quelle della mano
dell'uomo.
-Non ho mai visto niente di piu'
spettacolare-commentò Eleonor uscendo dal teatro.
-Lo dici tutte le volte!-le
disse suo marito.
Draco ed Hermione sorrisero.
-Possibile che devi farmi
fare brutta figura ogni volta?-lo rimproverò lei.
-Tranquilla Eleonor è stato
lo stesso per me.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo
invito...-s'intromise Hermione guardando la donna.
Fuori dal teatro pioveva
leggermente,e Draco fermò il primo taxi che vide avvicinarsi al
marciapiede.
-Prendetelo voi.
Noi aspetteremo
il prossimo-disse Hermione rivolta ai due amici.
-Sicuri?Possiamo
dividerlo-propose John.
Draco scosse la testa e gli aprì la portiera del
taxi.
-Non vorrete far aspettare la baby-sitter...-gli ricordò.
Questo
sembrò convincerli e dopo gli ultimi saluti,Eleonor e Jonathan entrarono nel
taxi
sfrecciando via per le umide strade londinesi.
-Ti
va di fare due passi?-domandò Hermione voltandosi verso l'uomo.
Lo vide
sorridere.
-Sotto la pioggia?-le chiese sorpreso.
Lei alzò le
spalle.
Lui la imitò e dopo aver infilato il braccio sotto al suo si
avviarono nella direzione di casa Nott.
Per quasi un quarto d'ora camminarono
in silenzio,sentendo la pioggia posarsi sui loro vestiti e i
loro capelli ed i loro visi:ora era aumentata e da una piacevole pioggerella quasi inesistente era
diventata quasi fastidiosa e all'orizzonte si
vedevano i primi lampi,seguiti subito dai tuoni.
-Non credi sia il caso di
smaterializzarci a casa?-le domandò Draco guardandola.
-Hai paura dei fulmini
per caso?-lo prese in giro Hermione.
Draco sorrise e alzò di nuovo le
spalle,quasi noncurante.
-Poi non ti lamentare se ti viene il raffreddore-le
disse scherzoso.
Un fulmine cadde piu' vicino illuminando tutto il cielo
scuro e l'istante dopo,come se avesse
squarciato una nuvola,la pioggia cadde ancora piu'
fitta.
Draco la guardò come a dirle "te l'avevo detto" e iniziò a
correre,senza un meta precisa, seguito
da Hermione che non riusciva a trattenere le
risate.
Si fermarono poco dopo,in un vicolo,cercando riparo sotto una tettoia
di mattoni.
Hermione poggiò la schiena contro il muro e si allontanò i
capelli dal viso:erano completamente
bagnati.
-Da dove viene tutta questa
pioggia?-domandò Hermione sporgendosi per osservare il cielo nero
coperto di nuvole.
Draco l'osservava e si ritrovò
a ridere:una risata quasi infantile che poco gli si addiceva e che
poco si adattava alla situazione.
-Che hai da
ridere?-gli chiese lei.
-Ridevo perchè siamo bagnati,sotto la pioggia,in un
vicolo sperduto in una strada di Londra e i
nostri vestiti sono diventati trasparenti-le
disse.
Hermione tornò a guardarlo senza capire.
-Eppure non c'è
nessun'altro posto dove vorrei essere...-concluse con tono serio.
Solo quando
lui l'ebbe detto capì che era lo stesso anche per lei.
Sorrise leggermente e
si allontanò un'altro ricciolo bagnato dal viso.
-Neanche io-
Si
guardarono per qualche istante,poi quasi contemporaneamente,si vennero incontro
finendo
fra le braccia dell'altro con le labbra che cercavano
quelle dell'altra.
Le braccia di Hermione si strinsero attorno al collo di
Draco,e le dita affondarono nei capelli
serafici e bagnati,mentre la sua bocca ricambiava con la stessa passione il bacio che Draco le
stava dando.
Si appoggiò al corpo solido
dell'uomo,sentendosi immediatamente stringere fra le braccia
neanche fossero una morsa,con una forza piacevole che
la faceva sentire desiderata,attesa.
Staccò le labbra da quelle di Draco e
sfiorò il labbro inferiore con quello superiore dell'uomo
stuzzicandolo e sorridendo maliziosa quando lo sentì avvicinarla ancora di piu' al suo corpo,se
era possibile,prima di tornare a impadronirsi della
sua bocca.
Una mano scese lungo le sue spalle maschie e possenti lungo la
schiena purtroppo coperta dalla
camicia e arrivata al fondoschiena vi posò una lieve carezza prima di afferrare con entrambe le
mani i fianchi e spingerli verso il suo
bassoventre.
Draco si staccò di nuovo dalle sue labbra e Hermione lo sentì
gemere:aveva sentito chiaramente
la sua nascente erezione scontrarsi contro di lei e quel gesto le era sembrato soltanto un
piacevole assaggio.
Lui la guardò negli occhi e le
rivolse un'altro dei suoi sorrisi malandrini.
-Lo sai che siamo in un
vicolo,vero?
Potrebbe passare chiunque-le disse con voce bassa.
Hermione
strofinò una guancia contro la sua e sentì di nuovo quella piacevole ruvidezza
che
aveva sentito qualche giorno prima,poi prese fra le
labbra il lobo dell'orecchio destro e lo morse.
-Ma potrebbe anche non
passare nessuno...-gli disse in un sussurro.
E per convincerlo,abbassò una
mano sulla stoffa tesa dei suoi pantaloni accarezzando la sua erezione.
Un'altro gemito le arrivò alle orecchie,facendola
sorridere sorridere soddisfatta:forse non era poi così impossibile...
-Non sapevo fossi così amante del
pericolo...-commentò lui con voce roca.
Hermione tornò a voltare il viso
verso di lui e lo fissò,prima di accarezzargli una guancia con l'altra mano.
Tese le labbra verso le sue e gli posò un
bacio languido e lento,che sembrò interminabile.
Ancora una volta il suo corpo si scontrò contro quello forte di Draco
e spinto dalle scariche d'eccitazione che
viaggiavano per tutto il suo corpo,Draco la spinse di nuovo contro il
muro,facendole sbattere la schiena quasi con
forza.
Le afferrò i polsi e li bloccò entrambi
sopra la testa di Hermione,schiacciandola con il suo corpo
e facendole sentire ancora di piu' la sua
erezione.
Le loro bocche si separarono e Draco abbassò la testa sulla pelle
bagnata del collo e iniziò a
morderla e leccarla.
Aveva lasciato andare le sue
mani e ora Hermione poteva allacciarle attorno al suo
collo,avvicinarlo a sè,chiudere gli occhi e
abbandonarsi a quelle attenzioni.
Eppure quella paura c'era sempre...
-Non
respingermi...-gli disse quasi senza accorgersene.
Il viso di Draco tornò
alla sua altezza e incontrò i suoi occhi:erano di nuovo argento liquido.
E
lei non aveva mai visto uno sguardo piu' bello di quello.
-E' questo che ti
preoccupa?-le domandò con voce roca.
Hermione lo guardò negli occhi,tenendolo
sempre stretto a sè e,dopo qualche istante
d'esitazione,annuì.
-So che è assurdo,ma ancora
non riesco a...-iniziò Hermione.
Draco interruppe le sue parole posando le
labbra sulle sue per un bacio veloce e dolce.
Quando si staccarono,le sorrise
e le scansò i capelli dal viso come aveva fatto qualche sera
prima:quel gesto le infondeva stranamente molta
sicurezza.
-Non è il caso di parlarne stasera...
Siamo sotto la pioggia
battente e siamo fortunati se ancora non ci siamo presi qualche
malanno
-le disse.
-Ma se continuiamo a rimandare le cose
si faranno ancora piu' complicate...-riprese Hermione.
-Hermione non c'è
niente di complicato.
Tu sai cosa provo per te,non è vero?-le domandò
serio.
Veramente non lo sapeva,si ritrovò a pensare la donna.
Le aveva
detto che la desiderava,ma niente di piu'.
Tuttavia annuì.
-Ora sei tu che
devi capire cosa vuoi-le disse Draco,lo sguardo fisso sui suoi occhi.
E in
quell'attimo lei capì.
Forse era inammissibile,assurdo,inaccettabile,ma era
quello che sentiva in quel momento e non
perchè erano in mezzo alla tempesta o per
quell'assurdo contratto che li aveva fatti incontrare.
Ma per i suoi
occhi,quei fantastici occhi argentei che ora la guardavano come se fosse la cosa
piu' bella del mondo.
-Io voglio te-
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