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Autore: StormyPhoenix    27/04/2014    6 recensioni
Nulla inganna più dell'apparenza, e vale anche per Ashley Purdy che sotto la patina dell'uomo sicuro di sé, affascinante e donnaiolo nasconde la parte più fragile di sé...
Ho la fama di donnaiolo impenitente, ma quasi nessuno, eccetto i miei amici più stretti che sono anche i miei colleghi di band, si preoccupa di scoprire cosa cela la mia immagine. [...] Ma se si scavasse più in fondo e si oltrepassasse la mia immagine, verrebbe fuori dell'altro [...]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Arieccomeeeee! :D Buona lettura! <3
Brani consigliati per la lettura: Blur, Song 2





Quando finiamo di provare sono ormai le quattro passate; mi congedo dai miei colleghi e corro a casa per prepararmi.
Mi faccio una doccia e mi rilasso per qualche minuto sotto il getto di acqua tiepida; appena ho finito di lavarmi mi avvolgo in un asciugamano e asciugo i capelli, poi mi precipito in camera e spalanco le ante dell'armadio per scegliere i vestiti.
Okay, non devo andare a suonare ad un concerto né devo andare ad un evento mondano o elegante, posso scegliere qualcosa di più semplice...ma cosa?! Oddio, mi sento una ragazzina in paranoia per i vestiti al primo appuntamento!
Be', direi che per il momento è meglio non spaventarla, quindi non metterò niente di elaborato. Infilo una maglietta amaranto con su scritto "Rock'n'roll is devil's music", jeans strappati e un paio di stivali, poi aggiungo qualche catena alla cintura e infilo la giacca di pelle, giusto per tirarmela un po'.
Corro in bagno a finire di sistemarmi; una linea di matita e basta, neanche un po' di fondotinta o cipria, una pettinata ai capelli, un po' di profumo e sono pronto, oltre che in anticipo, l'orologio sull'iPhone segna le 16:30. Salgo in sella sulla mia moto, do gas e parto per il luogo d'incontro.

Arrivo a destinazione venti minuti dopo grazie al traffico, ma per fortuna sono ancora in anticipo; parcheggio e mi appoggio ad una ringhiera vicino al locale, in attesa, e inganno il tempo osservando i veicoli che scorrono per la strada, perdendo la cognizione del tempo.
«Hey!»
Mi volto e vedo Amber arrivare, leggermente scarmigliata. Indossa una canotta nera aderente e un po' lunga, una camicia di almeno una taglia più grande rossa e a quadri, un paio di leggings curiosi con degli intrecci di lacci e semplici Dr Martens neri; eccetto una leggera linea nera intorno agli occhi, non è truccata, e i capelli neri sono un po' disordinati per la corsa. Ha con sé una grossa borsa di pelle nera con borchie, e non riesco a fare a meno di domandarmi perché le donne girano spesso con quasi mezza casa appresso.
«Ciao Amber!» esordisco, sorridendole.
«Uh, mi hai riconosciuta?» rimane un attimo interdetta. «E io che mi sbracciavo perché credevo non mi avessi riconosciuta! Comunque chiedo venia, sono un po' in ritardo.»
Sono appena le 17:03, non è un gran ritardo, ho conosciuto donne molto più ritardatarie, ma mi fa piacere che fosse ansiosa di arrivare in orario.
«Non preoccuparti per il ritardo. Comunque sì, ti ho riconosciuta!» rispondo, gongolante. «E' vero che ieri sera eri travestita e truccatissima, ma mi hai detto il tuo nome e - non prendermi per un maniaco - ho cercato il tuo profilo su Facebook e ho visto come dovevi apparire senza tutto quel trucco e parrucco! Sei molto bella anche al naturale.»
«Immagino sarei stata irriconoscibile se tu non avessi visto una mia foto...comunque grazie» fa lei, imbarazzata, ravviandosi il ciuffo.
«Su, vieni» la invito; lei mi prende sottobraccio e insieme entriamo nel bar. Troviamo un tavolino libero in un angolo e subito ci sediamo.
«Volete ordinare?»
E' già arrivato il cameriere. Mizzica, che rapidità!
«Sì, grazie. Per me un Bacardi alla pesca» rispondo.
«Per me una Coke Zero» dice Amber poco dopo di me.
Mentre il tipo si allontana, osservo la ragazza di fronte a me che giocherella con un piccolo menù che è sul tavolo, leggermente nervosa.
«Parlami un po' di te, Amber.»
Lei sussulta lievemente, tornando a guardarmi. 
«Uh, non sono molto brava, ma ci proverò...» inizia a dire, giocherellando con un grosso anello che ha all'indice destro. «Sono nata qui a Los Angeles, ho ventidue anni e lavoro come estetista e truccatrice in un salone di bellezza di questa città insieme ad una collega con cui faccio i turni, oggi non sono di turno e quindi sono qui, altrimenti avresti dovuto attendere altre due ore perché fossi libera. Poi, uhm...beh, fisicamente mi vedi come sono, e per sapere com'è il mio carattere preferisco che tu mi conosca più che io te lo descriva...non mi piace molto descrivere questo lato di me, oltre alla personalità.»
«Mh, capisco» replico, guardandola ancora. «E ti piace descrivere i tuoi gusti e i tuoi hobby?»
«Oh, quello sì!» esulta Amber, contenta. «Tanto per cominciare, ascolto qualunque genere di musica, basta che una canzone mi dica qualcosa, non mi piace molto il rap, detesto la musica house, sono fissata con il rock e il metal, e ultimamente sono in fissa con l'hard rock e il glam metal!»
«Yeah! Dammi il cinque sorella!» esclamo, e lei mi dà un cinque sonoro, stupendomi per l'energia di quella mano sottile.
«I miei hobby sono cantare, suonare pianoforte e chitarra, scrivere, disegnare, ballare e sognare ad occhi aperti» continua, leggermente rossa in viso per il repentino entusiasmo che l'ha travolta «e, in quanto a gusti in genere, mi piacciono cose che di solito agli altri non piacciono, per esempio vestire così, anche se adesso è un po' una moda, ma io vesto così praticamente da sempre. Adoro borchie, lacci, fibbie, anfibi, jeans skinny, maglie di band, ma anche cose colorate, e ho un debole per i vestiti gotici, sebbene non abbia esattamente il fisico per indossare quegli abiti. Tutto chiaro il ritratto di gusti e passatempi?»
«Come il sole!»
Finalmente arriva il ragazzo di prima con le nostre ordinazioni; ogni tanto mando giù un sorso di Bacardi e lei fa lo stesso con la sua Coke, ma non smettiamo di parlare. Diamine, non finirei mai di parlare con lei, è così bello...riusciamo anche a parlare di argomenti demenziali senza alcun problema! E' come parlare con i miei colleghi di band, con la differenza che lei è poco più che una sconosciuta.
Visto che sia io che lei abbiamo finito i nostri drink e non ci va più di stare seduti, ci alziamo e andiamo alla cassa; prima che abbia il tempo di prendere i soldi pago io per lei.
«Ashley!» fa lei, con gli occhi sgranati.
«Dimmi!» le rispondo, facendo una faccia da angioletto.
«Non dovevi, dai!» continua, protestando debolmente.
«Invece sì, altrimenti non sarei un galantuomo!» ribadisco, facendo finta di essere serio.
«E va beeene...ma la prossima volta ti mordo se lo rifai!» protesta ancora, ridendo.
«Accomodati!» replico, facendole una linguaccia.
Usciamo di lì e poi passeggiamo un po', senza una meta precisa, continuando a parlare.
«Oddio, sono le 18:45! Alle 19 ho un impegno!» esclama Amber, notando l'orario.
«Vuoi che ti accompagni?» le domando, premuroso.
«Visto che a piedi non arriverei in tempo, mi faresti un grosso favore!»
Esulto di nascosto mentre torniamo davanti al bar, dov'è ancora parcheggiata la mia moto; le do il casco che ho nel ripostiglio sotto il sedile, proprio come la sera prima, lei se lo mette e io faccio lo stesso, poi sale in sella, stringe le braccia attorno al mio torace e partiamo.
In dieci minuti arriviamo di fronte ad un palazzone moderno, e Amber mi fa capire che deve scendere là.
«Grazie di tutto!» esclama, con un sorriso, togliendosi il casco e restituendomelo; lo rimetto a posto e sfilo il mio momentaneamente.
«E di cosa?» dico, divertito.
«Beh, per avermi offerto la Coke, per aver chiacchierato con me, per avermi accompagnata di nuovo con la tua moto, in sintesi per il tempo passato con te» risponde lei, riconoscente. «A presto!» mi saluta, stampandomi un bacio su una guancia, e scappa.
Proprio come la notte precedente rimango fermo, ma non mi limito ad osservarla mentre scompare dietro al portone dell'edificio; avverto un certo calore nel punto dove le sue labbra si sono impresse e mi sembra di sentire quello stesso calore anche dove fino a poco prima le sue braccia si stringevano a me.
Sto già capitolando, qualcosa sta crescendo in me molto velocemente, ma devo in un certo senso controllarlo...non posso permettermi di farle del male.
  
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