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Autore: LilBlue_Hedggie    20/07/2008    14 recensioni
Traduzione a cura di Trinh89: prima fic a rating inferiore al rosso che traduco XD...cmq il team 7 ha una nuova missione...occuparsi di un bambino che ruberà tutte le attenzioni del nostro Naruto, cosa farà Sasuke a questo punto? Fic consigliata a tutti, ragazzi compresi e coloro che vogliono vedere Sasuke fare qualche figuraccia davanti ad un bimbo ^^.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Traduzione | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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Autore originale: LilBlue-Hedggie

Traduttrice: trinh89

Lingua originale: inglese.

Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.

Pairing: SasuNaru.

Rating: shounen-ai, humor/romance.

 

Salve a tutte, attualmente io sono a Bolzano e questo capitolo è stato aggiornato da Shadow Nameless che nella sua immensa bontà si è presa l’onere di aggiornare per me fino al mio ritorno che sarà settembre. Per favore cercate di commentare anche se non posso rispondere ai vostri commenti e non fatelo con due righe che non dicono nulla sua fic tipo ‘Bella e aggiorna’ ßquesta non si chiama recensione, ma presa in giro!

Passate Buone vacanze vi raccomando ^^!

Buona lettura e grazie di cuore a Inuchan86 e Resha91 che quando possono mi betano i testi ^^, siete grandi ragazze!

 

-Capitolo 5: Daddy (seconda parte).

 

Naruto lo avrebbe ucciso. Non c’era altro da aggiungere.

 

NARUTO LO AVREBBE UCCISO!

 

Che razza di shinobi era? Non riusciva nemmeno a seguire le tracce di un bambino, un bambino che a malapena camminava, un bambino il cui vocabolario consisteva nella parola ‘mamma’, un bambino che non aveva alcuna abilità ninja o quasi (Sasuke stava palesemente trascurando il disastro del ninjutsu di fuoco), un bambino che ora era Dio sa dove! Aveva distolto lo sguardo per un minuto, solo uno, ed il moccioso era svanito.

 

Naruto lo avrebbe ucciso.

 

Se non fosse stato per i precedenti avvenuti non si sarebbe preoccupato, Naruto era un ragazzo molto premuroso, più emotivo di molti, ma nel complesso un ragazzo gentile. Non avrebbe mai sospettato che Naruto potesse avere un lato sadico, ma gli fu provato di aver sbagliato quando il bambino era entrato in gioco. Naruto doveva aver preso l’atteggiamento da madre isteria da Iruka; non c’era nient’altro che potesse spiegare l’irrazionale comportamento del biondo.

 

Ma, tralasciando i suoi pensieri, tornò al problema attual: Toppuu era smarrito, aveva tempo per trovarlo fino a quando Naruto non si sarebbe svegliato.

 

Improvvisamente la presunzione di Sasuke ritornò a galla; il bimbo era solo quello: un bambino. Lo avrebbe trovato in un batter d’occhio.

 

Sasuke ovviamente aveva sottovalutato l’abilità dei bambini nel giocare a nascondino.

 

Sasuke si fermò per un momento, Toppuu sembrava avere circa dodici mesi, aveva appena imparato a camminare e non era possibile che avesse già lasciato il complesso Uchiha, inoltre tutto quel camminare avrebbe facilmente stancato Toppuu. Decise che il primo posto che doveva guardare era il giardino, con i suoi numerosi tipi di fiori avrebbe attirato chiunque. 

 

Reggendosi precariamente sulle gambe Toppuu barcollò lentamente verso l’affollato mercato. Muovendo curiosamente il capo da un lato all’altro osservò i grandi negozi e la moltitudine di persone diverse, beh, almeno per lui, tutto sembrava stupefacente. Ricordava quando veniva lì fra le braccia della sua mamma ed il suo papà che stava in piedi orgogliosamente accanto a loro. Tutti gli avevano sorriso e dato una pacca sulla testa felicemente; non vedeva quindi ragioni per cui ora dovesse essere diverso. Solo che questa volta non c’erano i suoi genitori e, sebbene questo lo spaventò per un attimo, la sua curiosità alla fine ebbe la meglio.

 

Alzando lo sguardo su una bancherella Toppuu mosse un passo per raggiungerla, ma perse l’equilibrio sotto il suo peso e cadde in avanti, solo per essere preso da due mani. Sollevando la testolina notò il viso di una ragazza i cui capelli castani erano legati in una bandana bianca. I suoi occhi dello stesso colore dei capelli lo guardarono con smarrimento, ma poi gli sorrise. Conosceva la ragazza; era la stessa che portava sempre alla sua mamma quella specie gi lunghi cibi. (Intende gli spaghetti, il ramen).

 

“Cosa ci fa un bimbo come te nel bel mezzo del mercato?” grondandosi attorno Ayame provò a localizzate qualcuno che sembrasse aver perso il bambino. Non vedendo nessuno, tornò sedersi accanto dall’amica che stava gestendo la bancherella.

 

“Cos’hai lì Ayame-chan?”

 

“Beh ho trovato questo bimbo che vagava per il mercato. Deve essersi staccato dai suoi genitori, il tuo negozio è all’aperto quindi immagino che se i suoi genitori passino per di qui riusciranno a vederlo. Forse attirerà dei clienti, eh Ree?”

 

“Stai insultando le mie meravigliose opere d’arte?”

 

Ayame sospirò solamente e fissò la sua strana amica, un’artista di commercio che indossava semplicemente una maglia verde e dei pantaloni marroni che arrivavano giusto sotto il suo ginocchio e alti sandali con diversi strappi. I suoi capelli arrivavano alle spalle e parevano sempre cadere sui suoi occhi grigi. Muovendo le mani, adornate con anelli d’argento, verso la bancherella, aspettò che Ayame parlasse nuovamente.

 

“Certo che no”.

 

“Vedi queste mani?” disse la ragazza portando entrambe le mani di fronte al viso di Ayame. “Queste mani creano delle opere d’arti!”

 

“O catastrofi…”

 

Borbottando l’altra ragazza tornò a sedersi ed incrociò le braccia al petto. “Ho bruciato qualcosa, UNA SOLA VOLTA e tu continui a ritirare sempre fuori il discorso…”

 

Ignorando il piagnisteo dell’amica Ayame poggiò il bambino a terra dove questi cominciò a vagare.

 

Ora Sasuke era preoccupato, ma giusto un pelo. Toppuu non era nel giardino, non era nella casa, e aveva controllato ogni posto almeno due volte. A quest’ora il bimbo poteva essere arrivato al mercato…Il mercato! Poteva controllare il mercato. Incanalando il chakra nelle gambe Sasuke caricò un gran balzo e si diresse al mercato del villaggio passando per i tetti. Guardando in basso osservò tra i piedi della folla poiché quella era l’altezza a cui arrivava Toppuu. Stava per arrendersi e andare avanti quando udì un pianto seguito poi da una rumorosa risata. Saltando sulla scena vide un piccolo cerchio di negozianti circondare Toppuu, mentre due ragazze stavano disperatamente cercando di irrompere attraverso la cerchia di persone.

 

“Così è questo il figlio del demone, di chi altro potrebbe essere se non lui? Non è un granché vero?”

 

“Ci si aspettava che il figlio di un demone fosse più resistente. Credevo che i demoni non piangessero”.

 

Sasuke fece un balzo per avvicinarsi di più e vedere Toppuu seduto a terra, le ginocchia sbucciate e i palmi delle piccole mani erano coperte da tagli e ghiaia, un fiume di lacrime scorreva dagli occhi mentre il piccolo piangeva piano.

 

Reagendo rapidamente, Sasuke saltò in mezzo al piccolo cerchio e prese in braccio il Toppuu piangente. I negozianti sembrarono basiti e uno di loro era sul punto di dire qualcosa, ma fu zittito dallo sguardo minaccioso del moro. Uscendo dalla cerchia fece un cenno del capo alle due ragazze e balzò nuovamente verso i tetti. Molti isolati più tardi giunsero a casa e, dopo aver aperto la porta, posò Toppuu sul ripiano della cucina. Afferrando il kit del primo pronto soccorso, Sasuke lo poggiò accanto al lavandino e spostò Toppuu sul bordo di esso. Prendendo una garza cercò di pulire le sbucciature sui ginocchi il più dolcemente possibile prima di prendere una bottiglia di disinfettante. Versandone una minima quantità su un batuffolo di cotone, posò una mano sulla testa di Toppuu.

 

“Questo brucerà un po’, devi essere forte per me, puoi farlo?”

 

Toppuu non rispose, ma strinse più forte la maglia di Sasuke. Approfittando del momento Sasuke passò il batuffolo sull’area sanguinante provocando un piccolo sibilo dalla bocca del piccolo. Dopo aver atteso un po’ ,avvolse una benda intorno al ginocchio e ripeté l’operazione sull’altro ginocchio e sulle mani. Quando ebbe finito il bambino alzò gli occhi su di lui e sorrise, anche se vi erano ancora delle lacrime nei suoi occhi. “Ti uoio bene papà”.

 

Sbattendo le palpebre Sasuke arruffò goffamente la chioma del bimbo. Incamminandosi verso il portico, con il piccolo accoccolato contro la sua maglia, guardarono insieme il tramonto fino a che non comparvero le stelle. Toppuu sfortunatamente sembrava essere ancora più che sveglio.

 

“Penso che sia ora che tu dorma”.

 

“Nuh uh, uoio mamma”.

 

Sasuke sbatté nuovamente le palpebre, non aveva mai sentito un bambino di dodici mesi formulare un pensiero completo, ma alzò le spalle, non era anormale per i prodigi mostrare cose del genere, come suo fratello…Certo era diventato pazzo e aveva sterminato l’intero clan…okay pessimo esempio.

 

Sasuke stava per rispondere con un austero no, ma il moccioso aveva semplicemente sollevato lo sguardo e il suo labbro inferiore aveva iniziato a tremare.

 

“Va bene, va bene andremo a vedere la mamma, ma se sta dormendo quando arriviamo allora non la dovremo svegliare”.

 

Balzando nuovamente tra i tetti Sasuke si fece strada verso l’appartamento di Naruto in tempo record. Entrando per la finestra aperta l’Uchiha si diresse verso la piccola camera da letto dove Naruto stava dormendo su un fianco in una canottiera nera e un paio di boxer arancioni. Ora se solo Naruto fosse stato in grado di rimanere zitto anche quando era sveglio…ma poi non sarebbe stato veramente Naruto se non fosse stato rumoroso.

 

L’atmosfera di pace e tranquillità fu spezzata quando Toppuu si divincolò dalle braccia del moro e tentò di raggiungere il letto, ma non fece che pochi passi prima di cadere col sedere, si alzò nuovamente e ci riprovò riuscendo a muovere un altro passo. Ghignando ai tentativi del piccolo, non sarebbe stato un vero giorno se non lo avesse fatto almeno una volta, Sasuke prese in braccio il bimbo e lo posò sul letto.

 

Il cambiò di peso sul materasso svegliò Naruto. Guardandosi intorno assonnato lo sguardo del biondo si fermarono su Toppuu, il quale si era accoccolato nel fianco della sua mamma.

 

“Toppuu-chan…non dovresti dormire nel tuo letto?”

 

“No uoio…”

 

“Okay…solo per stanotte”. Lo baciò sul capo e tirò su la coperta intorno al bambino e si voltò verso Sasuke.

 

“Grazie per averlo guardato”.

 

“Tsk, è stato facile”. Bugia, assolutamente una BUGIA!

 

“Okay, se lo dici tu. Se vuoi puoi dormire qui per stanotte…basta solo che…ti trovi un posto da qualche parte”. Emettendo un enorme sbadiglio il ragazzo avvolse le braccia intorno a Toppuu e tornò a dormire.

 

Sasuke lo osservò per un momento….Se fosse stato Sakura questo lo avrebbe definito…carino (puccioso). Era un po’ carino persino per lui…stendendosi sul letto posò il capo sul fianco di Naruto. Era stato ‘padre’ per la prima volta nella sua vita, meritava un cuscino decente…

 

KONOHA: QUATTRO ANNI DA ADESSO.

 

Il piano…

 

“Ora Sasuke, il piano è semplice. La maggior parte delle relazioni inizia con l’attrazione dell’aspetto, per quanto triste sia è così, quindi per iniziare ad attrarre l’attenzione di Naruto cerca di renderti più attraente possibile. Naruto dovrà notare involontariamente piccoli dettagli” o “alcuni dettagli pensando cose come, “Oh Sasuke oggi ha un culo carino”, o qualcosa del genere. Questo aiuterà la sua mente a concentrarsi solo su di te”.

 

Sasuke annuì, questo era comprensibile. Abbassò lo sguardo sul rotolo per vedere l’immagine di lui che camminava per la strada e uno schizzo di Naruto dietro di lui mentre ammirava il suo di dietro, sbavando e altro.

 

“Il passo successivo sarà semplicemente stare in sua presenza, trascorrere del tempo con lui. Dovrà notare i lati più positivi della tua personalità e questo, insieme all’attrazione fisica, lo porterà a formulare pensieri a sfondo amoroso invece che ad uno amichevole”.

 

L’immagine includeva con questo passo solo Sasuke e Naruto che camminavano per la strada intenti a chiacchierare casualmente.

 

“Tocchi casuali sarà il passo dopo. Inizia lentamente, uno sfioramento ‘accidentale’ una volta ogni tanto. Se cadi sopra di lui quello sarà decisamente un bonus. Forse sarai fortunato e qualcuno ti farà scontrare e vi bacerete un’altra volta. E guarda! Jiraiya-sama ha persino disegnato la scena esatta. Qualcuno deve aver fatto una foto”.

 

“Ora, una volta che si sarà stabilita una solida cotta, gli chiederai di uscire insieme in luoghi pubblici. Questo sposterà il tutto in uno scenario romantico come passeggiate sulla spiaggia o altro…”

 

“Kakashi…non abbiamo spiagge qui”.

 

“Devi usare la tua immaginazione Sasuke! Immagina con me”

 

Alzando gli occhi al cielo Sasuke abbassò semplicemente lo sguardo sull’immagine di lui e Naruto inclinati l’uno verso l’altro mentre erano seduti sotto un albero di ciliegio in fiore.

 

“Poi gli chiederai finalmente un appuntamento. Questo porterà a mano a mano ad abbracci, coccole e tutte quelle cose sdolcinate”.

 

Più foto d’azione, yay!

 

“Prossimo! Il bacio con l’occasionale prova e uso della lingua”.

 

Queste immagini erano le migliori, se solo avesse davvero potuto stringere quel bellissimo-

 

“Pensaci dopo a quello Sasuke”.

 

Cosa? Stava per pensare ai capelli! Davvero! Davvero, perché non- okay stava per pensare al sedere. Cattivo Sasuke.

 

“Ora viene una parte ancora migliore, preliminari. Non sappiamo come si senta Naruto al proposito. Quando vi sarete finalmente confessati con ‘io ti amo, ti amo anch’io, non ci lasceremo mai e bla bla bla’ potrete andare fino in fondo e quando succederà…”

L’unico occhio visibile di Kakashi si incurvò in un sorriso. “Quando lo farai mi assicurerò di averti comprato qualche gioco divertente”.

 

Specifichiamo una cosa, Naruto sarebbe apparso bene solo se fosse stato incatenato al letto.

 

Kakashi arrotolò la pergamena e la porse all’Uchiha.

 

“Ricorda di compiere tutto con regolarità, né troppo veloce né troppo lento. Essere troppo affrettati opprimerebbe Naruto ed essere troppo lenti ti frustrerebbe e basta”.

 

Afferrando le spalle di Sasuke fece girare il ragazzo e gli diede una spinta.

 

“Ora vai!”

 

“…Kakashi?”

 

“Si?”

 

Sasuke si voltò e indicò la direzione opposta a quella che stava guardando.

 

“Konoha è da quella parte”

 

“…Lo sapevo”.

 

Continua…

 

 

 

 

  
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