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Autore: marauder11    28/04/2014    2 recensioni
"Il giorno dopo, al termine delle lezioni, il professore di Pozioni ritornò esausto nel suo studio.
Scorse sulla sua scrivania una boccia di vetro dalla forma sferica; si avvicinò cauto ad essa, sembrava che qualcosa galleggiasse (...)
Un petalo, un petalo di un giglio bianco candido galleggiava in acqua, (...)Iniziò a sprofondare e, poco prima di toccare il fondo, si trasformò in un meraviglioso pesciolino rosso, che adesso guizzava qua e là..."
**
«Noi pensiamo che questo Mago Oscuro e i suoi seguaci si siano infiltrati ad Hogwarts. Pensiamo che si stiano servendo di alcuni studenti di questa scuola, non sappiamo se sotto maledizione Imperius...»
Sirius si alzò di scatto, ma l'insegnante afferrò il suo braccio. Si avvicinò al viso di Sirius e piantò le sue iridi verdi sulle grigie di Sirius, con forza e tenacia.
«So perfettamente cos'ha in mente. Voglio avvertirla: non deve assolutamente cercare vendetta per ciò che è successo al signor Potter e alla signorina Evans. Gli esiti potrebbero non essere tra i migliori... E io difficilmente mi sbaglio, signor Black. Deve fare molta attenzione, la prego. C'è qualcosa di molto più grande in ballo»
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo terzo - Speranza

 

Aveva smesso di sventolare la mano ai suoi genitori che, come ogni anno, la salutavano in lacrime mentre partiva per la scuola; quest’anno avrebbe trascorso il sesto anno ad Hogwarts. L’espresso per Hogwarts aveva appena svoltato l’angolo. Sospirò. Doveva trovare uno scompartimento, e doveva farlo da sola dato che ancora non aveva visto né Mary né tantomeno le altre.

Iniziò a camminare per lo stretto corridoio e non fu facile trovare uno scompartimento vuoto. Era sfinita, il suo baule era troppo pesante e desiderava davvero trovarne uno. Finalmente, giunta al penultimo vagone trovò l’oggetto dei suoi desideri. Subito entrò, scaraventando con poca grazia il suo baule sotto al sedile su cui dopo si sedette sfinita.

Si era appena sistemata sul sedile e, mentre aveva volto lo sguardo fuori dal finestrino per ammirare il paesaggio, sentì un gran fracasso fuori in corridoio. Sbuffò e imprecò, non le andava proprio di alzarsi. Subito dopo, contro ogni sua volontà si alzò e sfoderò la bacchetta; era un prefetto, doveva controllare cosa diavolo era successo.

Non lui, ti prego, non lui.

La scena che le si parò davanti non fu gradevole ai suoi occhi anche se, parecchi che si erano affacciati dagli scompartimenti di quel vagone, ridevano a crepapelle. C’entrava proprio lui, assurdo! Quell’idiota di Potter stava spiaccicato sulla moquette a terra, sopra di lui il povero Peter e il suo baule sembravano schiacciarlo. Sirius rideva di gusto salutando con un cenno solenne del capo tutte quelle galline che gli facevano gli occhi dolci, a quanto pare tutto quel baccano era opera sua e loro, piuttosto che infastidirsi dato che prima di quel baccano regnava un gran magnifico silenzio e chiunque si sarebbe spaventato per il gran botto, continuavano a starnazzare. Ah, che razza di idiote!

 

«Dieci punti in meno a Grifondoro Black, per aver creato tutta questa confusione dopo SOLI quindici minuti dalla partenza. Credo tu abbia battuto il record dell’anno scorso. Su, Pet, rimettiti in piedi. Potter, alzati immediatamente. Non voglio ripeterlo un’altra volta… Oh, Rem! vieni qui, fatti abbracciare»

 Il povero Remus stava appostato proprio dietro di loro già disperato e con una vena pulsante sulla tempia. Lo avevano già fatto infuriare. Il tono di Lily cambiò durante quel dialogo un mare di volte. Prima fu furiosa con Black, poi gentile con Peter e poi nuovamente severa e stufa con Potter. Infine divenne dolce e sorridente, grazie a Remus.

 

Remus appena udì la voce di Lily corse ad abbracciarla, scavalcando agilmente i corpi dei suoi amici che giacevano ancora a terra, furenti per il gesto di indifferenza di Remus, che aveva, nell’intento di andare a salutare più in fretta possibile la sua amica, schiacciato la mano di James che ora imprecava. «Lils, come stai?» le sussurrò Remus all’orecchio mentre era stretto nel suo abbraccio. «Adesso va meglio, Rem, grazie. » gli sorrise sinceramente lei, e lui per tutta risposta, fece uno dei suoi sorrisi a trentadue denti. «E tu come stai?»

«Oh io bene, grazie Lily. Hai per caso visto uno scompartimento vuoto? Non riusciamo a trovarne uno, giriamo da quando siamo partiti.»

Lei, gentile com’era, disse che aveva occupato uno scompartimento poco prima e che se lui voleva, poteva stare con lei dato che era sola. Non pensando però che era in compagnia dei due scalmanati e di quella povera vittima, Peter. Prima che la voce di Remus potesse risponderle che magari si, avrebbe accettato il suo invito, una voce meno gradevole alla rossa giunse alle sue orecchie.

«Lily cara, molto gentile da parte tua! Hai sentito Sirius? Lils ci ospita!»

«Non mi pare di aver invitato te, Potter. E poi io per te sono Evans, solo E-V-A-N-S. Capito?»

Un’alta ed elegante figura spinse a lato James e con passo baldanzoso si parò davanti al viso di Lily, facendola arrossire per la troppa vicinanza. I loro nasi quasi si sfioravano.

«Evans, noi siamo un pacchetto completo. Siamo i malandrini, comprendi?»

Potter sembrò infastidito da quel gesto ma cercava di non darlo a vedere, Remus sospirò, notando la vena pulsante alla tempia di Lily. Stava per scoppiare ed erano ancora le undici e venti. Era sicuro che a breve li avrebbe schiantati, avrebbe ucciso chiunque l’avrebbe ostacolata nell’intento, oltretutto. Remus deglutì e si fece coraggio, prima di provare a calmarla.

«Lils, abbi pietà di lui, ti prego. Tanto noi tra dieci minuti dobbiamo andare nello scompartimento dei prefetti, ricordi? Dieci minuti. Solo dieci minuti, passeranno in fretta, vedrai.» Remus sorrise rassicurante e speranzoso e Lily, alla vista dell’amico, non poté rifiutare. Si scostò e fece entrare Remus e Peter e, mentre i due si stavano sedendo nello scompartimento, Lily fulminò con lo sguardo Black e Potter che stavano ancora fuori in corridoio. I due sorrisero come due veri angioletti e Sirius disse, cercando di adularla Prima le signore, ovviamente.» e fece un inchino. Inutile dire che lei non lo degnò nemmeno di uno sguardo ed entrò totalmente indifferente.

 

 

«Sta tranquilla, vedrai! Si faranno vedere!»

Erano appena usciti dal vagone dei prefetti e Lily, mentre pattugliava i corridoi insieme a Remus, ne approfittò per cercare le ragazze. Inutile dire che non le aveva trovate, chissà dove si erano cacciate quelle quattro!

Finito il giro di pattugliamento, ritornarono al loro scompartimento.

La vista di Lily quando aprì la porta scorrevole, fu offuscata da una cascata di riccioli biondo grano. Sentì delle urla e pian piano distinse delle voci. Mary le era praticamente saltata addosso e anche Alice poco dopo. Emmeline e Marlene squittivano eccitate dietro di loro, aspettavano di poterla abbracciare.

«LIIIILSSS!!! Ciao splendore, come stai? Sono così tanto felice di rivederti finalmente!» Esclamò Mary molto velocemente dopo averla lasciata andare. Lily assunse un cipiglio severo, era ancora arrabbiata, erano praticamente scomparse fino ad allora!

Si mise a braccia conserte e aggrottò le sopracciglia « Finalmente, hai detto bene! Si può sapere dove diavolo vi siete cacciate? Vi ho cercate per un sacco di tempo! Sono stata davvero preoccupata per voi!» urlò la rossa.

A quel punto giunse alle sue orecchie la voce rassicurante di Alice «Tesoro, ci dispiace. E’ stata colpa mia! Mi sono sentita male e così appena siamo salite sul treno le ragazze mi hanno accompagnato nel vagone dell’infermeria, scusami! Non appena mi hanno rifilato una pozione rigenerante la mia nausea è svanita e siamo corse a cercarti ma eri già nel vagone dei prefetti, non ti abbiamo voluta disturbare! Sai che soffro molto i viaggi in treno…»

Oh, ma certo! Non aveva controllato in quel vagone… Che sciocca, ripensandoci si era dimenticata delle crisi che Alice aveva ogni volta che salivano sul treno o su qualsiasi altro mezzo. Una volta, mentre erano in giro per la Londra babbana, avevano preso tutte insieme un taxi ed erano dovute scendere immediatamente, dato che dopo pochi metri di viaggio a bordo dell’auto il viso di Alice si era già fatto verde per il malessere. Mentre era immersa nei suoi pensieri, scorse i visi dispiaciuti delle sue amiche Emmeline e Marlene, che si erano tirate indietro per la reazione furente di Lily.

«Oh, beh… questo è il vostro giorno fortunato, suppongo. Su, Lene, Em! Non volete più abbracciarmi? fatevi stritolare per benino!»

«AHIA!» Con passo poco felpato, Lily era saltata addosso alle ragazze che erano sedute sul sedile destro dello scompartimento. Dopo l’urlo di dolore di Emmeline erano scoppiate tutte a ridere e si abbracciavano affettuosamente.

I ragazzi, di fronte a loro, sorridevano. Remus guardò fuori dal finestrino. Forse quell’anno non sarebbe stato così male come il precedente.

  
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