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Autore: dreamcharter    28/04/2014    0 recensioni
"Lasciati amare" La mia voce sembrava implorante e decisa al tempo stesso.
"L'amore non esiste, quante volte te lo devo ripetere..." Lui rispose freddo scuotendo la testa.
Genere: Dark, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 5: Breath



 
Ad Aurora,
che, sembra  stupido ma riesci
sempre a farmi sorridere, grazie;
non mi importa cosa dice la gente.
P.S. Sei bellissima e non ti servono diete!


 

- Allora sei pronta? - Luis impreca dietro alla porta del bagno, in cui sono rinchiusa da dieci minuti.
-Sì solo un attimo. - rispondo finendo di spazzolarmi i capelli.
Il vestito mi fasciava la vita, nascondendo i fianchi leggermente pronunciati del mio corpo.
La calzamaglia mi copre le gambe dalla metà delle mie cosce in giù, dalla fine del vestito all'inizio del gambale dei miei Dr. Martens.
Sospiro e indosso la giacca di jeans che avevo afferrato prima di chiudermi in bagno.
Apro la porta e Luis imita un sorriso divertito.
- Così va meglio.- schermisce.
Sentii le guance avvampare sotto il suo sguardo fisso su di me. Non ero molto brava in fatto di relazionarsi con i ragazzi e tanto meno non ero abituata ad aver un ragazzo così vicino a me.
Mi schiarii la gola e lui parve risvegliarsi dai suoi pensieri. Era lunatico, so che era sbagliato, ma lo trovai adorabile.
Scesi le scale e quando mi fermai sull'ultimo gradino, sentii il respiro del ragazzo dietro di me sul collo, il suo torace, protetto da una maglietta e una giacca di pelle nera aperta, contro la mia schiena.
Incespicai nei miei passi e per poco non caddi a terra. Sentii Luis sghignazzare.
Era snervante quel suo comportamento altezzoso e superiore, ma, dovevo ammetterlo, era affascinante il modo in cui le guance si gonfiavano sotto a quel lieve accenno di barba e quell'unica fossetta appena accennata sull'angolo destro della bocca.
Scossi la testa e afferrai la maniglia di ottone della porta d'ingresso, che sembrava particolarmente fredda.
-Muori!Muori!Muori! - Già, mie ero quasi dimenticata di mio fratello, che a quanto pare stava giocando al suo videogioco.
-Mhm, sadico il tuo fratellino... Allora andiamo?- Luis parlò con tono tranquillo e con una nota di felicità, ma non potevo lasciare mio fratello da solo: mia madre, questa era la volta buona, mi avrebbe uccisa.
- Non posso lasciarlo qui... Devo badare a lui.- Luis alzò gli occhi al cielo, e soffiò fuori l'aria che aveva inspirato; sapeva di nicotina e menta.
-Non te lo vorrai mica portare dietro, vero? - L'espressione del ragazzo era speranzosa che io lo smentissi, ma cosa potevo fare?
- Non ho altra scelta.- Smorzai un sorriso, ma quando sentii crescere dentro di me un sentimento di speranza del suo acconsentimento, mi sentii delusa di me stessa. Io non dovevo chiedere il suo permesso e se voleva portarmi da qualche parte, be' avrebbe dovuto portare anche mio fratello.
- Ho scelta di dirti di no? - Sorrisi quando si voltò verso il soggiorno dove mio fratello stava animatamente schiacciando i pulsanti del joystick.
Mi diressi verso il divano e abbassai il volume della tv.
- Matty aventi staccati di lì, dobbiamo andare. - Mio fratello mise in pausa il gioco, poi mi rispose in tono alquanto scocciato.
- E dove scusa? Mamma non c'è e tu devi stare qui con me.-
Sbuffai e portai istintivamente le mani sui fianchi.
- Matthew io devo stare con te, ma non per forza in casa. Avanti andiamo a fare una passeggiata, un po' d'aria non ti farebbe male.-
Matty spegne svogliato la console e si alza dal divano dirigendosi nell'ingresso dove Luis sta aspettando; non fiata perlomeno e mi rassicura un poco il fatto che almeno non sarò del tutto sola con Luis.

Quando poi Matty vede la macchina di Luis, ci salta subito su e per fortuna Luis accenna solo un'espressione di disprezzo unita a divertimento seguita da uno sbuffo.
Saliamo, in seguito, anche io e Luis, con mio fratello sempre più eccitato all'idea di essere salito su sull'auto dei suoi sogni. Una mustang nera vecchio stile, con i sedili in pelle e cuciture dall'aria costosa.
- Non mi avevi detto di essere ricco. - Accenno dello stupore nella mia affermazione.
Luis scuote la testa e mette in moto l'auto inserendo la chiave nel nottolino e provocando un rombo del motore. Prende tutto il tempo che vuole per rispondermi, posizionando le mani attorno al volante e uscendo dal vialetto della casa accanto, da cui stanno ancora uscendo corpi che si reggono a malapena in piedi.

- Non sono ricco, infatti.- Quelle parole mi lasciarono addosso un senso di irrequietezza e nervosismo; il modo in cui le parole uscirono dalle sue labbra, quasi come se possedessero dentro loro un ricordo lucido e costante. Non era un buon segno.

 












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Buonasera ragazzuole!
So che sono tremendamente in ritardo e mi dispiace
moltissimo, ma la scuola non mi lascia davvero 
respirare e mi sono dovuta concentrare sullo
studio :(
Spero però di tornare presto con un capitolo un po' più
decente e soprattutto più lungo...
Per adesso vi saluto e prometto di tornare presto,
ma voi recensite eh? 
Un bacio xx
  
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