Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: ashugme    29/04/2014    1 recensioni
Margaret e Ashton sono completamente diversi. Gli opposti. I due poli.
Ma riusciranno mai ad innamorarsi superando tutti gli ostacoli che troveranno nel loro percorso?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

TERZO CAPITOLO
 
 
La biblioteca era vuota, se non per due ragazze sedute al computer. Quella mattina era andata a recuperare il materiale scolastico ed ora era al bancone aspettando che Todd, il proprietario della biblioteca, le consegnasse tutti i libri.
“Ecco qua l’ultimo, te li metto in un sacchetto?” le domandò guardandola negli occhi ma subito lei li puntò sul pavimento e annuì distrattamente poggiando i soldi per pagare.
“Sono 60 dollari” prendendo il sacchetto riprese il resto e “grazie mille, ciao” sussurrò lei piano senza aspettare la risposta.  Aveva parlato con più persone in quei giorni che nei 5 anni di liceo, ed era felice per questo perché stava riuscendo a buttare giù la sua corazza a piccoli passi. Ma il buio era sempre al suo fianco come un ombra, per torturarla.
Il suo sguardo era perennemente verso la strada quando qualcuno la chiamò facendole alzare gli occhi. “Jacks ehi!” una voce femminile la raggiunse così come il sorriso smagliante di Isabel. Lei accennò un sorriso prima che quel tornado le sfiorò la spalla. “Ti senti meglio oggi?” le domandò cauta e “si tranquilla..” le rispose squadrandola. Era bellissima. I jeans scuri si abbinavano perfettamente alla maglietta bianca con la scritta “i’m prada you’re nada” e le all star bianche le calzavano a pennello. I capelli questa volta erano legati in una coda alta mettendo in mostra il piccolo tatuaggio sotto l’orecchio. Un gatto nero.
“Stavi andando a mangiare?” Isabel le domandò inconsapevole e Jacks fece una smorfia. “No, stavo andando a portare i libri a casa” le rispose facendo cadere lo sguardo sulle sue vans blu. “Beh se ti va e se non hai ancora pranzato potremmo andare a prendere qualcosa al bar” un uscita, di nuovo. Questa volta però non si fece prendere dal panico. Se avesse accettato avrebbe dovuto mangiare ma se non sarebbe andata sarebbe rimasta sola con i suoi mostri, e quel giorno Jacks non aveva proprio voglia di affrontarli. “D’accordo puoi, ehm aspettarmi qui..” sussurrò piano e dirigendosi direttamente nell’appartamento.
Mise giù i libri e non guardandosi allo specchio uscì, inspirando profondamente alla ricerca di un po’ di coraggio.
Isabel la stava aspettando sorridente, ma lei non si sarebbe aspettata nulla di tutto questo. “Allora di dove sei?” la domanda le arrivò dritta al cuore. “Abitavo a Sydney, all’età di 14 anni però mi sono trasferita a Perth” e tutta quella confidenza da dove era uscita? E poi “tu? Sei di Melbourne?” un lampo di tristezza le attraversò gli occhi per la prima volta che l’aveva incontrata.
“Abitavo anche io a Sydney ma io e mio fratello abbiamo fatto domanda ad un paio di college e questo qui di Melbourne ci ha accettato quindi ci siamo dovuti trasferire qua” sorrise leggermente come se le facessero male le guance e non ce la facesse.
“oh..” sussurrò non volendosi intromettere.
Il bar era gremito di persone e Jacks quasi non ebbe un attacco di panico, si sedette subito in un tavolino abbastanza appartato cercando di non dare nell’occhio. “Cosa prendi?” Isabel  la risvegliò dai suoi pensieri.
“C’è della frutta?” domandò spaventata. “Si certo, mele pere banane?” e Jacks “mele, verdi se ci sono” sorrise.
Arrivò subito dopo, con due piatti. Quello con la mela verde e dell’acqua naturale era per Jacks che prese con mani tremanti e l’altro con un panino al prosciutto e una coca cola era di Isabel. Le venne un conato che ricacciò subito giù.
“Sei pronta per domani?” Isabel le chiese addentando il suo panino. “Si ma non so neanche dove andare, mi perderò sicuramente..” rise amaramente sapendo che ci avrebbe messo almeno un ora a trovare la classe. “Alla prima cos’hai?” e “Inglese” sorrise bevendo l’acqua.
“Ti posso accompagnare io se vuoi!” la bionda quasi gridò. Si mosse sulla sedia scomoda sorridendo. Annuì distrattamente finendo il pranzo in silenzio, per oggi bastava così. “Isabel io vado..” si alzò prendendo il suo piatto per buttarlo. “Di già?” la bionda fece una piccola smorfia e in risposta ricevette solo un’alzata di spalle. “Ci vediamo domani mattina qui davanti alle nove ok?” annuì salutandola. Riuscì ad uscire da quell’inferno senza andare addosso a nessuno.
Voleva soltanto farsi una bella doccia e andare a dormire.

 
 
 
***
 
“Per domani voglio una ricerca dettagliata sulla vita di William Shakespeare chiaro? Su foglio protocollo, grazie” la prima lezione terminò così e Jacks fu felice di non sentire più la voce squillante di Mrs Oarley. Tirò indietro i capelli che le erano finiti davanti agli occhi e aspettò con ansia Isabel fuori dalla classe, ma quando girò la testa a sinistra li vide. L’ambra e il verde speranza ardere sotto i suoi occhi blu. Lui era li con un sorriso smagliante sulle labbra facendo risaltare le fossette ai lati. Non la stava guardando perciò poteva rimanere lì a contemplarlo se non fosse stato per il tornado dai capelli biondi. “Eccoti, scusami ma la Trins non mi mollava! Allora che lezione hai adesso?” l’amica le domandò con il fiato corto, quasi non voleva darle retta si girò con il viso contratto in una smorfia. “Comunicazione” sussurrò.
“Oh buona fortuna” Isabel rise sommessamente prendendola a braccetto e trascinandola nella classe.
Le ore passarono in fretta, aveva detto ad  Isabel di non aspettarla alla fine delle lezioni perché sarebbe andata a casa da sola speranzosa di poter rimanere immersa nei suoi pensieri. Non si accorse neanche di aver sbattuto contro una schiena mentre camminava per uscire dal College, e quando il muro di muscoli si girò gli occhi blu saettarono al pavimento in marmo.
“S-Scusa non ti avevo visto, c’è così tanta gente..” si sentì inerme, piccola e stupida. Come al solito. “Non importa” una voce calda e graziosa le rispose dolcemente, guardò le mani ricordandosi bene di quella pelle olivastra.
Ma se ne andò subito, e lei alzò gli occhi per continuare a camminare verso il suo alloggio. La giornata era andata piuttosto bene quando il suo telefono vibrò.
- Jacks oggi alle 16.00 al bar dei dormitori ok? Andiamo a fare shopping. I x -
Sorrise piano cercando di capire perché quella ragazza avesse scelto proprio lei come amica.
La ricerca su Shakespeare era bella che finita, nella cartelletta rossa finemente scritta dalla calligrafia perfetta della ragazza. Lei, invece, era appena uscita dalla doccia e guardandosi allo specchio le lacrime le punsero gli occhi.
Sono orrenda, grassa e così sbadata, pensò lei mentre cercava di non guardarsi più in quello che era il suo nemico.
Si infilò i jeans scuri, la maglietta nera dei nirvana, una felpa e le vans nere. Legò i capelli in una crocchia che ne fece uscire delle ciocche ribelli e uscì di casa infilando le chiavi nella borsa. Il bar distava poco da lì e si godette per un momento l’arietta dei primi di settembre. Intravide la bionda da lontana bellissima come sempre. Il vestito azzurro risaltava con le all star nere. “Ciao Jacks” le stampò un bacio sulla guancia ricambiando con un sorriso. “Vieni andiamo, sabato c’è la festa di inizio anno e non ho un vestito da mettere” camminarono fino ai parcheggi del Campus dove Isabel aveva la macchina. Una Mini Cuper rossa fiammante, l’adorava di già. Salirono e subito l’odore di pesca le inondò la testa facendole salire un conato che mandò giù immediatamente.
Sex on Fire dei Kings of Leon rimbombò nella macchina facendo sorridere la mora che non immaginava fosse il genere di musica che potesse ascoltare Isabel.
In 5 minuti parcheggiarono davanti a Tally Weil e scesero.
“Verrai alla festa Jacks?” chiese d’un tratto la ragazza, e “No” rispose l’altra secca.
“Eddai come puoi lasciarmi da sola” gli occhi da cerbiatto le fecero sciogliere il cuore ma il panico la accolse facendola ondeggiare per un attimo. “Non qui tesoro” l’amica si preoccupò ma Jacks si riprese subito respirando fortemente. “Scusami sto bene, davvero entriamo così ti aiuto a scegliere un vestito e tu aiuterai me” sorrise leggermente e dopo quello che stava per succedere si sentì sollevata di aver mantenuto il controllo.

 
 
 
 
 
 
 
 

 
Buongiorno a tutte le mie donzelle:)
Allora per prima cosa vorrei parlarvi delle recensioni, e vi ringrazio tutte quante perché mi ha fatto molto piacere leggere i vostri complimenti. Devo ringraziarvi anche perché mi avete convinta a non cancellare la storia. Vi mando un abbraccione.
Seconda cosa, questo capitolo è un po’ più lungo degli altri e succedono delle cose nuove, si comincia a scoprire il carattere della nostra Jacks e quello di Isabel.
Terza cosa spero che vi piaccia.
Quarta cosa volevo informarvi che da oggi aggiornerò sempre il martedì mattina (si spera) perché a casa non ho la wi-fi e non ho credito nel cellulare per riuscire a postare. Il martedì ho 10 minuti, più o meno, liberi a scuola prima di iniziare la lezione di Informatica e quindi penso di riuscire a fare l’HTML e il resto.
Ultima cosa ringrazio di nuovo _cupcake_99 per il banner, Monica sei un angelo.
Ok vi saluto e vi mando un sacco di baci,
ifoundyou.
 
p.s: qualcuno che sa fare i trailer per le storie mi può contattare in qualche modo? Vi ringrazio in anticipo, a presto.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: ashugme