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Autore: _Nobody_    29/04/2014    2 recensioni
Dal primo capitolo:
" “Cosa ti è successo?”.
Al posto della dottoressa c'è lui, è seduto sulla sedia e, anche se sono girata, sento il suo sguardo sul mio corpo e sulle mie braccia.
'Tentato suicidio: quattordicenne si getta dal terzo piano del suo palazzo, è in condizioni gravi, fratello sotto shock' recita meccanicamente la giornalista al telegiornale, mentre va in onda un servizio che riprende il mio palazzo. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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'Mi abbracci?'

Trascorro la mattina passando per vari ambulatori seduta su una sedia a rotelle con il braccio destro e le gambe ingessate e qualche flebo attaccata al braccio sinistro.
La dottoressa mi lascia fuori da una stanza, quando riconosco uno dei due ragazzi calvi di ieri notte.

Sei l'amica di Davide?” mi domanda dolcemente.
Annuisco semplicemente con la testa, pensando che amica non sia la parola adatta al rapporto che c'è tra me e lui.

Ieri era in lacrime dopo essere uscito dalla tua stanza”
Non mi interessa” ribatto fredda, senza nemmeno guardarlo in faccia.
Ha avuto un attacco, gli stanno facendo molte risonanze in questo momento”
Ti ho detto che non mi importa”
Un tuo amico sta rischiando la vita e a te non interessa?” domanda alzando il tono della voce.
Forse non hai capito che io e lui non siamo amici” sottolineo nuovamente.
Forse non hai capito che lui ci tiene a te”
Ah sì? Io non picchio le persone a cui tengo, tu sì?” chiedo ironica, mentre mi ritornano in mente molti ricordi.

Nowak? Perchè non te ne torni al tuo paese? Sai, qua non ti vuole nessuno!” urla mentre entro a scuola, seguito dalle risate dei suoi amici.
Ciao, Riccioli D'Oro” rispondo fredda, chiamandolo con lo stesso nomignolo che usa la prof. di matematica alludendo ai suoi capelli.
I suoi insulti non mi fanno più male. Dopo un po' di tempo ci si fa l'abitudine.

Scusa, come ti permetti di scherzarlo?” mi chiede un suo amico, uno di quelli che lo difende e che lo segue come un cagnolino. Mi ferma per un braccio e si avvicina bruscamente a me.
Non gli rispondo, non servirebbe a nulla, qualunque sia la mia reazione continueranno a trattarmi così.

Parli o no, stronzetta?” ripete abbassando notevolmente la voce.
Continuo a ignorarlo, lui perde la pazienza: sento il suo palmo stamparsi sulla mia guancia, cado sull'asfalto, mi tira qualche calcio e poi di sottofondo le risate.

Te lo sei meritato, stronza” sussurra malefico Davide, mentre sono ancora accasciata a terra per il dolore.
Tornatene in Polonia” mi rifila un calcio nelle costole e poi va via.


Leo, hai visto per caso...” Davide esce dal reparto di cardiologia sulla sua sedia a rotelle, scuoto la testa per allontanare i brutti ricordi.
Ciao Maggie”
Ciao Davide, ciao Leo, Maggie io e te andiamo che hai altre visite” dice Ester, la dottoressa, lasciando soli i due ragazzi.
Nel tragitto incontro una donna che ha la faccia truccata, un grande naso di plastica rosso e il suo sorriso smagliante è contagioso, porta allegria.

Un bel palloncino per la nuova arrivata! Benvenuta!” esclama improvvisando una voce acuta e regalandomi un palloncino modellato a forma di fiore, poi si dirige in sala giochi seguita da una fila di bambini sorridenti.
Lei è Piera, la pagliaccia dell'ospedale” mi spiega Ester mentre aspettiamo il dottore “suo figlio è in coma da otto mesi, poverino, lei è qui per rallegrare i bambini e per stare vicina a Rocco”.
Oh, povera” commento pensando a quanto dolore possa provare una madre nel vedere il proprio figlio stare male.
Dopo una manciata di minuti esce un dottore piuttosto giovane dall'ambulatorio, si presenta sorridendo: “Io sono il Dottor Carlo, entra pure”.
Nello studio c'è un lettino, la dottoressa mi aiuta a sdraiarmici sopra e tolgo la maglietta per la visita.

Sei molto magra” commenta lei sfiorando con le dita le costole.
Il Dottor Carlo inizia a controllare il braccio sano rimanendo stupito a causa dei tanti tagli ancora freschi, poi si dedica alla schiena e allo sterno, che sono macchiati da qualche livido bluastro.

Ti fa male se schiaccio qui?” mi domanda pressando un po' sulle costole.
No”
E se tocco le spalle?”
Nemmeno”
E' tutto a posto, fortunatamente. Mettiamo un po' di crema sui lividi e ricuciamo quei tagli, che sono molto profondi” mi spiega aprendo una valigietta che contiene molte pomate.
I tagli guariscono da soli” aggiungo timidamente, ma lui mi fa cenno di no con la testa.
Applica un po' di pomata biancastra sui lividi e massaggia lievemente, senza farmi male: percepisco solo il freddo della crema e l'odore pungente che emana, poi mi restituisce la maglietta e posso finalmente uscire dall'ambulatorio.
Sono in camera da sola, sono riuscita a mettermi le cuffie e ad isolarmi dal mondo, dall'ospedale, da tutto.
La mia solitudine, però, non dura molto: una ragazza viene a bussare alla mia porta, cerco di togliermi le cuffie e lei, vedendomi in difficoltà, entra e mi aiuta.

Grazie” sibilo timidamente.
Io sono Cris” si presenta sorridente.
Magdalena, ma puoi chiamarmi Maggie” stringo leggermente la mano che mi porge.
Ho saputo che sei sola in stanza, ho pensato che magari ti avrebbe fatto piacere un po' di compagnia” continua sedendosi sul bordo del letto. Cerco di spostarmi per farle spazio, ma mi fa segno di non sforzarmi.
Come ci sei finita qua tu?” le chiedo prendendo un po' di confidenza.
Ehm, è difficile da spiegare...” inizia abbassando lo sguardo e tirandosi la felpa fino a coprire i polsi.
Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiedo facendo forza sul braccio sinistro per alzarmi e guardarle gli occhi.
No, tranquilla, solo che dire che sono anoressica mi rimanda a ricordi poco carini” risponde ritrovando il suo bellissimo sorriso.
Tu sembri conciata peggio di me, cosa ti è successo?”.
Esito un attimo prima di rispondere, osservo qualche secondo il panorama Pugliese: il sole brilla alto nel cielo e si riflette sul mare, crea piccole sfumature bianche che sembrano cristalli, riesco quasi a sentire il profumo dell'acqua.

Oh, ho capito... Sei la ragazza che...”
Che ha tentato di suicidarsi, sì, sono io” finisco la frase chiarendole i dubbi.
Lei mi guarda con gli occhi dolci, sembrano appannati da un velo di lacrime e colmi di paura, di ansia e di timore, una ragazza così innocente, chissà che ha passato e cosa le hanno fatto per indurla diventare così magra.

Senti Cris, posso chiederti una cosa?”
Certamente”
Mi abbracci?” le domando con l'ingenuità e la purezza di una bambina.
Lei mi sorride e mi stringe forte tra le sue braccia, toccandole la schiena riesco a sentire le ossa, ma poco mi importa e ricambio la stretta con il braccio sano.
Nel sciogliere l'abbraccio, urto contro il comodino e uno dei tagli comincia a sanguinare.

Cazzo” mormoro cercando di afferrare un fazzoletto.
Cris accorre subito, poggiando delicatamente il fazzoletto sul braccio. Vedo alcune gocce scivolare giù dalle braccia e macchiare il copriletto bianco candido.

La Lisandri mi uccide” commento ridendo.
Cris si unisce alle mie risate e quando il taglio ha finalmente cessato di sanguinare, mi saluta e si dirige dalla sua 'cara' psicologa per le visite e per il pranzo.

Ciao Cris, grazie ancora”.

Hey! c:
Eccomi qua con il secondo capitolo c: abbiamo scoperto che la protagonista, Maggie, è polacca. Io amo spudoratamente e senza un preciso motivo la Polonia, non potevo non darle un cognome e un nome di origine nordica *^* 
Scleri a parte. Questo capitolo è meno depresso, triste, malinconico, drammatico, tuttoquellochevolete rispetto al primo e Maggie sta iniziando ad ambientarsi in ospedale. Spero vi piaccia!
Vorrei ringraziare le persone che hanno recensito il primo capitolo, chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate, 
un ringraziamento speciale anche a Internet che mi ha fornito nome (Magdalena) e cognome (Nowak) della ragazza, e già che ci sono ringrazierei il moscerino 
che si è appena appoggiato sullo schermo del computer e che sta per crepare schiacciato tra le mie mani.

Recensite in tanti, mi fate felice *^* 
Grazie mille again e watanka a tutti :3

   
 
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