Mi scuso per il capitolo abbastanza corto. Se vedo qualche recensione posso postare il seguito più tardi. Scusatemi se a volte pubblico con ritardo, ma sono parecchio impegnata nell'ultimo periodo. Inoltre, malgrado le molte visite che ricevo ai capitoli, le recensioni sono davvero pochissime. Vi chiedo solo questo favore: se recensite, o anche se mi contattate privatamente mi farebbe davvero piacere. Ho bisogno di consigli. Scusate ancora se le mie note sono più lunghe del capitolo stesso. Buona lettura :)

La casa è gremita di persone, così come il giardino. Il verde prato che è solito esserci nel retro della casa è ormai coperto da bicchieri rossi e qualche bottiglia quà e là. Tipico delle feste di McCartney. Sono qui con Harry. È stato invitato grazie ad un passa parola che è arrivato ad uno suoi amici. Siamo qui già da qualche oretta, nonostante fossimo indecisi sul venire o meno. Abbiamo pensato che una piccola festa non ha mai ucciso nessuno, quindi eccoci. Beh, piccola in questo caso è un eufemismo. In ogni caso, sono alla ricerca di qualche volto familiare. Harry mi ha lasciato circa dieci minuti fa, per raggiungere il suo gruppo e spero torni presto. Nonostante i miei tentativi di ricerca e nonostante ci sia mezza scuola, non riesco a trovare volti conosciuti. Così rimango ferma in un lato della stanza. Circondata da coppiette che si scambiano effusioni decisamente irritanti e, a mio avviso, troppo intime e gruppi di ragazzi ormai del tutto sbronzi, decido che guardare il dj è la cosa migliore. Il ragazzo cambia disco e quasi contemporaneamente sussulto ad un contatto. Delle braccia mi afferrano i fianchi da dietro, per poi farmi voltare.
"Vieni a ballare con me." sussurra Harry con le labbra pericolosamente vicine al mio orecchio.
Nel suo alito c'è una leggera, credo, traccia di vodka. In ogni caso annuisco e mi lascio trascinare in pista.
Mi prende per la vita e io impacciata poggio le mani sui suoi avambracci. Iniziamo a muoverci, ma poi le braccia di Harry iniziano a viaggiare lungo il mio corpo. "
"Harry, smettila, almeno non qui." dico, inizialmente con una punta di divertimento nella voce.
Lui, per tutta risposta, poggia la fronte contro la mia e sfiora le mie labbra con le sue, bagnate dalla sua lingua qualche secondo prima. Dopo questo gesto sembra non volersi fermare, inoltre inizia a fare spaventosamente caldo.
"Harry." sussurro di nuovo, stavolta leggermente irritata.
"Oh andiamo Leslie, lasciati andare. Non dirmi che stai ancora pensando a quell'idiota di Malik." dice ridacchiando in modo brillo.
Dopo di questo capisco che ha bevuto molto più di quello che il suo alito rivela. Sarà anche sbronzo, ma evidentemente le cose che dice non sono del tutto assurde, d'altronde 'in vino veritas'. Quindi, prendo seriamente quelle parole. In ogni caso mi dà fastidio che dica quelle cose su Zayn e poi pensavo che la questione fosse chiusa, ormai.
"Ehi, te la sei presa?" dice dopo aver visto che ho cercato di divincolarmi dalla sua presa.
"Si che me la sono presa, Harry."
Prende il mio polso e mi attira di nuovo a se. Posiziona la sua mano all'inizio del mio sedere. La mia mano raggiunge la sua, bloccandola.
"Sei ubriaco."
"Non vorrai mica farmi la ramanzina!" dice ridendo scocciato.
Mi sta facendo irritare, molto.
"Ci vediamo dopo." scatto.
Esco fuori per prendere una boccata d'aria e placare i miei nervi. L'aria li dentro era diventata opprimente. Mi siedo su un muretto, ma poi inizio a sentire un po' freddo, nonostante sia Maggio inoltrato. Decido di tornare dentro, anche se non con molto piacere. Appena entro il mio sguardo raggiunge il fondo della sala. Vedo una bionda appoggiata al muro, sovrastata da Harry. Mi dirigo verso i due a passo spedito. Penso che mi esca quasi il fumo dalle orecchie. Poggio pesantemente una mano sulla sua spalla quando raggiungo Harry. Lui si gira divertito.
"Mi spieghi che ti prende?!" non mi aspetto una risposta realmente sensata, dato il suo stato.
"Beh, tu mi hai piantato qui da solo, non potevo mica stare con le mani in mano." la sua risata é accompagnata da quella irritante della ragazza sotto di lui.
"Sbrigati, o altrimenti me ne andrò con la tua auto."

Il lunedì successivo Harry mi aspetta al mio armadietto.
"Buongiorno." dice dolcemente, mentre cerca di lasciarmi un bacio sulle labbra.
"Buongiorno." dico cercando di non sembrare troppo scontrosa e evitando volutamente le sue labbra.
Continuo a riporre i libri nell'armadietto con noncuranza.
"Leslie, non dirmi che ce l'hai ancora con me." dice esasperato.
"Si invece."
"Oh andiamo."
"Ti sei comportato da cretino."
"Ma ero ubriaco! Ti ho già chiesto scusa."
"Ma hai comunque detto quello che hai detto e inoltre ci stavi provando con quella biondina sotto i miei occhi!"
"Leslie..."
Il suono della campanella interrompe la sua voce.
"Devo andare, altrimenti farò tardi."