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Autore: Vanel    29/04/2014    3 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
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"Non è lui, ancora no"
 

Grazie per l'attesa, vi ho fatto attendere troppo per questa storia, e voglio scusarmi!
Buon capitolo, per chi crede nel riscatto!
Un bacio e ci vediamo sotto <3




Non appena aprii gli occhi e alzai lo sguardo notai di essere dentro un ospedale.
Ero viva, ancora una volta.
E mia madre? Come stava? Dove stava?
Non appena girai la testa restai quasi sbalordita, forse stavo sognando davvero!
C'era Luca, il mio fastidioso vicino di casa che si era addormentato nella sedia vicino il mio letto.
Dormiva scomodamente, con il braccio sopra la gamba che faceva da cuscino.
Non poteva essere vero, era impossibile.
Si avvicinò poi un'infermiera che vedendomi sveglia guardò verso Luca e dolcemente mi disse:-"E' stato qui tutta la notte..."
-"Cosa!?"-Risposi io alzando la voce
-"Piccola tutto bene? Hai un po di lesioni di..."
-"Dov'è mia madre?"-Chiesi interrompendo il suo discorso
-"Beh tua madre..."
-"Mia madre..?"
-"Lei si è salvata per miracolo, ma i veri problemi ce l'ha in testa..."
-"Sì"-Dissi senza disapprovare nulla
-"Tua madre sarà ricoverata dentro una casa di cura, ma non so se potrai tornare a vivere con lei"
-"La ringrazio"
-"Vado a prenderti la colazione"-Disse l'infermiera per poi dileguarsi.
Intanto Luca si stava svegliando e stiracchiandosi mi guardò come se avesse visto un fantasma.
-"Ah stai bene"-Tono freddo e duro
-"Sì, grazie per essere rimasto.."-Non mi fece finire la frase
-"Non farti film immaginari, non avevi nessuno e quindi mia madre mi ha costretto, mi fa male tutto..."-Mi rispose per poi toccarsi il collo e stiracchiarsi.
-"Volevo solo ringraziarti, ma tranquillo, puoi anche andartene se non vuoi restare qui"
-"Infatti non avevo nessuna intenzione di restare"
-"Bene, ciao"
-"Prima di andarmene devo mangiare qualcosa, quindi non ti dispiacerà condividere la tua colazione, giusto?"
-"No"
Quando l'infermiera arrivò con la colazione mi guardò divertita per poi andarsene.
-"Buongiorno"-Dissi a Luca che ormai aveva già preso metà del mio cornetto in mano
-"Buongiorno il cavolo, fa schifo questo cornetto"
-"Cosa ti aspettavi? Siamo in un ospedale.."
-"Non l'avevo capito, grazie per l'informazione Anastasia"-Mi disse mangiando a bocca aperta.
Ero sul punto di prendere la mela, ma improvvisamente avvertii un dolore al braccio allucinante, tanto da farmi perdere i sensi.
-"Oh, Anastasia! Infermiera!"-Mentre la mia vista si oscurava sempre di più, la voce di Luca la iniziai a sentire in lontananza.
Successivamente, sentii qualcuno tenermi la mano e poi mi ripresi cercando di tornare cosciente.
-"Non dovresti sforzare il tuo corpo, hai subito delle lesioni un po' gravi"-Mi consigliò premurosamente l'infermiera.
Annuii per poi posare lo sguardo su Luca, più scocciato che mai.
-"Puoi tornare a casa"
-"E' quello che farò"-Mi disse con tanto di strafottenza
-"Grazie"-Un po' intimidita, specie dopo tutto quello che ci era successo.
Luca andò via e io restai sola, nuovamente in quel dannato ospedale che sembrava avermi incatenata in quelle stanze bianche e tutte uguali.

Erano passate due settimane, e le cose sembravano essere andate decisamente meglio.
Fabiola e Ilaria mi vennero a trovare spesso, portandomi anche un bellissimo mazzo di fiori.
Venne anche la mamma di Luca, giustificando il figlio assente alla visita dicendomi che doveva studiare.
Non aveva bisogno di fingere, sapevo benissimo che Luca non mi sopportava, e non voleva avermi tra i piedi.
Il medico mi diceva che mi ero ripresa alla grande, però io ero impaurita.
Cosa mi sarebbe aspettato dopo quel ricovero?
Non avevo più una casa, ero minorenne e non avevo neanche dei parenti.
Forse qualche cugino in seconda di mio padre sparso per l'Italia, ma comunque i contatti si erano talmente raffreddati con la famiglia, che probabilmente un'orfana si sarebbe saputa trovare meglio di me.
Venni raggiunta da un ragazzo, non proprio un uomo, proprio un ragazzo che mi disse che apparteneva ai Servizi Sociali.
No, io non volevo finire in una casa famiglia.
Mi disse che comunque era quella l'alternativa, però avevo una possibilità.
Essere adottata da qualcuno, con consenso di un mio tutore o genitore.
Ma il discorso che sembrava darmi speranza, venne interrotto dalle sue parole quando realizzai cosa aveva fatto quella bestia di mia madre:-"Sei stata affidata ad una donna, e tua madre ha acconsentito dicendo che è una sua cara amica, noi dovremo fare degli accertamenti, ma tranquilla, presto avrai una casa"
-"Chi...chi è questa donna?"-Chiesi timorosa
-"Di Nunzio Deborah"
-"C-COSA!? Non voglio andare da quella strega!"-Quasi gridai
-"Dobbiamo controllare la situazione economica della donna, se c'è qualcosa di anomalo, andrai in una casa famiglia..."
-"Quindi peggio di un vicolo cieco"
-"A meno che non c'è qualcuno che si propone di adottarti, ma da come ho visto non hai parenti.."
Poteva anche crollarmi il mondo addosso, ma avrei preferito di gran lunga la casa famiglia anziché diventare la figlia adottiva di quella strega, che poi era peggio di mia madre.

Non appena uscii dall'ospedale, venni portata dentro l'ufficio dello stesso uomo che mi era venuto a parlare.
In una sedia c'era seduta anche lei, Deborah.
-"Oh cara, come stai?"-Mi chiese con falsa cortesia
Non le risposi, anzi, la guardai con disprezzo.
-"Puoi sederti, Anastasia"-Mi suggerì l'Assistente Sociale
-"Bene signora Di Nunzio, le carte sono in regola, 'sto solo aspettando la mia assistente per verificare un ultima condizione"
-"NO! Io non vado a vivere con lei!"
Deborah mi fulminò con lo sguardo, ma poco mi importava, io volevo essere libera.
Ero in ansia, mi tremava la gamba, perchè sembrava che nessuno mi stesse ascoltando?
Continuavo a lamentarmi ma non ricevevo risposta, neanche dall'Assistente sociale!
Qualcuno bussò alla porta dell'ufficio, era la sua segretaria.
-"Giacomo! La signora Di Nunzio non risulta affidabile, anzi, è stata segnalata più volte. non credo possa diventare la tutrice della ragazza"
Le parole più rassicuranti della mia vita, ma..
-"Allora Anastasia verrai trasferita in una casa famiglia"
Ero sola.
-"Invece no, Giacomo, Anastasia non andrà in una casa famiglia."
-"Cosa?"-Commentai io presa dallo stupore.
-"Insieme alla richiesta di prenderti in affidamento della signora Di Nunzio, si è affiancata anche un'altra, da parte di Carlo Grandi, un primario dell'ospedale, e risulta una persona molto affidabile"
-"DICE SUL SERIO?"-Dissi alzandomi dalla sedia 
-"Oh ma certo, ma sei tu a decidere, tua madre non è più in condizione di farlo"
Deborah restò di pietra mentre l'Assistente sociale ci guardava sbalordito.
-"Allora?"-Mi chiese 
-"Allora si! Certo!"
-"Sei sicura?"
-"Assolutamente."



Ciao di nuovo!
Volevo giusto chiarire alcune cose:
Quando avevo iniziato la storia, ero alle prime armi, non conoscevo le regole della scrittura (come lo spazio dopo la virgola) e quindi se l'inizio vi può sembrare un po' frammentato, è per questo motivo.
Non posso modificarlo per il momento, perchè non trovo proprio tempo materiale.
Non conosco nessuno che abbia vissuto una storia simile (affidamenti e roba varia) e quindi se non corrisponde proprio a come funziona davvero, perdonatemi, ma comunque cerco di renderla più realistica possibile, anche perchè voglio mandare un messaggio importante, alla fine.
Un bacio  a tutte voi che seguite la mia storia e non smettete mai di farlo, non vi ringrazio per nome, ma leggo le vostre recensioni con una grande soddisfazione, GRAZIE DI CUORE! <3


PS: Ho preferito rimuovere il banner da qui in poi, così potete immaginarvi Anastasia come volete :)

 
  
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