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Autore: Nika_chan01    21/07/2008    3 recensioni
Serpeverde nell'anima, Grifondoro nel cuore.Questo principio riesce a dividere Hermione Granger e Draco Malfoy...ma circostanze inaspettate ci metteranno ben poco ad avvicinarli.

                      -SPOILER-
*Cos’era quella liscia a calda pelle sulla sua…quegli occhi dorati puntati sul suo capo, come per leggergli dentro…quel profumo, che sapeva di una giornata d’inverno, passata esposti al piacevolissimo seppur gelido vento della stagione, pur nel senso metaforico delle parole…*

*Non era un bacio…erano parole silenziose, un segreto svelato con il contatto.
Ormai abbandonata a lui, mistero, forza e amore in quel bacio…

*Nastri intrecciati, che risentono l’uno della tensione dell’altro, sui quali arrivano i riflessi dei minimi movimenti anche di un solo filo.
Di quello più in profondità.
Dell’anima.
E se Draco stava male, Blaise ne soffriva quanto lui…e viceversa.*

Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saooo a tutti^O^
Questo capitolo si preannuncia ricco di colpi di scena…vi piacerà? Vediamo…
Ringrazio le recensitrici e coloro che mi hanno aggiunto ai preferiti!!

A Hollina: Sisisisi…aspetta, perché non finisce qui con Lucius caro!!Grazie per l’avermi seguito finora, spero che la storia continuerà a piacerti!!!Baci^^

A whateverhappened: Saooo^^Sono davvero felice che ti sia piaciuto il capitolo di “Aria” con l’effetto della musica sotto…è davvero bellissimo!Poi io Allevi lo adoro, mi piace tantissimo al sua musica, e quella è al mia preferita^O^ Spero davvero che continui a piacertiiiii^O^ Aspetto uan tua nuova recensione^^Se vuoi puoi aggiungermi a msn: farfallucciola@hotmail.it Baci^^



Buoni o cattivi, non è la fine…


-Perché mi hai baciato, Draco?-
La prima domanda che Hermione aveva rivolto al biondo, non appena prese le distanze da Harry e Ron, fu proprio questa: esplicita.
-Non…non lo so…-rispose Malfoy, titubante.
Non era facile mostrare i propri sentimenti, specialmente per lui: il Principe di Serpeverde, fiero…un tempo non si sarebbe abbassato a tanto.
-Come non lo sai?!-
-Non lo so, c***o, va bene?!-gridò lui.
-No, non va bene per niente!!-
Draco abbassò ilo sguardo…che carattere del cavolo che si ritrovava…
Orgoglio, maledettissimo orgoglio…schifoso orgoglio…
La ragazza prese a correre  verso Hogsmeade (nella parte centrale e affollata).
CAZZO!!!
Il biondo cominciò a correre  nella sua stessa direzione.
Difficile da raggiungere, ma solo perché il suo vantaggio era notevole (alias, non aveva le ferite che lui aveva riportato dopo essere stato picchiato dal padre)…
Draco cominciò a rallentare contro la sua volontà, indebolito, stanco, la schiena dolorante.
Le gambe cedettero improvvisamente, e ogni tentativo di rialzarsi e rincorrerla fu vano, fino allo svenimento.
Troppe forze negate.

La grifona corse dalla sua amica Ginny, che la vide così sconvolta da preoccuparsi.
La prese da parte e Hermione le raccontò tutto l’accaduto.
La sua solita confidente.
-Herm…andiamoci a prendere una cioccolata, dai…-le consigliò la rossa.
L’amica le fece un sorriso riconoscente, e si avviarono insieme presso una bottega.
Entrarono, ordinarono la bevanda, e per una buona mezz’ora Ginny si accinse a tenerle alto l’umore. Probabilmente ci riuscì, anche se, forse, Hermione rideva solo per dimostrarle che il suo tentativo di renderla felice non era andato a vuoto.
D’improvviso nel negozio entrò con fare agitato Blaise, che si avvicinò svelto alle due ragazze.
- Cos’è, Blaise?In missione per Draco?-chiese la Granger, sarcastica.
-Hermione, non scherzare, è tantissimo tempo che non lo vedo…-
-Come, scusa?-fece la rossa, interessata.
-Wow, pensavo che lo sapeste, vista la sua risposta- disse-comunque è parecchio che lo sto cercando…l’hai visto in giro?-
-Oh, sì che l’ho visto…ma pensavo fosse già da te-informò lei.
Zabini la guardò, preoccupato:-Dimmi dov’era, fa freddissimo fuori, e già la McGranitt ha detto che fra poco dobbiamo andare!-
-Io non capisco tutta questa agitazione-spiegò  Hermione- in fondo può benissimo tornare da solo!-
-Ah, ma tu non hai ancora capito nulla, Granger!-sbottò Blaise, furente:già era agitato per l’amico, ora ci si metteva anche lei...- Tu non sai quanto sangue ha perso dopo che il padre l’ha picchiato, non sai che il giorno dopo faticava anche a stare seduto! Non hai capito assolutamente nulla!-
Hermione lo guardò, confusa:Draco non aveva voluto parlare con lei di quello che gli era successo a casa.
-Non mi ha voluto dire nulla…-fece lei, indecisa.
-Bene, siccome adesso sai tutto, invece di fare la mezza sarcastica menefreghista mi dici dove l’hai visto l’ultima volta!-
-Calma Blaise, l’ho visto nel tratto di strada che porta verso al foresta poco fuori di qui…-
Blaise sospirò.
-Scusa Hermione, è che…non so cosa gli sia successo, e non aiuta il fatto che non era al massimo delle sue forze…-
-Ti capisco, Blaise.- disse lei, rassicurante.
-Mi dispiace, ora vado a cercarlo…-
-Vengo con te!-
I due uscirono, mentre Ginny li seguì alla porta, avviandosi però verso Mielandia, per andare dalle altre sue amiche.

-Non so di preciso dove si è fermato, stavo correndo via e non mi sono girata.-
-Stavi correndo via…?-
-E’ una cosa piuttosto lunga da raccontare…-
Una vasta distesa di neve si trovava dinanzi a loro…di Draco non c’era traccia.
Ad un tratto Blaise scorse in lontananza un figura nera a terra, e gli corse incontro.
Hermione lo seguì, speranzosa: si sentiva molto in colpa…in colpa per non aver avuto tatto in biblioteca, per non essersi fatta raccontare precisamente tutto…in colpa per non avergli dato l’occasione di parlare, per non aver capito che lui non le avrebbe mai detto il motivo per cui l’aveva baciata con tanta semplicità, come lei si era aspettata.
Aveva ragione Blaise. Non aveva capito nulla.
Ed ora in quella situazione, sentiva tutte le colpe cadergli addosso, travolgerla…
Aveva paura per lui.
Blaise trovò Draco con il viso immerso nella neve. Lo fece voltare,e  tentò di svegliarlo, chiamandolo e dandogli dei colpetti sul viso.
Hermione rimase a guardare la scena, paralizzata.
-Draco!!Dai, Draco!!Svegliati!-continuava a chiamarlo l’amico.
Il biondo aprì lentamente gli occhi stanchi, sbattendoli un po’, sotto lo stupore e la soddisfazione di Zabini.
Hermione sorrise, un po’ sollevata.
-B…Blaise…non…-
-Ssh, non ti affaticare, adesso ti porto in infermeria.-
-No, non devono sapere di mio padre…p...per favore….-mormorò il biondo, tremante.
Blaise sospirò:-Draco, io non posso curarti anche questa volta…-
-Provvedo io.- .La voce ferma di Hermione interruppe quell’attimo di indecisione e incertezza.
Malfoy, che con la vista appannata ancora non l’aveva notata, sussultò.
-Hermione…-bisbigliò.
-Andiamo Blaise.- fece lei, fingendo di non aver sentito.
Zabini fece per prenderlo in braccio, ma Draco oppose una leggere resistenza (quello che gli permettevano le forze che gli rimanevano):-Ce la faccio a camminare, mi devi solo dare una mano…-
-Non strafare…-. Draco non mancò di ghignare.
-Si ma…come facciamo a non farci vedere con lui?-chiese Blaise.
La ragazza sbuffò:-Non so se l’hai notato, ma tutti gli altri si sono già avviati verso scuola da un pezzo…-
-Ah…-si limitò a commentare Zabini.
Il ragazzo aiutò Malfoy ad alzarsi in piedi; il biondo, però, poggiando il piede sinistro a terra, si lasciò sfuggire un gemito di dolore.
-Che hai?- chiese Blaise, preoccupato.
-Nulla, lascia stare…-
-Draco, dimmi- lo rimproverò l’amico.
-Niente, Blaise, mi fa solo un po’ male la caviglia. Ma non è niente!-tentò do convincerlo il biondo.
Hermione fece spallucce.
-Sicuro che ce la fai a camminare?-chiese lei.
Il ragazzo annuì, convinto.

Il tragitto per il ritorno si rivelò più duro del previsto: erano molto rallentati dal fatto che Draco non poteva andare molto veloce, essendo debole e avendo un problema alla gamba.
Per un caso fortunato, tornarono appena prima di cena, senza farsi notare da nessuno.
Zabini condusse Hermione nella stanza che condividevano lui e Malfoy, attraverso un corridoio secondario che non era percorso da nessuno.
Una volta entrati, fecero coricare il biondo sul suo letto, e Hermione procedette con un incantesimo per alleviargli il dolore alla caviglia, che, nel camminare, si era visibilmente gonfiata.
-Stai fermo, così non funziona!-si lamentava la ragazza.
-Guarda che fa male!-
La grifona sbuffò, mentre terminava la sua magia e prendeva una coperta sul bordo del letto del ragazzo: tremava come non mai, probabilmente gli era tornata la febbre.
Sentì la sua temperatura sulla fronte, per poi posarvi una pezza bagnata, che gli provocò un brivido.
-Scusa…-disse lei. Malfoy sembrò non sentirla, l’attenzione troppo portata sulle innumerevoli sensazioni che gli provocavano sia la vicinanza della ragazza, sia la debolezza e il sangue che, probabilmente, stava scorrendo a fiotti sulla sua schiena…non l’avrebbe mai detto.
“Sfida, sta a voi scoprirlo…”pensò amaramente lui.
Ma forse era un errore, quella perdita lo stava velocemente privando di tutte le forze che aveva.
“Mai fidarsi delle cure di Blaise…me lo devo ricordare questo.”
Lentamente, cominciò a incorniciare tutto di nero. Sentiva Hermione che lo chiamava, ma non aveva la forza che gli risponderle.
Quella forza che gli mancava, gli era già mancata…non le aveva ancora detto quanto la amava.

Si risvegliò, sentendo il petto gelido.
Spalancò gli occhi stanchi, e si ritrovo sdraiato su un lato, con la Granger davanti, che, con qualche incantesimo a lui sconosciuto, emetteva dalla bacchetta un’aurea simile a quella del Patronus, ma che gli era diretta in pieno petto, e gli provocava una sensazione di freddo assurdo.
-Ci provi gusto?!- protestò lui, divincolandosi, per evitare che la luce lo sfiorasse.
Hermione sussultò:- Ma ti sei svegliato!Scusa, non l’avevo notato- .
Ripose la bacchetta fra le pieghe del suo mantello, posato sul comodino del ragazzo.
Blaise entrò nella camera in quel momento:- Draco! Come stai?-
Il biondo fece la sua solita smorfia, pur essendo riconoscente all’amico per averlo soccorso, e per l’interessamento.
Blaise alzò le mani in segno di sconfitta, sorridendo.
Draco si sedette a fatica, e si guardò intorno, confuso.
-Ma che ore sono?-chiese, stropicciandosi gli occhi stanchi.
-Le undici di sera…-rispose Hermione, tutta indaffarata a rimettere a posto il contenuto della sua borsa.
-Hai dormito dalle otto alle undici di sera, Draco, se è questo che vuoi sapere.-lo informò l’amico.
Il biondo si lasciò sfuggire un’imprecazione:era parecchio che era svenuto…a prescindere dal fatto che gli dava fastidio essere stato incosciente per così tante ore, anche Hermione era rimasta con lui tutte quelle ore.
Allora non ce l’aveva tanto con lui! Eppure si dimostrava così diffidente…forse era la situazione a cambiarle l’umore…
Era strana quella ragazza, ormai aveva rinunciato anche a capirla…ma sicuramente non ad osservare quei movimenti che la caratterizzavano, così fluidi e leggeri. Quelle mani affusolate, che in un certo senso gli ricordavano le sue, sempre indaffarate a sfogliare qualche libro, o semplicemente con la bacchetta in mano.
Quella era Hermione Jane Granger: la ragazza sveglia, speciale, intelligente…e…e, diciamolo, davvero diventata bellissima.
-Scusate, ma è tardi, io vado.- disse lei, sorridendo.- Draco, vedi di riposarti un po’ ora! Ci vediamo!-
A quelle parole se ne andò, attraversando il passaggio che le aveva mostrato Blaise in precedenza.
Draco si sdraiò sul suo letto, e recuperò la coperta di lana, arrotolata  sotto i suoi piedi.
Zabini gli si avvicinò lentamente…interrogatorio-time.
Si sedette sul bordo del letto, accanto a lui.
-Due cose: uno, cos’è successo con la Granger, e due…PER QUALE CAZZO DI MOTIVO NON MI HAI DETTO COSA AVEVI, EH?-
Draco, colto alla sprovvista, indietreggiò.
-B…Blaise, io…-
-Cosa, Draco, cosa?! Devi smetterla di comportarti così!P*** t***a, ma non lo capisci che io lo dico per te?! No, fai come ti pare, pensi solo a te e al tuo orgoglio di m***a!-urlò Zabini.
Il biondo lo guardò, visibilmente spaventato: non si sarebbe mai aspettato un comportamento del genere dal suo migliore amico, e non era di certo nelle condizioni di ribattere.
-Scusa, è che…Draco devi smetterla, basta. Stavi male e me lo dovevi dire, lo sai.-
-Mi dispiace. -si limitò a sussurrare.
Blaise gli diede una pacca sulla spalla:- Dai, fa niente, parliamo d’altro! Allora? Cos’è successo con la Granger?-
Riusciva a cambiare di umore nel giro di un secondo!
-Nulla, è che…ci siamo baciati. Poi è arrivato Weasley, che mi ha preso e mi ha tirato su…-
-Non credo che tu l’abbia lasciato impunito!- scherzò il ragazzo.
-Già…gli è arrivato un destro sullo stomaco.-
-Steso?-
-Oh, sì…ed è stato anche facile. Non che da Lenticchia mo aspettassi di più, però…-disse Malfoy.
-Insomma, perché la Granger correva?- chiese impaziente l’amico.
-Perché dopo mi ha chiesto per che l’avevo baciata…-
-Tu gli hai detto che non lo sapevi e lei è scappata via?-
-Come fai a saperlo?-
-E’ un classico.- rispose Blaise.
Draco rise, e contagiò in men che non si dica anche l’amico.
-Dai, mettiamoci a dormire-consigliò Zabini. Il biondo annuì, infilandosi sotto le coperte.

Il giorno dopo Draco si alzò a fatica.
-Sei sicuro che non vuoi che ti porti la colazione?-chiese per l’ennesima volta Zabini.
-Blaise, sono davvero tentato lanciarti una Maledizione Senza Perdono, ma mi tratterrò fino alla prossima volta che me lo chiederai! Mi è bastato ieri, grazie!-
Zabini fece spallucce.
Entrambi si vestirono e scesero le scale, arrivando poi in Sala Grande, dove purtroppo Draco non poté salutare Hermione.
Fece colazione tranquillamente, facendo quattro chiacchiere con l’amico, discutendo del più e del meno (oltre non si poteva andare, con Pansy a tavola).
Verso le dieci e mezza, Draco vide la grifona allontanarsi dal suo tavolo. Lui la seguì di nascosto, congedandosi da Blaise.
Attraversarono le varie rampe di scale, con appesi ai muri i soliti quadri, ove si potevano intravedere animali, maghi, bambini, streghe…
Giunsero finalmente in biblioteca. Probabilmente il ragazzo era statop molto bravo a non farsi vedere, tanto che la ragazza non si era ancora accorta di nulla, ed era tranquillamente entrata nella grande sala, dove non c’era nessuno…chi, se non lei, poteva desiderare di andare in biblioteca di domenica? Il ragazzo immaginò che la tenessero aperta per Hermione, tanto che nemmeno Madama Pince c’era a fare la guardia.
La grifona arrivò fino ad un grande scaffale di libri sulle arti oscure, e ne estrasse un volume rilegato in pelle di un verde scuro e intenso, chiuso con una cinta di velluto nero.
Lei si accomodò su una sedia, aprì il tomo, e cominciò a leggere i titoli nell’indice.
A quel punto, Malfoy, vedendola così concentrata, si appoggiò al mobile con le braccia incrociate, cominciò ad osservarla.
Non se ne accorse, anzi, non  dedicò la minima attenzione a quello che era intorno a lei, all’infuori di quel libro che tanto la interessava.
Draco le si avvicinò lentamente, e si sedette accanto a lei: questa volta non poté non essere notato, il gesto era voluto.
-Draco…?-
Lui si limitò ad osservarla.
-Che cosa stai facend…-
-SSh- la zittì lui, posandole un dito sulle labbra.
Lei lo guardò, incuriosita, sorpresa, ma soprattutto ammaliata: cos’erano quegli occhi…i più espressivi che conoscesse… e ora il messaggio che trasmettevano arrivava piuttosto diretto.
-Ti amo-. Un sussurro, un fil di voce, un soffio di vento…
Sottili leggere parole, lasciate scorrere in quel lungo bacio, in quelle mani fra i capelli, in  quei corpi che si muovevano sinuosi e andavano a posarsi sul tavolo in mogano lucido.
Due parole più importanti di quelle mille pagine di libro…
Draco le baciava il collo, mentre lei gli sfilava la cravatta lentamente, assaporando quell’attimo…
Senza, maglione, senza camicia, lui continuava, passionale, mentre la grifona si lasciava andare completamente.
Quel profumo surreale, per lui troppo vero…
Quello sguardo penetrante e orgoglioso, lo sguardo di Draco Lucius Malfoy, ora tutto per lei…
Mille sussurri, mille “Ti amo”, bisbigliati all’orecchio, come un segreto per il mondo.
-Draco, però se arriva Ron…-
-Smettila di pensare…-
-Ma…-
-Spegni il cervello, Hermione…-
Basta, non poté resistere oltre.
Lo baciò con una passione che non poteva umanamente provenire dal solo corpo di Hermione Granger, no…non poteva essere…
Ma ad un tratto il biondo lanciò un urlo di dolore: Ronald, furioso, gli stava lanciando ogni tipo di incantesimo.
Draco si ritrovò per terra, a torso nudo, dall’altro lato del tavolo, cercò la bacchetta a terra, e cominciò a contrattaccare.
-Fermi!- urlò Hermione.
Ordine rispettato da tutti, come sempre.
Entrambi terminarono il loro litigio, che continuò a parole.
-Hermione, cosa ti stava facendo questa serpe!-
La ragazza nel frattempo si era rivestita del tutto.
-Ronald, non lo capisci che devi smetterla di intrometterti nella mia vita?!-gridò lei.
-Ma lui…-
-IO LO AMO!-
Quelle parole arrivarono a Ron come una freccia, che gli trafisse direttamente cuore e anima: non poteva essere…
Lei non poteva amare Draco Malfoy, no…
Hermione si precipitò da Draco, facendo il giro del tavolo, e lo abbracciò.
Draco si staccò e guardò Ron, minaccioso:- Weasley, lasciala stare-
Nel frattempo Harry era arrivato nella stanza, e si era subito preoccupato per la situazione: portò subito via Ron, e si scusò con Hermione e Draco, che ricambiarono con un cenno.
Silenzio.
-Hermione, io…ho un carattere veramente di m***a, e lo so....ma…-
-Draco...-prese a cantare, piano, nel suo orecchio…
Buoni o cattivi, non è la fine…
Prima c’è il giusto e sbagliato da sopportare…
...che di per sé è maledetto
Perché divide
Mentre qui tutto
Dovrebbe solo unire…




Ehm…ringrazio di nuovo tutti^^
Niniel (terpina miaaaa^O^), Majka (tassorossooooXD) ecc…
Baci^^
…Nika_chan01
  
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