Eccomi qui con un nuovo capitolo! Buona lettura!
37.
Quinn, oddio! – dissi
quando la vidi chiudere gli occhi e svenire tra le mie braccia – Ehi, Quinn,
rispondimi, cosa hai? – le chiesi scostandole i capelli dal viso.
Rachel che succede? –
sentì la voce di Santana giungere alle mie spalle.
San, credo Quinn stia
male! – dissi mentre lei con Brittany mi aiutavano a sollevarla. Recuperai
dalla borsa le chiavi della mia macchina e aprì, lasciando che guidasse
Santana, mentre io rimanevo con Quinn dietro.
Okay la portiamo in
ospedale! – disse immediatamente Santana.
Fa presto, scotta da
morire! – dissi io passandole una mano sulla fronte bollente.
Quando arrivammo in
ospedale, Quinn era incosciente e era pallidissima. Il medico del pronto
soccorso, ci chiese alcune generalità e poi andò nella sala dove avevano
portato Quinn.
Rachel e Brittany si
sedettero nella sala d’aspetto, mentre io facevo avanti e dietro per
l’agitazione.
Santana, ti prego
siediti! – mi disse Brittany, mentre teneva la mano di Rachel tra le sue.
Non riesco a stare
ferma, non mi sono accorta di nulla! – dissi sedendomi per un attimo.
Smettetela! – sbottò
Rachel, mettendosi in piedi di scatto.
Brittany mi guardò
malissimo e rimanemmo in silenzio per un po’.
Mandai un messaggio
alla madre di Quinn e le scrissi cosa fosse successo, non sarei riuscita a
parlarle.
Poco dopo vedemmo il
medico uscire dalla sala d’emergenza e venire verso di noi.
Allora come sta? – chiesi
subito.
Dovrei parlare con un
parente! – disse il medico.
Sono la sua ragazza! –
dissi io e notai le facce stupite di Santana e Brittany e poi una voce.
Cosa? – mi voltai e
vidi la signora Fabray alle mie spalle, con le lacrime agli occhi. Rimasi
pietrificata, non potevo credere di averlo detto, ma infondo era così.
Signora Fabray! – disse
il medico.
Come sta mia figlia? –
chiese di getto, superandomi.
Adesso meglio ma ha
rischiato parecchio, aveva una ferita! – Santana lo interruppe.
Che cosa? – chiese
allarmata.
Sì, signorina una
ferita all’altezza di un fianco! – disse continuando a percorrere il corridoio.
Voglio vederla la
prego! – dissi rimanendo ferma in mezzo al corridoio.
Tutti e quattro mi
guardarono e rimasero in silenzio.
Gliela faccia vedere –
disse dopo poco la mamma di Quinn. E il medico mi fece strada verso la sua
camera.
Quando entrai era
distesa sul lettino. La flebo al braccio, l’ossigeno al naso. Mi si strinse il
cuore come il giorno del suo incidente. Il medico mi disse che era cosciente,
ma che non avrei dovuto affaticarla. Uscì lasciandoci sole e mi sedetti sul suo
letto.
Sentì un peso sul letto
e aprì lentamente gli occhi.
Rachel – mugugnai
silenziosamente.
Quinn – mi disse prendendomi
una mano tra le sue – Non lo fare mai più! Mi hai fatto spaventare da morire! –
mi disse accarezzandomi una guancia – Come ti è saltato in testa di non farti
curare quella ferita? – disse scendendo con una mano sul mio fianco.
Non era grave! – dissi
semplicemente.
Balle, Quinn, era un
colpo di pistola, hai rischiato tanto! – disse arrabbiata.
Era solo di striscio! –
risposi ancora.
Quinn, ti prego, ti
supplico, basta! – mi disse – Tu non hai colpa di nulla, se Finn è morto è
colpa di quella cheerios! Non hai premuto tu quel grilletto, e poi gli sei
stata vicino, prima che se ne andasse. Sono certa che a lui abbia fatto
piacere! – terminò.
Lui l’ha fatto per te!
– dissi e rimase stupita.
Come per me? – chiese.
Finn sapeva cosa c’era
tra noi! L’ha fatto perché tu non mi perdessi! – dissi scoppiando a piangere,
non lo meritavo.
Quinn, io ho capito che
ti senti in colpa. Ho capito che tu pensi che io ce l’abbia con te, ma non è
così! Non l’ho pensato neppure per un attimo. Perché ho amato Finn e lui ha
amato me! E quando ho saputo che si era fatto scudo per te, ho capito che ci
teneva ancora a me! – mi disse.
E io ti ho portato via
da lui! – mi colpevolizzo.
No, Quinn, non è così e
lo sai! Io amo te adesso, Finn era già il mio passato, ma ovviamente rimarrà
sempre nel mio cuore! – disse.
Non è giusto! –
continuai a dire.
Non è giusto, che per
la tua testardaggine il suo gesto sarebbe stato inutile! – mi rimproverò.
Rimanemmo in silenzio a
lungo e poi fu lei a dirmi.
Ti amo Quinn, adesso e
per sempre almeno finché tua madre non mi farà fuori! – disse e io sgranai gli
occhi.
Cosa c’entra mia madre?
– chiesi preoccupata.
Beh, nulla solo che sa che
sono la tua ragazza! – disse spontaneamente.
Sgranai ancora gli occhi, ma sentì le sue labbra sulle mie e non mi importò più nulla, prendendola a baciarla.