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Autore: _Mikaislife    30/04/2014    1 recensioni
Ambientata a Sydney, in Australia, questa è la storia di Michael e Matthias, due ragazzi che, quasi per caso, si ritrovano sullo stesso cammino.
Nessuno dei due vuole ammettere ciò che prova per l'altro ma, si presenteranno situazioni in cui non potranno fare a meno di capire ciò che sentono l'uno per l'altro.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mercoledì.



Michael.



Allora tesoro,oggi la professoressa di recitazione dovrebbe darvi le parti,giusto?'
Annuii e continuai a mangiare. Era da venerdì sera che con mia madre non riprendevo il discorso “bulli”,da quella sera avevo quasi evitato di farmi vedere per casa ed avevo limitato le uscite con Matthias che mi chiamava continuamente,ogni sera.
'Spero sia carino..almeno farò qualcosa di interessante!'
Affermai poi prima di finire la mia tazza di latte e cacao.
'Se ci sono problemi,mandami pure un messaggio..'
Concluse poi mia madre lasciandomi un bacio sulla guancia.

Non appena arrivai a scuola,badai bene di portare gli occhiali da sole e di posizionare spesso la mano davanti al labbro che era tutto viola a causa del pugno;le medicine stavano facendo effetto ma erano i dolori interni quelli più pesanti.
Aprii il mio armadietto e presi il libro di filosofia..-non mi andava davvero di tornare a scuola e dopo l'assenza di martedì avrei potuto farmi anche questa ,ma mio padre non l'avrebbe permesso!-
Stavo appunto per chiudere il mio armadietto,quando venni abbracciato da qualcuno,quindi mi girai per vedere chi fosse.
Era Matthias,Matthias che mi chiedeva se qualcosa non andava..
'Cosa non dovrebbe andare?'
Ed ecco lì,proprio lì iniziò a farmi un elenco di cose che non andavano e che non erano andate in questi giorni:i mancati appuntamenti,i miei rifiuti agli inviti,le sue chiamate senza risposta poiché facevo finta di non aver sentito il telefono, i suoi messaggi 'non letti' perchè non lo trovavo e la mia mancanza di ieri a scuola.
'Beh...Sono stato poco bene.'
-Scuse banali,ma come spiegargli quello che era successo senza arrivare ad un litigio?-
Stava per dire qualcosa quando si accorse che portavo gli occhiali da sole – che non portavo quasi mai-.
'Li porto da oggi,sono un accessorio davvero..ehm..carino e quindi ho deciso di metterli!'
-Le scuse che stavo inventando oggi erano davvero pessime..-
Matthias mi bloccò all'armadietto e mi tolse gli occhiali...accorgendosi così del mio livido attorno all'occhio destro e di conseguenza del labbro gonfio e rosso.
'Gabriel..i suoi amici..'
Scossi la testa ed abbassai lo sguardo passandomi la mano sul viso,cercando di alleviare il dolore.
Quando poi Matthias mi “lasciò” dopo aver sentito la mia confessione,chiusi l'armadietto e mi diressi in classe.

'Platone parla di amore platonico..Bene ragazzi,chi ha compreso bene bene questo argomento? E soprattutto,qualcuno di voi può farmi un esempio d'amore platonico magari che abbia vissuto,relativamente?'
L'insegnante cercava qualcuno che le parlasse d'amore..ma come sarei potuto intervenire comunque io dal momento in cui per adesso non avevo alcuna idea dell'amore,o meglio,magari ne avevo una sbagliata..
Per togliermi ogni dubbio,alzai la mano.
'Hemmings! Di cosa ci vuoi parlare?'
'Beh in realtà,professoressa,le vorrei fare una domanda.'
'Dimmi pure.'
'Studiando l'amore platonico,ho appreso qualcosa in più su questo strano sentimento che personalmente non riesco ancora a comprendere del tutto e soprattutto ad identificare..Beh,una relazione basata quasi su alcuni sguardi,dei semplici baci e dolci parole..potrebbe essere un piccolo esempio di amore platonico ai nostri giorni?'
La professoressa rimase un po' in silenzio prima di sedersi sulla cattedra ed accennare un sorriso.
'Certo Michael,è una forma di amore platonico anche se non del tutto..ma lo è e soprattutto col tempo lo potrebbe diventare o comunque potrebbe aumentare.'
Accennai un sorriso ed abbassai lo sguardo sul mio quaderno. In fondo la prof mi aveva dato la risposta che cercavo..mi stavo innamorando di Matthias ed anche se adesso mi può sembrare banale ed inutile,col tempo potrebbe apparirmi come una delle cose più belle della mia vita.

Dopo aver passato un'ora fuori a ripassare le note da ripetere poi al prof Penniman nell'ora successiva,mi ritirai in classe e mi sedetti accanto a Kevin.
Nonostante tutto ciò che era successo,continuava a sedersi accanto a me durante un sacco di corsi ..magari mi ero comportato un po' troppo male con lui e dopo il pugno che gli aveva dato Matthias non mi ero neanche scusato..
'Kevin..posso chiederti una cosa?'
Annuì senza dire nulla e continuò a leggere degli appunti che aveva scritto sul quaderno di musica.
'Sei ancora arrabbiato con me oppure..mbeh oppure niente. Matthias è stato davvero maleducato e mi dispiace che ti abbia fatto male..voleva solo fare un gesto carino nei miei confronti.'
'Ehi Mick,non devi preoccuparti,non ce l'ho con te..davvero. Ho imparato comunque la lezione ed adesso sto cercando di comportarmi meglio. Mi spiace un po' per voi..c'è gente che parla in giro..Ad esempio..Mio cugino Austin,non fa altro che parlare di voi col suo amico Troye.'
Li indicò mentre ci stavano guardando come se fossimo dei vip da intervistare.
Mi grattai la testa cercando di capire e prima di guardare l'orologio,suonò la campanella della ricreazione e tutti fuori dalla classe!
'Vuoi fare una passeggiata? Ti faccio vedere la tipa nuova.'
Proseguì poi Kevin mentre cercavo di tenere sotto controllo Troye Sivan e Michael Clifford che stavano davanti la porta dell'aula a fissarmi.
'Certamente! Facciamo una passeggiata.'
Ultimamente veniva molta gente nuova nella nostra scuola ed erano tutti tipi davvero ma davvero particolari..se si pensava a Matthias,ad esempio..A Matthias che era proprio seduto accanto alla nuova ragazza su un muretto.
'Eccola,è lei. Si chiama Avril Lavigne ed ha 17 anni. Credo sia canadese.'
Spalancai gli occhi nel vedere Matthias che discuteva tranquillamente ed anche allegramente con quella ragazzetta che sembrava davvero antipatica e vanitosa. Odiavo le tipe come lei ma non conoscendola potevo dire che era odio a prima vista.

Quando entrai in classe per l'ora di recitazione,notai alcuni foglietti che la prof aveva lasciato sul banco di Kevin,d'Elena e sul mio.
'Cos'è?' 
Chiesi poi rigirando il foglio tra le mani.
'Il copione per il teatro!' 
Esclamò la professoressa prima di tirare un altro di quei fogli fuori da quella borsa.
'Hemmings,vai nella classe del professore Graves e cerca gli alunni Lavigne e Davis,dopo consegnagli questi fogli e digli che ci vediamo oggi pomeriggio dalle tre!'
'D'accordo professoressa..'
Presi quei fogli ed uscii per cercare la classe in cui si trovava Matthias in quel momento. Dopo averla trovata,vidi uscire proprio da lì quella stronzetta di prima alla quale consegnai il foglio prima di guardarla male e di bussare alla porta del prof di arte;entrai e dopo aver chiesto al prof il permesso per consegnare il modulo a Matthias,mi avvicinai a lui che era in piedi in mezzo alla classe.
Gli diedi il modulo e sussurrai 
'Dove stai andando..?'
'Vorrei evitare l'ora di arte,Avril mi aspetta fuori.'
'E devi evitarla proprio con lei ?'
'Beh,sì,è nuova come me e ci stavamo annoiando.'
'D'accordo..'
Ringraziai il prof ed uscii dalla classe per tornare alla mia.
'Ma va a quel paese,altro che amore platonico!'
Esclamai prima di sbattere contro Elena.
'Ehi..tutto okay?'
Scossi la testa nel vedere Matthias ed Avril che scendevano le scale insieme.
'Io quel ragazzo lo detesto,non so neanche cosa mi abbia preso ma sto diventando davvero stupido.'
Elena annuì e si mordicchiò il labbro guardando anche lei la scenetta.
'Anche io sono molto gelosa di Ian e delle sue amichette..però lui ama me..ed io lui,non posso far prevalere il sentimento dell'odio e della rabbia,capisci?'
Annuii e la presi per mano prima di tornare in classe con lei.

La quarta ora passò molto velocemente anche grazie a Kevin che fece un'interrogazione piena di video porno ,ma si guadagnò comunque una B!
Lo stesso non posso dire della quinta che venne saltata da Matthias e da Miss capelli colorati e che mi fece stare molto in pensiero oltre che in ansia.
Finita finalmente quella tortura,presi le mie cose e dopo aver salutato tutti,andai verso il cortile della scuola dove trovai appunto chi speravo di trovare.
'Matthias.'
'Michael.'
'Mi prendi in giro?'
'Forse.'
'Ed allora smettila perchè già sembra una presa in giro tutto quello che è successo tra di noi. '
'Ah,si?'
-Accennai un sorriso ironico- 'Si.'
-Dopo aver buttato la carta della pizzetta ormai finita,Matthias mi avvicinò a se.-
'Però,per me,non è stata una presa in giro.'
'Infatti,perchè io non ti prendo in giro.'
'Ed io sì?'
'Sembra di sì..Comunque adesso è meglio se ti lascio tranquillo,ci vediamo tra un po'.'
'Senti..' -Mi alzò il viso con due dita e mi guardò negli occhi- 'se potessi farlo ti bacerei qui,adesso,me ne sbatterei di tutto e di tutti,ma non posso E' da sabato che ti chiamo per chiederti di uscire con me,volevo un appuntamento ma tu mi hai evitato...'
'Te ne sbatteresti anche della rosa vivente? Ti ho evitato perchè non volevo farmi vedere da te in quelle condizioni..'
'Parli di Avril? Lei non so nemmeno se è mia amica,ed apparte questo,prima o poi ti avrei visto. Ma in questo momento a me non importa di niente e di nessuno,solo di te,quindi...ti andrebbe di uscire con me uno di questi giorni?'
'Mmh..' -Lo presi per mano e lo tirai verso il bagno dei maschi prima di entrare in uno di quelli liberi,sbatterlo al muro e baciarlo.-
Lui mi strinse forte a se mentre mi baciava ed anche quel bacio sarebbe continuato se solo non... 
'Ragazzi,la prof vi cerca. Sbrigatevi.'
Kevin ci avvisava dell'inizio del corso e noi ci stavamo baciando..
Accennai un sorriso ed uscii dal bagno insieme a lui. Prima di uscire dal bagno,però,lo presi per mano e lo guardai negli occhi. 
'Noi stiamo insieme?..'
Matthias mi lasciò un dolce bacio sulla guancia e mi sussurrò un “sì”all'orecchio.
Sorrisi dolcemente ed insieme entrammo nel teatro dove avremmo seguito il corso di recitazione.
Lì la professoressa Minogue ci annunciò il titolo dell'opera a cui avremmo preso parte .. 
'Una casa alla fine del mondo.'






 
 
 

Matthias
 
Quella mattina mia madre mi accompagnò a scuola.
Non appena arrivato scesi dall'auto, la salutai e, mettendomi lo zaino in spalla, andai verso l'entrata.
Era da sabato che tentavo di invitare Michael ad uscire ma, non so per quale oscuro motivo, o non mi rispondeva al telefono oppure diceva che non poteva, il martedì non era nemmeno venuto a scuola.
Che comportamento strano.
Dopo il bacio che c'eravamo dati credevo che…Insomma…Che volesse provare a conoscermi, ad uscire, a ehm…stare insieme… Forse stavo sbagliando, ma comunque sia volevo spiegazioni.
A scuola non poteva evitarmi e mi ero messo in testa che non appena lo avrei visto, lo avrei fermato per fare quattro chiacchiere e per farmi spiegare il perché del suo assurdo comportamento.
Lo cercavo tra la folla, quello spiazzale era sempre pieno di gente.
Entrai all'interno della scuola, sempre piena zeppa di persone, e lo continuai a cercare sin quando lo vidi vicino al suo armadietto.
Mi avvicinai a lui, senza farmi notare, e lo abbracciai da dietro stringendolo teneramente a me.
- C'è qualcosa che non va?- Gli chiesi guardandolo con la coda dell'occhio.
- Cosa non dovrebbe andare?
- Non so magari il fatto che hai rifiutato tutti i miei 'appuntamenti', che non hai risposto al telefono o ai miei messaggi… E poi perché ieri non sei venuto a scuola?
- Beh… Sono stato poco bene…
- Senti, Michael, se non hai vogl…Aspetta un secondo..Da quando porti gli occhiali da sole?- Domandai notando che il ragazzo, stranamente, li portava.
- Li porto da oggi, sono un accessorio davvero… Ehm… Carino e quindi ho deciso di metterli!
Non gli credevo.
Inclinai di poco la testa e subito dopo lo bloccai contro gli armadietti, in modo tale che non si muovesse e gli sfilai via gli occhiali da sole.
- E questo che cazzo è!?- Esclamai notando il suo occhio destro nero, lo sguardo mi cadde anche sul suo labbro leggermente rosso e spaccato. - E che hai fatto al labbro!?
- Gabriel… I suoi amici…
- Perfetto, ci vediamo dopo.- E così dicendo me ne andai.
 
Volevo assolutamente farla pagare a Gabriel, ma forse pestarlo a sangue non era la soluzione migliore.
Per fortuna lo beccai fuori dalla classe, era in bagno che, come al solito, fumava.
- Ehi, Matt, vuoi fare un tiro?
- No.. Però vorrei parlare con te.
- Sarà un piacere ascoltarti, sono tutto orecchie.
- Ma che fortuna.- Dissi accennando un sorriso ironico.- Perché hai fatto picchiare Michael da Ricky e compagnia bella? Io ho fatto male al tuo ragazzo, io l'ho fatto cadere per terra, non lui.
- Mh…Quindi?
- Quindi se devi pestare qualcuno o se devi far pestare qualcuno, pesta me.- Che ripetizione di parole.- Capito?
- Ma che coraggioso il giovanotto, difende il suo ragazzo, che dolce che sei.- Disse passandomi una mano fra i capelli come se stesse accarezzando un cane.
- Sono serio, alla prossima al posto di mandare i miei amichetti vengo a cercarti. Ti piace divertiti, no? Bene ed allora ti farò una bella festa.
E lasciandolo lì, senza parole e con un'espressione basita, uscii dal quel bagno ed iniziai a cercare tutti i suoi amici.
Feci un bel discorsetto a ciascuno di loro e, una volta finito il giretto, tornai in classe.
Alla terza ora c'era Musica, ah il caro Professor Penniman aveva portato la sua pianola e ci aveva suonato qualcosa.
Quel professore ha un talento immenso, sa suonare molti strumenti ed ha una voce mozzafiato.
Sa parlare benissimo quattro lingue e sa anche un po’ d'italiano… E' una persona semplice anche per questo lo stimo molto.
Inoltre ci presentò Avril Lavigne, la nuova ragazza della classe.
Una tipa strana, ma molto carina, con le punte colorate di rosa - viola, un trucco leggermente pesante tutto intorno agli occhi, questi ultimi erano di un azzurro stupendo…Peccato per il trucco.
Il suo look era molto rock, da ribelle… Da subito mi fece davvero molta simpatia.
Il professore, dato che io ero nel banco da solo, decise di farla mettere accanto a me.
Finita la sua ora ci fu la ricreazione.
- Finalmente!- Esclamò Avril accennando un sorriso.
- Già..Ehm…Comunque, io sono Matthias! Molto piacere.- Le porsi la mano.
- Avril, il piacere è tutto mio.- Ammiccò e mi invitò a passare la ricreazione con lei.
Io, naturalmente accettai e così uscimmo ed iniziammo a girare per la scuola.
- Mi sento un po’ sperduta, sai? Ho saputo che anche tu sei nuovo quindi.. Come ti sembra questa scuola?
- Non è male credimi… I professori sembrano abbastanza esperti, alcuni sono strani, ma alla fine un po’ tutti lo siamo.
Mentre parlavo con la nuova arrivata notai Michael passeggiare.
Cos'avrei dovuto fare? Allontanarmi da Avril oppure continuare a parlare con lei facendo finta di non vedere il ragazzo al quale cercavo di fare la corte?
Scelsi la seconda opzione e ripresi il discorso con la ragazza.
Mentre discutevamo sulla scuola, uno strano ragazzino dai capelli castani e gli occhi verdi passò accanto a me e mi guardò in un modo strano… Chissà che cosa voleva e soprattutto chissà chi era…
Suonata la campanella tornammo nell'aula di musica prendemmo i nostri zaini.
- Io adesso ho storia dell'arte.- Dissi accennando un sorriso.- Ci vediamo dopo?
- Non credo, anche io ho storia dell'arte.
-Ah..-Mi leccai il labbro.- Allora, andiamo?
- Certamente!
 
Quella ragazza mi piaceva molto, avevamo gli stessi gusti, le stesse idee… Ci piacevano le stesse cose, sia in campo musicale sia in campo culinario. Forse, finalmente, avevo trovato una vera amica? Tempo al tempo, ed avrò una risposta.
- L'ora di Arte mi annoia.- Mormorò.
- Sì anche a me.. Ma che possiamo fare?- Alzai le spalle.
- Uscire: facciamo finta di andare in bagno e per tutta l'ora stiamo fuori.
- Mi piace il tuo modo di pensare, ci sto, allora prima vai tu e poi io, d'accordo?- Accennai un sorriso.
Annuì e…-Professore?-
- Lavigne, mi dica.-
-Potrei andare in bagno?-
- E' urgente?-
- Temo di sì.-
- Vai, torna presto.-
Mi guardò sorridendo e, silenziosamente, uscì dalla classe.
Per qualche minuto feci finta di niente, ma dopo un po’..- Professor Graves, potrei andare in bagno?-
-Davis? Anche per te è urgente?-
- Sì, professore.-
- Vai e se vedi la compagna in giro, dille di tornare.-
-Sarà fatto.-
Mi alzai iniziando ad andare verso la porta ma qualcuno l'aprì.. 'Michael!?' pensai fermandomi nel mezzo della classe.
- Posso consegnare un modulo a Davis?- Domandò lui, guardandomi poi.
- Certamente.- Rispose il professore.
Mi avvicinai a lui per prendere il modulo e prima di allontanarmi sentii..- Dove stai andando?
Lo guardai mordicchiandomi il labbro e, mentre posavo il modulo nella tasca posteriore dei jeans dissi..- Vorrei evitare l'ora di arte, Avril mi aspetta fuori.
- E devi evitarla proprio con lei?
- Beh, sì, è nuova come me e poi ci stavamo annoiando.
- D'accordo..- Salutò il professore ed uscì dalla classe seguito da me.
Andai da Avril e sorridendo scendemmo le scale.
- Pensavo che ti fossi tirato indietro, sai?- Disse sedendosi su un muretto.
- Io non mi tiro mai indietro, impara questa piccola cosa.
- Oh, il ragazzo è sicuro di sé.
- Abbastanza..- Notai che dalla tasca dei suoi i jeans usciva leggermente un foglietto.- E quello cos'è?
- Ah, è il modulo per il corso di teatro..Sembrerà una cosa stupida ma..
La interruppi.- Anche io seguirò il corso di teatro.- Affermai uscendo il modulo.
- Ohw, che bello, quindi oggi pomeriggio ci sarai anche tu?
- Sì, sì!
Continuammo a parlare, saltammo anche l'ora di biologia.
 
Nel pomeriggio mi comprai qualcosa al bar: il corso sarebbe iniziato alle 3:00pm, quindi avevo tutto il tempo per mangiare.
Posai lo zaino a terra, presi la pizzetta ed iniziai a mangiare.
Avril l'avevo completamente persa, ma poco m'importava.. L'avrei sicuramente rivista nel teatro della scuola.
Mentre ero immerso nei miei pensieri vidi qualcuno mettersi davanti a me; alzai lo sguardo e notai che la figura che avevo davanti era Michael.
- Matthias.- Disse.
- Michael.- Dissi.
- Mi prendi in giro?
- Forse.
- Ed allora smettila perché già sembra una presa in giro tutto quello che è successo tra di noi.
- Ah, sì?
Accennò un sorriso ironico. -Sì.
Buttai la carta della pizzetta dentro la spazzatura e lo presi per le braccia tirandolo verso me e mormorando al suo orecchio.- Però, per me, non è stata una presa in giro.
- Infatti, perché io non ti prendo in giro.
Lo guardai.- Ed io sì?
- Sembra di sì.. Comunque adesso è meglio se ti lascio tranquillo, ci vediamo tra un po’.- E così dicendo abbassò lo sguardo.
-Senti.- Dissi alzandogli il viso in modo tale da poterlo guardare negli occhi.- Se potessi farlo ti bacerei qui, adesso, me ne sbatterei di tutto e di tutti, ma non posso. E' da sabato che ti chiamo per chiederti di uscire con me, volevo un appuntamento ma tu mi hai evitato…
- Te ne sbatteresti anche della rosa vivente? Ti ho evitato perché non volevo farmi vedere da te in quelle condizioni.- Mi spiegò scuotendo la testa.
- Parli di Avril? Lei non so nemmeno se è mia amica, ed a parte questo, prima o poi ti avrei visto.- Annuii.- Ma in questo momento a me non importa di niente e di nessuno, solo di te, quindi… Ti andrebbe di uscire con me uno di questi giorni?
- Mmh..- Mi prese la mano e mi portò verso il bagno dei maschi, entrando in una della cabine. Mi poggiò al muro e, senza dire nemmeno una parola mi baciò.
Gli avvolsi la vita con le braccia e continuai a baciarlo ed a stringerlo forte a me.
Mentre stavo assaporando le sue bellissime labbra, qualcuno bussò alla porta.- Ragazzi, la prof vi cerca, sbrigatevi.
Era la voce di Kevin.- Coglione, guasta feste…- Mormorai scuotendo la testa.
Michael si limitò a sorridere e, insieme, ci recammo a teatro.
Mentre stavamo uscendo, Mike mi strinse la mano ed io, ricambiando il suo sguardo, sorrisi.
- Noi stiamo insieme?- Mi chiese.
Lo tirai verso di me e, subito dopo avergli dato un bacio sulla guancia mormorai. - Sì.
Entrammo nel teatro dove la professoressa Minogue ci annuncia il titolo dell'opera.
- Bene ragazzi, nel foglio che vi ho dato c'è il copione e le parti che ha ognuno di voi. Il titolo di questa rappresentazione sarà 'Una casa alla fine del mondo.' 

 
  
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