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Autore: Life_In_A_Cartoon_Motion    30/04/2014    1 recensioni
Vincere significa fama e ricchezza.
Perdere vuol dire morte.
Ma per vincere bisogna scegliere.
Tra sopravvivenza e amore.
Quanto saranno disposti a perdere Skye e Ward, dal distretto 12, e tutti gli altri supereroi della Marvel per tornare a casa vivi, sani e salvi e portare gloria e onore al loro distretto.
Che gli Hunger Games abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Grant Ward, Skye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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hunger games capitol0o 2 La mietitura si è conclusa così, il distretto 12 ha i suoi tributi.
Ci fanno entrare nel municipio e ci dividono, ognuno in una stanza diversa, per salutare i nostri cari.
Mia mamma mi fa visita per prima. Entra, correndo, e mi abbraccia forte, stringendomi a se. Non sta piangendo, forse per aiutarmi, ma lo farebbe. La conosco troppo bene. Mio padre mi da un bacio sulla fronte, poi mi guarda negli occhi tenendomi per le spalle con la forza, impedendomi di cadere a pezzi.
-Sei più forte di quanto credi, sei astuta. Noi ti aspettiamo a casa.-
Le sue parole mi spiazzano, però, questa volta, non ci sono le sue forti braccia ad impedirmi di crollare a terra.
C'è mio fratello, con gli occhi lucidi. Mi si avvicina, stringendomi forte, piangendo.
Non mi era mai capitato di vederlo piangere.
-Non fare cazzate, Skye. Voglio vederti ancora.-
Prima che io possa dire qualcosa, un pacificatore entra bruscamente e trascina fuori la mia famiglia, mentre mia madre scoppia a piangere. Io, affranta, mi siedo sul piccolo divanetto rosso.
So che non verrà nessun altro, a nessuno importa di me. Nessun amica, cugino, parente ancora in vita. Nessuno.
Passo i restanti minuti a guardare fuori dalla finestra, per tentare di conservare il maggior numero di dettagli del mio distretto, per quando sarò nell'arena. In modo da ricordare casa.
A quanto pare, anche Grant ha finito di salutare i genitori e la nonna, l'amabile signora Grayce Ward, e così ci scortano fuori, fino alla stazione.
***
Siamo partiti. Il treno corre veloce verso la lussosa e ricca Capitol City, lasciandosi alle spalle un distretto Dodici ricolmo di speranze e lacrime.
Sono nella mia stanza da una trentina buona di minuti, seduta sul sontuoso letto, cercando di piangere, tenendomi la testa tra le mani. Forse, decisamente, se non lo faccio adesso non so quando riuscirò a farlo. Ma le lacrime non si decidono a scendere, stanno li, timide e cattive. Avrei dovuto piangere quando salutavo la mia famiglia, mentre stringevo mio fratello, ma non volevo avere la reputazione di una povera ingenua che spera davvero di tornare a casa. Ma, in realtà, è quello che voglio: tornare a casa.

Rassegnata, mi alzo e vado a farmi una bella doccia fredda, giusto per schiarirmi le idee. Il box doccia è immenso, grande almeno quanto la mia camera da letto, pieno di bottoni sofisticati e dall'aria interessante. Entro, girando la manopola su caldo, premendo a caso uno dei bottoni. Inspiro l'aria.
Cioccolato.
Amo il cioccolato.
Mi lavo anche i lunghi e fluenti boccoli castani, asciugandoli con un modernissimo phon. Li raccolgo in una coda di cavallo, guardandomi allo specchio. A momenti non mi riconosco, sono pallida come un lenzuolo, gli occhi rossi e le labbra tumefatte. Ma, almeno, sono tutta bella pulita e profumata.
Esco e vado verso l'armadio, aprendo tutti i cassetti e rimanendo abbagliata dalla quantità di vestiti al loro interno, quelli che mi saranno permessi usare finché sarò sul treno. Dubito, però, che riuscirò ad usarli tutti. Arriveremo a Capitol City domani mattina, credo.
Indosso un vestito blu notte, corto ed aderente, e, con un ghigno schifato, provvedo a togliere tutte le balze, le piume ed i lustrini che lo ricoprono. Bene, ora è perfetto! Semplice, lineare ed elegante!. Hai piedi, indosso un paio di sandali dorati e prendo un leggero maglioncino nero. Sono pronta per la cena.

 Raggiungo il vagone ristorante, che è pulito e ben ordinato, con degli arredi bellissimi e un unico, lunghissimo, tavolo rettangolare, proprio al centro. Una lunga tovaglia rosa pallido con ricamati sopra dei fiori lo addobba, con sopra tanto tanto cibo, di tutte le forme diverse. Il mio distretto mangerebbe per un mese con tutto il cibo che c'è li sopra.

Mi scoccia molto il fatto che Grant sia arrivato prima di me. E' vestito in modo ordinario, come sempre, per niente elegante o, almeno, con un minimo di gusto. Ma ciò non sminuisce la sua bellezza.

Appena mi vede entrare mi studia da capo a piedi, nè con sguardo di meraviglia nè di ... disgusto.

-Hey piccola, come sei vestita bene.- ghgina, studiandomi una seconda volta. Sa perfettamente che odio essere chiamata piccola.

Sbuffo, incrociando le braccia al seno. -Scusa se desidero fare una buona impressione sul nostro mentore! Tu, al contrario, non ti sei preso il minimo disturbo di renderti perlomeno presentalbile.-

-Non ho la benché minima intenzione di vestirmi bene sono per compiacere ad un vecchio panciuto- ribatte, flettendo le braccia. Perché quella maglia deve essere così dannatamente aderente?

-Per te l'eleganza non importa, vero? Eppure sei il figlio del sindaco.- rispondo, a tono, schioccando le dita in modo vittorioso. Grant mi fissa, incazzato, incrociando le braccia al petto e imitandomi come un perfetto pappagallo.

-L'eleganze, bambola, non servirà a decidere le nostre sorti, quando saremo a sputare sangue  e morire nell'arena.- borbotta, lasciandosi cadere su una poltroncina verde pisello dai mermelli color oro.

-Forse sarà la tua, di sorte.- ribatto, avvicinandomi pericolosamente a lui, -Perché io ho l'intezione di combattere fino a che non mi si sgretolano le ossa in corpo.- aggiungo, puntandogli un dito contro il petto muscoloso.

Grant ridacchia, prendendomi per un fianco e premendo il suo petto contro il mio. Sposta i miei capelli e avvicina il viso al mio orecchio. Deglutisco, sentendo il suo respiro caldo sul collo. -Allora hai trovato un degno avversario, piccola.-
 
Rimango per un secondo imbambolata  fino a quando mi rendo conto di cosa sta succedendo. E' un mio avversario, santo cielo! Tra pochi giorni saremo nell'arena e, probabilmente, io e lui saremo lì a tentare di ucciderci a vicenda. Non posso innamorarmene. NON DEVO. Però è tanto sexy ... .

-Non chiamarmi piccola!- sbotto, spingendolo dall'altra parte. Grant fa per ribattere, quando Melinda May entra, fasciata nel suo inguardabile vestitino piumato verde smeraldo, interropendoci.

-Stavate litigando?- chiede, inarcando un sopracciglio.. Io e Gran ci guardiamo a vicenda, con uno sguardo che sembra dire:"Noi, bisticciare? Mai.". Condiamo il tutto con un sorrisetto il più convincente possibile. Melinda scuote piano il capo, avvertendoci che il nostro mentore Phil Coulson non prenderà parte alla cena.
Sbuffo. Mi sono vestita bene per niente.

***

Il cibo è veramente squisito, non ho mai mangiato così bene in vita mia. Una cena leggera, con poche pietanze, ma ricca di sapori gustosi e di aromi sublimi. Mentre magiamo petto d'anatra al forno con patate e funghi, seguito da un risotto agli asparagi e uova all'ostrica, Melinda ci da un sacco di consigli utili per quando arriveremo a Capitol City: sorridere, usare le buone maniere e cose simili.

Io e Grant ascoltiamo attentamente come rapiti dalle sue parole mentre, sotto il tavolo, ingaggiamo una vera e propria lotta di calci. Cerca costantemente di farmi piedino e io, in tutta risposta, gli tiro una serie di calci negli stinchi.

-Perché Coulson non viene a mangiare?- chiede Grant all'improvviso,  mascherando un gemito di dolore dovuto ad un mio  poderoso  calcio. Ghigno, soddisfatta, portandomi il cucchiaio alla bocca, ricolmo  di budino cioccolato e vaniglia.

-Sarà sicuramente ubriaco marcio come l'anno scorso ... e quelli prima.- borbotta Melinda, spazientita,-Ma, tranquilli cari, lo conoscerete domani a colazione! E, se vedete un signore perennemente attaccato al carrello dei superalcolici, sappiate che quello è lui.-

 Grant mi scambia un occhiataccia di fuoco,  che io replico prontamente. Ognuno vuole eliminare l'altro, siamo nemici. Bene, se il mio mentore non potrà aiutarmi, farò tutto da sola.


Finita la gostusa cena, andiamo a vedere la televisione nel salottino, per vedere chi sono i tributi sorteggiati negli altri distretti. Mi siedo, sul bellissimo e all'apparenza comodo divano rosa, in velluto, accavallando le gambe. Roteo gli occhi, non appena Grant si siede accanto a me, circondandomi le spalle. Lo fisso negli occhi, notando come il suo sguardo, languido, sia rivolto verso le mie gambe. Deglutisco, dannatissimo vestito!

Melinda si siede su una poltroncina, anche essa rosa, e afferra un piccolo telecomando con un pulsante solo, rosso e grande almeno quanto tuta la superfice dell'oggetto. Lo preme ed, sullo schermo, compare il simbolo di Capitol City e il noto presentatore,  Ian Quinn, che quest'anno ha optato per un look verde smeraldo, proprio come l'abito di Melinda. Sta seduto su una sedia, al centro del palco.

Quel palco. Eccome se lo conosco quel palco. Sin dalla prima edizione dei giochi, le interviste ai tributi si sono tenute su quel palco, guidate da presentatori uno più eccentrico dell'altro, che incarnavano alla perfezione lo spirito dei capitolini.

-Signori e signore, benvenuti alla settantaquattresima edizione degli Hunger Games!- strilla, con euforia, mentre il pubblico si lascia trascinare in un fragorso applauso e grida di gioia. Li odio.

Ed ecco che arriva il primo sigillo, quello del Distretto Uno. Una ragazza mora, riccia, bellissima e alta si tiene per mano, con un espressione fiera e combattiva, con un ragazzo, totalmente uguale a lei.
Tony e Mika Stark, sono fratelli gemelli. Chissà che brutto, quasi quasi li compatisco.

Mi rimangio tutto, appena sento che entrambi si sono offerti volontari.
-Poveretti. Che sf--- - dice Ward, come leggendomi nel pensiero, venendo subito bloccato da un occhiataccia di Melinda -Sfortuna, stavo per dire sfortuna.-
ribatte pronto il moro, illuminandola con un sorriso sornione. May scuote la testa e torna a prestare attenzione al televisore, dove appare il sigillo del Distretto 2.

Un ragazzone alto e fisicato, biondissimo e con due occhi azzurri che farò fatica a dimenticarmi, fa la sua  comparsa, con un sorriso stampato in volto. Non sembra un favorito, anzi, a prima vista sembra un ragazzo dolce e gentile. Dopo di lui c'è Pepper Potts, dai lunghi capelli ramati e un profondo sguardo assassino. Aiuto.

In seguito, arriva il Distetto Tre. Il tributo maschio, Loki Laufeyson, mi affascina da subito. Ha dei lunghi capelli neri e gli occhi verdi, stupendi, che ti scrutano nel profondo guardandoti l'anima. E' ... incredibile. La ragazza si chiama Susan Storm, carina e, all'apparenza, cordiale.

Dopo di loro, solo pochi attirano la mia attenzione. I ragazzi del cinque, per esempio, Leopold Fitz, dai capelli ricci, e Jemma Simmons. Sono due giovani scienziati ai laboratori di genetica, magari la loro professione potrebbe essergli utile, nell'Arena. Altri due nomi sono Natasha Romanoff, dall'otto, e Logan Howlett, dal sette. La prima, una focosa rossa con uno sguardo assassino, anche più temibile di quello di Pepper e il secondo, un ragazzo moro e muscoloso, dallo sguardo scazzato e un sigaro in bocca.

Dopo la fine, quando io e Grant siamo ormai scomparsi dallo schermo, piomba un silenzio tombale. Si sente solo lo schiocco della lingua di Grant sul suo palato, prima che lui proferisca parola.

-Bei tributi.- dice, sarcasticamente,-Sento che morirò alla cornucopia. Beh, se devo morire voglio che mi uccida la ragazza dell'uno. E' sexy.- aggiunge, ammiccando. Io sbuffo, alzando gli occhi al cielo. Perché il suo complimento su Mika mi ha appena nascere una piccola gelosia? ODDIO NO.

Prima che io possa aprire bocca, Melinda ci pensa per me.-Grant, ti prego, hai visto il suo orribile gusto nel vestire? Quell'abito era almeno di tre stagioni fa. - chiede, retoricamente, alzandosi.

Il suddetto increspa le sopracciglia, ridacchiando.-Disse colei che si veste come un pappagallo.-. Io trattengo a stento una risata, sforzandomi di ricordare i nomi dei miei potenziali avversari e, speriamo, vittime. Tony, Steve, Pepper, Natasha ... e, si, anche quella Mika.

May diventa dello stesso colore delle sue unghie -rosse sangue-, respirando ed inspirando qualche volta per evitare di scoppiare in faccia a Grant. Quando finalmente il clima si è ristabilito, iniziamo a discutere sui i tributi, su chi potrebbe essere forte e chi potrebbe morire alla cornucopia. Dopo, Melinda se ne va, salutandoci con un debole sbadiglio e io, velocemente, mi approprio del blocchetto su cui prima segnava tutti i nomi e il distretto. Lo nascono dietro la schiena, salutando con un "notte" Grant.

Poi, con movimenti veloci, percorro il corridoio ed entro nella mia stanza. -Bei tributi.- ripeto, sottovoce, butandomi di peso sul letto. Afferrò il blocchetto ed inizio a leggere i nomi.

Distretto 1:Tony e Mika Stark
Distretto 2:Steve Rogers e Pepper Potts
Distretto 3:Loki Laufeyson e Susan Storm
Distretto 4:Thor Odinson e Jane Foster
Distretto 5:Leopold Fitz e Jemma Simmons
Distretto 6:Peter Parker e Gwen Stacy
Distretto 7:Logan Howlett e Jean Grey
Distetto 8:Clint Barton e Natasha Romanoff
Distretto 9:Ororo Munroe e Bobby Drake
Distretto 10:Bruce Banner e Betty Ross
Distretto 11:Mike Peterson e Maria Hill

Lascio cadere la testa sotto il cuscino, buttando il blocco dall'altra parte della camera. Sento la voce di Grant ripetere:-Bei Tributi.-. Non credo che la scoderò così facilmente, non la scorderò mai.


ANGOLO DELLA FRUTTA( con sottofondo Dark Horse di Katy Perry)

MI SCUSO PER IL MADORNALE RITARDO, anche se questa ff la leggono in pochi. Però, comunque, mi scuso.
Avevo promesso di aggiornare lunedi, poi ho pensato:-Aggiornerò tutte le ff martedì, in onore della puntata!- ma pppppoi, il mio computer mongolo non si è voluto accedere ed ecccccccccccoci qua, a mercoledì, con il secondo capitolo. C'est la vie U.U

Come avete potuto notare, abbiamo fatto la conoscenza dei tributi di questi fantastici giochi. Alcuni sono presi da Avengers (Tony,Steeeeeeeeeeeeewie *_*,Looooooki *_*,Thor,Jane,Clint,Nat,Bruce e Betty) altri da XMen(Loooooogan *_*, altro mio love indiscusso,Jean,Ororo e Bobby). Poi abbiamo SpiderMan, La donna invisibile e ... loro, i due scoiattolini fedeli ... FITZSIMMONS, prontamente accoppiati nel distretto della scienza!

Mika Stark è un mio personaggio, arriverà presto anche nella ff "Our Son" (come madre dei figlioletti di Steveeee-- ok la smetto e sorellina del nostro amato genio, miliardario e compagnia bella) e protagonista di una fanfiction che verrà postata a breve su The Avengers, intolata "Like In A Hurricane" dove lei  una stellina hollywoodiana che ormai lavora ad ogni morte di papà e fidanzata con Fassyyyy *:*(Michael Fassbender).

Che altro dire?

Spero vi sia piaciuto!

Aggiornamenti sulle altre FF:
-Our Son: ve lo prometto verso venerdì. Faremo una conoscenza appronfondita del trio delle Spy Girls (Briar,Anastasia e America), di Raven (adoro quella ragazzina) e degli altri personaggi
-Love Today: stasera o, al massimo, domani mattina! Come già accennato, parlerà di Hotmail e i nostri due beniamini Skye e Ward (alzi la mano chi è ancora distrutto per la 1x20 -.-) saranno su messanger con il nome di GrantyWaddy(LOL) e 00Skye.

Baciiiiii,
Lalla.

P.s: se avete preferenze su chi far morire per primo, ditemi pure.

  
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