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Autore: principessa1793    01/05/2014    8 recensioni
Sono passati 10 anni dal matrimonio di Betty e Armando e il loro amore è forte e solido. In azienda,ci sono problemi e rientri inaspettati che creano tensioni e nuovi legami...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Nicola]
Scendo le scale di casa Pinzon Solano e sento discutere il signor Hermes e la signora Giulia. Dovrò custodire questi momenti perché fra qualche giorno diverranno solo un ricordo. Domani se Dio vuole sarà tutto finito e fra qualche giorno sarò ben lontano dai Pinzon,Betty e Armando,dai miei nipotini e da Asia. È la scelta giusta sia per me che per lei,ma non riesco ad accettare l’idea di non vederla più! So che è tutta colpa mia e che sono io ad aver sbagliato più d’una volta,ma è così difficile vedere la donna che amo tra le braccia di un altro.
“ Buongiorno” dico al signor Hermes e alla signora Giulia,mentre prendo posto a tavola.
“ Ciao,caro!” mi dice la signora Giulia.
“ Ciao,Nicola!” mi dice il signor Hermes,mentre si serve dal vassoio.
“ Che ti porto?” mi domanda la signora Giulia.
“ Mangio solo due frittelle e poi,se c’è,vorrei del succo di mora!” le rispondo.
“ Come mai mangi così poco?” mi domanda il signor Hermes.
“ Si è sempre la lamentato del mio smisurato appetito e adesso si lamenta della mia inappetenza?! Certo che lei è proprio strano!” gli rispondo.
“ Cosa c’entra! È solo che non è buona educazione rifiutare il cibo quando si è ospite! Ma dimmi la verità: la cucina di mia moglie ti ha annoiato,vero? È per questo che te ne vai,non è così?” mi domanda,approfittando che la signora Giulia è andata in cucina.
“ Signor Hermes,magari fosse per questo! Io con lei e con sua moglie mi sono sempre sentito a casa,sono sempre stato qui da quando andavo all’asilo con Betty,se lo ricorda? Adesso però io non posso più stare qui a Bogotà ed è per questo che fra due giorni partirò!” gli dico. Gli cade la tazza dalle mani,mentre i suoi occhi si fanno pericolosamente lucidi.
“ È per quella ragazza,vero?” mi domanda,asciugandosi una lacrima prima che io la veda.
“ C’è chi pensa che chi sbaglia deve pagare ed io voglio solo scontare la mia pena! Lei dice sempre che il diavolo è in agguato e diciamo che io sono caduto in pieno nella sua trappola!” gli rispondo.
“ Ma ci sono il perdono,la penitenza …” mi dice la signora Giulia.
“ No. Io ho morso la mela proibita e adesso devo andare via dal paradiso terrestre!” le rispondo. Mi alzo dalla sedia e vado nel corridoio a prendere la giacca.
“ Gli hai proibito di mangiare una mela? Ma perché l’hai fatto,Giulia? Abbiamo tante mele,una in più una in meno,dove sta il problema!” dice il signor Hermes a sua moglie con aria di rimprovero..
“ Faceva riferimento alla Bibbia,Hermes!” gli risponde sua moglie.
“ Comunque secondo me,va via perché le tue frittelle sono senza zucchero! Se tu mi avessi ascoltato,adesso lui resterebbe a Bogotà!” l’ammonisce il signor Hermes.
“ Ma cosa c’entro io!” gli risponde lei.
“ Facciamo un patto: se resta,tu ti iscrivi ad una scuola di cucina!” le impone lui. Anche tutto questo mi mancherà!
 
[Armando]
Sono trascorse due settimane da quando Nicola ha deciso di lasciare l’Ecomoda e di partire per Milano al posto di Bianchi. Nonostante le nostre continue suppliche e pressioni,non ha cambiato idea,ma ci ha promesso che resterà a Bogotà fino a che non concluderemo la trattativa delle quote dei Valencia. Le abbiamo provate tutte in queste settimane per farlo restare,ma è irremovibile sia con noi che con Asia. Quella ragazza ha cercato di parlargli,ma con scarsi risultati. Credo che l’unica cosa che potrebbe convincerlo a restare sarebbe una dichiarazione d’amore da parte di Asia,ma non credo che quella ragazza lascerà Bianchi. I genitori di Betty sono affranti quasi come se fosse Betty a partire. Il signor Hermes da quando ha saputo della decisione di Nicola,ha preso a trattarlo meglio e spesso incita la povera signora Giulia a cucinare meglio per convincere Nicola a rimanere. Io e Betty stiamo cercando di far abituare i gemelli al’idea della partenza di Nicola,ma non è facile: i miei bambini lo vedono praticamente ogni giorno e per loro è inconcepibile l’idea che vada dall’altra parte del mondo. Non abbiamo ancora accennato nulla alla piccola Mostrilla, perché ciò la spingerebbe a lasciare il collegio e a tornare qui e vogliamo dirglielo qualche giorno prima della partenza di Nicola così che faccia in tempo a salutarlo. Anche Mario e Gutierrez sono giù di morale per questa notizia e quelle della banda non sono da meno.
“Amore,sei pronto?” mi chiede Betty.
“ Si” le dico. Si avvicina a me e mi bacia.
“ Mi ha chiamata Nicola!” mi dice.
“ E cos’ha detto?” le chiedo.
“ Ci deve parlare! E questo sai cosa vuol dire?” mi chiede.
“ Ho paura di si!” le dico.
“ Ho paura anch’io!” mi dice.
“Credi che siano risolti i nostri problemi con i Valencia?” le chiedo.
“ Credo di si. E questo vuol dire che presto Nicola andrà via!” mi dice.
“ Quindi questa sera …” dico.
“ Dobbiamo raccontare a Camilla che zio Nicola partirà per Milano!” mi risponde.
“La prenderà malissimo!” le dico.
“ Lo so,ma non mi pare che noi,i miei genitori e i gemelli l’abbiamo presa bene!” mi risponde.
“ Speriamo cambi idea!” dico a Betty.
“ Conosco abbastanza bene Nicola,per dirti che sarà difficile che ciò avvenga!” mi risponde.
“Dobbiamo andare a lavorare!” le dico,mentre mi guardo l’orologio.
“ Già! Non possiamo fare tardi anche oggi!” mi dice,mentre apre la porta.
 
[Asia]
 È ormai trascorso un mese da quando io e Giovanni abbiamo iniziato la nostra storia. Due settimane fa Nicola ha comunicato la sua decisione di partire al posto di Giovanni ed io sono stata così codarda da non lasciare Giovanni per stare con l’amore della mia vita. Penso che quando finirà tutta la storia della BAN,lui si licenzierà dall’Ecomoda e tutto questo mi strazia. Mi sento divisa tra l’amore che non ho mai smesso di sentire per Nicola e la lealtà verso un uomo che mi porta in palmo di mano e che vuole costruire il suo futuro con me.
“Pensavo ad una cosa!” mi dice,mentre mi abbraccia.
“ Dimmi” gli dico.
“ Visto che ormai siamo consolidati,voglio proporti una cosa!” mi dice.
“ Ti ascolto,Giovanni” gli dico.
“ La nostra storia 12 anni fa è finita per quello che sai ed è da questo che vorrei ripartire!” mi dice.
“ Non capisco!” gli dico.
“ Voglio un figlio da te!” mi dice. Quelle parole mi risuonano in testa come se ci fosse l’eco. Ripenso alla mia gravidanza di 12 anni fa e sento un brivido lungo la schiena. Riprovo tutte le sensazioni provate allora quando mi dissero che il mio bambino non c’era più.
“Amore mio,mi ascolti?” mi chiede. Annuisco.
“ Allora?” mi chiede.
“ Io … non lo so. Mi sembra prematuro e poi …” dico. Mi zittisce.
“ Non dire nulla,ti prego! Non può essere prematuro,perché noi ci conosciamo da tanti anni e adesso che stiamo insieme,credo sia una cosa normale!” mi dice.
“ Beh…” dico.
“ Dimmi di si!” mi dice. Mi bacia con passione e con foga,trascinandomi sul letto.
“Ma che fai? Dobbiamo andare all’Ecomoda! “ gli dico,mentre mi spoglia.
“ Voglio iniziare a provarci!” mi dice.
“ Aspetta! Io vorrei che ci provassimo più avanti,ho bisogno di un po’ di tempo!” gli dico.
“ Un po’ quanto?” mi chiede.
“ Non lo so,Giovanni. Potrebbe volerci una settimana,un mese … non lo so! Non è stato facile per me superare quello che è successo 12 anni fa e sai bene che fino a qualche mese fa ero impegnata in una relazione che è stata molto dolorosa per me … io voglio solo cercare di innamorarmi di nuovo di te e poi penseremo ad un bambino!” gli dico.
“ E va bene!” mi dice,sconsolato.
“ Io vado a lavarmi” gli dico. Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza.
 
[Marcella]
Michel si sta aggiustando la cravatta mentre sistemo le trecce di Charlotte.
“ Marcella,ma il nome del fratellino lo posso scegliere io?” mi chiede Charlotte.
“ E che nome vorresti dargli?” le chiede Michel.
“ Possiamo chiamarlo Verde!” dice. Oddio!
“ Perché vuoi chiamarlo Verde,tesoro?” le chiedo.
“ Perché è un bel colore!” mi dice. Io e Michel ci scambiamo uno sguardo abbastanza eloquente.
“Tesoro,ma non esiste nessuno con questo nome!” le dice Michel.
“ E poi non si può dare ad un bimbo il nome di un colore!” le dico.
 “ E allora perché ci sono alcuni bambini che si chiamano Rosa o come i fiori come Margherita?” mi chiede. Non so cosa risponderle perché sono cose che non so neppure io.
“ Tesoro,questi sono nomi antichi,ma nessuno potrebbe mai chiamarsi Arancione o Marrone oppure Garofano o Crisantemo! “ le dice Michel.
“ E allora chiamiamolo come il nonno Pierre!” dice.
“ Tesoro,vai a prendere lo zainetto e poi quando torni da scuola ci pensiamo!” le dice Michel. Charlotte esce dalla camera.
“L’hai detto ai tuoi genitori?” gli chiedo. Si limita a fissarmi.
“ Guarda che hanno il diritto di sapere che stanno per diventare nonni di nuovo!” gli dico.
“ Parli così perché non conosci mio padre!” mi risponde.
“ Questa non è una cosa di cui vado fiera! Non è bello aspettare un figlio da un uomo che non mi ha ancora presentato i genitori!” gli dico ironicamente.
“ Diciamo che non la storia della tua gelosia,del bambino,del distacco della placenta,io …” dice.
“  … tu stai rimandando una cosa che prima o poi dovremo affrontare! Io non temo il giudizio dei tuoi genitori,anche perché sono abituata a stare sotto i riflettori ed il giudizio degli altri mi spaventava prima,ma adesso no! Ti ricordo che il mio mancato matrimonio ha dato scandalo,credi ci sia qualcosa di peggiore dello sposo che manda all’aria il matrimonio a poche ore dal suo svolgimento? O forse ti vergogni di me?” gli chiedo.
“  Marce,sai bene che non è per questo! Tu sei la donna migliore che io conosca,nonostante i tuoi non pochi difetti,ma so che mio padre non mancherebbe di fare paragoni con Claire e non è ciò che voglio per te!” mi risponde.
“ A ma non interessa nulla dei commenti di tuo padre,né dei paragoni con la tua prima moglie! Nostro figlio merita l’affetto dei suoi unici nonni in vita!” gli dico.
“ Facciamo che ci penserò,anche perché adesso devo scappare in Ecomoda!” mi dice. Mi da un bacio veloce ed esce dalla stanza.
 
[Mario]
Io e Sandra usciamo dall’ascensore dell’Ecomoda e ci sono quelle della banda a parlottare! Io non capisco se le paghiamo per lavorare o per spettegolare!
“ Ragazze,questa non è la redazione di un giornale di gossip,quindi marsch!” dico loro.
“ Dottor Calderon,è che ci chiedevamo una cosa!” mi dice Sofia.
“ Sentiamo” le rispondo.
“ Quando il dottor Mora andrà via,chi prenderà il suo posto?” mi chiede Mariana.
“ Non lo so,ragazze. È una domanda che preferisco non farmi! Diciamo che da quando so che Nicola vuole andarsene,le mie notti sono avvelenate da incubi abbastanza ricorrenti!” rispondo loro.
“ Anche lei è dispiaciuto?” mi chiede Berta.
“ Certo,ma vedrete che troveremo una soluzione!” dico loro.
“ E senta dottor Calderon,le vorremmo chiedere un’altra cosa!” mi dice Anna Maria.
“ Ditemi” rispondo loro.
“ Se il dottor Mora va via,vuol dire che anche una di noi perderà il posto o che perderanno il posto o il compagno o il figlio di Sofia!” mi dice Berta.
“ No,di questo potete stare tranquille: nessuno verrà licenziato e sono sicuro che anche per quanto riguarda Nicola troveremo una soluzione!” dico loro.
“ Io vado alla mia scrivania,amore!” mi dice Sandra. Le do un bacio.
“ Si,anch’io vado in ufficio! Armando e Betty sono già arrivati?” chiedo alle ragazze.
“ No,dottore. “ mi risponde Freddy.
 
[Betty]
Io e Armando usciamo dall’ascensore dell’Ecomoda e Mario sta parlando con le ragazze della banda e con Freddy.
“ Buongiorno” diciamo io e Armando.
“ Buongiorno!” rispondono tutti.
“ Vi cercavo!” ci dice Mario.
“Mio prode cavaliere,la tua ricerca è giunta al termine perché siamo arrivati!” ironizza mio marito.
“ Ci siamo svegliati allegri questa mattina!” gli risponde Mario.
“ Veramente non proprio!” dico.
“ Perché? Problemi con il mio figlioccio?” mi chiede Mario.
“ No,problemi con Nicola! Temo che la questione che doveva portare a termine,sia terminata e che fra un po’ andrà via!” dico.
“ Ma non si può fare proprio nulla per farlo restare?” chiede Mario,mentre entriamo nel mio ufficio.
“ Temo di no!” risponde Armando.
“E se organizzassimo una cena?” chiede Mario.
“ Una cena?” chiedo.
“ Si,una specie di festa in onore di Nicola,potremmo invitare le ragazze della banda,Freddy,Wilson, il figlio di Sofia, il signor Hermes e la signora Giulia.” Dice Mario.
“ E quando?” chiede Armando.
“ Stasera. Potrebbe diventare un’occasione per stare tutti insieme e per convincerlo a restare! Allora? Che ne dite?” chiede.
“ Ok!” dice Armando.
“ Per me va bene,ma dove sarebbe questa festa?” chiedo.
“ A casa mia o a casa vostra!” dice Mario.
“ A casa nostra sarebbe meglio,anche per i nostri bambini! Allora dico a mia madre di iniziare a preparare la casa e più tardi torno a casa per organizzarmi con il cibo!” dico.
“ Allora poi ci mettiamo d’accordo per l’ora! Adesso,io vado a lavorare!” dice Mario. Mario esce dal mio ufficio.
“ Amore,ti chiedo solo una cosa!” mi dice Armando.
“ Cosa?” gli chiedo.
“ Non ti strapazzare! Prepara tutto con calma e non strafare,perché aspetti due bambini!” mi dice.
“ Te lo prometto! Stasera sarà tutto perfetto!” gli dico.
 
[Nicola]
Entro nell’ufficio di Betty e c’è anche Armando.
“ Salve” dico.
“ Ciao” mi dicono.
“ Ci sono novità!” dico.
“ Hai deciso di restare?” mi chiede Armando.
“ No. Sapete anche i motivi che mi spingono a lasciare l’Ecomoda e vi chiedo di non cercare di dissuadermi dalla mia decisione!” dico.
“ Allora cosa c’è?” mi chiede Betty.
“ La BAN è arrivata alla somma desiderata per acquistare le quote dei Valencia e c’è anche quell’extra che servirà per quel vostro progettino!” dico. Li vedo esultare felici e poi fermarsi d’un tratto.
“ Che c’è?” chiedo.
“ Quindi vuoi dire che …?” chiede Armando.
“ Che dovete convocare i Valencia per domani e che dopo la trattativa vi consegnerò la mia lettera di richiesta di trasferimento!” dico. Vedo gli occhi di Betty riempirsi di lacrime e anche Armando ha gli occhi lucidi.
“ Sei sicuro di voler andare a Milano?” mi chiede Armando.
“ Si. Ho sbagliato ed è giusto così!” dico.
“ Tu lo sai che Milano è lontana e che i tuoi nipotini ci resteranno male?” mi dice Betty.
“ Lo so ed anch’io starò male al solo pensiero di non rivederli per un bel po’ di tempo,di non assistere al ritorno di Milla,alla nascita dei tuoi bambini,al primo giorno di scuola dei gemelli e al primo giorno di nido di Bob,ma non posso fare altro!” dico.
“Dove troverò un altro economista come te?” mi chiede Betty.
“ Beh,mi dispiace per te,ma sono un pessimo economista visto che non sono riuscito a dare il giusto valore alle cose davvero importanti!” dico.
“ Nicola,tutti noi sbagliamo,ma tu prenditi questa notte di tempo per pensare a cosa fare e ti prego di pensarci bene!” mi dice Armando. Lui e Betty vengono ad abbracciarmi.
“ Mi mancherete tanto!” dico loro.
“ Anche tu!” dice Betty.
“ Sei ancora in tempo per restare!” mi dice Armando.
“ No. Armando,io non posso restare e conosci anche i motivi che mi spingono a partire.” Dico.
“ E se questa sera ci vedessimo a casa nostra per una cena tra amici?” mi chiede Betty.
“ Perché?” le chiedo.
“ Beh tu a breve partirai e i tuoi nipoti hanno bisogno di averti vicino e anche tutti noi!” mi dice Armando.
“ E chi sarebbero questi amici?” chiedo.
“ Beh noi,i miei genitori,Mario,Sandra,le ragazze della banda,Freddy,Wilson…” mi dice Betty.
“ E va bene,ma … non …” mi si fermano le parole in gola.
“ Ho capito … non la inviterò,stai tranquillo!” mi risponde Betty.
“ Sai bene che lei verrebbe con quel tipo e che starei peggio di come sto!” le dico.
“ Allora a stasera?” mi chiede Armando.
“ Si. Io adesso vado a lavorare. Ci vediamo più tardi!” dico loro.
 
[Berta]
Non ci posso credere! Asia mi ha fatto spiare la conversazione di Nicola con Betty e il dottor Armando. Mi scuote per farmi uscire dal mio stato di shock. Nicola esce dall’ufficio di Betty e va verso il suo ufficio.
“ Allora?” mi chiede,appena Nicola entra nel suo ufficio.
“ Domani i Valencia venderanno e Nicola andrà via!” le dico. Ora è lei quella che sembra shockata. Fissa il vuoto con gli occhi lucidi per via delle lacrime.
“ Asia! Tutto bene?” le chiedo,cercando di farla reagire. Mi guarda negli occhi e poi corre in bagno. La seguo immediatamente! Speriamo non sia incinta anche lei! La vedo appoggiarsi al lavandino e guardarsi allo specchio mentre scoppia a piangere.
“ Asia,ma perché non corri da lui per dirgli che lo ami?” le chiedo. Mi guarda e mi abbraccia continuando a piangere ininterrottamente.
“ Non è ancora partito e stai già allagando l’Ecomoda,come credi starai quando partirà?” le chiedo.
“ Io non volevo tutto questo!” mi dice singhiozzando.
“ Lo so! So bene che non volevi questo! Quanto credi riuscirai a resistere continuando così? “ le domando.
“ Io gli ho detto che sarei partita in un impeto di rabbia,perché credevo che il suo fosse solo un atto di egoismo,ma ho sbagliato tutto!” mi dice,mentre mi stringe più forte.
“ Perché non vai da lui?” le chiedo.
“ Credi sia la cosa giusta?” mi domanda.
“ Non conta ciò che penso io! Conta ciò che senti dentro,conta come ti ha sconvolto la notizia della sua immediata partenza!” le dico. Si allontana da me e mi guarda negli occhi. Mi sorride e si asciuga gli occhi.
“Grazie!” mi dice.
“ Vai da lui!” le rispondo.
 
[Mario]
Sento bussare alla porta del mio ufficio e vedo Betty e Armando con due facce da funerale.
“ Che succede?” chiedo loro.
“ Calderon,ci sono due notizie:una bella e una brutta! Quale vuoi sapere per prima?” mi domanda Armando.
“ Mendoza,non fare il melodrammatico! Casa tua non è più disponibile per la festa a Nicola? Beh possiamo sempre rimandare a domani o a dopodomani!” gli rispondo. Lui e Betty si scambiano uno sguardo.
“ Veramente … credo che dopodomani sia troppo tardi!” mi dice Betty.
“ Non capisco! Non parlate a telegramma,insomma!” dico loro.
“ Calderon, la BAN ha racimolato 60 miliardi di pesos!” mi dice Armando. Esulto saltellando ovunque e li abbraccio forte.
“ E qual è la brutta notizia? Ce li mandano a rate?” chiedo.
“ No. Nicola parte fra due giorni!” mi dice Betty. Mi metto a sedere e capisco il motivo della loro tristezza.
“ C – come mai così … presto?” domando loro.
“ Ci ha chiesto di convocare domani i Valencia e il legale che si occuperà della trattativa e dopo la vendita … consegnerà la sua lettera di trasferimento!”  mi dice Armando.
“ Quindi … non ci sono più speranze che resti?” chiedo loro. Fanno cenno di no con la testa.
“ E a Camilla … l’avete detto?” chiedo loro.
“ Non ho il coraggio di parlarle!” dice Betty.
“ Neanch’io,ma credo che si arrabbierà molto con noi se non glielo diremo!” risponde Armando.
“Se volete un consiglio: aspettate fino a domani dopo il consiglio!” dico.
“ Per una volta hai detto una cosa giusta,Calderon!” mi risponde Armando.
“ Beh adesso noi torniamo a lavorare! Per questa sera,ci vediamo a casa nostra!” dice Betty.
“ Allora ci accordiamo più tardi per il resto!” rispondo loro.
 
[Nicola]
Sono così fiero di me per la BAN,ma sono anche triste per la mia decisione. So bene che è l’unica scelta possibile,ma mi fa male lasciare i miei amici,la mia famiglia,i miei nipotini e Betty. Betty è stata l’unica amica che mi è stata accanto per tutta la vita. Ricordo ancora quando l’ho accompagnata in ospedale quando stavano per nascere i gemelli,ricordo che mi stritolò la mano,mentre i dolori la stavano uccidendo. Lo sbattere della porta mi riporta lontano dai miei ricordi. Vedo Asia di fronte a me. Ha gli occhi di chi ha pianto non poco e temo di conoscere il votivo della sua visita.
“ Ti posso parlare?” mi chiede.
“ Non credo ci sia molto da dire!” le rispondo.
“ Io invece,devo parlarti!” mi dice.
“ Allora dimmi” le dico.
“ Ho saputo che andrai via!” mi dice.
“ Dimenticavo che voi ragazze avete i radar al posto delle orecchie!” le dico. Mi sorride,come quando eravamo felici insieme. Come prima che rovinassi tutto!
“ Per una volta sono state utili! Io credo che dovremmo parlare della tua decisione!” mi dice.
“ Non c’è niente da discutere allora!” le ribadisco.
“ Nicola,tu vuoi partire a causa mia e credo che prima ne dovresti parlare con me!” mi dice.
“ Tu stai con un altro e volevi partire con lui! Non vedo la differenza se sei tu a partire con quel coso o io! Tu volevi allontanarti da me ed io ti sto semplificando tutto: me ne vado io e tra 3 giorni al massimo!” le dico.
“ Nicola,non partire!” mi dice. Dai suoi occhi fuoriescono un mare di lacrime. Riesco solo a prenderla tra le mie braccia e a stringerla più forte che posso. Siamo troppo vicini per evitare che le nostre labbra si trattengano dal donarsi l’una all’altra. Mi è mancato da morire il suo sapore,tanto che non so se riuscirei a farne a meno qualora lei decidesse di restare con quel tipo. Ci avviciniamo alla porta e la chiudo a chiave,mentre la sollevo da terra per sdraiarla sul mio divanetto.
  
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