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Autore: abhainnjees    01/05/2014    2 recensioni
Alternative 9s / Dorothy x Charlie / Dean x Cas
Ci sono incantesimi, maledizioni, asce e pugnali.
C`è Cas (umano), c`è Beckey, ci sono personaggi nuovi e tanti ritorni.
Ci sono valli Incantate, c`è un fiume Rambo, ci sono le stanze segrete giù al bunker e un laghetto a forma di ali d angelo.
C`è OZ, c è il bunker, c`è drago proveniente da una nobile casata e c`è Abaddon fan del Dottore.
( è una storia seria, lo giuro )
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Abaddon, Charlie Bradbury, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro
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Dorothy poteva provare tutto l’odio del mondo nei confronti di quella confraternita di pazzi, come li chiamava lei, ma amava suo padre. Con quei baffoni, quel ghigno bonario che si spalancava sempre e solo sul lato destro del volto, quel suo modo tutto suo di partecipare alle conversazioni solo con la mimica, alzando e abbassando le sopracciglia comunicando allo stesso modo di quando parlava. Dorothy semplicemente non poteva odiarlo, e in cuoi suo sapeva che era diverso rispetto a tutti gli atri vecchi apatici che sedevano sulle rispettive poltrone da anni e anni a sfogliare libri. Fin da bambina immaginava che suo padre nascondesse un qualche magico segreto, e infatti mentre gli altri prendevano la penna solo par trascrivere, lui la usava per altro. Dopo averle dato il bacio della buona notte ed essersi assicurato che Dorothy avesse chiuso gli occhi, cacciava il suo taccuino e si sedeva ai piedi del letto, con la schiena appoggiata sul letto ,appunto, e con le ginocchia al petto, iniziava a scrivere fiumi di parole, non fermandosi mai, instancabilmente. Ce da dire che il dolce Frank non si arrabbiò mai davvero con Dorothy per la sua scelta ti vita. Anzi, ogni volte che tornava dalla caccia, faceva sempre una capatina nella sua stanza per esprimerle tutto il suo orgoglio. E Dorothy non era da meno, era orgogliosa del suo papà. Un papà che viaggiava. In luoghi in cui nessuno si era mai spinto.

Quando decisero di partire, entrambi, per il regno di Oz, Josie non sembrò curarsene- ma d'altronde Josie non si curava più di nulla- e fece solo qualche raccomandazione di routine. Così fu che padre e figlia lasciarono assieme, per la prima volta, il bunker per un viaggio di ricerca e documentazione fotografica.

Tutto era nuovo nella terra di Oz, nessun fantasma, vampiro, mutaforma o demone a cui dare la caccia; solo una nuova sensazione di evasione e libertà che si faceva largo in Dorothy e le faceva sentire come se dei puntaspilli la colpissero sotto i palmi della mano ogni volta che scopriva qualcosa si nuovo. Forse la verità stava nel mezzo, forze avrebbe imparato ad apprezzare la bellezza della quiete, e avrebbe fatto scoprire al padre la sua passione per l’avventura. Ma, aimè, i viaggi sono sempre meno lunghi del previsto, e devono terminare proprio sul più bello. Così i Baum come arrivarono così si prepararono a partire, Frank aveva già spedito tutti le lettere di ringraziamento alle varie autorità delle diverse regioni, mentre Dorothy aveva nascosto un paio di occhialoni verdi rubati al guardiano della città nella borsa dell’intimo. La carovana che li portava al confine era guidata da due Mastichini direttamente dalla lontana regione dell’Est. Dorothy si addormentò dopo pochi minuti dalla partenza. Sogno il colore rosso. E chissà perché, ma le dava una sensazione di casa. Sembrava come se quelle piccole fiammelle potessero sfiorarle il volto senza ferirla minimamente. Ma, come facevano ad essere fiammelle se erano… aulenti? Sforzò i suoi occhi, o meglio la sua mente, di mettere a fuoco ciò che le stava accarezzando il viso; capelli. Capelli così rossi da sembrare fuoco. Quel fuoco che ti aspetta in casa se fuori fa un freddo cane. Josie! Troppi imput tutti insieme; le sue mani sui fianchi, la sua lingua sulla bocca, i suoi seni che premevano sul ventre, “Noe Skyult” queste strane parole che non provenivano dalla bocca di nessuna delle due, ma che risuonavano chiare e forti nella mente di Dorothy.

Ma fuori dal sogno, una terribile pioggia stava accompagnando il viaggio della famiglia Baum. Al confine con le terre di Oz, quando i Mastichini scaricarono con violenza i bagagli dei passeggeri e chiesero con urgenza che venisse sgombrato il calesse, Frank scosse delicatamente Dorothy nel tentativo di svegliarla. Ma quel sogno non le dava scampo, Josie non le permetteva di rompere quella bolla che la circondava, sottile ma illusoria. Intanto all’esterno quella pioggia battente si trasformò pian piano in acquazzone, tempesta, uragano. Il vento ululava sinistro e Dorothy veniva inondata da scosse di piacere intenso, lì nel suo sogno. Non aveva intensione di svegliarsi.

-Lei vada, o perderà l’atra carovana, dica loro di aspettare domani, poi verrete a riprendere Dorothy, non può attraversare il confine se non è cosciente. La porteremo in quella casa laggiù.
-Non lascerei mai mia figlia…
-Se volete tornare a casa e questa l’unica soluzione, se la carovana dall’atra parte se ne và, dovrete aspettare mesi prima che ve ne mandino un’altra. Sono tipi precisini quelli li, non amano perdere tempo .
Il signor Buam, sapeva che gli abitanti del regno confinante non erano di certo gli unici precisini che conoscesse. A bunker sarebbe scoppiato il panico se non sarebbe ritornato nei tempi prestabiliti. Quantomeno doveva avere la possibilità di scrivere loro del contrattempo che lo avrebbe trattenuto. E fu così che Frank fu costretto a lasciare il regno di Oz senza Dorothy, che veniva trasportata in una casa, ignara di tutto, mentre nella sua mente quel “Noe Skyult” era diventato quasi un motivetto ipnotico.

Dorothy è intrappolata. Il tornado era in realtà l’avanzata dell’armata della Strega dell’Est, che ordino ai suoi multiformi mostri di chiudere per sempre i cancelli con i regni confinanti. Era l’inizio – e la prematura fine- della Grande Guerra di Oz, alla quale Dorothy partecipò senza saperlo. O meglio il sogno finì quando Gilda la Buona mandò in contrattacco un nuovo e più potente tornado contro la sua rivale; e dato che ormai Abaddon doveva aiutare la sua comara con mezzi più potenti di un incantesimo del sonno da quattro soldi, permise a Dorothy di risvegliarsi. La fanciulla, che non sapeva nulla di tutto ciò, quando si svegliò cercò disperatamente il padre. Nella sua testa un solo pensiero “Papà aiutami, aiutami, dove sei? Papà?”
Sentì chiaramente quando il terreno sotto si sé si sollevo, entrò nell’occhio del ciclone e poi atterrò rumorosamente sul terreno, e fu allora che gridò : - Papà, aiuto, aiutami! Papà, papà,papà. Ma le uniche parole che le sembrò risuonassero nella stanzetta in cui si trovava erano “ Noe Skyult”.
  
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