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Autore: Lady Uchiha 23    01/05/2014    5 recensioni
Sasuke Uchiha, dopo quattri anni di assenza, decide di tornare a Konoha, suo villaggio d'origine. Ad attenderlo per tutto questo tempo c'era Sakura, innamorata da sempre del bel Uchiha. Ma come reagiranno i vecchi compagni al ritorno di Sasuke? E soprattutto come reagirà la giovane kunoichi? non mancheranno i colpi di scena! Long fic targata, ovviamente, SasuSaku.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo Ventitreesimo - Sasuke
Universal Sign: love - Segno Universale: l'amore





Mi sveglio nel cuore della notte, senza riuscire a prendere sonno. I pensieri che non mi lasciano riposare sono tanti, primo fra tutti quello di essere l'Hokage. Un villaggio intero dipende da me, ma a me non interessa esserne il capo. Tutti hanno sempre saputo che alla fine Naruto sarebbe davvero diventato Hokage, e, nonostante mi secchi ammetterlo, sa farlo bene. Ma io non ho mai avuto un'aspirazione del genere; oltretutto anche con tutto l'impegno non riuscirei ad essere un buon capo villaggio. Perciò mi continuo a chiedere il senso di tutto ciò. Proprio mentre sto per prendere sonno, una voce indistinta mi chiama. Mi affaccio alla finestra e trovo Hinata. Adesso neanche la notte posso starmene per i fatti miei! Neanche si scomoda ad entrare dalla porta, servendosi della finestra.
-Ho parlato con Sakura!- mi dice più sconvolta che altro.
Non riesco a dirle niente. Come è potuto accadere?
-Non so come, è entrata nel mio sogno! Ha detto di dirti che la palla di vetro è il passaggio per raggiungerla.-
Non ci penso due volte, e afferro subito la palla di vetro. Sapevo che c'era qualcosa di strano, di diverso.
Sentivo che non era solo finzione quel paesaggio rappresentato. Non riesco ad immaginare che quella che ho tra le mani sia la prigione di Sakura e che, nonostante io la tenga fra le dita, non posso realmente toccarla. Guardo Hinata con un'espressione strana sul viso, un misto tra dolore, gioia, paura. Mille guerre sarebbero state più facili da affrontare, rispetto a questo.
-Nient'altro?-
-Dobbiamo trovare Naruto.-
Rimango un po' deluso. Mi aspettavo molto di più, un aiuto concreto, che chiedesse di me... Ma evidentemente le servo solo per uscire da questa palla di vetro.
-Lei non ti vuole perdere... Lei ti ama.- dice quasi piangendo Hinata.
-Allora potrebbe aiutarmi!-
-Lo sta facendo.-
-Non abbastanza.-
-Forse tu non stai facendo abbastanza!- urla con le lacrime agli occhi, e lasciandomi di nuovo solo.
È arrivato il momento di agire.



***



Esco di casa che è ancora buio. A passo svelto mi dirigo al lago, dove spero di trovare delle risposte. Quando arrivo, il sole non ha ancora fatto il suo ingresso nel mondo, e a pensarci, non mi dispiace. Due occhi mi guardano, rossi come fuoco, rossi come lo Sharingan.
-Eccoti, finalmente.-
Gli occhi rossi diventano quelli di mio fratello. È così tanto che non lo vedo e non ho idea di cosa abbia fatto nel frattempo. Ma, per qualche strana ragione, lui sa sempre a che punto della mia vita io sia arrivato.
-Dobbiamo parlare, Itachi.-
-Oh, e di cosa?- dice lui, fingendo indifferenza.
-Di tutto. Di noi.-
-Come vuoi.-
Senza una parola di più, si siede a terra e mi invita ad imitarlo. Esattamente come quando stavo per parlare ai cittadini di Konoha, anche ora non si forma neanche uno straccio di parola nella mia mente bacata. Lo guardo attentamente, alla ricerca di uno spunto sull'inizio del mio discorso che nella mia immaginazione funzionava benissimo, mentre nella realtà non esiste proprio. È così strano questo momento; per un periodo avevo temuto di aver perso Itachi, ora siamo uno di fronte all'altro, occhi dentro gli occhi, pronti a confrontarci. So che la tensione la sente anche lui, lo conosco meglio di chiunque, meglio anche di me stesso. In fondo le parole neanche servono, ma alcune cose devono essere chiare.
-Noi non abbiamo parlato mai.-
-Non ne abbiamo avuto l'opportunità.- dice.
-Sono felice di essere qui a parlare con te.-
-Anch'io otouto.-
-Io ti ho odiato a lungo. Per salvarmi, mi hai distrutto. Mi ci sono voluti anni per capire il tuo comportamento e per perdonarti. Ma non sarei sopravvissuto senza te accanto.-
L'ho detto. Gli ho fatto capire quanto lui sia importante per me, l'ultimo legame con la mia famiglia.
-Pensa a quanto sia stata difficile per me. Uccidere i nostri genitori, sterminare l'intero clan Uchiha... Ma non mi pento di ciò che ho fatto. Non saremmo di certo qui a parlarne, ma neanche loro ci sarebbero, quindi credo di aver fatto la cosa giusta. Salvare te è stata anche la mia salvezza.-
-Mi avresti risparmiato molto se mi avessi ucciso.-
-Tu non c'entravi niente. Tu dovevi vivere, dovevi amare e soffrire.-
-Soprattutto soffrire...-
-Io non la vedo in questo modo.-
-La vita è per tre quarti sofferenza. Il resto è un misto di paura, angoscia e qualche sprazzo di gioia.-
-Sei davvero pessimista.-
-Già.-
-Hai una ragazza che ti ama e che ami, hai un amico che si fida totalmente di te e un villaggio che, nonostante tutto, ti ha accettato.-
-Peccato che la ragazza che amo è rinchiusa in una stupida palla di vetro, l'amico è disperso chissà dove e il villaggio fa il suo gioco!-
-Tutto dipende dal punto di vista da quale guardi le cose.-
-Sei bravo a parlare quando non sei il protagonista delle vicende.-
-La conosci la legenda del “Segno Universale”?-
-No.-
-Si narra che in tempi molto antichi un ninja saggio e potente amasse una donna. Questa donna non era una kunoichi, era semplicemente una donna normale, che sconosceva il mondo dei ninja. Quando conobbe il ninja, la donna fu dapprima spaventata dai suoi poteri, ma col tempo imparò ad accettarli ed apprezzarli. Venne il giorno per. Che l'amata si ammalò, e nonostante i suoi grandi poteri, il ninja non potè aiutarla. Stette vicino a lei per lunghi giorni e lunghe notti, e c'era solo una grande forza ad animarlo: la forza dell'Amore. Dopo mesi di sofferenza, la donna morì. Il ninja pianse a lungo la sua amata ma una notte di tempesta, il fantasma di lei gli apparse. Gli disse che non doveva disperarsi così, che il loro era stato un grande amore e sarebbe stato ricordato nei secoli. Il ninja decise di costruire un altare in onore alla sua donna, dove ben iniziarono a celebrarsi i matrimoni. Il ninja era molto felice, perché attraverso l'amore degli altri, il suo amore continuava a vivere.-
-Poetico, ma cosa c'entra con me?-
-C'entra con te esattamente nella stessa misura in cui c'entra con me e con qualsiasi altro essere vivente.-
-Spiegati.-
-Sasuke, sveglia! Se credi davvero in qualcosa, puoi realizzarla. Alla base di tutto c'è l'amore.-
-Mmh...-
-L'amore non finisce perché Sakura non c'è. L'amore supera tutto, anche la realtà, e vivrà in eterno, vincendo la morte.-
L'amore ha fatto in modo di farci rimanere insieme.-
-L'hai capito.-
Itachi sorride e so che stavolta ci siamo capiti davvero, fino in fondo.
-Adesso vai e salva la tua bella.- mi dice sorridendo, e col dito mi da' un piccolo colpo in fronte, come quando ero piccolo.
Tutto torna ad avere un senso, tutto trova un posto. Una nuova energia mi anima, e sono nuovamente pronto a salvare Sakura.


 


*Spazio Autrice*
Salvee!
Manco da un po' e mi dispiace annunciare
che per una settimana non pubblicherò.
(Vado in gita a Firenzeee *-*)
Ci si vede al prossimo capitolo,
vi aspettoo :D
Lady Uchiha 23

 
  
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