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Autore: Nat_Matryoshka    22/07/2008    3 recensioni
27 - Donuts
"Di lei non sapeva praticamente nulla, se non quello che le aveva detto la stessa Orihime poco tempo prima, quando avevano condiviso quella sorta di colazione assieme. Eppure, nonostante vivesse da sola e dovesse cavarsela contando sempre su sè stessa da quando era ancora una bambina, conservava una positività davvero incredibile, impensabile... detestava doverlo ammettere, ma la sua compagnia in qualche modo riusciva ad infonderle un po' -ma solo un po'- di quella leggerezza d'animo che le faceva apprezzare come un tesoro quelle ciambelle e la brezza che le muoveva i capelli."
[Riruka/Orihime]
[Raccolta di shot a tema estivo su vari pairing]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The Game of Love

[AU, romantico]

 

 

“Scendo qui, Isane”

Kiyone Kotetsu, diciannove anni, tamburellò con le unghie sullo sportello della piccola utilitaria di sua sorella per indicarle la sua imminente fermata. Lei accostò, permettendole di saltare sul marciapiede:

 

“Ci vediamo tra un’ora e mezzo. Ti aspetto qui sotto!”

 

Kiyone le sorrise, avviandosi verso un grande palazzo dall’aria elegante, dall’altra parte del viale. Aprì il portone (lasciato socchiuso) e, con gesto automatico, si diresse verso l’ascensore in fondo al corridoio: doveva arrivare al quarto piano.

 

Era incredibile come riuscissero a metterla in agitazione le lezioni di violino…

 

Era arrivata. Suonò al portone di destra, sotto la targhetta in corsivo Ukitake Jyuushiro.

Mentre attendeva di essere ricevuta, socchiuse gli occhi, concentrandosi sul profumo e sul clima di sicurezza e gentilezza che quella casa sprigionava, e che l’avevano accolta affettuosamente ad ogni sua visita. Il profumo di Ukitake-sensei…

 

“Kiyone? Sei arrivata presto… accomodati, oggi che fa più caldo potremmo tenere la lezione nel terrazzino”.

I lunghi capelli bianchi dell’uomo frusciarono delicatamente nell’aria tiepida, mossi dalla corrente che proveniva dall’apertura della porta. La ragazza lo seguì all’interno, sempre con la solita timidezza che la contraddistingueva, sentendosi nel contempo protetta dalla sua aura rassicurante.

Tutto era uguale ad ogni altro giorno: il profumo di legno antico dei mobili, il raggio di sole che entrava dalla finestra e illuminava la tappezzeria di velluto del divano, i soprammobili delicati sugli scaffali e l’immancabile spartito dietro cui il sensei la faceva sistemare, pronto ad ascoltare i suoi miglioramenti.

 

Ogni cosa aveva un ordine preciso… e in cuor suo, Kiyone sapeva che non sarebbe mai cambiato.

 

Ancora ricordava le prime lezioni, quando era ancora una ragazzina impacciata e goffa che sbagliava tutte le entrate e quasi non riusciva a tenere in mano un archetto. Sarebbe stata sempre convinta di essere una buona a nulla costretta ad un’attività in cui era un’incapace se non ci fosse stato lui, il sensei Ukitake… lui e la sua pazienza, la sua determinazione e dolcezza.

Nonostante si vergognasse ad ammetterlo, amava tutto del suo insegnante, dal tono di voce al modo in cui le si rivolgeva, sempre pacato e mai arrabbiato o spazientito. Si sentiva serena al solo tocco delle sue dita sulla mano (quando le correggeva la presa) o allo scandire del ritmo del pezzo, protagonista di una pagina speciale della sua vita, dove esistevano solo lei e il suo sensei.

 

“Vediamo come hai memorizzato quel brano di Mozart, soprattutto la parte centrale che è più complessa… comunque noto parecchi miglioramenti, e soprattutto scioltezza: continua così e ti vedremo tenere un concerto all’Opera House di Sydney!” sorrise, illuminando la stanza con quell’allegria sincera e contagiosa.

Come si poteva essere tristi, o provare rancore per qualcuno, con una persona così di fronte?

 

 

Sai sensei… è la tua vicinanza a creare un mondo dove potermi rifugiare.

 

Le note scorrevano, scivolando dolcemente fuori dal violino e spargendosi ovunque nell’appartamento, in un sonnacchioso pomeriggio di metà estate. Per chiunque le avesse ascoltate sarebbero state una melodia qualsiasi… ma solo per lei diventavano un modo per comunicare con la persona a cui teneva di più.

 

Forse questa non è altro che una sinfonia di sentimenti concentrati in uno strumento…

 

 

 

****

Questa UkitakexKiyone mi è venuta in mente mentre guardavo l’episodio numero 42, quando lei e Sentano vengono chiamati dal capitano dopo lo scontro con Byakuya.. l’ingenuità di Kiyone mi ha ispirato troppo ^^ e poi Ukitake è così gentile, affettuoso, premuroso.. aah, penso che tutte vorrebbero un uomo così. Io personalmente lo adoro :) spero piaccia davvero.. per gli spartiti del violino ho consultato internet: non sapendolo suonare, mi sono documentata un po’. Il titolo  è il nome di una canzone di Michelle Branch e Carlos Santana  :D

Questa sarà l’ultimo capitolo prima di una pausa: infatti starò via dal 26 luglio al 9 agosto, e purtroppo non avrò modo di recensire ed aggiornare… però mi rifarò al mio ritorno, e intanto la mia mente pazzoide sarà impegnata a creare nuovi capitoli XD

Come al solito, un grazie specialissimo a chi legge e recensisce.. e a tutti coloro che leggono! ^___^

Buone vacanze a tutti e.. un bacione! :*

Ino

 

Kenjina: ma, ma.. *__* grazie! Che dire, sono lietissima di creare qualcosa che possa piacere! *saltella* grazie a te per la recensione! ^^ un bacio! :*

Selenia: grazie! X3 il rapporto tra loro due l’ho sempre visto così, un po’ malinconico e triste.. sono felice che ti sia piaciuta! Beso! :*

 

   
 
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