L’amore perfetto
Ti amo, ecco le
parole che vorrei sentire, non richiedo tanto, beh forse un po’ si, ma se
almeno lei me lo dicesse risparmierei tempo per fargli
capire la verità...
disse tra sé e sé Ron.
Era una giornata bellissima, il sole splendeva e Hogwarts era
tutta illuminata, alcuni studenti erano molto felici,
altri no. Nel dormitorio non c’era nessuno a parte Ron, che era depresso perché
non riusciva a far capire alla sua amica Hermione che le voleva bene, anzi
l’amava.
Da un po’ di tempo quando la guardava diventava tutto
rosso e non riusciva a spiccicare una parola tanto che faceva sempre la figura
dello scemo.
Uffa mi ci vorrebbe
una bella magia...ma quale??? pensava sempre il ragazzo.
In quel momento entrò Harry così felice che faceva dei risolini
sotto i baffi.
“TU!!!” gridò Ron. Harry si fermò di colpo e diventò serio,
anche se al pensiero di quello che aveva sentito gli veniva ancora da ridere.
“Siiiii???” chiese Harry.
“TU!!!” disse di nuovo Ron.
“Sì, so che sono io” rispose Harry, mentre si stava per
sedere sul letto.
“Non fare lo spiritoso, mi devi aiutare!” spiegò il
ragazzo esitando un po’.
“Fiuuu, dalla tua faccia sembrava che mi volessi uccidere.
Proprio oggi che...”
“Beh non mi importa che succede
oggi...sono veramente depresso, tu mi devi aiutareeee!”
“Ok ok, di che si tratta?”
“Ehm… non so come spiegartelo ma ci proverò lo stesso, ma
sappi che per me è un vero dramma!”
“Vai spara!” rispose Harry impaziente ma
Ron lo guardò male per fargli capire quanto per lui era importante la serietà in quel momento.
“Devi sapere che mi sono innamorato di una ragazza...”.
“E dovrebbe essere questo il dramma, scusa che male c’è?”
“Se non mi fai finire.... stavo dicendo che mi sono
innamorato di una ragazza che però non mi calcola neanche!!”
“Ah allora è tutto chiaro... ehm… a dire
la verità no, non è che stai diventando come Hermione?? Sai a volte lei parla e
non capisco niente e quando le dico che parla in modo
un po’ strano mi guarda con una faccia.... Ehi, Ron ma mi senti?”
Al suono del nome della ragazza Ron diventò tutto rosso
che quasi non si distingueva la faccia dai capelli.
“Dimmi: come posso aiutarti se non so chi è?” chiese
inarcando un sopraciglio.
“Vedi… lei… si, beh… lei è…”
“Ma la conosco?” lo incitò Harry.
“NO! Cioè, sì! La conosci...
mooolto bene…”
Harry si illuminò, “Ah… ho
capito! Allora è un caso serio!”
“Sapendo chi è la ragazza, direi proprio di sì.” rispose Ron.
“Ripeto la domanda: come posso aiutarti?”
“Non lo so prova ad andare a cercarla e falle delle domande,
ma non essere troppo diretto potrebbe insospettirsi!” disse Ron all’amico.
“Si va bene farò del mio meglio, ma non capisco cosa ci
trovi in lei. Sì, è carina e a volte anche molto simpatica
però non so....” spiegò Harry, dato che era la sua
migliore amica.
“Ma cosa vuoi capire tu che sei
già fidanzato felicemente con la tua Cho! Devi capirmi, perché non sei stato
abbagliato dalla sua bellezza!! Allora mi fai questo piacere?” chiese il ragazzo disperato.
“Ok, aspettami qui” si arrese il moro.
Harry uscì dalla sala comune e si guardò intorno, scese le
scale e il primo posto che gli venne in mente dove avrebbe potuto trovare
Hermione era la biblioteca. Attraversò vari corridoi, aprì la porta e iniziò a
cercare nel punto in cui l’amica passava molte ore ma... niente! Si girò e vide
Amily, una compagna di stanza di Hermione, conosciuta per la sua fama di “miss-so-tutto-io” e anche se era imprudente andare a
chiedere informazioni a lei Harry provò lo stesso:
“Ciao Amily, mi sapresti dire dove sia andata Hermione?” chiese
Harry con molto cautela.
“Ehm…” ci pensò un attimo, “Sì, è andata via con Ginny ma questa volta non sono riuscita a sentire dove!” disse
la ragazza un po’ scocciata.
“Si, ma quando?” chiese ancora Harry.
“Cinque minuti fa.” rispose Amily
con la faccia da “miss-so-tutto-io”.
“Grazie.” e corse via come un fulmine.
Uscì fuori dalla biblioteca e il
fiatone si faceva gia sentire, “Pensa Harry! Dove
potrebbero essere? ... Ci sono!”
Scese di nuovo le scale e si diresse verso l’uscita dove
vide Malfoy, stranamente da solo.
“Quella sporca mezzosangue con le sue amichette mi fanno
venire i nervi, si credono le padrone!” borbottò scocciato.
“Ehi, Malfoy!”disse Harry al suo “nemico” che tra un po’
gli veniva addosso.
“Ehi, Potter! Anche tu qui a
comandare come quelle là!”
“No, ti stavo solo avvertendo che mi stavi quasi venendo
addosso, le buone maniere le hai lasciate ovviamente nel tuo castello!” si
fermò un secondo e ragionò, “Quelle là chi??”
“Senti, non ti ci mettere anche tu!”
“Scusa ma stai bene??” gli mosse
una mano davanti al viso.
“SI!! Comunque se stai cercando
le tue amichette sono appena passate di qui.”
“Grazie.” rispose Harry
titubante, dato che Malfoy gli aveva appena dato un informazione.
“Ah, mi puoi fare un favore?”
chiese Draco al ragazzo con sarcasmo.
“Draco Malfoy che mi chiede un favore! Ma
che gli salta in mente!”
“Dì all’amica della mezzosangue di non guardarmi così
quando mi passa vicino o mi sciuperà!”
“Ma scusa, perché non dovrei
permetterle di farsi poi quattro risate!”
“Maledetto Potter, parli così ma
non è che sei geloso? Ah, dimenticavo. Tu sei fidanzato con quella Cho!”
“Lasciala in pace!” lo minacciò Harry.
Era troppo strano che stessero andando d’accordo.
Harry se ne andò guardandolo male
e proseguì la sua strada.
Intanto Ron capì che non poteva rimanere con le mani in mano e decise di prendere coraggio e andare a rivelare i
suoi sentimenti ma ci ripensò e si ributtò sul letto, era certamente privo di
coraggio.
Harry era disperato non riusciva
a trovare le ragazze! Chiese informazioni ma nessuno
sapeva dove erano andate, sembrava come se si fossero volatilizzate.
Ad un tratto si accorse di una pergamena appesa alla
bacheca. La tolse e lesse…
Per le studentesse aderenti al corso di Approfondimento
Magico di Rune Antiche
Le studentesse aderenti devono trovarsi alla Passaporta davanti alla
capanna del guardiacaccia di Howgarts. La passaporta sarà una
rosa bianca con le spine rosse, la partenza per Ahlberty avverrà alle
nove del mattino il giorno 26 Aprile.
Vi preghiamo di essere puntuali.
Firmato
Albus Silente
Harry piegò e ripose la pergamena nella tasca della
divisa, perché doveva avvertire Ron che era il giorno delle partenze. Fece
dietro front e ritornò in Dormitorio. Lì vide un Ron disteso sul letto e con le
mani tra i capelli rossi. Rimane in piedi a fissarlo.
“Non vorrei darti una brutta
notizia, ma… te la devo dare lo stesso!”
Ron scatta in piedi, “E’
fidanzata! Ecco, lo sapevo! È destino!”
Harry allargò gli occhi, “Ma no, che stai
dicendo?? Subito che vai a pensare male!”
“Cosa ci può essere di peggio?!”
“E che ne so!” Harry pescò dalla sua tasca la pergamena e
la pose all’amico, “Di sicuro questo non è peggio.”
Ron lesse l’annunciò e rimase scioccato, ma gli venne
subito un’idea. Strinse gli occhi e sorrise enigmatico.
“Mi devo preoccupare?” chiese Harry guardandolo preoccupato.
“Forse…” Ron si alzò e l’amico indietreggiò.
“Ron, amico mio… Non fare sciocchezze di cui potresti pentirti!”
Ron lo prese per un braccio e lo
portò nel bagno, anche se Harry cercava di liberarsi.
“Lavati, che dobbiamo uscire!” ordinò Ron.
“Dove??” domandò il ragazzo, ma
Ron gli chiuse la porta in faccia lanciandogli un paio di jeans e una maglia.
Dopo dieci minuti i due stavano uscendo dalla Sala Comune.
“Mi dici dove cavolo stiamo
andando?”
“Zitto e cammina!” ordinò Ron.
Cho sbucò da un corridoio e li guardò torva, “Dove stai
andando senza di me, tesoro?”
Harry la guardò divertito, “Il bello è
che non lo so neanche io!”
Ron lo guardò male e gli diede una gomitata nel fianco.
“Mi state nascondendo qualcosa?” chiese con voce
falsamente dolce.
“Nooo…” rispose il fidanzato, “Come ti viene
in mente?”
“Ah, ok!” Cho gli si avvicinò e lo baciò con passione.
Ron deviò lo sguardo, scocciato e imbarazzato. La
corvonero li superò e lanciò un’occhiatina a Harry. I due amici si guardarono
negli occhi.
“Quella ragazza è parecchio strana.” disse
Ron rosso in viso, “Come fai a stare con lei?”
“Me lo chiedo anche io, amico.” Harry roteò gli occhi,
“Tanto non la vedo mai.”
I due ragazzi uscirono finalmente dal castello e Ron guidò
l’amico verso la capanna di Hagrid.
Harry si fermò di botto, capendo all’improvviso, “Oh, no,
no, no, no! Sei pazzo?”
“Non fare storie! Tanto ho questo.” disse
tirando fuori il mantello dell’invisibilità.
“Quando l’hai preso??”
“Mentre eri in bagno… piccoli
dettagli!” scrollò le spalle Ron.
“Tu sei proprio matto!”
“Muoviamoci. Sono già le nove meno cinque.” Ron lo prese per un braccio e lo trascinò.
Appena videro le ragazze intorno alla passaporta
si nascosero dietro un albero e si misero il mantello, mentre Harry borbottava
ancora “Tu sei tutto matto!”
Da dietro ai cespugli arrivò un ragazzo biondo,
considerato da tutte le studentesse bellissimo. Infatti quando arrivò davanti alle ragazze, tutte
sospirarono tranne una, ovviamente Hermione.
“Prima di tutto non sono qui di mia spontanea volontà, ma
per motivi che non vi sto qua a dire.” Draco rivolse
uno sguardo dentro alla capanna, dove scorgeva la
faccia bonacciona di Silente. Lo guardava però severo e si capiva qual era il
motivo della sua presenza.
“Questa è un corso per sole ragazze cosa ci fa qua questo
rompiscatole!!” borbottò Hermione scocciata con la
voce un po’ alta.
“Se vuoi proprio saperlo, mia
cara mezzosangue, sono qui perché qualcuno ha deciso di farmela pagare!” replicò
il ragazzo anch’egli scocciato.
“Se è così, allora ti sta bene!” gli urlò in faccia Hermione mentre il Serpeverde gli tirava un’occhiataccia e
le si avvicinava.
“Malfoy! Non è ora di andare??” disse
Albus Silente con occhi severi per rimproverare il
ragazzo.
“Si...beh...prepariamoci” disse il ragazzo imbarazzato, ma innervosito.
“Si vede che si odiano a morte!” sussurrò Harry all’amico mentre stavano osservando la scena ancora nascosti.
“Si adesso gliela faccio
pagare!!”
“No! Se vuoi fare questa cosa non
dobbiamo farci scoprire!”
“E’ vero, scusami, adesso mi calmo!”
“Beh, fallo in fretta perché le ragazze stanno per
partire”
I due si mossero velocemente ma cautamente per non fare il
minimo rumore, intanto le ragazze e Malfoy erano già
accerchiati intorno alla rosa.
Gli amici si attaccarono al mantello di una ragazza con
una presa energica, questa però, credendo fosse
qualche sua amica che le faceva uno scherzo si spostò con uno strattone che Ron
quasi cadde a terra. Harry allora prese l’orlo di un mantello poco distante che
sbucava tra le schiene e i capelli delle ragazze.
Ci fu una folata di vento e in un batter d’occhio tutto il
gruppo si volatilizzò e giunse nella piazza d’Ahlberty. Era strana come città,
sembrava coperta da un velo di fuliggine, ma forse era solo un
impressione.
“Che strano, questa città mi
sembra un po’ morta!” disse Ginny in coro con altre ragazze.
“No, non ti devi demoralizzare, perché questa è una città
piena di lusso, la vedi così perché questo è uno stato protettivo!”
“Stato che...?” gridarono in coro
le ragazze con delle facce che richiedevano delle risposte.
“Ora vi spiego, siccome nel mondo della magia questo posto
è stato attaccato molte volte, ma soprattutto utilizzato dai seguaci del Signore Oscuro per eseguire i loro riti di magia, gli
abitanti hanno utilizzato questo metodo per far si che questa città sembrasse
morta!”
“Oh, vedo che ha studiato Malfoy! Ah,ah,ah!”
sghignazzò Ron sotto il mantello tirando delle gomitate all’amico che rideva
anche lui.
“E come fa
una combriccola come noi, a far ritornare questa città
con un po’ di colore?” disse Luna con un tono entusiasto.
“E’
semplice, basta avere l’incantesimo giusto, lo stemma di famiglia e
l’autenticità del mago, ovviamente!” disse con aria altezzosa il ragazzo.
Ci scommetto che si riferisce a me!
Quello lì mi fa venire i nervi! E guarda come si
PAVONEGGIA!Uuuuuuuuh non lo sopporto! Pensava Hermione aggrottando le
sopracciglia.
Intanto
Draco pronunciò l’incantesimo mentre teneva in mano il
suo stemma e cercava di non farsi distrarre dai sospiri che facevano le
ragazze.
Ci fu un gran spostamento d’aria, tutte le ragazze si riunirono in un
gruppetto mentre i due “intrusi” si avvicinarono per non rimanere esclusi dal
teletrasporto. In un attimo la città cambia e sotto il grigiore delle case escono
i caldi colori che illuminano tutta la piazza in cui si trovavono i ragazzi.
“Bene
eccoci qui alla vera piazza di Ahlberty bella vero??” e
mentre disse questo fece un occhiolino alle ragazze che sospirarono tutte
insieme, ma in realtà quel gesto era rivolto all’unica ragazza che nel vederlo
arrossì e diventò così dello stesso colore dei suoi capelli.
“Ora vi
porterò dal professor Strambles e lì seguirete una piccola lezione con lui, ma
non vi preoccupate ci sarà tempo per visitare la
città!”
“Mi sembra
un po’ strano Malfoy, è troppo gentile e sdolcinato...o non è il vero Malfoy o
ci deve essere qualcosa che lo preoccupa!” disse il rosso rivolto all’amico.
“L’ora di
lezione sta per iniziare...vi prego di entrare nell’aula”
“Io sono
il professor Strambles!” disse un uomo, probabilmente molto vecchio, alto, con gli
occhiali sulla punta del naso. Mentre la città ormai risplendeva con i suoi
colori, lui sembrava ancora sommerso dal grigio, nei suoi occhi si intravedeva un strano
non so che, che lo facevano sembrare più strano di quel che era. Indossava una mantella grigio pietra, un maglione nero corvino e dei
pantaloni anch’essi grigi.
“Non ha
molta fantasia nei colori!” bisbigliò con tono ironico Luna all’amica, la quale
ridacchiò sotto i baffi.
“Bene
entriamo!”
Le ragazze
entrarono in una piccola porticina seguite dal
professore, il quale fece fatica ad entrare a causa della sua statura. Dopo che
le ragazze entrarono tutte, Malfoy cerco di evitare di farsi vedere dal
professore.
Non voleva
certo subirsi un’ora di lezione quando avrebbe potuto
fare i fatti suoi, così per evitare che Strambles lo chiamasse per farlo
entrare, si nascose dietro una colonna. Pensava di averla
fatta franca ma dopo un istante, quando
alzò gli occhi per andarsene, vide il professore che lo fissava.
“Scusi, ma
lei non fa parte del gruppo? mi sembrava che il
Professor Silente mi avesse detto che saremmo stati in dodici, ma di ragazze ne
vedo solo undici! Forse dovrei domandare a Silente se...”
Malfoy non
gli fece finire la frase che subito disse:
“No, ci
sono anche io, è che mi stavo allacciando la scarpa!”
Ora che ci penso se poi parla con
Silente va a finire che mi becco un’altra punizione e poi...e poi mi sa tanto
che non è prudente
stare in questo posto...dato che qui vive “Il fidanzato” di mia madre...da
quando mio padre è morto, loro si divertono come due piccioncini... spero solo
che quel maledetto non voglia sposarla o per me sarà la fine...pensava Draco
con aria preoccupata.
Il
professore fece entrare Malfoy dalla piccola porticina e si ritrovarono
nell’aula in cui il professore avrebbe tenuto la sua lezione.
Intanto i
due amici, che rimasero fuori si allontanarono un po’ ,
ma non troppo, si tolsero il mantello e iniziarono ad aspettare.
“Scusa Ron
non vorrei essere noioso ma perché siamo venuti qua?” disse Harry incurvando le
ciglia.
“Beh, siamo
venuti qua perché io...c’è tu...mi devi aiutare!”
“Si, ma in
che modo?”
“Mi devi
aiutare nel fare la mia dichiarazione.”
“Non è che
io sia molto bravo, infatti è stata Cho a chiedermi se
volevo diventare il suo ragazzo!”
“Ci faremo
venire qualcosa in mente!”
Passata
una noiosissima ora tutte le ragazze compreso Malfoy uscirono da quella
porticina, si vedeva che per qualcuno quella lezione non era stata molto
interessante e si vedeva anche che per qualcuno
era stata così emozionante che avrebbe fatto a meno di quella
oretta di svago che gli stava concedendo il professore.
“Bene ci
siamo!”
“Che?...Come?”disse Harry che si stava quasi addormentando sulla
spalla dell’amico.
“Ho detto ci siamo! Hermione, Luna e mia sorella stando
andando verso quel chiosco! forza il mantello! Harry?...”
“Ehm si
andiamo”
“Aspettiamo
che sia da sola e poi attacchiamo!”
Le ragazze
si sedettero su una panchina poco lontana dal chiosco “Vado
io a prendere le ordinazioni” disse Ginny rivolta alle amiche.
“Hermione?”
“Per me un
succo di zucca!”
“Luna?”
“Un budino
al cioccolato! Per favore” disse la biondina con i suoi occhi sognanti.
“Si, certo
arrivo tra un istante!”
Ginny si
allontanò e le due amiche rimasero lì ad aspettare...in silenzio, quando
all’improvviso “Scusa ma tu ce l’hai il ragazzo?” chiese
Luna con occhi incuriositi.
Hermione
inarcò un sopracciglio e rispose ”Perché?”
“No, così,
volevo saperlo...non si sa mai, ma ce l’hai si o no?”
La ragazza,
allora, per accontentare l’amica rispose con voce sconsolata “Veramente no!”
“Aspetta a
dirlo! Magari si trova proprio dietro l’angolo.”
“E come fai a saperlo?”chiese Hermione spalancando gli occhi.
“Il mio
sesto senso e poi sono una strega o no?”
La mora
non riusciva a credere alle parole della ragazza, lei avere un ragazzo? C’era
solo un problema chi avrebbe preso come sua fidanzata una secchiona
che non avrebbe mai fatto a meno dei suoi libri?
“Oh ma
quanto ci mette ad andare via quella lì!”imprecò Ron contro Luna.
“Ehi
calmati non è perché adesso tu hai una crisi di
pazienza devi prendertela con tutti!”
“MA NON SE NE VA! E’ una rompiscatole!”
“Non
urlare, non agitarti e incomincia a calmarti perché credo che tra poco toccherà
a noi! In quanto Luna io direi che non è rompiscatole,
si è un po’ diciamo “lunatica”, sognante,ingenua, carina...”
“Aspetta
cosa hai detto carina? Luna “Lunatica” Loovegood? Un attimo sentiamo...” e gli appoggiò la mano sulla fronte “Si, hai la febbre! Stai
delirando!”
“Ma smettila! Non ho detto così... o si?”
“Beh è
vero però perché mi sembra che lei sia una persona speciale!”
“Meglio di
Cho?” chiese l’amico malizioso.
Harry gli
lanciò un’occhiatina in grado di far capire a Ron la sua risposta affermativa.
Davanti ai
due ragazzi le amiche stavano chiacchierando, poi Luna ed Hermione si
allontanarono da Ginny la quale era andata a chiedere un
informazione al loro accompagnatore.
“Scusa
Malfoy potresti dirmi a che ora pensiamo di ritornare al castello?” chiese
Ginny con voce tremolante.
“Beh
direi...”le mise un braccio intorno alle spalle e la condusse dietro a degli
alberi, dove la vista era meravigliosa. I loro volti erano illuminati dal
luccichio del sole che oltrepassava l’acqua della fontana di fronte alla
panchina dove sedevano i ragazzi.
“Oh
finalmente, non ce la facevo più a starti lontano! Da quanto ho capito da
stamattina non hai detto a nessuno della nostra
relazione!”
“E come facevo?Solo perché ci siamo guardati le mie amiche si
sono messe a ridere non volevano offenderti! Ti sei arrabbiato?”
“No, ma
che belle amiche che hai!” disse il biondo con voce seccata.
“Non ci crederai ma sono le migliori!”
Dopo di che si abbracciarono e si strinsero così forte da quasi
perdere il fiato.
La ragazza si alzò ma Draco le prese una mano, la fece
sedere sulle sue gambe e finalmente la baciò più appassionatamente che poteva.
Non voleva
perderla per questo aveva paura del fidanzato di sua madre, lui non accettava
le “poveracce”, come rispose l’uomo alla notizia del ragazzo. Era una cosa
inaccettabile!
“Vedrai
staremo insieme per sempre!” e la baciò di nuovo.
Intanto le
ragazze si erano inoltrate tra gli alberi di un parco, Luna voleva cercare
delle bacche rare con uno strano nome e si erano divise per migliorare la
ricerca.
Hermione
era sola! I due amici dovevano agire!
“Forza Ron
muoviti!” disse Harry per incitare l’amico ad avanzare.
“Che devo dire? Cosa devo fare? Ho
le gambe incollate al terreno!”
“Innanzi
tutto esci fuori dal mantello” disse girandolo e
spingendolo verso la ragazza “Non ti preoccupare io sto qua dietro e ti
osservo”
Il rosso
si schiarì la voce in modo tale che Hermione si voltasse di scatto.
“ROON! Che
ci fai qua?” disse la mora, abbassando per ogni parola
che diceva la tonalità di voce.
“Ehm...” certamente era imbarazzato e il suo viso stava pian piano
diventando dello stesso colore dei suoi capelli.
“Sono
venuto qui per dirti...” gli
sussurrò l’amico nascosto dietro l’albero.
“Sono
venuto qui... per dirti...”
“Lo sai
che se ti beccano sarai espulso?” lo interruppe la ragazza.
“E’ per
una buona causa!”
“Si,
ma...” le sue parole furono interrotte da qualcosa che
non si sarebbe mai aspettata. Ron le aveva messo
l’indice della mano sulle labbra e poi si era avvicinato dolcemente per
baciarla, quando...
“No,
fermati... non prima che ti dica quanto ti amo e quanto desidero stare con te!”
Si
guardarono negli occhi, sorrisero e si scambiarono quel bacio tanto atteso.
Dietro
l’albero Harry li stava guardando con un sorriso stampato sulle labbra.
“Harry! Lo
sai che non si spiano le persone?” disse Luna al
ragazzo.
“A parte,
che tu e il tuo amico ci avete spiato da quando
eravamo a Hogwarts!” replicò la ragazza.
“Come, lo
sapevi?” chiese il bruno con gli occhi spalancati.
“Certo,
ero io la ragazza a cui ti sei aggrappato durante il teletrasporto... e poi... ho sentito le vostre voci molte
volte, in piazza, quando io ed Hermione eravamo sedute su quella panchina...”
“Hai
sentito proprio tutto, tutto?”
“No, io mica
mi metto ad ascoltare tutto quello
che dicono le persone!”
Harry si
sentì un po’ sollevato e subito dopo aver preso un bel respiro, disse:
“Spero che
non dirai a nessuno della nostra presenza qui oggi...”
“Mmm,
credo proprio di no ma a una sola condizione”
“Qual’è sentiamo...”
“Voglio che
tu mi baci”
“Rifletti
meglio non è che vorresti... un bel budino al
cioccolato?” disse scuotendo la testa in senso affermativo.
“L’ho già
mangiato il budino, ma se hai voglia di metterti nei guai...allora...”
Decisa la ragazza! pensò Harry il cui pensiero era
rivolto alla sua fidanzata.
“Ma così spezzerò il cuore di
Cho!”
“A si?” disse la bionda puntando il dito verso Cho, che come
una gatta morta, stava flirtando con un ragazzo della città.
“Va bene
ci sto”
“Aspetta però non deve essere per ripicca! Deve
venire dal cuore!” disse con occhi e con voce da bambina.
“Fidati di
me”
Le si avvicinò, le prese il volto con le mani e unì le sue labbra a quelle della
ragazza, alla quale per l’emozione tremavano le gambe. Rimasero incollati per
alcuni minuti fin a quando...
“Ragazzeee
dobbiamo andare...” urlò Malfoy accanto a Ginny che
con lo sguardo cercava le sue amiche.
Luna ed
Hermione uscirono dal parco con un non so che negli
occhi. Le due amiche si erano già raccontato tutto. Arrivate da Ginny le raccontarono ciò che era successo, lo stesso fece lei.
Chissà come faceva Luna a sapere
che per me, finalmente, ci sarebbe stato un fidanzato. Boh sarà una veggente. Pensava Hermione incredula a quello che le era capitato.
Spero che io e Draco staremo per sempre insieme...non riuscirei mai a stare senza
di lui. Diceva tra
se e se Ginny.
Finalmente Harry ha capito che la
vera persona che lo ama sinceramente non è Cho!....Appena
arrivata a Hogwarts devo chiedere a Harry se posso avere lo stesso il budino al
cioccolato! Considerava
tra se e se Luna.
Nello
stesso momento Harry e Ron uscirono dal parco, sotto il mantello, anche loro
con un so che negli occhi. Si stavano raccontando
tutto.
“E’ stato
magnifico sembrava che l’avessimo fatto già mille volte ma...a proposito, tu
con Cho come la metti?”
“Lei è
l’ultimo dei miei pensieri!”
“Il tuo
primo pensiero, adesso... è
Luna?”
Harry
annuì con la testa e poi disse: “Quando arriviamo a Hogwarts la lascio, tanto
ho trovato un persona meglio di lei!”
“Luna!”
“Ron la
vuoi finire!” esclamò Harry all’amico dirigendosi verso il gruppo.
“A
proposito ma cosa doveva succedere oggi?”
“E che ne so!”
“Stamattina
mi hai detto che doveva succedere qualcosa!”
“Oh si,
ehm Hermione ti avrebbe chiesto di mettervi assieme, visto che tu non ti
decidevi”
“Tu sapevi
questo e non me l’hai detto” disse puntandogli il dito
sul petto.
“Te lo
stavo per dire ma tu mi hai subito incaricato di
andarla a cercare e poi...e poi è successo quello che è successo”
“Scusa ma
allora cosa avevi da ridere?”
“Pensavo
alla tua faccia quando te l’avrei detto!”
“Capisco,
beh forse è stato meglio così, almeno abbiamo potuto trovare tutti
e due il nostro AMORE PERFETTO!"
The End
§°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°§
Questa è la mia prima fanfiction!
Non sono pratica della sezione, spero nei vostri
commenti per migliorare! Ringrazio Titty90 (la mia adorabile cugi!) per avermi
aiutato e aver riso mentre me la correggeva!
Un bacio
Ryna91