Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Tuna_salad    02/05/2014    3 recensioni
vi siete mai chiesti cosa è successo in quei 19 anni? come Neville sia diventato professore? avete mai immaginato il matrimonio di Harry e Ginny? la reazione di Ron nello scoprire che sarebbe diventato padre?
Ecco, io qualche volta ci ho pensato....Bhè forse più di una volta....ok, forse parecchie volte. Mi diverto ancora oggi a fantasticare su questa saga e spero che i miei personalissimi "film mentali" possano piacere anche a voi!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sentiva il respiro di lei spezzarsi mentre, ansimare, mentre con la bocca lasciava una leggera scia di baci sul corpo sodo e profumato. Le mani di lei erano strette ai fili di rame dei suoi capelli, mentre le sue le avvolgevano i fianchi, bloccandole il bacino. Scese sempre più giù, fino all'ombelico e si fermò nel basso ventre, dedicandosi a quella rotondità appena accentuata, quella di cui lei, invece, si vergognava tanto. La riempì di baci sempre più carichi di desiderio e sorrise, ricordandosi di come, la prima volta che si era spogliata davanti a lui, aveva cercato di coprire proprio questa parte di quel suo corpo meraviglioso. A lui, invece, questo piccolo gonfiore piaceva da impazzire, dava l'idea di qualcosa di morbido e accogliente. Scese ancora più giù, sentendo il corpo di lei incurvarsi al suo tocco. La piccola stanza da letto di Hermione di faceva più afosa, l'aria talmente calda e umida che riusciva difficile persino respirare. I vetri della finestra erano bagnati da mille goccioline di condensa ma aldilà di quelle, si poteva ben vedere il paesaggio brullo e ingiallito, che annunciava l'inizio dell'autunno nell'emisfero australe. Ron continuò a baciarla, con la mano risaliva le cosce, i glutei, fino alla schiena. Doveva fare attenzione a non toccare nient'altro che lei, oggi oggetto a eccezione delle lenzuola, rischiava di ustionarlo. Ricordò la prima notte passata insieme, quando , sfiorando il comodino, si era ustionato ed Hermione, imbarazzatissima, l'aveva dovuto medicare col dittamo.

“ cos'hai da ridere?” chiese la ragazza in un sussurro, mentre le mani di lui tornavano sul suo addome.

“ pensavo alla nostra prima volta” rispose lui, tirandola sotto di sé.

“ ti fa ancora male il braccio?” chiese lei preoccupata, allontanandosi leggermente. Lui scosse la testa, fiondandosi sul collo, ora esposto, della giovane strega.

“ e il piede? La spalla? Il polso?” domandò allarmata. Lo fissava con gli occhi lucidi, come a volersi assicurare che lui non minimizzasse. Non che Ron fosse il tipo, ma da quando stavano insieme, e sopratutto dalla notte di San Valentino in poi, probabilmente avrebbe lasciato correre solo per non interrompere il momento.

“ Hems, rilassati” disse lui, accarezzandole la guancia. Non c'era passione in quel gesto, solo tanta tenerezza. “ non è che lo fai apposta no?” continuò lui “ a dire il vero questa cosa non mi dà fastidio, anzi, il giorno in cui, facendo l'amore, non sentirò la stanza andare a fuoco, probabilmente mi sentirò un fallito e morirò di delusione”.

“ non devi mai pensare una cosa del genere Ronald, è chiaro?” disse lei perentoria, ma la sua voce si ridusse a un sussurro non appena Ron riprese a baciarla. Alcuni fogli sulla scrivania avevano appena preso fuoco, quando qualcuno cominciò a scampanellare. Ancora e ancora. Nessuno dei due voleva fermarsi, ma ogni bussata si faceva più lunga, insistente.

“ Ignoralo” disse Ron in un sussurro, con le labbra a pochi millimetri dall'orecchio della ragazza. Hermione annuì ma quel suono continuava a disturbarli, raffreddando l'atmosfera, letteralmente. Chiunque fosse dall'altro lato, non aveva intenzione di aspettare.

“lascia perdere Hems” disse marcando ogni parola con un bacio – non essere la solita...” continuò lui, ma si bloccò di colpo. Con un movimento rapido e improvviso Hermione si era alzata e rivestita. Senza dire una parola aveva spalancato la porta e preso a correre per le scale, lasciandolo solo, eccitato e smarrito, fra le lenzuola color limone.

 

 

 

“HARRY POTTER APRI SUBITO QUESTA PORTA! Non ho intenzione di urlare ancora come una pazza contro una porta invisibile!”

tum tum tum...accidenti che pugni pensò Harry. Prese un bel respiro, poteva accettare tutto, ma non di sentirsi un codardo. Non poteva evitare lo scontro. Aprì la porta con veemenza, fissando truce quella che fino a due settimane prima aveva considerato l'amore della sua vita. Lei aveva ancora il braccio alzato, pronto a sferrare l'ennesimo pugno contro il legno. Senza nemmeno aspettare l'invito si fiondò nel salottino a piano terra.

“ mi sei mancato” gli disse, sfoderando un sorriso tenero e al contempo malizioso. Cosa che ebbe effetto opposto a quello sperato, Harry infatti si irrigidì ancor di più, facendo scendere il silenzio.

“ascolta...io – si sedette sull'ottomana, cercando di calmare i crampi allo stomaco e andare avanti- io, so che avrei dovuto dirtelo prima...appena è successo ma....”.

“ non mi interessa” la interruppe Harry, fulminandola con lo sguardo. Era in piedi davanti a lei, le spalle dritte, testa alta e le braccia incrociate davanti al petto. I muscoli del collo erano talmente in tensione, che Ginny riusciva a vedere l'arteria carotide pulsare sotto la pelle. “ non mi interessa quello che hai da dire” -continuò con freddezza e disprezzo- “ non so che farmene delle tue scuse o delle tue scialbe giustificazioni”.

“ non ti sembra di esagerare?” disse Ginny, perplessa- “in fondo si tratta di pochi mesi..”

“ per quanto mi riguarda pochi mesi o un anno non fa nessuna differenza” sputando quelle parole come fossero veleno “ se credi che me ne starò qui buono e in silenzio, ad aspettarti, mentre tu fai quello che ti pare – disse crescendo di una un'ottava- ti sbagli di grosso”.

“ che cosa vorresti dire?” chiese Ginny, mentre la comprensione e la pazienza lasciavano spazio alla rabbia e alla ferita. Harry non l'aveva mai trattata in quel modo, nemmeno quando l'aveva lasciata, al funerale di Silente.

“ TI HO VISTA!” esclamò Harry all'improvviso, provocando la rottura del vaso di fiori sul caminetto.

“ DI CHE DIAVOLO STAI PARLANDO?” ribatté Ginny. Harry è orgoglioso e testardo e scatta fin troppo facilmente, pensò la rossa, mentre guardava gli occhi verdi del moro scurirsi a causa dell'ira, ma questa reazione mi sembra davvero troppo esagerata, anche per lui, che ci sia qualcos'altro sotto?

“ NON TI PERMETTO DI PRENDERMI IN GIRO!” sbottò Harry, umiliato. Perchè non si decide a mollarmi e basta? Così potrà correre da quel biondino palestrato del cavolo. È quello che vuole no?

“ NON MI PERMETTI?- urlò Ginny, sbigottita e offesa- “ TU! TU NON MI PERMETTI?- sbraitò ormai preda anche lei della rabbia- IO NON SONO DI TUA PROPRIETA'! - disse scandendo ogni parola- TU – disse puntando Harry con il dito- NON PUOI DIRMI QUELLO CHE DEVO FARE!”

“ o chi ti devi fare” disse Harry fra i denti. La guardava con odio, le braccia lungo i fianchi, i pugni serrati. In quel momento avrebbe solo voluta ferirla, voleva farla star male tanto e più di quanto stava soffrendo lui e ci riuscì. Si, perchè Ginny aveva sentito benissimo. In un attimo si trovò la bacchetta della rossa a pochi centimetri dal suo viso. La punta della bacchetta spruzzava scintille infuocate non meno della sua padrona.

“ prova a ripeterlo” disse in un ringhio. Era furiosa, tremante, ogni suo muscolo era in tensione, come una tigre pronta ad attaccare e sbranare l'avversario.

“ che fai..mi minacci adesso?” chiese Harry schernendola con un sorriso beffardo. In realtà ricordava benissimo la potenza dei suoi schiantesimi e delle sue fatture.

“ sei uno stronzo” disse lei , con voce calma,provando a regolarizzare il respiro, senza abbassare la bacchetta. Una lacrima si era raccolta nella palpebra inferiore della ragazza e ora bagnava solitaria la guancia, scendendo verso la bocca, verso quelle labbra così strette da formare un'unica linea .

“ e tu una sgualdrina” disse lui dopo pochi secondi di silenzio.

 

 

 

“Finalmente!” disse Ginny, non appena l'altra le aprì la porta. Hermione ancora in pantaloncini e vestaglia, la guardò sbigottita mentre la rossa si faceva largo fino alla cucina. Aveva gli occhi lucidi, la bacchetta stretta nella mano, tanto che le nocche le erano diventate bianche. Si sedette al bancone della colazione, ma, non riuscendo a calmarsi, si alzava e si risedeva mille volte al minuto. Quando Ron emerse dal bagno, ancora con i capelli arruffati e la maglietta al contrario, a malapena alzò un sopracciglio. “ Miseriaccia Ginny, hai una faccia” disse il ragazzo, beccandosi uno sguardo assassino sia dalla sorella che dalla fidanzata. Ginny continuava a stringere la bacchetta, sibilando. “ehm...forse è il caso che vi lasci sole” disse Ron.

“ mmh, già” disse Hermione, preoccupata per l'amica ma al tempo stesso maledicendola per il suo tempismo. “ Ho finito la polvere, ce la fai a smaterializzarti fino alla Tana?” chiese, ricordando quando si era presentato a Perl senza un sopracciglio, appena due settimane prima.

“ ma certo che ce la faccio! Con chi credi di parlare scusa?” rispose Ron leggermente indignato. “ ci vediamo domani, a pranzo. Mia madre farà l'agnello” la salutò il rosso con un bacio leggero.

 

“l'agnello? Davvero?” disse Ginny retorica, non appena il fratello scomparve. “ devo dedurre che non hai ancora parlato” aggiunse con tono acido.

“ a quanto pare tu si invece” sbottò Hermione infastidita.

Ginny annuì quasi impercettibilmente. “ ho deciso di accettare.- disse atona- mi trasferisco alla fine di giugno”.

 

 

 

Nessuna festività può sfuggire a Molly Weasley. Per sfamare quella ciurma che costituiva la sua famiglia, aveva dovuto procurarsi 2 polli, 3 kili di costolette, una quantità industriale di piselli e pelare un numero incalcolabile di patate. Senza contare la sua famosa torta d'anguilla, che aveva richiesto 2 giorni di preparazione. E poi ancora, l'arrosto con le verdure, ricotte, caciotte, sfilatini, e poi omelette di tutti i tipi possibili e immaginabili, che, con grande disappunto della padrona di casa, Fleur aveva insistito per preparare. Ormai era prossima al parto, Charlie, Ginny e il signor Weasley avevano scommesso sulla data del 2 maggio, anniversario della fine della guerra. George e sua madre invece, benchè non avessero mai detto nulla ad alta voce, provavano orrore per quel giorno. Il giorno in cui persero Fred. I diretti interessati invece, guardavano al calendario solo per capacitarsi che il tempo era ormai agli sgoccioli e si agitavano ad ogni mal di schiena, ogni pipì, ogni movimento insolito del nascituro. Erano in preda all'ansia e i rispettivi genitori non perdevano occasione di ridere di questa loro agitazione.

La giornata era piacevole, perfetta per mangiare in giardino. Qualche nuvola leggera garantiva protezione da un Sole fin troppo caldo per un giorno di fine aprile. Mentre Natale era una festa ristretta, per quanto “ristretta” possa applicarsi alla famiglia Weasley, il banchetto di Pasqua era l'occasione per invitare tutti, ma proprio tutti, alla Tana. C'erano Hagrid, i Lovegood, Neville e sua nonna, i genitori di Fleur con Gabrielle e persino la signora Tonks con il piccolo Teddy. Anche Kingsley era stato invitato, ma causa una ribellione di troll in Irlanda, aveva dovuto declinare. Grande assente, Harry. Si era scusato mille volte con Ron e col signor Weasley, ma non poteva più scappare da un intervista per il “Magical people”, che continuava a rimandare da settimane. Erano rimasti tutti un po' delusi, ma quando chiedevano spiegazioni a Ginny, lei alzava le spalle o scrollava le spalle. Nessuno sapeva della loro rottura. Dopo qualche bicchiere si magnolia decantata e acqua diavola, Hagrid cominciò a canticchiare un brano dei Foo Fighters. Con la sua voce profonda e la sua stazza da mezzo-gigante, era difficile passare inosservato. “ che c'è? - chiese interrompendo la sua non voluta esibizione- me li ha fatti ascoltare Harry e sono bravi” disse, facendo scoppiare le risate generali. George cadde letteralmente dalla sedia. Hagrid era ancora accucciato a capotavola, guardandosi intorno perplesso, quando Fleur urlò e Bill sputò tutto il suo pudding addosso ad un attonito Percy.

 

 

Angolo dell'autrice:  innanzitutto devo scusarmi per questi giorni di silenzio....potrei dirvi che ero impeganata, la verità è che non riuscivo a decidermi su come proseguire la storia. spero che la soluzione che ho trovato soddisfi voi tanto quanto me ;) avevo promesso che il "mistero di Hermione" sarebbe satto svelato in questo capitolo...l'intenzione c'era ma poi ho pensato ad una scena meno triste e allora..... che altro dire?.. ah si! io non so litigare! davvero! nella vita reale non so proprio come gestire una discussione seria perciò non mi soprenderebbe sapere che la litigata tra Harry e Ginny vi ha fatto schifo! il fatto è che io li ho sempre visti come due persone orgosgliose e testarde. Ginny perchè in qualche modo deve affermare sè stessa in mezzo ad una famiglia enorme e a maggioranza maschile, Harry perchè ha sempre dcovuto contare su se stesso...anche se in fondo credo sia molto insicuro e abbia un pò la "sindrome dell'abbandono".  aspetto con ansia i vostri commenti! Alla prossima!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Tuna_salad