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Autore: Ines_11    02/05/2014    1 recensioni
Qual'è il sogno di ogni otaku? Secondo me, è avere la possibilità di fare un fantastico viaggio nel mondo del proprio manga preferito. Quindi è questo che farò io? Entrerò davvero nel regno di Naruto? Se neanche voi ci credete allora leggete e poi... ditemi se tutto questo è successo sul serio perchè io ancora non ci credo!!
|| STORIA SOSPESA ||
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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Buongiorno a tutti ^^
Scusate il ritardo, scusatemi davvero tanto! Saranno passati... boh, tre mesi? Oddio, perdonatemi! Il problema è che purtroppo esiste anche la vita reale, piena di impegni! Inoltre quest'anno ho gli esami quindi penso che fino a giugno sarà difficile che riesca ad aggiornare in poco tempo. Ma giuro che mi rifarò nell'estate ;)
Speriamo che il capitolo vi soddisfi e che non vi siate dimenticati di me :3

-Stupida, hai rovinato tutto!
Esclamò Kiba uscendo dal suo nascondiglio, appena dietro l'entrata del locale. Vide un'imbarazzatissima Hinata torcersi le mani davanti ai ragazzi che stavano spiando fino a un momento fa. Ino la fissava con uno sguardo assassino, che bramava desideroso la sofferenza dell'amica.
-Cosa sta succendo qui?- Sibilò spostando lo sguardo negativo su Kiba. 
Il ragazzo stava per aprire la bocca, pronto per riversare tutta la colpa su Hinata, quando l'altra rispose bruscamente per lui, superando la sua costante timidezza:
-Vi stavamo cercando ma, quando vi abbiamo trovato, Kiba si è nascosto e mi ha costretto a spiarvi sentendo che stavate parlando della tipa del funerale. Quindi, io non centro niente, chiaro?- Concluse lanciando un'occhiata offesa all'amico. 
Shikamaru sbuffò sonoramente passandosi una mano sul viso. Ines, invece, continuava a fissare i due con un'espressione indefinita: da una parte sembrava emozionata, dall'altra invece pareva rassegnata e infastidita, come se i nuovi arrivati non avrebbero mai dovuto ascoltare quel loro discorso di poco fa. 
-N-non è colpa mia!- Provò a difendersi Kiba -Sei tu che sei caduta come una scema davanti a loro!- 
-Ovvio, tu mi hai spinto!- Ribatté l'amica.
-Va bene, va bene, ora è inutile continuare a discutere, però tu, Kiba, lasciatelo dire: sei un deficiente!- Intervenne Choji infine, ponendo fine alla stupida discussione. 
Kiba incrociò le braccia sul petto con un'espressione offesa e infantile.
"Non è solo colpa mia...
" Pensò elaborando nella mente una prossima vendetta per quella 'bastarda, traditrice di Hinata'. 
Naruto spostò le iridi cerulee verso Ines che si stava mordendo il labbro inferiore pensierosa. 
-Avete ascoltato ogni singola cosa, quindi? 
-Bè, più o meno...- Sussurrò Hinata chinando il capo.
Il biondo scosse la testa poi finalmente si rivolse alla diretta interessata:
-Ines, che facciamo con il segreto ora che lo sanno anche 'sti qui?ì
La ragazza sbuffò rassegnata: 
-Tanto gli unici che soffriranno saranno loro!- Esclamò, accigliandosi sempre di più. 
Naruto abbassò lo sguardo. Lo sapeva, sapeva benissimo  quanto quel segreto fosse distruttivo. Ines aveva parlato senza neanche accorgersi di ciò che stava facendo e ora soffriva. Non voleva portare altro dolore ad altre persone. Lui stesso l'aveva provato sulla sua pelle quel dolore; e tutt'ora lo stava provando. Si sarebbe portato dentro di sé quell'angoscia, quella consapevolezza per tutta la vita. La consapevolezza di non esistere. Una cosa assurda anche solo a pensarla. Ora invece, Ines doveva ripeterla ad altri sei poveri ragazzi, che a loro volta si sarebbero ritrovati con un pesante macigno sulla coscienza, con un folle desiderio di non credere a parole tanto assurde. Più si aggiungevano persone, quindi, più era difficile dire la verità.
-Non capisco, è così... doloroso questo segreto?- Chiese Kiba ingenuamente, notando i volte preoccupati di Ines e Naruto. 
-Dipende da voi- Disse una voce del tutto nuova alle spalle del gruppo.
Ino appena vide arrivare il ragazzo a cui apparteneva la voce, arrossì e si morse un labbro con fare seducente.
-Sasuke?! Anche tu...?- Disse Choji sorpreso, lasciando volutamente la frase incompleta. 
-Già, anche io- 
Il moro stava appoggiato su una delle ampie vetrate che costeggiavano l'ingresso secondario del locale. Puntava i suoi occhi impenetrabili su Ines, la quale cercava invano di sfuggire al suo sguardo.
-Si, bè, manca ancora qualcun altro!? In quanti ancora ci dobbiamo ritrovare qui dentro a confabulare sulla storia di una ragazzina apparsa all'improvviso a Konoha e che passa il suo tempo ad urlare?
Sbottò Shikamaru spazientito da quella situazione così stagnante e ripetitiva. 
-Infatti io non avevo nessuna intenzione di rimanere qui a mangiare bistecche. Sono solo venuto a dirvi che il sommo Jiraya ci sta aspettando vicino alla tomba del Terzo Hokage. Vuole parlarci del viaggio. 
Disse freddamente; poi si voltò e se ne andò, così com'era arrivato, lasciando il resto del gruppo sempre più allibito. 

"Voi non esistete..."

                                  "Voi non esistete..."

"Non esistete..."

                                 "Non...

                                  ...Esistete..."

"VOI NON ESISTETE!"

Le parole aleggiavano pesanti nell'aria densa e vischiosa che teneva intrappolate quelle lettere che cercavano invano di liberarsi da quella strana ragnatela. Le mie parole... Perchè non volevano fuggire? Perchè non sparivano per sempre, lasciando solo un ricordo di quel triste momento? Questa volta c'era l'intenzione mentre lo dicevo e faceva molto più male. Ci avevo pensato troppo, la verità si era caricata di tutta la mia angoscia e ora la cacciava fuori assieme al mio fiato. Angoscia che si andava a posare sugli animi di qualcun altro. 
Sasuke, Naruto e Jiraya assistevano in silenzio, consci di quello che provavo io e soprattutto di quello che provavano loro. C'era anche Kakashi assieme ai tre. Stava con Jiraya fin dall'inizio, quando tutto il gruppo, dal locale dove ci eravamo riuniti, si era spostato fino alla tomba del Terzo Hokage seguendo le indicazioni di Sasuke. Sakura ci aveva raggiunti poco dopo, incuriosendosi nel vedere tutti i suoi compagni riuniti assieme per chissà quale motivo. Solo allora, ad un cenno silenzioso di Jiraya ho incominciato a parlare, così come avevo parlato la prima volta. L'unica differenza era che la prima volta avevo parlato così rapidamente da non rendermi neanche conto della cavolata che stavo facendo; la seconda volta, invece, ne ero fin troppo consapevole per questo soffrivo quasi quanto loro.
Le mie ultime parole erano quelle che ancora rimbombavano nelle orecchie di tutti i presenti: "Voi non esistete."

Spostai lo sguardo su ognuna delle mie insperate vittime e analizzai con curiosità le loro reazioni. 
Sakura aveva gli occhi verdi spalancati, che diventavano sempre più enormi ad ogni parola che dicevo. A volte sbatteva le palpebre per soffermarsi un attimo sulle cose che ascoltava e capire se fossero vere oppure no. Vedevo le sue labbra muoversi lievemente, di tanto in tanto; forse si ripeteva sottovoce quello che le dicevo in modo da realizzare bene il mio discorso assurdo. 
Choji mangiava molto più voracemente rispetto al solito e continuava a girare la testa verso Shikamaru, sperando che il ragazzo sarebbe intervenuto per assicurargli che quello che stavo dicendo non aveva alcun senso logico. Cosa che però ovviamente non accadde. Shikamaru rimase immobile, mantenendo ferma la sua espressione concentrata. Aveva la fronte corrugata, gli occhi fissi su un punto indefinito del mio volto e una mano appoggiata sul mento. Probabilmente stava riflettendo sul credere o no alle mie parole. 
Kiba, invece, aveva un sopracciglio alzato ed era completamente sbracato sulla ringhiera, per nulla preoccupato, sicuro che le cose che avevo detto erano solo idiozie. Forse era il comportamento migliore da assumere in quella situazione, almeno avrebbe vissuto sempre senza nessun tipo di preoccupazione.  
Ino a volte scuoteva la testa lievemente. Lei non poteva credere alle mie parole, ma aveva paura che avessero un fondo di verità, per quanto assurde potessero essere. Era semplicemente terrorizzata all'idea di non esistere; voleva provare a non credermi però non ci riusciva. Tutti erano fin troppo seri e consapevoli: non c'era nessun sorrisetto da parte di Naruto, niente indifferenza da parte di Sasuke. Si sarebbe dovuta rassegnare a quel dato di fatto, in che modo ancora non lo sapeva.
Hinata, infine, rimaneva immobile. L'unica cosa che si muoveva erano i suoi occhi che passavano da me a Naruto e viceversa. Cercava dal ragazzo quel coraggio e quella determinazione che sempre l'avevano caratterizzato. Lei già lo sapeva. Sapeva che non stavo scherzando. Così come Ino, anche lei si era resa conto della serietà che avevano persino i due maestri in quella situazione. Non poteva essere una bugia, ne era certa. Per questo cercava convinzione proprio in lui, in quella persona che aveva sempre creduto in sé stessa e non si sarebbe mai arresa davanti a niente. Naruto.
Quel silenzio così pesante e soffocante fu interrotto dalla sonora risata di Kiba.
-Dai, ma come te ne esci?- Esclamò, continuando a ridere -Una bugia migliore non ve la potevate inventare. Su, qual'è la verità, quella vera intendo? 
Possibile che non aveva creduto neanche ad una singola parola di quello che avevo detto?
-Kiba! Cretino, ma non ti rendi conto che fa sul serio?!- Disse Ino, ancora scossa dalla rivelazione.
-Che? Aspetta, vuoi dire che tu ci credi?
Ino non riuscì a rispondere e abbassò lo sguardo dubbiosa. 
-Kiba, so che può sembrare assurdo però... guardala, è seria. Non sembra stia mentendo- Intervenne Hinata sospirando.
-E chi ti dice che non sia stato Naruto ad inventarsi questa cazzata?- Insistette ancora il ragazzo.
-Hey, io che centro?! Guarda che il suo discorso vale anche per me!- Si difese allora Naruto alzando il tono della voce.
-Ragazzi, se iniziamo a gridarci l'uno in faccia all'altro non penso che riusciremo mai a risolvere la questione... Shikamaru, tu che dici? Non ha senso ciò che ha detto, vero?- Intervenne Choji, sperando una risposta positiva da parte dell'amico.
-Logicamente è una cosa impossibile- Iniziò Shikamaru, facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo. -Però, non è detto che non sia vero. C'è solo un modo per capire se è la verità. Ines... Sai del tipo di rapporto che c'è tra i clan Nara, Yamanaka e Akimichi?
Era davvero furbo. Mi aveva chiesto una cosa conosciuta solo a pochi nel villaggio, figurarsi se lo poteva sapere una tipa appena arrivata a Konoha. Peccato che io non ero appena arrivata. Conoscevo il Villaggio della Foglia meglio di tutti. 
-Si... Questi tre clan, cioè quello tuo, quello di Ino e quello di Choji, padroneggiano speciali tecniche segrete. Sono legati da un particolare rapporto perchè hanno unito le forze da molto tempo. Per tradizione, i tre clan ricevono degli orecchini dal clan Sarutobi e pronunciano un giuramento stabilito da generazioni per consolidare il rapporto che li lega e per proteggere la loro famiglia. Una volta ricevuti i nuovi orecchini, quando sarete chunin, dovrete consegnare alle vostre famiglie quelli vecchi, simbolo che da quel momento sarete adulti e indipendenti rispetto ai vostri clan. 
Spiegai tutto d'un fiato.
-Ok, è la verità- Affermò allora Shikamaru vagamente sorpreso dalle mie conoscenze. 
-Sul serio? Davvero i vostri orecchini hanno quel significato?- Chiese Naruto ingenuamente.
-Si, ma non penso che sia questo il problema principale ora... Sai, abbiamo appena scoperto di non esistere!- Rispose Ino sempre più abbattuta.
-Oh, bè, tanto poi si supera...
-Tu lo superi!
Jiraiya prese un libricino dalla tasca e lo porse ai ragazzi. Era il primo di Naruto. Sakura alzò lo sguardo e si mosse, dopo essere stata immobile per tutto quel tempo. Prese il volumetto con mani tremanti e con gli occhi sgranati iniziò a sfogliarlo lentamente. 
-Ma... ma, questa sono io?!
-Hey, fa vedere!-
Kiba glielo strappò dalle mani con foga.
-Aspettate! Però io qui non ci sono... Magari non faccio parte del manga!- Esclamò sollevato, sfogliando il fumetto.
-Si che ne fai parte...-Affermai con voce piatta.
-Hey, qui ci sono Naruto e Sasuke che si baciano!- Continuò Kiba leggendo una parte ben precisa del manga.
Sasuke assottigliò gli occhi pregustando una morte lenta e sofferente per quel cretino
; Naruto, invece, li sgranò inorridito.
-Eh?! No, non leggetelo! Quello era stato un errore di quando eravamo all'accademia!
-Perchè ogni volta che Naruto vede Sakura nel manga ci sono sempre tanti cuoricini intorno?- Chiese Ino maliziosamente.
Naruto impallidì ancora di più: 
-Vi ho detto di non leggerlo!!- Urlò avventandosi contro il manga.
-Qui... Sakura sta tentando di baciare Sasuke- Disse ancora Choji, incuriosito. 
La ragazza arrossì violentemente.
-Non è vero!!
-Ahem... Non è mai successa una cosa del genere- Intervenne il moro, lievemente turbato.
Kiba prese il manga e lo sollevò in modo da farlo vedere a tutti.
-Guardate, è proprio qui- Disse indicando la vignetta interessata.
-Quello non è Sasuke...- Intervenni io, sogghignando. 
Naruto mi fulminò con lo sguardo, sapeva di cosa stavo parlando. Sasuke, però, ebbe l'illuminazione e si ricordò di quel giorno in cui Nartuo l'aveva catturato e sostituito con una sua copia.
-Quello era Naruto che si era trasformato in me...
-Ti devi stare zitto, bastardo!- Provò a difendersi ancora Naruto. 
Sakura sollevò la testa dal manga, con le guance tutte rosse per il momento imbarazzante.
-Ecco perchè avevi cambiato atteggiamento così all'improvviso... Per quale cazzo di motivo l'hai fatto, Naruto?!
Io continuai a ridacchiare, tenendo la testa china. Quella situazione si faceva sempre più divertente.
-Se la smettessi di ridere come una scema mi farebbe molto piacere- Asserì Naruto tetro, dato che conosceva perfettamente il motivo della mia risata.
-Scusami, è che... Sei troppo buffo. Poverino, ora non hai più segreti per loro- Risposi io, continuando a ridere.
-Bè, per te no di certo, giusto?- Aggiunse lui, incrociando le braccia sul petto. 
-Hey, è vero! Tu con questa storia conosci tutto di noi!- Esclamò Choji.
Io smisi di ridere, provando a darmi un minimo di contegno. Però, la domanda di Choji mi fece tornare a sghignazzare; se c'era una persona che si stava divertendo alla grande nell'intero Paese dei Ninja, quella ero io.  
-Bè, no... Conosco solo il vostro passato, il vostro futuro, la vostra storia e i vostri pensieri- Dissi ironicamente.
Shikamaru mi scrutò leggermente turbato:
-Ma questa o urla o ride? Cioè, non ci sono vie di mezzo?
-Wow, davvero consolante! Una tizia che ride e urla solamente ci ha appena rivelato che non esistiamo ed inoltre dice di conoscerci alla perfezione. Che giorno di merda! Hinata, facevamo meglio a non spiare quel loro maledetto discorso!- Disse Kiba, rassegnato. 
-Ragazzi, sono contento che abbiate superato in fretta questa rivelazione. Però ora dobbiamo affrettarci- Kakashi si intromise nei nostri discorsi frivoli, avanzando di qualche passo. Poi diede a Jiraiya il compito di spiegari gli ultimi dettagli sul viaggio:
-Come avrete capito, vi abbiamo raccontato la verità così conoscete i veri motivi per cui Ines ci seguirà nel viaggio alla ricerca del Quinto Hokage. Kiba e Hinata, anche se all'inizio non dovevate partecipare, verrete con noi, come ulteriore scorta. Si parte domani mattina alle otto. Vi voglio sempre attenti durante il cammino e soprattutto poco rumorosi... Questo oltre ad essere un viaggio di ricerca è anche d'allenamento per Ines, ma soprattutto per Naruto. Tutto chiaro?- Spiegò conciso.
Noi annuimmo silenziosi, poi ognuno si diresse verso casa. Io mi avvicinai alle ragazze che parlavano con Kiba e Naruto. 
-Ehm... Scusate, volevo chiedervi una piccola cosa- Dissi a bassa voce.
-Si, certo! Dì pure.
-Ecco, sapete, nella mia stanza non c'è la doccia, dato che è una camera d'ospedale. Quelle con la doccia sono riservate solo ai pazienti. Io però avrei bisogno di lavarmi, quindi mi chiedevo se...
-Nel mio bagno c'è la doccia!- Mi interruppe Naruto con un sorriso ebete sulle labbra.
Sakura gli diede uno schiaffo dietro la nuca, alterandosi immediatamente:
-Naruto! Cosa ti fa pensare che possa venire da te a farsi la doccia?! E' una ragazza, cretino!
-Ah, scusami, non ci stavo pensando...- Ribatté il biondo imbarazzato, massaggiandosi la testa dolorante.
Ino sospirò rassegnata:
-Scusalo, è un pò scemo.
-Si, guarda che lo conosco meglio di lui- Dissi con una punta di orgoglio.
Naruto mi guardò male:
-Grazie, rinfacciamelo ancora di più!
-Senti- Intervenne Sakura. -Se ti va puoi venire da me a farti la doccia. Abbiamo una vasca molto grande e stasera mio padre non c'è perché è in missione. Siamo solo io e mia madre, quindi, se ne hai bisogno, non c'è problema.
-Oh, g-grazie...
-E di che? Però dobbiamo passare di qui- Disse lei, indicando una strada a destra, piena di piccoli negozietti. 
Salutammo gli altri e insieme ci avviammo verso casa di Sakura. Il cielo stava imbrunendo e il sole tramontava dietro il bosco che confinava il villaggio. Gli ultimi negozi si apprestavano a chiudere mentre i locali notturni e serali aprivano le porte ai passanti. Quella era la terza sera che mi trovavo nel Paese dei Ninja. La prima sera l'avevo passata dormendo beatamente, subito dopo essere svenuta e la seconda non avevo chiuso occhio. 
-E così... Tu dici che io non esito, eh?- Disse Sakura sicuramente ancora scossa per quello che avevo rivelato. 
-No, non dico questo. Non lo direi mai- Dissi, notando l'espressione incuriosita della ragazza. -Insomma, non vorrei dirlo. Certo, obbiettivamente, è vero; nel senso che in effetti voi siete solo i personaggi di un manga. Però, pensaci, tu adesso senti di non esistere? Immagino di no perché se non esistessi, non ne saresti neache consapevole. Quindi io credo che tu esista, qui, a Konoha, tu vivi. Nella realtà, anzi, nella mia realtà sei nata dalla mente di un uomo e tutti ti considerano un semplice disegnino sulla carta. Ma nella tua realtà esisti e penso che tu possa essere anche molto differente da come ti ha ideato Kishimoto. Sei tu e basta. Capisci?
Sakura abbassò lo sguardo e accennò un lieve sorriso:
-Si, capisco... Oggi mi hai letteralmente traumatizzato con questa storia però, allo stesso tempo, sei riuscita ad aiutarmi più di quanto abbiano fatto tutti gli altri. Grazie- Mormorò.
Sorrisi. A quanto pare, cominciavo a piacerle; all'inizio sembrava mi odiasse. 
Arrivammo fino a casa sua. La kunoichi mi presentò a sua madre con la bugia che si era inventato Jiraiya quella stessa mattina. La donna mi diede degli asciugamani e mi lavò i vestiti che avevo fin dalla partenza.
-Che strani abiti che hai- Commentò Sakura, una volta dentro la vasca da bagno.
Avevamo deciso di farci la doccia insieme, per non sprecare tempo. All'inizio ero un pò timida, poi notai la sicurezza e la serenità di Sakura nel compiere quei semplici gesti mentre si spogliava e cercai di reprimere il mio imbarazzo. Del resto eravamo due ragazze.
-Bè, sono dei vestiti normali da me- Dissi, passandomi il sapone sui capelli e facendo colare la schiuma bianca sulle mie tempie e sulla mia fronte.
A pensarci, erano solo dei semplici jeans e una maglietta scolorita.
-Davvero? Noi abbiamo sempre dei pantaloni enormi! Non che mi dispiacciano però a volte vorrei qualcosa di più aderente...- Continuò lei, facendosi scivolare l'acqua sulla schiena insaponata.
-Si, ti capisco. Dalle mie parti si vestono tutte così, anche se io odio quel tipo di pantaloni- Dissi ridacchiando.
A ripensare a quei soliti e dannatissimi leggins mi venne la nausea. Odiavo quei cosi che mettevano in bella mostra culo e cosce. Non che io fossi grassa o altro, semplicemente mi sembrava ridicolo il fatto di esaltare così tanto le gambe di una ragazza. Inoltre erano anche scomodi e caldi, mi sembrava di avere le chiappe schiacciate come due sardine.
Sakura scoppiò a ridere:
-Hai ragione! E poi ormai la divisa da ninja non se la mette quasi più nessuno, figurati se la indosso io!
-No, cavolo, sarebbe fantastico avere un bel vestito da ninja. Uno tipo il tuo o quello di Hinata o Ino- Dissi gonfiando le guance infantile.
-Ti consiglio di andare da Ino, trabocca di vestiti da tutte le parti.
Io annuii e osservai la ragazza intenta ad insaponarsi il corpo. Non era brutta, aveva dei bei fianchi, le gambe magre e i lineamenti molto morbidi. Certo, di seno ne aveva ben poco, probabilmente ne avevo più io. Però le dava comunque uno stile, era una sua caratteristica, anche se un pò ridicola come tale. 
Ridacchiai pensando ai commenti che facevano i fans riguardo quella povera ragazza.
-Perchè ridi?- Chiese notando la curva sulle mie labbra.
-No, niente. Sono solo felice di trovarmi qui, a Konoha- Mentii, anche se in fondo non era una bugia.
-Direi che è come un sogno che si avvera...
-Esatto! E'... è una cosa quasi assurda. Non so, sarebbe difficile da spiegare. Questo era un desiderio impossibile da concretizzare e, invece, è diventato fin troppo concreto- Dissi preparandomi ad uscire dalla vasca.
Sakura tornò a ridere e io la squadrai incuriosita.
-Qui mi sembra che quella che ride sempre sei tu!- Dissi divertita. 
-Adesso stai ridendo!- Ribatté lei continuando a ridacchiare. 
Restai in quella casa anche per cena. Mi misi i vestiti puliti e finalmente riuscii a dare ai miei capelli il loro aspetto originario: marrone chiaro, leggermente ondulati, che poggiavano gentilmente sulle mie spalle e sfioravano di poco la schiena. Non li avevo mai avuti troppo lunghi né troppo corti. 
Dopo cena Sakura mi accompagnò fino alla strada principale, poi mi indicò il punto in cui si trovava l'Ospedale di Konoha e mi salutò con un leggero bacio sulla guancia. 
Iniziai a camminare nel silenzio della sera. I locali erano ancora aperti e molta gente si trovava ancora per strada a passare tra le bancarelle. Però erano quasi tutti adulti e ragazzi grandi di circa vent'anni che bevevano e ridevano rumorosamente ai lati dei bar. Sembravano... normali. Si, normali, erano esattamente come noi, non c'era molta differenza tra la realtà e la fantasia. E quella cosa mi fece sorridere. Svoltai in una stradina più buia e solitaria. Sakura mi aveva detto che alla fine di quel viottolo mi sarei trovata direttamente di fronte all'ospedale. 
Camminavo piano e udivo solo i miei passi poggiare sui sampietrini scoloriti dal sole. Non avevo paura, ero solo un pò spaventata. Mi trovavo in un posto che non conoscevo, da sola, di notte e con la possibilità di avere intorno qualche tipo mezzo ubriaco. Ok, forse un pò di paura l'avevo. Sospirai lievemente cercando di calmare il tremore alle mie mani. Possibile che mi stavo suggestionando così tanto?
"Sarà la stanchezza" Pensai guardandomi intorno. 
Poi sentii un sospiro. Era proprio dietro di me, ad un passo da me. Ed eccolo lì, il passo. Felpato, lieve, però lo sentivo benissimo. Un altro passo, un altro sospiro. E il mio cuore che batteva a mille. Un fruscio e mi ritrovai una mano sulla mia spalla. Urlai spaventata al quel tocco e mi voltai quasi pietrificata.
Un ragazzo spaventato quasi quanto me, con i capelli biondi spettinati e dei baffetti conosciuti sulle guance mi guardava con occhi sgranati.
-Naruto... Oh, cazzo, sei tu!- Sospirai ancora tremante accasciandomi completamente su di lui.
-Oh, ehm, si... M-ma possibile che tu urli sempre?- Disse con voce lieve.
Io mi misi a ridere, forse per la stanchezza, per il sollievo, per la paura. 
-E' che mi hai spaventato- Sussurai sciogliendomi da quello strano abbraccio imbarazzante.
Naruto si passò una mano dietro la nuca scompigliandosi ancora di più i capelli.
-Scusa- Disse sorridendo gentilmente. Poi diede un'occhiata intorno turbato. -Ma che ci fai qui tutta sola?
-Ah, sono appena uscita da casa di Sakura. Adesso dovrei tornare all'ospedale, sono stanchissima.
-Capisco... Se ti va ti accompagno.
Io annuii e insieme continuammo a camminare per la strada buia. Ora non avevo più paura. Con Naruto accanto mi era tornato il sorriso perchè sapevo che il ragazzo al primo malintenzionato che si sarebbe avvicinato l'avrebbe fatto fuori con uno schiocco di dita. Naruto si schiarì la gola rompendo quell'ennesimo silenzio imbarazzante.
-Allora, come ti sembra che l'abbiano presa i nostri compagni?- Chiese continuando a guardare davanti a sé.
-Bè, non so... Apparentemente sembra che l'abbiano superato con facilità. Anche se, in effetti, Sakura all'inizio mi sembrava molto scossa. Poi, le ho detto quello che pensavo io su questa situazione e pare che si sia rasserenata almeno un pò. 
-E cosa ne pensi tu?- Naruto mi guardava divertito. 
-Penso che voi esistiate, forse in una specie di universo parallelo. Mentre nella mia realtà siete solo i personaggi di un manga- Spiegai brevente quasi offesa dalla domanda del biondo.
Lui sorrise:
-Già speriamo sia così...
-E tu? L'hai superato?- Chiesi enigmatica.
-Certo che l'ho superato! Glielo farò vedere io a quel Kishimoto cosa so fare! Questa vita è mia, non sua, dico bene?
Io scoppiai a ridere soddisfatta.
-Hai ragione, anche perchè se dai retta a Kishi rischi di brutto!- Dissi pensando a tutte le cose che  ha fatto passare a quel povero ragazzo. 
-Posso dare retta a te allora?- Chiese lui avvicinando il suo volto al mio.
Io ridacchiai quasi maligna:
-Non penso... Da' retta solo a te stesso. 
-Lo farò- Disse portandosi le due braccia dietro la nuca. -Grazie- Aggiunse infine.
Eravamo arrivati proprio davanti all'ospedale, la stradina mi era sembrata più corta del previsto. 
-A proposito, ma tu che ci fai qui in giro a quest'ora?- Chiesi.
-Oh, bè, non avevo molto sonno per questo sono uscito a fare una passeggiata. Faccio sempre così... 
Annuii. Come quella sera in cui aveva saputo della morte di Jiraiya. Perchè doveva tornarmi in mente proprio in quel momento così bello e unico? Perchè doveva rovinarmi quella situazione quasi magica... Trattenni a stento le lacrime chinando il capo. Vivendo realmente a Konoha sentivo che i sentimenti che provavo leggendo il manga erano più vicini e concreti. Come se facessero parte di me e della mia vita. E sapere che quella persona che mi aveva aiutata al mio arrivo nel villaggio, sarebbe morta faceva male. Forse prima o poi, avrei dovuto parlarne con qualcuno, magari per alleviare il dolore. O per evitare che morisse. 
-Tutto bene?- Chiese Naruto accorgendosi del mio strano comportamento.
Alzai lo sguardo da terra e lo puntai su di lui, tornando a sorridere.
-Si, tutto bene. Sono solo molto stanca.
-Si, adesso mi è venuto sonno anche a me. Allora ciao- Disse Naruto con un sorriso imbarazzato.
Io mi strinsi nella felpa rossa che mi aveva prestato Sakura e feci qualche passo verso l'entrata dell'ospedale.
-Ciao, buona notte Naruto...- Mormorai verso di lui.
Il ragazzo sorrise ancora, poi se ne andò quasi correndo per la strada buia. Entrai all'interno della struttura e salutai l'infermiera di turno dietro il bancone vuoto e solitario dell'ospedale. Andai fino alla mia stanza, chiusi a chiave la porta e mi catapultai letteralmente sul letto. Mi addormentai con un sorriso imbarazzato stampato sul volto, ripensando a Naruto che mi salutava con un lieve cenno sulla mano e con quei suoi occhi luminosi.

Ecco terminato dunque il capitolo. Bah, non so, io ci ho messo un botto a scriverlo. Non mi ha soddisfatto per niente... speriamo che per voi sia diverso. Recensite se potete perchè mi farebbe molto piacere (ovvio u.u). Alla prossima, vi prometto che farò del mio meglio <3
Ines :D

  
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