Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: ValHerm    02/05/2014    2 recensioni
Da quando era arrivata Ai, Conan sembrava aver trovato uno spirito affine al suo. Non era solo capace di tenergli testa a scuola, ma di punzecchiarlo, di farlo ridere, di farlo restare invece di scappare via. Al massimo si davano alla fuga insieme.
- Che coppia strana, quei due - commenta Sonoko. - Però insieme forse hanno un po’ di senso in più di quando sono da soli. Sembrano due quarantenni nel corpo di due mocciosetti - ridacchia.
“Conan è speciale. La quarantenne è lei, con tutto il trucco che si mette.”
Shinichi avrebbe detto così, si ritrova a pensare, sorridendo.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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3. Ayumi

 

 

Si avvicina a lei con un sorriso, tenendo i cinturini della cartella che ha in spalla. L’espressione dell’altra non cambia, perlopiù si limita a continuare a camminare, rispondendo al suo buongiorno con un piccolo sbadiglio. La bambina si era accorta da tempo del velo di tristezza che la sua amica Ai portava negli occhi. Nonostante tutto aveva sempre cercato di farla sorridere e l’aveva considerata un modello da seguire. Ai era bella, intelligente, forse taciturna ma a modo suo simpatica. Aveva imparato a conoscerla e col tempo ad apprezzarla.

- Qualcosa non va, Ayumi?

Chiede, accortasi che l’altra la fissava.

- No, nulla. Ripensavo a quando ti abbiamo incontrata.

Risponde la piccola con dolcezza. Se tra i Detective Boys c’era qualcuno di dolce, quella era proprio Ayumi: era talmente innocente e delicata che era impossibile non volerle bene. Inconsapevolmente, era l’opposto della persona che le era accanto. Ai alza gli occhi, immersa nei pensieri.

- Non ricordo bene, ma credo di non essere stata troppo simpatica con voi.

- Eri appena arrivata. Era il tuo modo di proteggerti.  Avevo capito subito che saremmo diventate grandi amiche.

La sua frase pura e sincera colpisce la bionda accanto a lei, che la fissa per alcuni istanti. Ayumi la guarda a sua volta, non capendo bene cosa l’altra stia pensando.

- Non sono un granché, come amica.

Confessa con un mezzo sorriso.

- Oh ma certo che lo sei! Mi hai aiutata tante volte. Prima ero l’unica ragazza in mezzo a soli maschi, ma da quando ci sei tu siamo in due. Noi ragazze ci capiamo meglio.

Ai sorride.

- Già, noi ragazze ci capiamo meglio. Eppure, eri gelosa di me, prima.

La piccola la guarda imbarazzata, mettendo una mano dietro la testa.

- Ah, già, quello. Non fa niente. Ho capito, ormai.

Sente gli occhi di Ai che la guardano di colpo.

- Sei stata gentile quella volta, ma c’è qualcosa che non so spiegarti. Conan ti guarda in maniera diversa. Si fida di te, ti dice tutto. Tu gli piaci. E non può farci nulla.

Accanto a lei l’altra si incupisce.

- Non è così. Forse Conan è innamorato, ma ti assicuro, non di me.

- Parli di Ran? L’ho notato anch’io. Ma lei è impegnata e Conan è un bambino. Gli passerà.

- Sei brava a capire le persone, Ayumi.  Quello che non sai è che certe cose non passano, persino quando dovrebbero.

La voce di Ai è così ferma e seria in quell’affermazione che Ayumi dopo qualche passo si arresta. Parlava di Conan, in quel momento, o di qualcun altro? L’altra cambia atteggiamento all’improvviso, abbozzando un sorriso.

- Non fare caso alle mie parole, lo dice sempre il dottor Agasa. Io invece penso che trovare un’amica sia meglio che essere gelose di un maschio.

Ribatte, con lo stesso tono che Ayumi ha usato poco prima. Lei le fa un grande sorriso.

- Giusto!

Sono ormai arrivate davanti al cancello, quando i maschi le raggiungono. Genta e Mitsuhiko chiacchierano tra di loro, e le salutano con allegria. D’un tratto anche Conan arriva correndo a perdifiato, fermandosi sulle ginocchia appena raggiunto il gruppetto. Afferra debolmente il polsino della giacca di Ai.

- Fatto tardi.. sveglia..

Dice col fiato mozzato.

- Anche la mia mamma mi ha buttato giù dal letto con questa scusa. Ma se siete ancora tutti qui, vuol dire che non ho fatto tanto tardi.

Borbotta Genta.

- Secondo me tua madre sa che perdi tempo a rimpinzarti a colazione e ti sveglia prima.

Suggerisce Mitsuhiko, guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’amico.
Ayumi guarda distrattamente l’orologio, e impallidisce.

- AAAH! Non era la mamma di Genta! è tardi!

Esclama afferrando il braccio di Ai e iniziando a correre verso la porta d’ingresso. Mentre la bionda guarda i tre ragazzini correre dietro di loro, le sembra di sentire Ayumi borbottare “maschi”. Sorride. Conan non si è ancora ripreso dalla maratona iniziata da casa, e sembra che sarà il primo a crollare sul banco di scuola – se mai ci arriverà. Si afferra alla cartella di Ai, che lo guarda infastidita da sopra la spalla. Ayumi sa che normalmente lei si sarebbe arrabbiata, ma sa anche che è Conan quello attaccato ad Ai. E Ai a quello sguardo da disperato non riesce proprio a controbattere.

- Te l’ho detto, non può farci nulla.

Sussurra Ayumi nella corsa.

- E la cosa è reciproca. Non puoi farci nulla neanche tu.

  
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