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Autore: ValHerm    26/04/2014    2 recensioni
Da quando era arrivata Ai, Conan sembrava aver trovato uno spirito affine al suo. Non era solo capace di tenergli testa a scuola, ma di punzecchiarlo, di farlo ridere, di farlo restare invece di scappare via. Al massimo si davano alla fuga insieme.
- Che coppia strana, quei due - commenta Sonoko. - Però insieme forse hanno un po’ di senso in più di quando sono da soli. Sembrano due quarantenni nel corpo di due mocciosetti - ridacchia.
“Conan è speciale. La quarantenne è lei, con tutto il trucco che si mette.”
Shinichi avrebbe detto così, si ritrova a pensare, sorridendo.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2. Heiji

 

 

“Sono un po’ preoccupato per quella bambina che è rimasta tutta sola a dormire nel seminterrato del dottor Agasa. Shinichi dice che starà bene e che ha solo bisogno di riposare in pace.. sarà. Ma se io fossi in lei.. se sapessi che Shinichi ha preso le sue sembianze per incontrare dei tipi pericolosi e che può correre dei rischi.. non riuscirei a stare tranquilla a letto.
Farei di tutto per aprire la porta e raggiungerlo.”
Heiji, ep. 375



Quando entra nella stanza lo vede indaffarato a rovistare tra quelle che sembrano vecchie fotografie. Il bambino alza di poco lo sguardo e lo fissa con circospezione.

- Chi si vede. A cosa devo l’onore della visita, stavolta?

- Piccoletto! Ero in zona e sono passato a salutare. Ti dispiace?

Il ragazzo dalla pelle scura chiude la porta dietro di sé e muta il suo sorriso in puro fastidio.

- Certo che potresti anche essere meno antipatico, Shinichi. Per tutti i favori che mi devi..

- Sono stati ampiamente ricambiati, credimi.

Risponde distrattamente, continuando a mettere insieme le fotografie. Per Heiji è ancora un mistero come il suo coetaneo Shinichi Kudo possa essersi ridotto alle dimensioni di un bambino. È uno dei pochi a conoscere la sua vera storia, eppure a volte stenta ancora a crederci.

- Nessuna novità?

La sua domanda è seria adesso. Conosce l’entità del pericolo nella quale  Conan si trova.

- Purtroppo no. Brancoliamo nel buio. Cerchiamo più che altro di restare vivi.

Mormora con aria preoccupata. Heiji sbatte un paio di volte le palpebre, non afferrando al volo l’utilizzo del plurale maiestatis. Poi il suo istinto lo aiuta a comprendere.

- Giusto, siete in due. Tu e la sexy scienziata pazza.

L’altro lo guarda basito.

- Che razza di definizione.

- Perché, vorresti dirmi che non è pazza? Per aver creato un intruglio del genere.. o intendi dire che non è sexy? D’accordo che è una bambina, adesso, ma secondo me con dieci anni in più il suo sex appeal ti farebbe secco.

Stavolta Conan non risponde, piuttosto tenta di ignorare la voce di Heiji mentre l’altro lo guarda divertito. Sa che Shinichi non riesce proprio ad immaginarsi Ai nei suoi termini. Per lui è una persona da proteggere a costo della vita, qualcuno su cui contare, ma pur sempre una bambina. Sa anche che aveva avuto modo di intravederla da adulta, ma sospetta che se l’avesse guardata davvero sarebbe stato molto diverso. Così fa un mezzo sorriso, sapendo di aver toccato un argomento di cui il grande detective al suo fianco non capisce poi molto. Rivolge la sua attenzione alle foto sparse sul letto.

- Cosa fai?

- Mi assicuro che le foto di Shinichi non si confondano con quelle di Conan, mentre tu ti metti a parlare di cose senza senso. Piuttosto, perché sei qui?

- Per aiutare, ovviamente.

Risponde Heiji, iniziando a trafficare con le foto e a fare un commento diverso per ognuna. Frasi del tipo “sembri davvero un moccioso” o “qui Ran era proprio carina” si ripetevano ormai a intervalli regolari, fino a quando Conan lo vide arrestarsi di colpo.

- Chi hai visto, mia madre? Sei anche tu un suo ammiratore?

Borbotta il bambino noncurante.

- Che schianto!

Esclama Heiji con trasporto.

- Ma chi, mia madre?

- Non penso proprio che tua madre abbia mai avuto questi tratti occidentali o abbia mai indossato un camice da dottoressa.

Quando gli mostra la foto, il bambino sobbalza riconoscendo un volto noto, invecchiato di dieci anni. È Ai. O meglio, è Shiho. Anche se non sa spiegarsi il motivo della sua foto lì in mezzo alle altre, si incanta per un attimo a guardarla, ed Heiji se ne accorge.

- Lo sapevo, ci sei rimasto secco.

Lo stuzzica, sventolandogli la foto davanti agli occhi.

- Finiscila, e rimettila a posto.

- Non ti ridarò la tua preziosa fotografia a meno che non prometti di aiutarmi con un affare in sospeso che ho in città. Per favore!

- Ecco smascherata la visita di piacere! Approfittatore! Ridammela!

Ed ecco che i due iniziano ad azzuffarsi, e mentre Conan allunga mani e piedi, Heiji mantiene alta la foto tirandogli una guancia. Il baccano che fanno è talmente fastidioso che poco dopo Ran apre la porta, seguita da Kazuha. I due sbiancano, immobilizzandosi di colpo.

- Allora, che combinate?

Chiede Kazuha, ad Heiji più che al bambino arrampicato sopra di lui.

- Cos’hai in mano?

Insiste, ed è il caos più totale. I due ragazzi iniziano a rotolare l’uno sopra l’altro mentre Conan tenta disperatamente di afferrare la foto di Ai, tra i lamenti di Heiji  e le urla di Ran. Perché la rivolesse indietro a tal punto, Heiji non riuscì mai a chiederglielo. Tuttavia sapeva che quando qualcuno iniziava ad usare il plurale, cominciava a tenere all’altra più di quanto dichiarasse. Perciò aveva alcune teorie, tutte legate alla sexy scienziata pazza del  plurale maiestatis di Shinichi Kudo.

  
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