Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    02/05/2014    2 recensioni
Una nuova collega per Ben e Semir,una donna misteriosa ,un passato che torna a tormentare Ben e che lo porterà a dover affrontare antichi fantasmi e pericoli mortali.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TROPPO TARDI
 
Il  giorno dopo  Semir entrò in ufficio con brioche calde e caffè e trovò il suo collega già seduto alla sua scrivania.
”Hey, socio hai dormito qui stanotte?Non suonavi in un pub ieri sera?....” ma non ricevette risposta .
“Tieni,  ti ho portato la colazione“  riprese Semir e si  sedette alla scrivania di fronte a quella di Ben che solo allora si accorse della presenza del collega.
E ancora una volta Semir notò che qualcosa non andava nel suo giovane collega.
“Ah , ciao Semir … il caffè , grazie né ho proprio bisogno”.
Ben prese il suo caffè , ne bevve un sorso e traendo un profondo respiro disse
”Lo sai che ieri Kiara è venuta al concerto della mia band? “
“Davvero?  Ma l’avevi invitata … cioè … sei riuscito a dirle qualcosa senza che ti sbranasse?” rispose Semir con un sorrisone stampato in viso, ma Ben non fece caso al sarcasmo del collega.
“No, penso sia stata una fatalità , lei abita li vicino e credo sia entrata al pub per caso. Ma la serata era andata bene,  ci siamo  anche finalmente dati del ‘tu’. Poi quando è stato il momento di  andare a casa mi ha salutato con un ‘a domani ispettore’…. “ Ben parlava come fosse in trance.
Il piccolo ispettore era perplesso , era da tanto che non vedeva il suo collega così ; avrebbe voluto aiutarlo, dirgli qualcosa , ma non sapeva bene cosa.
“Semir quella ragazza mi sta facendo impazzire …. è misteriosa e contraddittoria  … sento che da una parte vorrebbe dirmi qualcosa,  e dall’altra  che non può. In ufficio sembra che se potesse spararmi lo farebbe volentieri, invece ieri sera era di una dolcezza infinita ed era pure allegra. E poi quei suoi occhi blu … ”.
”Ben parli come se ti stessi innamorando ….  te ne rendi conto?” ma Ben non diede peso alle allusioni di Semir, era troppo assorto nei suoi pensieri.
“Il problema è che non so chi sia veramente …..forse Hartmut potrebbe aiutarmi ….  negli archivi potrei trovare …”
Ma Semir bloccò subito il socio “Ben stia diventando paranoico e sai benissimo che non puoi consultare gli archivi per scopi personali .E poi ragiona , Kiara non vuole che nessuno si intrometta nella sua vita privata , se poi quel qualcuno sei tu … succederebbe il finimondo … Kiara potrebbe andare dal commissario che poi lo verrebbe a sapere … ti immagini le conseguenze ? A questo ci hai pensato?E poi perché ?  Solo perché ieri ti ha dato del ‘tu’ ? Perché  ti è sembrata diversa?”
 “Si lo so, ma  tu che faresti al mio posto?” lo interruppe Ben e guardandolo finalmente negli occhi.
“  Beh ,  effettivamente il comportamento della ragazza  è un po’ strano” disse Semir
“Cosa vorresti dire con questo?”chiese un basito Ben.
“Ieri  l’ho incontrata al parco e quando il discorso è caduto su di te e LKA si  è arrabbiata ed è  scappata via ….”.
L 'espressione di Ben era sempre più perplessa
“Lasciamo perdere “ disse alla fine con tono sconsolato il giovane ispettore “E' meglio che vada avanti con questi rapporti, prima che la Kruger mi faccia  di nuovo la ramanzina,  ci mancherebbe solo questo in questa giornata del  cavolo ….”
Detto questo i  due ispettori si misero al lavoro.
Passarono più di un paio d’ore,  ma redigere rapporti non faceva per Ben …. e la sua mente era un turbinio di pensieri.
Prese la chitarra e cominciò a  strimpellare qualche accordo … suonare  lo aiutava a concentrarsi e rilassarsi.
Semir dal canto suo continuava invece imperterrito a scrivere i resoconti delle loro giornate.
“Semir , a proposito... sai se Kiara è di turno oggi?” disse a un tratto Ben
“Sinceramente non lo so , ma vista l’ora … magari avrà avuto qualche contrattempo …..” rispose indaffaratissimo il socio,  senza nemmeno alzare gli occhi dal computer per poi aggiungere sarcastico ”Guarda che poi se resti indietro,  non te li scrivo io i rapporti … mio caro socio...”.
Fu allora che il commissario Kruger entrò nell’ufficio dei due ispettori e senza tanti convenevoli e giri di parole li informò
“La signorina Becker  da oggi  per un po’ di tempo sarà assente, ha chiesto un periodo di congedo ..un suo congiunto ha bisogno di assistenza e lei è l’unico parente”  detto questo uscì dall’ufficio per rientrare nel suo.
Ben appoggiò la chitarra sulla scrivania si alzò e  si mise a guardare fuori dalla finestra dell’ufficio.
Mille pensieri lo tormentavano, poi tutto ad un tratto cominciò a sudare freddo si girò di scatto e guardò l'amico ancora seduto alla sua scrivania.
“Semir , ora capisco ... quello di ieri era un addio!! “
“Come ? Cosa? Addio, ma  a chi?” Semir era confuso.
“Ecco perché era così gentile …  chiamarmi per nome  … quel  ‘mi dispiace’ …”
E detto questo Semir vide Ben catapultarsi come una furia  nell’ufficio della Kruger.
”Ben aspetta …..mapporca ….”  imprecò senza riuscire a fermarlo
Ben entrò nell’ufficio del commissario senza bussare e Semir lo seguì a ruota, non voleva che il suo giovane ed impulsivo collega si mettesse nei guai.
“Capo , chi è Kiara Becker? Per favore me lo dica …” La sua voce aveva un tono alto , ma allo stesso tempo quasi disperata.
”JAGER ! ” disse la Kruger alzandosi dalla scrivania , sbattendo le mani su di essa e con tono piuttosto arrabbiato “Non le hanno insegnato le buone maniere all’Accademia ?”
Semir  che era dietro gli mise una mano sulla spalla  “Ben che hai? Calmati” disse preoccupato.
Ma Ben non accennava a calmarsi, anzi   incalzò ancora la Kruger.
”Capo sa bene di cosa sto parlando …. Kiara mi avrebbe detto ieri sera se ….”
Ma il  commissario non gli lasciò finire la frase anzi  iniziò a ribattere acida ”Ma se neanche vi sopportate!”
”Non ieri sera, le assicuro!” Ora il tono di Ben era angosciato.
Semir che stava assistendo alla scena strinse più forte la spalla dell’amico e tentò di portarlo fuori dall’ufficio della Kruger, senza successo.
“Senta Jager, le ho già detto che la signorina Becker è in permesso e se non vuole un richiamo per  insubordinazione esca immediatamente dal mio ufficio...SPARISCA ! .”
Semir rimase scioccato dalle parole del suo superiore ; non si ricordava un commissario così arrabbiato; neanche quando avevano distrutto la sua auto personale si era così adirata.
Ben uscì sconsolato dall’ufficio del commissario ed entrò nel suo sbattendo la porta violentemente; furibondo cacciò un urlo di rabbia.
In quel momento il giovane ispettore non sapeva che fare , né tantomeno come comportarsi con Kiara, la Kruger  e soprattutto con Semir.
Nel frattempo Semir si  era fermato in ufficio con la Kruger, voleva un po’ sedare gli animi e capire cosa stava succedendo.
”Capo” esordì ”Cosa c’è sotto?”.
“La smetta anche lei Gerkhan …. mi state davvero irritando con le vostre sparate …..”.
Si lasciò cadere sulla poltrona “Mi state esasperando ….”
“Senta mi spiace e mi scuso anche da parte del mio collega, ma …”.
“ADESSO BASTA ! Esca anche lei o vi segnalo tutti e due alla disciplinare”  urlò la Kruger.
Uscendo dall’ufficio, Semir sentì una sgommata proveniente dal parcheggio esterno alla centrale , ma precipitandosi velocemente ad una finestra, vide solo la Mercedes di Ben che si allontanava.
“E ora dove stai andando, ragazzo mio...”pensò tra sé e sé il piccolo ispettore turco.
Era quasi mezzogiorno e Ben parcheggiò l’auto sotto il palazzo dove abitava Kiara. Scese dalla macchina e alzò lo sguardo nella direzione delle finestre dell’appartamento della ragazza 
Stava malissimo , c’era qualcosa in tutta la storia che non gli quadrava , aveva quel sentore che ci fosse qualcosa di sbagliato ;
Kiara e Alexia cosa avevano in comune a parte il fatto di averlo conosciuto? Erano sorelle? Amiche?No , amiche no … o forse si ? in fondo anche lui aveva avuto amicizie sbagliate , ma Alexia era morta e Ben adesso si sentiva di nuovo in colpa. Erano passati sette anni  e il rimorso si era un po’ affievolito , ma Kiara glielo aveva brutalmente riportato a galla.
“Dove sei Kiara? Perché te ne sei andata, senza una parola , se sei ancora a casa non me ne andrò finchè non avrò avuto risposte …”
Ben suonò il campanello , ma non ricevette alcuna risposta. Suonò di nuovo e l’esito fu lo stesso.
Decise che in un modo o nell’altro sarebbe entrato nell’appartamento di Kiara.
Cominciò a  suonare  i pulsanti del citofono a caso “Ci sarà pure qualcuno  in questo palazzo … è mezzogiorno e con una scusa mi farò aprire “ ma volgendo lo sguardo alle cassette delle poste situate alla fine della scalinata esterna continuò il suo pensiero “Certo non posso spacciarmi per il postino …”.
Al terzo tentativo quando ormai disperava di trovare qualcuno che gli aprisse , si accese la telecamera del videocitofono.
“Chi è ?” disse la voce di una donna anziana.
“Signora, mi scusi il disturbo” disse educatamente Ben “Sono un addetto del comune sono qui  perché ci è stato segnalato un’anomalia ad un contatore e la famiglia a cui appartiene  adesso non è in casa … non è che potrebbe aprirmi lei per favore?” continuò Il giovane ispettore sperando di risultare il più convincente possibile.
“Mi mostri il tesserino per favore … sa girano persone poco raccomandabili per il quartiere e lei non ha esattamente un faccia onesta” rispose la donna.
“Mapporca !!!” pensò Ben “E adesso ?” 
Improvvisamente ebbe una folgorazione e senza farsi prendere dal panico prese il tesserino di riconoscimento e coprendo la scritta  ‘polizia autostradale’ lo mise davanti al videocitofono.
“Ecco qui signora … Ben Jager …”
“Bene giovanotto le apro … i contatori sono alla sua destra appena entrato … e quando esce per cortesia chiuda il portone … Ah e si faccia la barba e visto che c’è potrebbe anche tagliarsi un po’ i capelli , un dipendente comunale non può sembrare così straccione”
“Grazie mille signora. Non mancherò”  rispose educatamente Ben , mentre sentiva lo scatto della serratura del portone che si apriva.
Appena entrato il giovane ispettore diede un’occhiata ai contatori nel caso l’anziana signora lo stesse guardando, poi quando ebbe la sensazione che nessuno lo stesse osservando salì le scale fino all’appartamento di Kiara.
Mentre saliva le rampe un’altra teoria si fece strada nella sua mente “E se fosse una trappola? Magari Kiara ha calcolato tutto … era certa che  comportandosi  in maniera così contraddittoria  io sarei venuto qui … non ho un mandato , non ho niente … pure violazione di domicilio entro e mi spara … legittima difesa … e infine vendicherà Alexia …”
Ben forzò  la porta dell’ appartamento della ragazza ed estraendo la pistola dalla fondina entrò.
La casa era tutta in ordine , perlustrò  tutte le stanze e anche il terrazzo, ma non c’era traccia di Kiara.” "Dove sei Kiara?”  disse tra sé e sé rimettendo la pistola nella fondina.
Entrò di nuovo nella camera da letto , c’era una scrivania con dei cassetti .
Ne stava aprendo uno quando qualcuno lo colpì alla testa.
Poi fu tutto buio.
 
 
Eccomi di nuovo qui, scusate il ritardo … vorrei ringraziare ancora una volta chi legge e soprattutto chi recensisce ; le vostre recensioni mi fanno sempre piacere qualunque esse siano … concedetemi però un ringraziamento particolare alla mia “Beta” … povero Bennuccio … pure le vecchiette lo maltrattano …  per lui è un “periodaccio” … CBJ
 
  
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