~~Leo Valdez non aveva mai dato peso ai compleanni, eppure quel compleanno era speciale.
No, non era il suo, bensì era quello del suo ragazzo; Nico Di Angelo, anche conosciuto come il re degli spettri.
Erano le sette del mattino, e sicuramente il figlio di Ade non avrebbe gradito essere svegliato a quell’ora, ma insomma, quel giorno compiva diciassette anni!
Leo arrivò davanti alla Cabina Tredici e aprì lentamente la porta in modo da non svegliare Nico.
Quando il nostro figlio di Efesto vide l’altro ragazzo agitarsi nel sonno, si fiondò accanto al suo letto per cercare di svegliarlo.
“Ehi, Nico, svegliati... è solo un sogno”
Il figlio di Ade si svegliò con un sussulto, aprendo improvvisamente gli occhi.
“Ehi, era solo un incubo”
“Lo so” rispose l’altro “Ma non riuscivo a svegliarmi”
“Vuoi parlarne?”
“No”
Leo sbuffò. “Non puoi tenere tutto dentro, non sempre”
Nico tolse il suo sguardo da quello di Leo, ma quest’ ultimo avrebbe giurato di aver visto gli occhi dell’altro, così neri e profondi, riempirsi di lacrime.
“Era il Tartaro,ok? Stavo sognando di nuovo il Tartaro”
Questo spiegava molte cose: Nico non aveva mai parlato a nessuno degli orrori vissuti in quell’inferno greco.
“Scusa”
Nico non disse più nulla, semplicemente si alzò, prese dei vestiti puliti e si chiuse in bagno. Aveva bisogno di stare solo, questo Leo lo aveva capito, ma era deciso a farsi trovare li qualora il più piccolo fosse uscito dal bagno, quindi, per far passare il tempo, decise di dare una riordinata veloce. Quella casa ne aveva decisamente bisogno.
Quindici minuti dopo Nico uscì dal bagno, gli occhi ancora rossi e lucidi, e, dopo essersi guardato intorno, posò il suo sguardo su Leo.
“Ho messo un po’ in ordine, spero non ti dispiaccia” Disse Leo deciso a ignorare ciò che era successo prima.
“No, affatto… grazie”
Leo si avvicinò al ragazzo e gli posò un veloce ma delicato bacio a fior di labbra.
“Buon compleanno”  disse poi Leo tirando fuori dalla tasca della felpa un pacchettino color argento e porgendolo a Nico.
“Grazie” disse di nuovo il minore.
“Non l’hai neanche aperto, come puoi ringraziarmi?”
Dopo ciò Nico aprì il pacchetto e ne tirò fuori una collana in caucciù, il ciondolo era una medaglietta militare, divisa a metà, che andava dall’angolo in basso a destra fino all’angolo in alto a sinistra, su cui vi era incisa una L in stile gotico.
“Non ho parole” disse Nico “Davvero, è bellissima”
Leo sorrise, poi tirò fuori dalla maglietta un ciondolo che completava la metà di quella di Nico, ma c’era una N in gotico, anziché una L.
“Le ho fatte io. Sono contento che ti piaccia”
“Come potrebbe non piacermi?”
Leo arrossì, poi disse ancora “C’è un incisione anche dietro”
Nico girò il ciondolo, poi lesse ciò che c’era scritto: “TI AMO”
Adesso non importa sapere esattamente cosa successe dopo, basta sapere che i due ragazzi passarono la giornata più bella della loro vita.


Angolo autrice: Amo questa ship. Non posso farci nulla, sono cooooosì pucciosi.
Alex11, figlia di Ermes, Grifondoro, Distretto 7.