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Autore: tini fray    03/05/2014    2 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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"Isabelle Sophia Lightwood girati" 
La ragazza fece quello che le era stato imposto lentamente. 
"Bene ora che ho la tua attenzione... DOVE DIAMINE ERAVATE FINITI SI PUÒ SAPERE???!!!" Urlò isterica Maryse.
"Eravamo andati a..." si bloccò.
"A fare una... visita ecco diciamo così..." 
Maryse guardò Isabelle con fare indagatore.
"Che genere di... visita?"chiese la donna.
"Ehm..." Isabelle non sapeva come rispondere. 
"E dov'è tuo fratello?"Chiese. 
"Oh è qui.." disse Isabelle guardandosi attorno.
"Qui nel corridoio o qui nel mondo Isabelle?" Esclamò Jia comparendo dietro Maryse.
"Q-qui... nel corridoio" rispose la ragazza. Ma di Alec neanche l'ombra. Dov'era finito?
Magnus arricciò il naso e fissò un punto con interesse.
"DOVE?! ISABELLE SOPHIA LIGHTWOOD STAI CERCANDO DI COPRIRE TUO FRATELLO??!!" Urlò Jia.
"NO! Era qui lo giuro!" Esclamò Isabelle
"Non ERA ... lui È qui" disse Magnus schioccando le dita.
Alec comparve sul 4 gradino della scala.
Tutti erano sorpresi.
Come aveva fatto a mimetizzarsi?
Gli shadowhunters potevano rendersi invisibili con le rune solamente sotto gli occhi degli umani.
Non dei cacciatori stessi.
"Che cosa..." sussurrò Isabelle.
"Alexander Gideon Lightwood vieni subito qui!" Esclamò Jia.
Alec si pose di fronte a lei all'inizio delle scale e testa alta con uno sguardo molto.. strano.
"Come vi è saltato in mente! Poi lei Bane che doveva controllarli! Pensavo che sapesse fare il suo lavoro!" Urlò furibondo Robert. 
"il mio lavoro non è fare da baby-sitter a degli adolescenti svitati" disse Magnus con nonchalanche. 
"Io non mi sono mai fidato di lei Bane! I Nascosti sono sempre poco affidabili." esclamò Robert calcando con disgusto sulla parola 'Nascosti'.
"Padre"
Una voce ferma e decisa interruppe il silenzio. Alec.
"Non è colpa di Magnus, IO ho risposto al telefono, IO mi sono finto te e IO ho deciso di andare a casa di Fell, Magnus non voleva, l'ho costretto e quindi.."
 Magnus era paralizzato. 
Alec lo stava difendendo... dopo tutto quello che era successo. 
Maryse interruppe il figlio.
"CHE COSA AVETE FATTO VOI??"
"Fallo finire di parlare per piacere.. almeno lui non fa la scena dell'attore vissuto..." disse Jocelyn guardando Raphael. 
Il vampiro si finse offeso.
"Tz.. non capite niente di arte..." detto questo tornò in camera sua a fare chissà che.
"Non ci posso credere! Alexander Gideon Lightwood mi hai deluso! Sapevo che eri un buono a nulla! Come ho fatto a fare un figlio così!"
L'espressione di Alec mutò, divenne fredda, una maschera di ghiaccio.
Maryse impallidì alle parole del marito.
"Robert..." sussurrò scioccata con la poca voce che le era rimasta.
"La smetta! Non lo deve trattare così! È pur sempre suo figlio!" Esclamò Magnus contrariato, come si permetteva di trattare Alec così? 
Alexander lo guardò stupefatto.
"Come osi ribattere stregone?! Non solo hai trasformato mio figlio in quello che è..." disse disgustato.
Isabelle era scioccata.
Lo stregone sentì Alec fremere e si sentì impotente, voleva abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene, ma non poteva.
"....osi anche controbattere l'Inquisitore!!"
Magnus rimase con la bocca semi-aperta. 
Aveva voglia di incenerire all'istante quell'idiota di Robert sifacosì-sifacolà Lightwood e cancellargli quel sorrisino da quella che chiamava faccia.
"Come punizione dovrete pulire tutta la Sala del Consiglio , da cima a fondo!"
Urlò Robert, Maryse era chiaramente esterrefatta.
Magnus sospirò, poteva accettare una puniziobe del genere, avrebbe fatto tutto con la magia, per nulla complicato.
"Tutti e due!"
Alec e Magnus si guardarono per un attimo per poi sbuffare all'unisono.
Ecco, adesso si faceva complicato. 
 
 
 
 
 
"Ma come diamine si usa questa dannatissima scopa!"
Alec si girò verso Magnus e lo vide litigare con quel povero bastone di legno che chiedeva pietà.
Si appoggiò al manico della sua scopa con le braccia conserte guardando lo stregone con fare assorto come se stesse cercando una risposta ad un indovinello complicato. 
"Non credevo che fossi così impedito con le pulizie domestiche, ecco perché il loft era sempre un casino.." disse Alec.
Magnus si stupì di così tanta intraprendenza.
Ma , confrontando le condizioni del loft quando Alec abitava con lui e le condizioni del loft prima che conoscesse il cacciatore, riconobbe che quello che aveva detto il moro era vero.
Una fitta al centro del petto lo colpì al ricordo di quei momenti felici.
Tuttavia non fece trapelare nessuna emozione all'esterno, rimase di marmo.
"Sono uno stregone non una casalinga.." disse con voce ferma e sguardo duro lo stregone.
Alec alzò le spalle con aria indifferente.
"Beh, tutti sanno fare le pulizie" disse Alec girandosi dall'altro lato iniziando a pulire il lato sinistro della sala di Consiglio.
Magnus non rispose, continuava a guardare Alec, o meglio, la sua schiena.
Diede uno sguardo alla sua scopa e poi di nuovo al ragazzo.
"Perchè mi hai difeso oggi?" Chiese Magnus con la gola secca.
Vide Alec fermarsi e guardare il pavimento con i capelli davanti agli occhi.
Lo sentì deglutire.
"E-era colpa mia non sarebbe stato corretto..." disse Alec con una voce che non convinse neanche se stesso.
Magnus capì che c'era qualcos'altro.
"Solo per questo?" Chiese lo stregone con voce atona. 
Vide Alec chiudere gli occhi e respirare.
"Si. Solo per questo" sospirò seccato il ragazzo. 
Magnus decise di non fare altre domande. 
Si limitò a spostare una sedia per 'pulire' sotto di essa.
Alec rimase per un pò immobile e poi ritornò a sistemare. 
Sembrava stanco, molto stanco.
"G-grazie" disse Magnus sottovoce.
Alec si girò verso di lui.
"Cosa?" Chiese il moro.
"Grazie" disse Magnus con più sicurezza. 
Vide Alec confuso.
"P-per che cosa?" Chiese con voce bassa.
Magnus che fino ad ora aveva tenuto lo sguardo basso sospirò.
"Per avermi difeso" disse lo stregone. 
Un debole dolore colpì la testa del cacciatore.
"Non abituartici " disse invece il moro.
Magnus rimase a bocca socchiusa, la gola secca e un'orrenda sensazione alla bocca dello stomaco.
Solo i Nephilim più austeri e snob gli avevano parlato così. 
Ma, Alec non era come loro, non lo era mai stato.
Chi era quello? Non poteva essere Alec, no non poteva .
Assorbì il colpo e per la seconda volta non reagì.
Un forte rumore fece sobbalzare lo stregone. 
La porta della sala si aprì e una testolina bionda comparve.
Magnus pensò subito che fosse Helen invece quando fece un passo in avanti notò che era Jace con ancora la macchia viola sulla fronte. 
Guardò attentamente sia Magnus e Alec soffermandosi soprattutto su quest'ultimo.
"Wow pensavo di ritrovarvi a lanciarvi sedie o cose del genere, invece..." disse Jace sorridendo.
Alec era girato verso il muro e dava le spalle al parabatai. 
"Jace cosa vuoi? " tagliò corto irritato il moro.
"Ah vi ho disturbato? Se volete torno fra un po non vi preoccupate.." disse il biondo con un sorriso malizioso tornando verso la porta.
"No!" Intervenne Magnus. 
Il Nephilim biondo alzò lo sguardo. 
" cosa vuoi Jace?" Disse lo stregone massaggiandosi le palpebre. 
Il biondo sorrise.
"Volevo dire ad Alec che Helen lo cerca per la ronda, Harry è gia tornato." Disse Jace. 
Magnus guardò l'orologio della stanza e notò che erano le 20:30.
"Sono ancora le 20:30, la ronda inizia alle 21." Disse Alec freddo. 
"Quell'orologio va indietro" disse solamente Jace.
Il moro si girò, senza neanche alzare la testa verso Magnus, si avvicinò a Jace, gli 'diede delicatamente' la scopa e uscì dalla stanza.
Jace lo seguì.
Lo raggiunse, aumentando il passo, mise le mani in tasca e lo guardò. 
Dopo un attimo di silenzio Jace iniziò a parlare. 
"Alec tutto bene?" Chiese preoccupato.
"Benissimo" disse Alec freddo senza guardarlo in faccia.
"Cosa sta succedendo con Magnus?" 
Jace non era il tipo di ragazzo che si arrendeva subito.
"Non sono affari tuoi" disse Alec velenoso. 
Jace si sentì strano, la runa sulla clavicola bruciò e sentì la testa girare, forse era per la padella.
Non forse, ERA di sicuro per la padella, non voleva considerare altre opzioni.
"Sì invece, Alec non lo capisci che ancora lui.."
"Ancora lui cosa?? Mi ama? Lui non mi ama Jace.
Amare qualcuno significa esserci sempre, non abbandonare mai l'altro e perdonarlo. Lui non mi ama perchè ormai ha capito che sono una nullità e che non valgo niente e che mio padre aveva ragione, lui non mi ama semplicemente perché nessuno può amarmi, neanche Max.
Lui adorava te, non me, la sua figura guida sei stata sempre tu non io.
Io non valevo niente per nessuno, quindi perché dovrei valere qualcosa per Magnus?"
Disse Alec con enfasi fremendo per il dolore che quel discorso gli procurava, non pensava che avrebbe mai detto a qualcuno quello che provava, non pensava neanche che sarebbe stato Jace il primo con cui si sarebbe sfogato.
Corse via come per scappare da quel discorso, anche se era consapevole che non si può scappare dalla propria vita, la si può vivere e basta, sperando in qualche raggio di luce ogni tanto.
 
 
 
 
Angolo delle pazze:
Eccoci di nuovo qui :3
Non abbiamo potuto riguardare molto perchè non abbiamo avuto tempo ma speriamo che sia venuto bene lo stesso :)
La storia sta iniziando ad infittirsi.
Magnus che cerca di parlare con Alec mentre il cacciatore è abbastanza strano in questi giorni, non notate?
Alla prossima
~Tini e kiakkiera
 
  
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