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Autore: holls    03/05/2014    7 recensioni
Un sorriso sepolto è un sorriso nascosto, custodito gelosamente dietro una fortezza invalicabile. Puoi bussare, provare a scavalcare le mura, ma ne uscirai ogni volta sconfitto, perché l'esercito del dolore è sempre pronto a respingere ogni intruso.
Ma se solo riuscissi a trovare un'unica, piccola falla, quel sorriso potrebbe nuovamente vedere la luce del Sole, più splendente di prima.
[Sequel ideale di Naughty Blu]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nathalan'
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Con e contro di te
 


Quasi sobbalzo nel trovarti addossato alla parete, accanto alla porta, lo sguardo vacuo fisso davanti a te.
Forse sono venuto per scusarmi, forse sono venuto per darti conforto.
Cerco le parole giuste, compongo frasi che sembrano adatte ma che dimentico un attimo dopo, tanto da lasciarmi intendere che, forse, non è ciò che ti occorre.
Quei tuoi occhi spenti mi suggeriscono che il silenzio è la miglior consolazione che posso offrirti al momento, ma non è il silenzio che ci tirerà fuori da questo baratro, Nathan, perché può solo rubare le nostre vite, separarle, frantumarle in mille pezzi, finché non ci guarderemo l’un l’altro domandandoci chi siamo.
Ecco perché voglio portare insieme a te il peso del tuo dolore, ecco perché ho deciso di lottare al tuo fianco; ma più ti guardo e più mi sembri irraggiungibile, e quindi corro verso di te, invano, e grido il tuo nome a squarciagola, anche se tu non riesci più a sentirmi.
Per questo ho deciso di giocare l’ultima carta, di combattere con e contro di te, di affrontarti, forse ferirti.
«Perché stiamo insieme, Nathan?»
La battaglia è iniziata, il primo colpo è stato sferrato. Una pugnalata, una ferita e tu alzi gli occhi, incredulo, verso colui che credevi amico. Ti porti una mano al petto, per fermare il sangue che comincia a scendere a fiotti.
«Cosa?»
È tutto quello che riesci a dire, mentre assesto un altro colpo.
«Tu non hai fiducia in me. Io dovrei essere il tuo sostegno nei momenti bui, la tua luce, colui che ti porta in braccio quando non cammini più. Ma tu sei come un gatto. Vieni da me, ti fai fare quattro coccole e poi, quando ti sei stancato, te ne vai. Che cosa sono io, per te? Qualcuno a cui fare le fusa ogni tanto?»
I tuoi occhi fissano i miei, la tua bocca incapace di sputar fuori il dolore che quella pugnalata ti ha inferto. E vedo la terra sgretolarsi sotto i tuoi piedi, leggo l’affanno nei tuoi occhi, l’affanno di un incubo che diventa realtà. Una realtà che sai che ti ammazzerà, che non ti lascerà via di scampo.
Ma devo farlo, Nathan. Lo sai anche tu che niente di ciò che ho detto è vero, lo sai anche tu che non potrei mai farti un torto simile.
Eppure, tremi.
«Mi stai lasciando?»
I nostri sguardi si incontrano, mentre i tuoi occhi diventano lucidi, ma mi sostengono con un coraggio che pensavo non avessi più.
Mi abbandono all’istinto e ti do un bacio sulla fronte, ma non è il bacio di un amante, né quello di un amico.
È il bacio di chi sorride con te, di chi piange con te…
…di chi vive per te.

 
 

   
 
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