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Autore: drem_of_love    04/05/2014    5 recensioni
Primo Capitolo Revisionato. Sto rivedendo la storia così da corregere eventuali distrazioni e aggiungere ciò che manca.
Spoiler Tratto dal 15 capitolo:
Avevo deciso avrei fatto un ultimo grande gesto d'amore per lei. Alzai il telefono e chiamai Seiya.
- Qualsiasi cosa ti conti oggi Usagi non crederle. Non ha passato la notte con nessun'altro uomo. Lei ama solo te. ieri lo incontrata dopo il tuo annuncio stampa. Era disperata e le ho chiesto di aiutarmi a scegliere un regalo per Rei
Mio fratello rimase in silenzio per un po, poi mi chiese.
- Perché mi dici queste cose? Perché dovevi comperare un regalo per Rei?
- Perché lei ti vuole allontanare. Ora che sei famoso ha paura. Comunque dovevo comprare un'anello di fidanzamento
- Wow fratellone che notizia. Ora devo scappare
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny, Yaten | Coppie: Ami/Taiki, Mamoru/Rei, Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna serie
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Eccomi qua con questo nuovo capitolo. Spero che l'attesa sia valsa la pena. Un bacio aspetto i vostri commenti Rachel!







Capitolo 8

 
“ 365 giorni d’inferno”
 
Pov Usagi
 
Si stava avvicinando. Il suo sguardo lussurioso mi dava la nausea. Mi bloccò sul letto. Iniziai a dimenarmi. Piangevo.
Volevo che mi lasciasse in pace e invece approfittava indisturbato del mio corpo.
Come un animale entrava in me tra gemiti e suoni gutturali soddisfava i suoi torbidi piaceri.
Lo imploravo di smettere ma niente. Continuava a farmi sua. Violentando così non solo il mio corpo ma anche la mia anima,
 
Da quella tragica notte erano passati sei mesi,
mi sforzavo in tutti i modi di rincasare tardi ma lui trovava sempre il modo i incastrarmi.
Avevo preso a frequentare un altro corso per evitarlo.
 
Una mattina stavo passeggiando per i corridoi quando la professoressa Tenuo mi chiese di seguirla.
 
“ Buongiorno Usagi, dovrebbe seguirmi in presidenza”
 
“ Le ho creato qualche problema signorina? Non volevo”
 
“ Non dire cavolate Usagi. Ne avessi di studenti come te!”
 
“ Grazie”
 
La professoressa Haruka Tenou era un mito. Giovane, bella e fiera. Aveva un aspetto mascolino. Questo non la penalizzava anzi la rendeva ancora più interessante.
Insegnava al corso di scrittura. Grazie a lei e al mio continuo scappare dai miei aguzzini avevo scoperto di avere una passione.
Scrivere mi piaceva davvero. Mi faceva sentire bene.
 
“ Eccoci qua”
 
La sua voce mi ridestò dai miei pensieri.
 
“ Buongiorno preside Kaiou . Lei è Usagi Tzukino”
 
Non conoscevo la nuova preside. Il signor Mizuno era andato in pensione da otto mesi ormai.
Era una donna bellissima sulla trentina. I lunghi capelli turchesi le incorniciavano il viso. Aveva un sorriso meraviglioso e uno sguardo profondo.
 
“ Buongiorno preside “
 
“ Buongiorno a lei Tzukino. Haruka smettila di chiamarmi per cognome e soprattutto preside!”
 
Si alzò indispettita e le diede un buffetto sul viso. Sembravano davvero in confidenza.
 
“ Come sei permalosa”
 
Ci accomodammo. Mi guardò e iniziò a parlare.
 
“ Mi complimento con lei. Haruka mi ha tanto è parlato delle tue qualità. Dice che hai un gran talento oltre che una media da capogiro. Le tue pagelle parlano da sole”
 
“ Grazie”
 
“Non è di questo che volevamo parlarti però! Tu hai talento mia cara Usagi e noi non possiamo rimanere con le mani in mano!”
 
La professoressa aveva sbottato di colpo mostrandomi un mio scritto.
 
“ Leggi per favore. Michiru non ha mai letto niente di tuo”
 
Ho un segreto. Qualcosa che mi consuma l’anima. Giorno dopo giorno si nutre delle mie paure. I segreti si sa non portano a nulla di buono. Spesso vengono difesi con il silenzio e con il sangue di poveri innocenti. Persone ignare del motivo che spinge il loro prossimo a punirli senza una ragione. Sono ferma qui in questo letto da quanto ormai? Saranno passate ore? Giorni?
So solo che ho rubato la vita di un altro. Tutto ha un prezzo tranne la mia libertà.
 
 
Vidi gli occhi della Kaiou riempirsi di lacrime. Un applauso fragoroso invase i miei timpani e donò gioia al mio cuore.
 
“ Cosa ti dicevo? È piena di talento! Avevo chiesto ai miei allievi di scrivere un incipit coinvolgente. Il compito di fine corso sarà un racconto di minimo 5.000 caratteri e questo doveva attrarmi ad attendere la loro opera”
 
“ Davvero notevole Usagi. Credo che la nostra cara Haruka attenda quel compito con molta ansia! A parte ciò lei sa che ogni anno scegliamo uno studente per la borsa di studio Mishima ”
 
Cominciai a fremere. Una piccola parte di me credeva di aver capito.
 
“ Non fare quella faccia mia cara Usagi. Hai capito benissimo. Quello studente sarai proprio tu!”
 
La voce della Tenou era risuonata nella mia testa come una campana. Ero io quello studente. Lacrime di gioia iniziarono a rigare il mio viso. Finalmente sarei scappata da quell’inferno.
 
“ Quando si parte?”
 
“ Calma l’entusiasmo Usagi. Terminerai prima l’anno scolastico. Puntiamo molto su di te. Finirai il liceo a New York. Siamo gemellati alla Willams. Poi per il college disporrai della borsa di studio. Sei anni all’estero mia cara”
 
Sei anni in America? Ero disorientata questo significava ritardare il mio rientro a casa di quattro anni.
 
“ Allora non sei contenta?”
 
“ Certo è solo che”
 
Non seppi continuare la frase. Calde lacrime invasero il mio viso. Mi sentivo a terra. Svuotata e consumata. Volevo partire ma l’idea di rimandare ancora il mio ritorno a casa mi faceva impazzire. Volevo rivedere Motoki. Preparare dolcetti con Makoto. Fare shopping con Rei e Minako e perché no studiare con Amy. Poi c’erano loro. Sospirai i fatelli Chiba erano una grossa incognita del mio ritorno. Cosa provavo per loro? Ero pazza di Seiya ma Mamoru mi faceva uno strano effetto.
 
“ Cosa c’è Usagi. Perché piangi? Sai volevo chiedertelo da un bel po’ ma non trovavo ne le parole ne l’occasione. Credo che tu stia scappando da qualcosa. Sei tu la protagonista del tuo racconto. Sei tu ad avere un segreto!”
 
Le sue parole mi colpirono come uno schiaffo. Scossi la testa energicamente.
 
“ Nessun segreto professoressa Tenou solo una grande nostalgia di casa. Solo questo ha di me la mia protagonista. Sono di Tokyo, li ho un fratello e degli amici che non vedo da quasi 5 anni.”
 
Feci un inchino e uscii di corsa.
 
Come faceva la professoressa a leggere così bene nella mia anima. Si avevo un segreto, forse più di uno. In questi ultimi mesi avevo fatto nuove scoperte sul caso “ Chibiusa”. Avevo riposto tutto in una cartellina fucsia. La mia vita era diventata il mio racconto. Molti pensieri li avevo tratti dal mio diario per rivivere certi momenti.
 
Mancava poco alla scoperta della verità. Pochi piccoli pezzi e avrei composto il puzzle della mia famiglia. Avrei capito l’dio tra mia madre e sua sorella, la misteriosa morte di mia cugina e il ruolo di Demando.
 
Rabbrividii al pensiero di quello scontro avvenuto una settimana prima.
 
“ Lasciami verme! Non ne posso più stasera svelerò tutto a mia Zia.”
 
“ Fallo pure se ti va. Non ti crederà. Abbiamo un legame indissolubile. Siamo macchiati delle stesse colpe lei ha bisogno di me!”
 
Scossi la testa. Ritornai al presente. Cosa mi nascondevano quei due? Come mai mia Zia, grande donna d’affari era finita con uno squattrinato più giovane di lei?
 
Corsi a casa. Oggi sarei stata da sola. Avrei avuto tutto il tempo per risolvere quel mistero.
 
Nel frattempo a Tokyo….
 
Pov Motoki
 
Erano mesi che si respirava una strana aria in comitiva. I cari fratelli Chiba sembravano distanti e in conflitto più di prima. Nessuno ne capiva il motivo. Ogni volta che chiedevamo spiegazioni i due si fulminavano con lo sguardo.
Puntualmente ogni mese arrivava una breve lettera di Demando. Mi diceva che Usagi stava bene che dovevo essere fiero di lei. Quelle notizie mi rincuoravano. Ogni volta che quei due sentivano nominare il marito di mia Zia cambiavano espressione.
Sembravano nascondere un segreto.
 
Un giorno eravamo tutti e tre al Crow quando decisi d'indagare.
 
“ Vorrei tanto sapere cosa c’è che non va tra voi!”
 
L’avevo detto finalmente c’ero riuscito.
 
“ Soliti battibecchi tra fratelli. Tranquillo Motoki normale amministrazione”
 
Quello che sentii mi spiazzò letteralmente.
 
“ Per te è normale amministrazione fare cinque ore di viaggio per soffiarmi Usagi?”
 
Usagi… Quel nome mi cadde addosso come una doccia gelata.
 
“ Cosa centra Usagi?”
 
“ Chiedilo all’impenetrabile dottore. Io sono sempre stato onesto con te. Hai sempre saputo che avevo un debole per lei”
 
“ Cos’è questa storia Mamoru?”
 
Il suo sguardo mi sorprese. Era confuso e colpevole.
 
“ Ho visto Usagi perché avevo bisogno di un consiglio. Sono innamorato di una ragazza. Una mia amica. Solo lei sa come prenderla..”
 
“ Parli di Rei?”
 
“ Si”
 
“ Sei un bugiardo. Hai iniziato a corteggiare Rei solo perché ti sentivi in colpa. Avevi tradito il tuo migliore amico e tuo fratello così senza pensarci due volte!”
 
“ ti sbagli, davvero ho un debole per lei”
 
Da quella discussione non capii molto. Seiya mi parlò del suo incontro con Usagi. Di come fosse diventata bella, alta, sensuale… Donna.
Quell’ultima constatazione m’infastidì un po’. In fondo lei sarebbe rimasta sempre la mia sorellina.
 
“ Seiya stai parlando di mia sorella!”
“ Scusa Motoki. È stupenda tutto qui.”
 
Marzio da quel giorno prese a uscire regolarmente con lei. Ormai Uscivano da quasi un anno. Mancava poco al ritorno di Usagi. Un anno e avrei rivisto mia sorella.
 
Pov Usagi
 
Ero rientrata a casa di tutta fretta. Come previsto non c’erano. Mi affrettai a estrarre la mia cartellina. Stavo analizzando tutte le cose che avevo raccolto fino a ora. Qualcosa mi sfuggiva.
 
Entrai nello studio di mia Zia. Cominciai a guardarmi intorno. Dovevo pensare come lei. Qual’Era il posto giusto per nascondere documenti scomodi e dolorosi?
 
Riguardai tutte le foto e i quadri del soggiorno. Tutte erano state scattate in giardino. Si nel mio angolo di paradiso.
 
Avevo capito.
 
Corsi in giardino e cominciai a scavare a mani nude sotto l’altalena.
Qualcosa di duro m’impediva di continuare.
 
Estrassi l’oggetto con forza e mi fermai a guardarlo. Una grossa scatola rossa era davanti ai miei occhi.
Tolsi il coperchio e inizia a curiosare.
 
Una busta. I risultati dell’autopsia di mia cugina.
“ Decesso per asfissia”
 
Era stata strangolata.
 
Come si poteva strangolare una bambina di cinque anni? Cos’avrebbe mai potuto fare di male.
Guardai ancora nella scatola ed ecco la risposta.
 
Un test di paternità.
 
Chibiusa non era la figlia di Tomoe come credevano tutti.
Era la figlia di Kenji Tzukino. Era la figlia di mio padre
 
La cosa mi lasciò senza fiato. Quindi quella che avevo creduto mia cugina per tutto questo tempo non era altri che mia sorella. Qualcuno mi aveva negato la verità. La vita o qualcuno di più meschino mi aveva privato di conoscere mia sorella.
Mio padre aveva tradito mia madre con sua sorella.
Un dubbio iniziò a insinuarsi nella mia mente.
 
Mi sentii svuotata, tradita, persa.
Quei genitori che amavo tanto erano stati solo dei bugiardi.
Stavo per rimettere la scatola a posto quando notai nella terra un diario.
Lo presi e lo buttai in borsa richiusi la buca e andai in casa.
 
Mi chiusi in camera e iniziai a leggere quella fonte di segreti.
 
Oggi lei ci ha scoperti era furiosa. Ha giurato di vendicarsi. So di aver sbagliato ma io lo amo e anche lui mi ama.
Non ha voluto lasciare sua moglie. Dice che è per i figli. Mi ha chiesto di nascondere la piccola perché lei è furiosa.
 
Come confermato mio padre era un bastardo. Mia madre li aveva scoperti. Voltai freneticamente quelle pagine.
 
La sta cercando disperatamente. Sono due anni ormai che la nascondo non ne posso più.
 
Penultima pagina
 
Finalmente ho scoperto la verità. Mia sorella e quel bastardo di Kenji pagheranno con la vita. Ikuko pagherà con il suo sangue la morte di mia figlia!
 
Tremai. Era come pensavo. Mia madre aveva ucciso Chibiusa.
 
Presa dalla disperazione feci cadere l’oggetto di tanto dolore. Lo ripresi tra le mani e non potei evitare di notare l’ultima pagina.
 
Oggi Demando ha manomesso la macchina di quei traditori. Oggi ci sarà un bel botto a Tokyo!
 
Non credevo ai miei occhi. Anche mia zia era un’assassina. Ecco quale colpa la legava a quell’idiota. Ecco perché spesso si sentiva colpevole.
Ero distrutta, stanca, disorientata.
 
Pochi mesi e sarei scappata via. Motoki non avrebbe mai saputo niente di questa storia.
   
 
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