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Autore: Katonoffirecrow    04/05/2014    1 recensioni
Una nuova minaccia incombe sul regno di Equestria. Sombra è tornato, e questa volta non è solo.
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I diversi oc appartengono ai rispettivi creatori
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Ore 12.00
Canterlot.
Sala del trono.

Celestia, dopo aver ripristinato l’ordine, iniziò ad illustrare la situazione.
«Questa mattina ho trovato nella sala del trono quel cristallo…», mormorò, volgendo lo sguardo rattristato verso la grossa pietra.
«… All'interno di esso vi è imprigionata Princess Twilight Sparkle… la mia allieva prediletta… e…».
Fece una paura, abbassando lo sguardo sul tappeto di velluto sotto i suoi zoccoli.
«… Ed è per questo che siete qui, data la vostra conoscenza negli elementi e nei cristalli…».
I cinque pony si avvicinarono a loro volta al cristallo, osservandone all’interno il corpo di Twilight.
«Fratellone… pensi che stia soffrendo?», chiese Rock, volgendo lo sguardo rattristato verso Blue Metal.
Quest'ultimo mostrò un flebile sorriso.
« Non credo stia provando alcun dolore, Rock…», rispose, osservando attentamente il cristallo.
«… Probabilmente è in animazione sospesa all'interno del cristallo… non c’è nulla di cui preoccuparsi…», concluse.
Hydra si avvicinò alla grossa pietra, scrutandola attentamente e poggiando lo zoccolo sulla sua superficie fredda e liscia.
«Sembra si tratti di un cristallo parassita… non ne vedevo uno simile da molto tempo…».
«Uh?… Spiegati meglio, non riesco a capire!… Come possiamo liberare la principessa?», domandò Blossom, avvicinandosi alla compagnia con un batter d’ali.
Hydra arretrò di qualche passo.
«Questo cristallo possiede la capacità di attaccarsi ad un ospite, inglobandolo al suo interno. In questo modo trae nutrimento dalla magia dell'essere aggredito. Sostanzialmente si tratta di una simbiosi; fino a quando la principessa avrà magia a sufficienza per nutrite il cristallo, esso la manterrà in vita…».
«E che cosa le accadrà quando il cristallo la prosciugherà del tutto dalla sua magia?», domandò prontamente Princess Celestia, intromettendosi.
All’udire la domanda della principessa, Hydra abbassò lo sguardo.
«Quando ciò accadrà, il cristallo cesserà di mantenerla in vita… la lascerà morire lentamente al suo interno…».
Il silenzio calò nella sala in quel momento, regnando sovrano.
Cold si avvicinò al cristallo, osservandolo e volgendo lo sguardo verso Celestia.
«Princess Celestia… le giuro sul mio onore e sul fuoco che mi divampa nell'anima che libererò la sua allieva dalla sua prigionia! Maledetto sia Sombra in eterno!», urlò colmo d’orgoglio, pestando lo zoccolo sul pavimento.
La monarca del sole sollevò lo sguardo colmo di tristezza su di lui, mostrando un flebile sorriso.
«Certo! Faremo del nostro meglio, principessa! Può contarci! Presto potrà riabbracciare la sua allieva!», esclamò trionfante Blue Metal, affiancandosi a Cold.
«Princess Celestia, le assicuro che tutti noi faremo del nostro meglio per restituirle la sua allieva! Non ha di che preoccuparsi!», aggiunse Blossom, alzandosi in volo ed atterrando accanto a Blue.
Quest’ultimo venne colpito di nascosto dalla gomitata del compagno, come per correggerlo su quanto aveva appena detto.
«Babbeo!», gli rispose di soppiatto Blue, in risposta alla sua gomitata.
Hydra si affiancò ai propri compagni, alzando lo sguardo sulla principessa ed annuendo.
Rock si avvicinò timidamente alla principessa, osservandola nei suoi occhi rubino.
«Non si preoccupi principessa, salveremo Twilight Sparkle! Così potrà tornare con lei e stare assieme! Io ed il mio fratellone daremo il massimo!», esclamò, sorridendo alla monarca.
Celestia mostrò un sorriso più sereno e sicuro.
«Grazie… ora sono più tranquilla, sapendo che ci siete voi ad aiutami… sono certa che riuscirete nel vostro compito!».
La monarca si incamminò subito dopo verso l’uscita della sala, seguita dai cinque pony.
«Ora seguitemi, vi mostrerò i vostri alloggi. Potete personalizzarli come meglio volete. Qualsiasi cosa vi serva, non esitate a chiederla».
«Beh…», mormorò Cold, portandosi lo zoccolo sulla pancia.
«… Io avrei un certo languorino ad essere sincero».
I suoi compagni lo fulminarono con lo sguardo, mentre Blossom e Rock ridacchiarono sotto i baffi per la figura del compagno.
«Non c’è alcun problema. Vorrà dire che, prima di mostrarvi i vostri alloggi, passeremo per la sala da pranzo», lo rassicurò Celestia, uscendo dalla sala in compagnia dei cinque pony e richiudendo le porte della stanza dietro di loro con l’ausilio della magia.
In quel momento, da una delle tante finestre della sala del trono comparve lo sguardo scrutatore di Storm, poggiato sulla schiena di Lightning.
«Accidenti! Deve essere proprio una cosa seria se hanno chiesto anche l’intervento della squadra del Crystal Empire!».
«Questa è un’offesa alla nostra immagine!…», tuonò furiosa Neis, svolazzando accanto ai due compagni.
«… Non mi importa quali pericoli ci siano da affrontare! Non permetterò che dei pony provenienti da un altro impero prendano il mio… cioè, il nostro posto! Noi bastiamo ed avanziamo!».
«E che cos’ hai in mente, Neis?», gli chiese Storm.
«Già! Come pensi di soffiare il posto a quei cinque?», si aggiunse Lightning.
«Ehm… ecco…».
Calò il silenzio tra i tre compagni, interrotto subito dopo dal batter di zoccoli di Neis.
«… Ci sono! Potremmo chiedere agli amici delle portatrici degli elementi qualche informazione in più sulla loro gita esplorativa!».
«Credi che qualcuno sappia qualcosa?».
«Certo che sì, Storm!».
«Hmm… sì, penso che abbia senso. Andiamo allora! Ci ritroveremo di nuovo qui tra un’ora esatta! Seguiremo lo stesso schema della prima volta!», esclamò Lightning, osservando i propri compagni allontanarsi.
Voltò nuovamente lo sguardo all’interno della sala, osservando il grosso cristallo.
«Nessun pony meriterebbe di fare una fine tanto crudele…», mormorò, allontanandosi poi in direzione degli Sweet Apple Cares.
Poco dopo, all’interno della sala del trono, un lampo accecante illumino l’intera stanza, mostrando Luna, Katon ed Ametista.
«Wuao!! Guarda, Katon! Guarda che bella stanza!».
«E’ la stanza del trono, piccolina…», avvisò Luna.
Katon si guardò intorno, come se fosse alla ricerca di qualcosa o qualcuno, puntando poi lo sguardo su Luna.
«Non vedo Rarity… dov’è?», ringhiò, incrociando le braccia.
«Probabilmente deve ancora arrivare, ragazzo… ti chiedo soltanto di portare pazienza», rispose la principessa della notte, volgendo lo sguardo verso il grosso cristallo ed avvicinandosi, nella speranza di osservare qualche miglioria.
Katon seguì Luna con lo sguardo, notando anch’esso il grosso cristallo.
Le fiamme sul suo corpo si affievolirono sempre più, mostrando la carnagione pallida del petto adornato da numerosi simboli ed i pantaloni neri che gli coprivano le gambe.
Si spostò un ciuffo di capelli neri dall’occhio rubino, puntando lo sguardo privo di sentimento sulla grossa pietra.
«Ma quello… è il drain! Credevo di aver distrutto questo potere tempo fa! Invece…», esclamò stupito, riportando alla mente il ricordo del suo scontro contro il suo antico maestro, King Sombra.
Luna volse lo sguardo verso il ragazzo, fissandolo con aria colpita.
«Tu sai che cos’è?!».
Katon annuì, fissando la principessa con sguardo serio.
«Allora sai anche neutralizzarlo?».
Katon si avvicinò a Luna ed al cristallo, seguito dalla piccola Ametista.
«Forse. E’ la prima volta che ne vedo uno di queste dimensioni, ma penso che, con un colpo ben assestato nel punto di risonanza, dovrebbe cadere a pezzi senza alcun problema!», mormorò, osservando la materializzazione magica della pietra.
«… Trovato!».
Caricò il braccio, preparandosi a colpire il cristallo con il pugno avvolto dalle fiamme, quando l’urlo di Ametista lo bloccò.
«Fermo! C’è zia testa d’uovo qui dentro!».
«Cosa?… Twilight?!».
«Umano, perché ti sei fermato?! Hai detto di conoscere questo cristallo e che puoi distruggerlo… fallo allora!», lo incoraggiò Luna.
Katon si ricompose, fissando incredulo il corpo di Twilight rinchiuso all’interno del cristallo di fronte a sé.
«No…».
«Cosa?! Come sarebbe a dire?!».
«… Se lo avessi distrutto, Twilight sarebbe morta».
«Che cosa?!».
«… Proprio così. Questo cristallo si è legato molecolarmente a lei, distruggerlo equivale a distruggere anche lei!».
«Ma come…».
«… Quelli che avevo distrutto in precedenza…», continuò il ragazzo, «… non contenevano alcun essere vivente. Erano utilizzati per assorbire energia dal Crystal Heart».
Lo sguardo allarmato della principessa saettò tra Katon ed il cristallo.
«Il Crystal Heart può essere ricostruito, una vita no. Se lo distruggessi, il cristallo continuerebbe a parassitare anche sul mio corpo ed assorbirebbe la mia fiamma…».
calò il silenzio nella sala, interrotto poco dopo da Ametista.
«Non possiamo fare proprio nulla per lei, Katon?», chiese, correndo incontro al ragazzo.
lui si portò la mano al mento, iniziando a riflettere.
«Forse…»
chiuse gli occhi, pensieroso, e lasciando Luna e la piccola puledrina sulle spine.
«… Devo parlare con tua sorella… per quanto la cosa mi faccia ribrezzo, ho bisogno di vederla».
Luna fissò Katon con aria preoccupata.
«Io… non so se è una buona idea… prima non…».
«Non mi importa. Ciò che riguarda il suo passato non mi riguarda, anche se fosse di cinque minuti fa. Per me, questo regno può anche bruciare…».
Luna lo fulminò con lo sguardo all’udire le sue parole colme d’astio.
«… Ma se tiene davvero a Twilight quanto sostiene, le converrà trovare un modo per ascoltarmi e fare ciò che va fatto. Non c’è molto tempo… la vostra magia non è eterna, e non sappiamo in quali condizioni era Twilight prima di finire rinchiusa lì dentro!… Non te lo ripeterò una seconda volta, portami da Celestia».
Luna abbassò lo sguardo, sospirando e voltandosi verso l’uscita della sala.
«Seguitemi… vi porto da lei… ma per favore, evita di…».
«Sentito Ametista? Andiamo a trovare chiappe di fuoco!», ridacchiò Katon.
«Sìii!… Basta però che non si avvicini troppo a me!…».
Luna si poggiò uno zoccolo sul muso.
«Non promette affatto bene…».
«Stavi dicendo, Luna?», chiese Katon.
«Lasciamo perdere…», mormorò lei.

**********


«Voi volete davvero farmi credere che non avete la benché minima idea di trovi vostra figlia?! E che, tra l’altro, non avete nemmeno uno straccio di dannati bit da darmi?!», urlò Currish, portandosi muso a muso con Igneus, il padre di Pinkie, che lo osservava a sua volta con aria annoiata ed irritata.
«Come ti ho già detto, non ho idea di dove si trovi Pinkamena Diane. E non vedo per quale motivo dovrei darti dei bit», rispose il vecchio pony, aggiustandosi il cappello.
Currish fissò furioso il vecchio pony, volgendo poi lo sguardo dietro alle sue spalle, verso le tre sorelle di Pinkie Pie.
«Beh, potresti sempre farmi pagare da loro! La violettina non sembra poi così male, in fondo!… Scommetto che ha un bel profumo!… Molto intenso!», sghignazzò Currish.
«… Mai pensata una bella gitarella notturna a Manehattan?… Sono certo che incasserebbero più loro tre in una sola notte che tu in tutta la tua misera vita a spaccare questi sassi!».
«Gradirei che tu te ne andassi ora, ragazzo, dato che, come tu stesso hai potuto constatare, mia figlia non si trova qui», rispose con fermezza il padre di Pinkie.
Da dietro le sue spalle, sua figlia Maud gli si avvicinò in silenzio.
«Oh oh!… Ehi, bella! Ti andrebbe di venire a spassartela con me?».
Maud rimase impassibile di fronte alla domanda del giovane pony.
«… Io e tua sorella Pinkie siamo come fratelli, quindi questo fa anche di te mia sorella! Ti andrebbe di giocare al dottore?» sghignazzò nuovamente Currish, avvicinandosi a Maud ed ignorando suo padre.
Lei non si scompose e non gli degnò alcuna risposta; si limitò ad osservarlo, impassibile ed in silenzio.
Currish si portò lo zoccolo al pizzetto, osservando la pony con aria interrogativa.
«Cos’è, sei ritardata o cosa?… Ci sei?… Oooh!…».
Nonostante tutti i suoi tentativi, lo sguardo della pony rimase immutato.
«Bah! Questi hanno le rocce nel cervello!», esclamò scocciato Currish, voltandosi verso il padre di Pinkie ed ignorando Maud, che senza dire nulla, trottò incontro ad una grossa roccia che frantumò con un sol colpo di zoccoli.
Il giovane pony osservò basito la grossa pietra sbriciolarsi sotto ai propri occhi, mentre Maud lo tornò a fissare con il suo classico sguardo.
«Ehm… penso che noi due non potremmo mai spassarcela! Sai, ci tengo alle mie ossa!… Peccato però, un bocconcino così prelibato come te con la grazia di un elefante!… poco importa, come non detto!».
Currish si voltò, uscendo dalla fattoria ed allontanandosi a passo sostenuto, senza fare alcun caso ad alcuni inquietanti lampi rossastri che sembravano squarciare il cielo sopra la sua testa.

**********

«Allora? Avete trovato qualcosa?», domandò Lightning, volgendo lo sguardo verso i propri compagni.
«Da quanto ho scoperto, pare che Rainbow Dash si sia diretta all’interno dell’Everfree Forest; nella zona della palude. Pare che si sia portata appresso il proprio elemento, così come Pinkie Pie!», esclamò Neis.
«Io… ecco...ho trovato, nel Carousel Boutique, un profumo concepito per resistere a punture di diversi insetti presenti soltanto nella foresta insieme a parecchi ordini ed annotazioni per la sorella di Rarity… e nemmeno io ho trovato il frammento della generosità», mormorò Storm a sguardo basso, nella speranza che le sue informazioni fossero di gradimento ai suoi compagni.
«Io ho trovato un’anziana pony, probabilmente parente di AppleJack… mi ha spiegato che sua nipote le ha parlato di strane pietre, o cristalli, rivenuti da Fluttershy nell’Everfree Forest. Pare che all’interno di quegli affari vi fossero rinchiusi degli animali… aveva detto che era partita portando con sé il proprio elemento…».
«E Fluttershy?», domandò Storm.
Lightning scosse la testa.
«Ho esaminato attentamente il suo cottage, ma non ho rinvenuto alcuna informazione utile… l’unica cosa che ho scoperto e che odio fortemente i conigli!», esclamò Lightning, ripensando a come Engel lo aveva intralciato durante il suo sopraluogo.
Calò il silenzio tra i tre, interrotto prontamente da Neis.
«Direi che non ci rimane altra scelta che fare rapporto a Princess Celestia…».
I tre pony si volsero verso l’ingresso del palazzo, quando la sua grossa porta esplose violentemente, mostrando Katon schizzare lontano come un sassolino per poi ricadere a pochi metri da loro.
Il suo corpo era completamente avvolto dalle fiamme.
«Ma che diav…?».
«A terra! Presto!», urlò Lightning, colpendo con violenza le grosse porte del palazzo che minacciavano di schiacciare lui ed i suoi compagni.
«Grazie Lightning…», mormorò Neis, confusa.
I tre puntarono i loro sguardi verso il ragazzo poco distante da loro.
Katon si rialzò in piedi, sogghignando compiaciuto.
«Tutto qui quello che sai fare, chiappe fiammanti?!», gridò, parando prontamente un intenso raggio magico proveniente dall’interno del palazzo che evitò per un soffio i tre pony.
«In nome di Celestia! Si può sapere che sta succedendo?!», urlò Lightning, quando Ametista varcò di corsa l’uscita del palazzo in preda alle lacrime.
«Lo sapevo! E’ rimasta una strega!», strillò terrorizzata, nascondendosi dietro al ragazzo.
«Ehi! Chi sono quei…?».
«State giù!», ripeté Lightning, evitando prontamente la monarca del sole che si proiettò furiosa fuori dal palazzo.
Aggrappati alle sue zampe, i cinque pony del Crystal Empire tentarono, invano, di far ragionare la regale e furiosa principessa insieme a sua sorella minore ed a Rock, entrambi aggrappati alla sua schiena.
«COME OSI, UMANO, ENTRARE NELLA MIA DIMORA ED OFFENDERMI DI FRONTE AI MIEI SUBORDINATI?!», tuonò Celestia, con uno sguardo colmo d’astio nei confronti di Katon.
«Sorella! Tu mi hai chiesto di portarlo qui, ricordi?!».
«Taci, Luna!», tuonò furiosa la monarca davanti agli sguardi increduli del Team Twirl.
Celestia si liberò della sorella e dei cinque pony, osservando furiosa Katon che la fissava a sua volta con entrambi i pugni avvolti dalle fiamme, pronto a colpire la principessa con tutta la forza che aveva.
«Ti farò rimpiangere questa tua decisione, umano!».
«Coraggio, chiappe fiammanti! mostrami cosa sai fare!».
«Tu! Insolente!», ruggì furiosa Celestia, quando il cielo sopra alle teste di tutti si oscurò.
Un’aria gelida investì l’intero regno, attirando l’attenzione di tutti i presenti che alzarono i propri sguardi verso l’alto.
«No… non può essere vero…».
«Ma quello… è…».
«KING SOMBRA!!!», urlarono tutti all’unisono, osservando pietrificati l’agghiacciante sguardo dell’unicorno nella densa nube di fumo.

  
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