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Autore: aki_penn    23/07/2008    3 recensioni
Mi chiamo Red, no anzi, mi chiamo Ephram, ma tutti mi chiamano Red per colpa dei capelli, vivo coi miei finti fratelli, la mia finta madre e un occasionale finto padre (anche finto psicologo a parer mio), sono la leggenda della mia città con la maggior parte dei ricordi cancellati, sono il ragazzo nato due volte, non credo nel destino, non credo nell'amore di coppia, ma nonostante tutto non credo che ci sia persona al mondo che è stata più amata di me...* Mi chiamo Nadine, ma non sono Francese, vivo con mia madre e mia sorella in un micro appartamento, sono superstiziosa e credo che nonostante tutto da qualche parte ci sia la nostra anima gemella..
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ecco a voi il mio nuovo capitolo idiota! Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma in quest’ultimo periodo mi ero trasferita da mia nonna! Ora finalmente sono di nuovo a casa!!! Posso dire in pubblico che amo le scarpe col tacco, posso pronunciare la parola “vaccate” senza sentirmi dire che sono maleducata, posso uscire ed entrare a casa quando voglio e soprano posso scrivere!!! Quindi ecco cosa ne e’ venuto fuori!

[Impieghi]

[Ceralacca]

By

[ReD]

 

 

 

Ciò che mi risveglia dall’incoscienza e’ una sberla gelida, poi una voce che urla il mio nome, e una forza irriconoscibile che mi tira da un lato.

Per un secondo non sento più nulla sotto di me, ma un attimo dopo le mie chiappe d’oro, sbattono duramente contro il pavimento liscio.

Apro gli occhi, e li strizzo , una luce fioca illumina il viso di una donna, che non riconosco subito. Mi stropiccio gli occhi e la sento che mi dice “Mamma mia che schifo Red! Rivestiti! E questa tipa chi sarebbe?”.

E’ George. Non quella sul letto, quella che parla. Chi e’ che sta sul mio letto? Mi isso sulle braccia per guardarla, ha dei lunghi capelli bruni e ricci , dorme rannicchiata in posizione fetale con il volto rivolto verso il muro. Non la posso vedere in faccia, ma ho la sensazione che anche potendolo fare non la riconoscerei, ho il terribile presentimento di non essere stato molto sobrio ieri sera.

“Non sai nemmeno come si chiama?” mi domanda George con aria inquisitoria, già sapendo benissimo la risposta.

Scuoto la testa con solo le parti intime coperte dal sottile lenzuolo, mentre mia sorella a braccia conserte sospira. Anche vista dal basso e’ la creatura più bella che abbia mai visto. Non lo dico perché e’ mia sorella, lo dico sia come maschio  che inteso come bellezza oggettiva, George e’ davvero una rarità.

Si allontana da me facendo ondeggiare la lunga coda di cavallo biondo chiarissimo che le arriva fin a metà coscia.

Mi metto le mutande al volo e la seguo fuori dalla stanza chiudendo la porta in modo che ripiombi nell’oscurità.

“Ma che ore sono?” chiedo quando una luce folle mi inonda gli occhi.

“Sono le tre del pomeriggio Red, non ti abbiamo svegliato sta mattina, ma adesso devi venire con me all’ufficio di zio Jerry ad aiutarlo”.

Ma come già le tre? E poi perché dobbiamo sempre andare ad aiutare zio Jerry in ufficio? Insomma ha già un segretario!”

Ma forse se chiede il nostro aiuto si vede che ha bisogno d’aiuto” ribatte lei saccente scavalcando Zander che sta leggendo un giornale sdraiato sul tappeto. “Quello non e’ porno vero Zander?”

Mio fratello Zander, tredicenne e pieno di capelli castani tendenti al rossiccio, alza il dito medio nella mia direzione senza nemmeno guardarmi mentre lo scavalco.

“Fai meno rumore la notte, ok?” aggiunge.

“Perché cosa ho fatto sa notte ,scusa?” Chiedo il sibillino. Zander e George sbuffano sonoramente mentre suona il telefono, in casa Bayard nessuno vuole mai rispondere al telefono, nessuno tranne Zander, ovviamente.

Si catapulta verso l’oggetto incriminato e guarda lo schermo. Zio Jerry ha voluto fornirci di un apparecchio telefonico che rivela il numero che sta chiamando, e ciò ha fatto sì che mio fratello imparasse tutti i numeri a memoria.

A occhio e croce questo sembra il numero di cellulare di Dorothy” fa lui con fare da intenditore, come se stesse descrivendo un vino pregiato.

E basta!” sbotto io “ma le sembra l’ora di telefonare?”

“Sarebbero le tre del pomeriggio Red, non mi sembra presto…” ribadisce George infilata nella sua salopette mentre Zander alza la cornetta per dire “Pronto, qui hotel Zanzibar…come posso esserle utile?”

“ZANDER!” la sento urlare, mio fratello deve aver inserito il viva voce. “Lo so che sei tu! Non mi puoi prendere in giro così! Sono la tua assistente sociale!!”strilla lei, sembra che stia per avere un infarto, e probabilmente mentre inveisce contro mio fratello ha gli occhi fuori dalle orbite.

“Vecchia befana” dico ridendo, forse troppo forte, perché Dorothy da dentro il telefono strilla “Ephram! Ti ho sentito cosa credi!?”. Mi metto una mano sulla bocca e mi piego a metà per non cominciare a ridere sguaiatamente intanto con un gesto repentino Zander rimette la cornetta al suo posto, l’assistente sociale continua a urlare finché la linea non cade.

George fa un sospironeprima o poi le verrà un’embolia, e questo significa nuove beghe per mamma Bayard…” commenta, mia sorella non commenta mai, ma fa capire che non approva certe situazioni, prima che il discorso si prolunghi mi rendo conto che non ho ancora visto mamma Bayard, in realtà in casa a parte noi c’e’ solo Henry con la sua zazzera di capelli arancioni e gli occhiali tondi , che guarda i cartoni animati.  “Dov’e’ mamma Bayard ?”domando.

“E’ andata in centro con Maya per cercare delle scarpe adatte al suo vestito da sposa”. Adesso sono io a sospirare. “Povera mamma sopportare quell’arpia”.

I miei fratelli annuiscono gravi(anche Henry che non ci stava ascoltando, ma semplicemente carpendo le parole “Maya” e “arpia”).

“allora andiamo? Su, zio Jerry non può aspettare in eterno!”. Io invece dico di sì, ma nonostante questo mi infilo la maglia giallo limone che George mi tira addosso.

In un momento ci ritroviamo sul pianerottolo dove si affaccia il nostro appartamento. George e’ ancora intenta ad allacciarsi i suoi sandali col tacco vertiginoso.

 Noi Bayard non abbiamo affatto una casa piccola, ma se si abita in dieci in un appartamento, ci si sta stretti per forza. E pensare che spesso anche zio Jerry si ferma a dormire da noi, o qualche amica di George. 

Scendo le scale di corsa ,come al solito, non lo faccio apposta, e’ un’abitudine che ho preso rincorrendo sempre Otto che del canto suo e’ ipercinetico.

Aspetto venti minuti sul marciapiede in attesa di George, e nell’attesa mi fumo due o tre sigarette. In generale fumo molto. Ma invece ci sono giorni che non tocco tabacco. Non so come funzioni questa cosa. Ma se dicessi che posso smettere quando voglio sarebbe un’enorme bugia. Sono decisamente dipendente.  

George appare finalmente alla porta un po’ ondeggiante e con il volto dall’aria addolorata. Non e’ abituata a camminare sui tacchi. Diciamo pure che non c’e’ mai salita su quelle trappole prima d’ora. Come darle torto, una bambolona di un metro e novantadue centimetri coi tacchi svetta decisamente un po’ troppo.

Coi quei sandali e’ più alta di me di tutta la testa.

“Finalmente!” sbuffo vedendola venirmi in contro barcollante, zoppica anche un po’. Oltre a non essere abituata, mia sorella George non e’ nemmeno la grazia fatta a persona se vogliamo dirla tutta. Insomma, diamo un rapido sguardo alla sua tenuta da ufficio: salopette con maglia arancione sotto, calze a righe con annessi sandali col tacco vertiginoso. Un pugno nell’occhio.

Ma di certo la gente non si volterà a guardarla per come e’ vestita , ma per quanto e’ bella.  

“Smettila di rompere, adesso andiamo da zio Jerry!” ordina imperiosa, e mezza ingobbita da una parte. E’ proprio George.

“Sì, ci andiamo” convengo io “ma prima tu sali in casa e ti metti le scarpe da ginnastica, perché se no da zio Jerry ci arriviamo la settimana prossima!”continuo imperterrito.

Ma stai scherzando?”ribatte scandalizzata “devo fare pratica! Se non me li metto…” non fa in tempo a finire la frase che la interrompo.

“Va bene George, tieniti queste macchine di tortura ai piedi, ma prenderò provvedimenti…” spiego pratico e pacato. Le do una manata su una coscia e la ribalto all’indietro, mentre con l’altra mano la sorreggo dalla schiena, lei urla, finché non si rende conto che l’ho presa in braccio. Protesta , vuole andare a piedi, ma so che in fondo mi e’ grata perché ha i piedi a pezzi.  

Questa storia folle e’ cominciata tutta un mese fa a malapena, in sala mensa, mentre trangugiavo il mio pasto come al solito con Milo Hermes e Baloon, (vorrei far notare che il cibo della mensa e’ disgustoso, e mamma Bayard prepara il pranzo per noi tutti , miei amici compresi) quando sentii il megafono gracchiare qualcosa.

Mi immaginai che Hermes avesse combinato qualcosa, ormai lui e il preside sono amici, tutte le volte che viene cacciato fuori da un’aula, va in presidenza a giocare a poker con il preside e la segretaria, e invece quella volta il megafono gracchiò il nome di mia sorella “Georgia Queen Bayard e’ desiderata in presidenza”. Mia sorella si alzò titubante mentre tutta la sala mensa aveva gli occhi su di lei. Diciamo che avevano gli occhi su di lei più del solito; e’ futile dire che tutti i rappresentanti del sesso maschile della nostra scuola fanno pensieri impuri su di lei. Miei amici compresi.

L’avevano vista in giardino mentre fuggiva a un’ora di matematica. E la volevano, la volevano a tutti i costi. Giorni dopo l’avevo accompagnata a un colloquio, e nonostante George fosse la ragazza meno aggraziata del cosmo, non avevano resistito ai suoi capelli biondi, alla sua bellezza naturale e spontanea. Una modella come George avrebbe fatto guadagnare l’impossibile. Ma le modelle usano i tacchi. E perciò eccomi qui a portare George in braccio.

L’edificio che ospita l’ambulatorio di zio Jerry e’ del secolo scorso, mi piace, ha un ché di nobiliare. Amo un sacco guardare le case, qualcuno mi ha consigliato di fare architettura, e chissà mai che non prenda sul serio questo consiglio.

Per salire al quinto piano dove si trova l’ufficio dello zio prendiamo l’ascensore, far salire George in quelle condizioni mi sembra un suicidio sia per me che per lei. Ci apre il segretario, George punta dritto allo studio di Jerry, con la massima velocità che i sandali assassini le permettono, ovviamene.

Baloon e’ già arrivato, a volte anche lui fa un salto da mio zio. Ha i suoi soliti occhiali scuri e si stringe in un pile di un brutto colore spento che lo fa tanto sembrare un profugo. Gli sorrido mentre mi dirigo alla scrivania. “Allora chi e’ che e’ stato male alla fine?”ghigno in ricordo delle sue parole di ieri sera.

Probabilmente mi rivolge uno sguardo assassino,ma purtroppo attraverso gli occhiali scuri non lo vedo.

“Maledetto…non ho potuto partecipare alla corsa…”ringhia stringendosi nella coperta e andando ad annusare una bacinella di infuso d’eucalipto.

“Rimedio impagabile”commenta convinto il segretario. Io mi siedo davanti alla sua scrivania, lo fisso un momento poi dico “Spiegami Louis, tutti i professori, i medici e i presidenti hanno una segretaria sexy, perché mio zio ha te?”

Lo squadro da capo a piedi, porta delle scarpe eleganti in vernice, dei pantaloni eleganti, una camicia elegante , la cravatta elegante e’ stretta al collo e la giacca elegante e dimenticata su una sedia dell’atrio. La testa e’ ricoperta da grossi dred di capelli neri. Adesso spiegatemi che razza di soggetto e’ uno che va in giro in frac e dred?

“Come Red io non sono sexy?” mi fa innocente. Lo squadro ancora con aria scettica e poi rispondo “Per niente…e poi non sei vecchio per i dred? Non hai ventisette anni?”

Louis sembra per un secondo impazzito e si mette a sbracciarsi per poi finire premendosi un dito sulle labbra e facendo “sssh!”. Guarda me, guarda Baloon( immerso in una coltre di fumo all’eucalipto) e poi guarda mia sorella e urla nella sua direzione .MA COSA DICI RED? IO HO QUARANTACINQUE ANNI!” terminando il tutto con una risata finta evidentissima. Mia sorella lo ignora bellamente e continua a parlare con zio Jerry. Mio zio e’ un uomo alto con le spalle larghe, e non troppi capelli, gli occhiali gli stanno dignitosamente appoggiati col naso a punta che si staglia sul viso da topo. Io l’ho sempre detto che Jerry e’ un nome da sorcio. 

“Ma che cavolo fai idiota?” sbotto a bassa voce in modo che solo lui e Baloon mi possano sentire.

“Cerco di fare colpo su tua sorella…sai com’e’, le piacciono gli uomini maturi e…”.bisbiglia febbrile, lo fermo , ho già sentito abbastanza sciocchezze.

“Primo tu quarantacinque anni non li dimostri neanche per sbaglio, al massimo ne dimostri quindici, e poi chi te l’ha detta questa vaccata degli uomini maturi?”. Louis si tortura le mani in grembo e tiene lo sguardo basso poi biascica qualcosa. Lo guardo con aria indagatrice e lui ripete in un sussurro non bene udibile. “Zanderpigola.

“ZANDER?” urlo io, Louis si agita e mi fa segno di stare zitto. “Ma come si fa a essere così stupidi? Fidarsi di uno che al telefono con l’assistente sociale finge si essere l’impiegato di un’azienda di assicurazioni!” concludo soffiando. Ma come fa? Sbuffo e mi lascio cadere sullo schienale.  Davvero idiota.

“Credi che possa ancora avere una possibilità?” domanda speranzoso.

No, penso, non l’ha mai avuta, anzi io non gli avrei mai permesso di averla, ma stiamo scherzando? Mia sorella George con questo idioa? Ma non dico ciò che penso  e gli chiedo che c’e’ da fare. Louis sembra rallegrarsi perché mi sbatte davanti al naso una pila di lettere.

“Devi metterci la ceralacca e farci il timbro di tuo zio” mi spiega lanciandomi anche una stecca di cera rossa e un accendino.

E’ sempre la solita storia, quando qualche Bayard viene richiamato all’appello nello studio di zio Jerry e’ sempre per mettere la ceralacca alle buste. Semplicemente perché Louis non e’ capace e si strina sempre tutte le dita, comincio il mio lavoro senza fiatare, la ceralacca e’ aromatizzata alla lavanda. Santo cielo che cosa gay!

 Nel frattempo il segretario si siede alla sua postazione e si mette a fissare le mie mani mentre lavoro,con la testa appoggiata sui palmi delle mani comincia ciarliero “E tu come vai a donne?”

“Come al solito, sta mattina mi sono trovato una tipa nel letto…ma sinceramente non so chi sia”.

“Ah…” fa un po’ mogio, forse sperava che fossi un po’ meno attivo. “E non c’e’ nessuna che ti interessi particolarmente? Che so…magari per un po’ più che una notte…?” chiede. Louis crede che prima o poi la principessa azzurra verrà a prelevarlo da questo studio in groppa a un cavallo bianco. Sono solo cavolate, l’amore di coppia non esiste. A parte per Augusta e August Bayard.

“C’e’, una ragazza carina… che pare non voglia starci…”faccio io dandogli un filo di speranza “…Ma prima o poi ci starà , stai tranquillo…mi ha anche già visto nudo” lo smonto subito.

L’ultima frase e’ vera, forse andrebbe inserita con un po’ più di particolari, ma in sostanza e’ vero, Nadine mi ha visto mezzo svestito, no?

Comunque, non più di una notte…al massimo due se e’ simpatica…”

E’ a quel punto che Baloon si alza lanciando per aria la coperta con fare teatrale e si dilegua dicendo di avere un impegno. Le solite cose da ciclisti damerini secondo me! Baloon e’ sempre Baloon! 

 

 

 

 

 

[Impieghi]

[Cera & Lacca]

By

[Nadine]

 

Rimango accigliata a guardare gli scaffali mentre Sylvia coi capelli umidi mi si accosta, entrambe scrutiamo ogni angolo possibile, io con un camice bianco, lei con gli stivali e il vestito firmato.

“Paula? Proprio non ti ricordi dove l’hai messa la lacca?” urlo, la voce di Paula mi risponde dal bagno soffocata dalle pareti “E’ nell’angolo a destra! Te l’ho gia detto!” esclama lei un po’ scocciata.

“Non c’e’!” continuo io imperterrita. Santo cielo, non sono cieca! Qui la lacca non c’e’!

Infatti non c’e’…” cinguetta Sylvia gentile come al solito.

“Oh, insomma, adesso arrivo io…” sbuffa mentre tira lo sciacquone , io e la mia migliore amica ci accasciamo su uno degli scatoloni ammassati nello sgabuzzino del salone di bellezza dove lavoro.

“Come stai oggi?”chiedo, ieri sera sono tornata a casa tardissimo, in compagnia di due pazzi scatenati che all’arrivo in città si sono fatti lasciare all’entrata di un pub.

Quel cretino che si fa chiamare Red e che si e’ svestito davanti a me ( e che ho avuto l’onore di castrare) guida davvero come un matto, mi meraviglio di essere ancora viva. La mia amica invece non sembra per nulla provata dall’esperienza.

 Sylvia alza le spalle “Così così…Hermes e’ simpatico…”. Non sta pensando a Mendel, non glielo ricorderò certo io, quello stronzo! Come ha potuto!

“Sai…forse potrebbe anche farmi dimenticare Mendelfa pensierosa con quel suo sguardo da bambina perso a guardare il soffitto. Mi viene un colpo. “Ma sei pazza? Ha la faccia da drogato!”.

Lei non mi risponde e ride cristallina, mentre Paula entra dicendomi che ho un cliente e che alla lacca di Sylvia ci avrebbe pensato lei.

Afferro un pugno di strisce per la ceretta e un carrellino dove Paula ha posizionato la cera calda e mi trascino stancamente fino allo scompartimento dove hanno portato la cliente.

Apro la porta a soffietto e inevitabilmente la mia bocca si spalanca in un’espressione di assoluta sorpresa.

Dove hai nascosto la mia cliente?” sbotto.

“Come dove l’ho nascosta? Sono io! E ti sarei grato se usassi il maschile! E se ti sbrigassi con questa cera!” . Il ragazzo  con gli occhiali scuri e la testa grossa che ho visto  ieri in spiaggia!

Santo cielo! Ma si fa la ceretta? Ma che cosa da effeminato!

Lo guardo sottecchi e poi domando “sei sicuro di essere tu quello a cui devo fare la ceretta?”. Lui sbuffa.

“Sì! Cavolo sono io che mi devo depilare! Allora posso sedermi o no? E sai attenta che non sia troppo calda” commenta scocciata. Ma tu guarda che tipo!

Si sveste con la più piena nonchalance e si lancia a pesce sul lettino, mentre io riscaldo la cera. E’ davvero incredibile! Da quando ho visto quei quattro ragazzi da Phil, l’amico di Sylvia che ci ha fatto il piercing, li incontro ovunque.

e così fai l’estetista” fa lui, probabilmente per non pensare al fatto che gli strappi gli faranno male. Non mi piace il tono in cui lo dice e allora ribatto “E così tu di depili”. Lui gira la testa e mi fissa(almeno credo, da dietro quei cavolo di occhiali non si vede una mazza! ).

“Per la cronaca, io mi depilo, perché faccio il ciclista!”replica acido. Capisco. Uno sportivo.

Facciamo silenzio,lui stringe i denti e io cerco di fargli il meno male possibile.

E allora ti piace Red?” salta su ad un tratto. Mi fermo di botto, ma che razza di domanda indiscreta e’? e poi chi cavolo e’ Red? Il maniaco che si e’ tirato giù i pantaloni davanti ai miei occhi?

“Certo che no!E’ un pervertito schifoso!”  strillo io inviperita. Lui ridacchia.

Eddai… non fare così, e’ anche dotato…cioe’, non che io ci abbia guardato, me lo racconta lui! Non mi dire che non ti ci e’ caduto l’occhio…” non fa in tempo a finire la frase che dalla bocca gli esce un urlo lacerane di dolore,affonda la testa tra le braccia e rimane così per un po’. Quando finalmente mi guarda di nuovo ha gli occhi un po’ lucidi, si e’ alzato di poco gli occhiali. Manda giù la saliva e mi guarda chiedendosi il motivo del mio gesto, io stringo la striscia di ceretta che l’ha torturato neanche un minuto fa.

“Ricordai che io qui ho il POTERE, quindi attento a ciò che dici”. Baloon(si chiama così vero?) annuisce, riaffonda la testa nelle braccia e non fiata più.

 

 

 

L’angolo di Aki_Penn che parla a vanvera:

Ecco la fine del capitolo, e’ un po’ lungo , spero che non vi dispiaccia. Come avrete notato Nadine e Red non si incontrano, non saranno molti i capitoli dove succederà, però volevo inserirlo per mostrare anche un po’ della loro via personale. Ditemi cosa ne pensate!

Un altra cosa prima di passare ai ringraziamenti: sinceramene, cosa pensate di Sylvia? Perché io vorrei farla ingenua , un po’ rimasta, ma comunque simpatica, ma a volte mi sembra che ne venGa fuori un’ochetta stupida…fatemi sapere…

Passiamo ai ringraziamenti: Betty 0_o(si si, infatti Red ama molto stare nudo…anche all’inizio di questo capitolo infatti mostra le sue grazie…ognuno ha le proprie perversioni!), emily ff (meglio così! Almeno non mi sento responsabile^__^ comunque tranquilla ti faccio compagnia tra i pazzi!!),Trappy(mi dispiace ma alla fine il viaggio in macchina non c’e’ stato, cioè in realtà c’e’ stato, ma Nadine ha fatto la prima donna e ha tenuto il broncio, e poi Red e’ andato a rimorchiare al pub… niente degno di nota a parte il fatto che sono ancora tutti interi!! Grazie dei complimenti^__^),BabyzQueeny(grazie mille!!!!)

Grazie a tutti quelli che hanno letto , commentato e messo tra i preferii!!! Mi date davvero la carica per contiunuare^__^

Baci♥♥e al prossimo capitolo

Aki_Penn

 

 

 

   
 
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