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Autore: oOLeylaOo    24/07/2008    1 recensioni
Grace Brine è un adolcescente molto particolare, prima di tutto perchè non è affatto un adolescente, poi perchè ha il piccolo difetto di diventare una sirena se finisce in acqua.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non aggiorno da un mese... mi spiace ero impegnatissima. Non ho potuto aggiornare prima, quindi eccomi qui dopo un mese con un nuovo capitolo. La storia sta prendendo una strana piega e la fine che avevo preannunciato mi è scivolata tra le mani, speriamo bene -.-;
Buona lettura a tutti!

 

Capitolo 28

-Tell him -

 

<< Che genere di cose? >>domandai sulla difensiva. Una sfera di luce azzurra fece il sui ingresso nella stanza irradiando deboli raggi.
<< Potremmo iniziare dalla tua missione. >> mentre pronunciava queste parole la sfera ebbe un fremito, come se i raggi di luce si espandessero per poi ritirarsi.
<< Se vuoi parlare almeno abbi la decenza di mostrarti in carne e ossa, non come una … sfera fluttuante!  Come … qualcosa di tangibile. Cos’è? Non vorrai farmi credere di non saperlo fare?! >> protestai cercando di prendere tempo. Mi sentivo un po’ in trappola, non sapevo se avevo una buona ragione per sentirmi così, ma non potevo fare a meno di irrigidirmi e stare sulla difensiva.
La sfera si illuminò di una luce intensa, tanto che divenne impossibile guardarla, mi riparai gli occhi con una mano cercando di vedere qualcosa senza riuscirci. Lentamente la luce si attenuò e io abbassai la mano, davanti ai miei occhi c’era un uomo dall’età indecifrabile, alto e molto bello. Aveva dei lunghi capelli neri dai riflessi blu, gli occhi blu scuri e la belle candida risalta in contrasto con quei colori tanto che sembrava quasi luminescente. Il volto aveva dei lineamenti forti, la mascella squadrata e alta gli dava un aria severa, che era addolcita dai capelli che gli incorniciavano almeno un poco il volto. Indossava un attillato vestito blu e nero che gli fasciava completamente il corpo tonico e muscoloso, esaltandone i dettagli. Incrociò le braccia al petto e mi fissò con sguardo rilassato.
<< Questo aspetto ti soddisfa? >> domandò inarcando un sopracciglio con aria impassibile. La sua voce bellissima e profonda mi stupì immensamente, non importava in quale involucro, la sua voce era splendida come era sempre stata, non subiva alterazioni. Lo guardai con gli occhi sgranati, tanto che le sue labbra sottili si stesero in un sorriso appena accennato.
<< Ah … beh … si … >> farfugliai confusa. Mi voltai e feci un paio di passi verso la porta, poi mi girai nuovamente sentendomi più calma. << Perché sono qui? >> domandai con uno sguardo e un tono di voce preoccupato, ero troppo nervosa per stare attenta anche a quello.
<< Questa è una domanda interessante. >> disse Nettuno, che dal niente, con un semplice gesto, fece apparire due comodi sofà che comparvero con una scia azzurra. << Sediamoci. >> propose facendo un gesto con la mano per indicare i mobili.
Lo fissai negli occhi, ma non riuscii a reggere a lungo quello sguardo scuro e profondo che mi faceva sentire come se affondassi nel mare. Infine mi misi lentamente a sedere, senza però distogliere lo sguardo da lui per un solo istante, un po’ come se fossimo dei lottatori di karate durante un torneo. Questa ovviamente era solo la mia sensazione, lui sembra molto rilassato e a proprio agio. Lui si mise a sedere davanti a me con un gesto fluido.
<< È  la prima volta che ti vedo così. >> dissi più a me stessa che a lui. Mi sentivo davvero nervosa.
<< Gli esseri umani danno molta importanza all’apparenza. Le forme, le sembianze, come le cose appaiono, come le vediamo, questo rende quelle cose “belle”. Ma la vera bellezza … il più delle volte sfugge alla loro comprensione, così come ciò che rende te bella sei tu stessa Grace. È la tua essenza, la tua anima che affascina. >> parlò con voce calma e sguardo profondo.
<< Un discorso molto filosofico. Come “Ho bisogno di te, ti cercavo da tanto tempo disperatamente.” Già, molto realista, solo per gli idioti che ci credono. >> risposi sarcastica, incrociando le braccia al petto.
Lui sorrise, poi scoppiò a ridere in modo incontrollato. << Non posso più passare per un tipo assennato, presumo. È uno … come dicono gli umani …? “Divertimento”? È un vero divertimento prenderti in giro! >> dissi con un ghigno.
<< Il solito strafottente. >> assentii lasciandomi andare contro lo schienale.
<< Non è un termine molto educato Grace. >> mi fece notare con il solito ghigno sulla faccia.
Mi limitai a guardarlo senza dire niente, lui alzò un sopracciglio e poi scosse la testa.
<< Immagino che io debba essere serio in questo momento. >> disse congiungendo le mani e guardandomi diritto negli occhi.
<< Non guasterebbe. >>acconsentii.
<< Sei partita per una missione all’incirca un mese fa e dall’ultimo rapporto che ho ricevuto, rapporto non fatto da te tra l’altro, mi è parso chiaro che la tua missione è stata un fallimento completo. La tua prima missione. Direi che come combattente non hai un grande avvenire … >>
<< Ho affrontato tre vampiri e ho vinto. >> lo informai.
<< Ma … hai dormite per la bellezza di un mese nella stessa stanza con uno di loro senza accorgerti di niente. E ti sei perfino messa con un vampiro, almeno questo è ciò che mi ha riferito Lucy. >> raccontò.
<< Loro non hanno fatto niente di male. Non fanno male a nessuno e … >> iniziai a spiegare.
<< Lo so. >> mi assicurò, fermandomi << Crystal me lo ha detto e io non ho nessuna voglia di mettermi contro la piccola e caparbia Diana. Ma questa è solo una ragione Grace. Ci sono molte cose che non sai. Tu sei la mia piccola sirena, la più giovane, la più inesperta. Il tuo potere è ancora puro e incontrollato, ma può scatenare una forza immensa, una forza superiore a quella di quelle che sono diventate “le tue sorelle”. >> la sua voce calma aveva qualcosa di ipnotico.
<< Superiore a quella di Crystal? E di Lucy? Io? >> domandai sconvolta, interrompendolo. Si stava sicuramente sbagliando, eppure le sue non sembravano solo belle parole.
<< Si Grace, sei molto potente. È per questo che non riesci a controllare bene i tuoi poteri. Per ciò che speravo di te, per ciò che desideravo realizzare preferivo che tu non conoscessi mai l’amore. Sembra che sia troppo tardi …>> abbassai lo sguardo per non incrociare il suo. Non c’era una ragione precisa, ma mi sentivo in colpa, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato, come se lo avessi tradito. << Non diventerai più il mio punto di forza, ma ho sempre le altre due. >> proseguì tranquillo << Sei stata come un figlia, come loro. >> disse, gli sorrisi un po’ confusa. << Lucy è contro il mio ordine di lasciarli andare, Crystal vuole proteggerti. E tu cosa vuoi, Grace? >>concluse con tranquillità.
Rimasi in silenzio, sorpresa da quella domanda. Lui non disse niente e alla fine io alzai gli occhi per guardarlo, era tranquillo, aspettava una risposta.
Feci un respiro profondo. << Io voglio stare con Hanry. Voglio … solo questo. >>
<< E lo ami, immagino. >> disse lui pensieroso. << Ma io non ho intenzione di fermare Lucy, non ho intenzione di farle del male. Le mie sacerdotesse azzurre … non verranno toccate, non verranno contaminate, è così che deve essere. E stato deciso che voi sareste state i miei domini sulla terra. Non mi metterò contro di lei per te, ma non l’appoggerò mai. Questa insensata e precipitosa battaglia finirà solo in modo sanguinario, a meno che qualcuno on faccia un passo verso la riappacificazione. >>
<< Lucy non ci pensa nemmeno. >>
<< Ma tu si >> disse guardandomi negli occhi.
Mi sporsi in avanti, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e nascondendo il volto tra entrambe le mani. Che cavolo! Perché io? Sempre io?
<< Grace, è più importante che tu segua il tuo cuore. Ci sono molte cose che puoi conoscere facendolo, anche la vera forza dei tuoi poteri, fin dove puoi spingerti, io posso mostrati la verità. Posso solo mostratela però. >>
<< Non capisco. >> dissi sinceramente << Mi sembra solo che tu parli solo in modo filosofico e per darti un tono tra l’altro. >>
Sorrise benevolmente, non mi aspettavo un sorriso simile da lui.
<< Stai facendo il misterioso apposta. >> lo accusai.
<< Tu sei l’unica a cui permetto di parlarmi così Grace, mi sei cara più di altre. Non ho mentito quando ho detto che ti ho cercato e scelto. Io ho scelto te … e tu hai scelto Hanry. >> bisbigliò soprapensiero.
Trattenni il fiato preoccupata, le sue parole sembravano quasi una dichiarazione d’amore ma io sapevo che non lo erano, che c’era qualcosa dietro. << Dove vuoi arrivare? >>
<< Non cambierai rotta vero? >>domandò, con lo sguardo abbassato, poi alzò gli occhi. << No, non lo farai. >> rispose dopo aver visto la mia espressione torva. << Ma mi chiedo quanto tu lo conosca. Quanto tu sappia di lui. Quanto lui ti abbia detto … >>
<< Che vuoi dire? >> domandai lanciandogli un occhiata ansiosa. Hanry non mi aveva detto qualcosa ? Di certo allora non era una cosa importante. Non avevamo avuto molto tempo, soprattutto per via di Lucy, ma prima o poi … prima o poi mi avrebbe detto tutto ciò che fino ad ora non ero riuscito a dirmi. Eppure quando Nettuno pronunciò quelle parole mi sentii in ansia, fu inevitabile, mi sentii come se avessi un ascia che pendeva sulla mia testa.
<< Stai dubitando … ? >> non prosegui la domanda perché lo fulminai con uno sguardo.
<< Non potresti limitarti a rispondere? >> domandai seccata.
Lui mi guardò con irritazione e freddezza. << Grace, stai esagerando! >> disse con tono cupo e profondo, il suo sguardo aveva qualcosa di … regale.
Abbassai lo sguardo remissiva.<< Chiedo scusa. >> mi scusai.
Lui rimase in silenzio, fissandomi con uno sguardo penetrante e freddo, i suoi occhi sembravano due pietre blu fredde e
<< Ti mostrerò quello che vuoi sapere, la verità e poi ciò che non sai. Poi potrai dire che vorrai stare con lui per sempre e che lo ami, o potrai dirgli addio. Solo dopo. >>
<< Mi hai portato qui per questo? >>domandai con una punta di preoccupazione.
<< Si, solo per questo. >> assentì con un sorriso appena accennato.
<< E Lucy? >> domandai.
<< Ti ho già detto che non interferirò tra voi due. >> ripeté con calma.
<< Ma perché si comporta così? >> domandai raccogliendo coraggio. << Perché non ci lascia in pace? Perché continua a tentare di ucciderci? Per quale ragione non può lasciar perdere? Cosa c’è che non va? Cos’è che la spinge a comportarsi così? >>
Nettuno sospirò, non lo avevo mai visto sospirare, poi rimase in silenzio a fissarmi come valutando qualcosa, abbassò la mano e la fissò sorpreso. << Fa un effetto molto strano avere un aspetto umano. >> bisbigliò soprapensiero, sempre osservandosi le mani
<< Scusa, ma non è che potremmo tornare alle mie domande. >> proposi con voce bassa e calma.
<< Certo. Tu vuoi sapere di Lucy … e io voglio parlarti di Hanry… >> bisbigliò pensieroso. << Una decisa incongruenza di interessi. >>
<< Il passato di Hanry è una questione tra lui e me. >> risposi guardando la sua espressione, lui mi ignorava e continuava a osservarsi.
Alzò lo sguardo improvvisamente e mi osservò per un attimo. << Non vale lo stesso per Lucy? >> domandò con interesse.
Rimasi un attimo in silenzio a pensarci, ma solo un attimo. << Lucy sta tentando di uccidermi, Hanry no. >> risposi con un una discreta nota di rammarico. Lucy stava tentando di uccidermi, la mia Lucy, la ragazza che mi aveva fatto da sorella e che mi aveva aiutato a diventare una sirena in grado di combattere.
<< Capisco. >> bisbigliò osservando le sue dita mentre le incrociava. << Tuttavia non sono interessato alla tua questione con Lucy, sappiamo entrambi che non cercherà mai davvero di ucciderti. >>
<< Vuoi allontanarmi da Hanry ? >> domandai dubbiosa, pensando che l’unica distanza tra noi poteva essere fisica e stavo sinceramente pensando di accorciare anche quella.
<< Voglio mostrarti la verità. >> rispose con calma, la sua aria serafica aveva qualcosa di inappropriato .
<< Lo ripeti dall’inizio ma continua a sembrarmi un modo per mascherare qualcos’altro. >> dissi incrociando le braccia al petto.
<< Tutta via se fosse una mia scelta non potresti opporti, lo sai. >>mi fece notare con pacatezza.
Non risposi, aveva ragione e qualunque cosa avessi detto questa verità non sarebbe mai cambiata. Non mi mossi, non feci niente, rimasi lì, rigida, in attesa della sua mossa successiva. Non avevo intenzione di incoraggiarlo o di arrendermi  quindi tanto valeva stare zitta.
<< Che ne dici di un compromesso? >> domando infine con gli occhi fissi sul mio volto inespressivo.
Dentro di me avevo una gran voglia di urlare, ma mi rendevo conto benissimo da sola che anche mettendomi a urlare non mi sarei comunque sentita meglio. Mantenni la mia espressione attaccandomici con le unghie e con i denti e fissai Nettuno in un modo quasi impassibile. Un compromesso … poteva essere una buona o una cattiva idea, non sapevo quale delle due era più probabile. All’inizio scherzavamo, ora eravamo seri, Nettuno cercava sempre di trascinarmi dove voleva, e il più delle volte ci riusciva, senza che io me ne rendessi pienamente conto. Come faceva non avrei mai saputo dirlo con certezza, ma so che ci riusciva e che io non potevo farci niente.
<< Che tipo di compromesso? >> domandai con preoccupazione e sospetto.
Il silenzio scese nuovamente, lui mi studiò in cerca di qualcosa, non riuscivo a capire che cosa cercasse o vedesse.
<< Acconsenti alla mia richiesta e io acconsentirò alla tua. >> propose senza girarci troppo intorno.
<< Qual è la fregatura? >> domandai senza preamboli, ero diventata brava ad adattarmi a lui e hai suoi cambiamenti continui di umore.
<< Nessuna fregatura. >> assicurò, guardandomi male. << Non amo queste parole poco educate. >>
Lo guardai soppesando le opportunità: accettare o non accettare è questo il problema! Forse la verità è che Amleto non era pazzo in quel punto, era solo stanco e sopraffatto dalle situazioni della sua vita, come me. Certo, io non arriverei mai a fare un monologo così lungo, già a metà mi stancherei di sentire la mia inutile voce riecheggiare in una sala vuota.
<< Ti conosco abbastanza da sapere che in un modo o nell’altro con te c’è sempre una fregatura. >> risposi guardando di sottecchi.
<< Non sei molto gentile e nemmeno molto sottile.>> valutò con una nota di divertimento, mi osservò incuriosito. << Sebbene il tuo aspetto sia molto femminile, le tue maniere denotano ancora un po’ di aggressività. Non mi piace molto. >>
<< Cosa? >> domandai irritata, poi mi riscossi: come eravamo passati da una tentata contrattazione sulla conoscenza del passato di due persone per me importantissime a una strana disquisizione sul mio aspetto e il mio modo di fare?
<< Non credi che dovresti essere più femminile? Sei una sirena. La tua apparenza dovrebbe essere delicata e gentile, la tua forza e il tuo potere dovrebbero perciò apparire incontrastati e dirompenti. Al contrario il tuo linguaggio poco femminile contrasta con l’aria fredda e distaccata che ho sempre ritenuto che dovessi assumere. >>
Lo fissai piccata << Non credi di esagerare un po’? Non puoi decidere come devo comportarmi o quello che devo dire! >>
<< Non lo sto decidendo, ti sto solo spiegando quale sarebbe il comportamento più consono alla tua immagine. >> rispose con aria calma e composta.
<< L’immagine non è tutto, soprattutto considerando che la mia immagine è il riflesso della mia anima. Non ho intenzione di manipolarla per renderla qualcosa che non è, sarebbe sbagliato e contorto. >> mi spiegai gesticolando con le mani in modo compulsivo e disgustato.
<< Tornando all’argomento di prima, cos’hai deciso? >> domandò increspando leggermente le labbra in un lievissimo sorriso.
<< Potresti restare fermo su un concetto per cinque minuti così da non confondermi? >> chiesi con tono ironico, poi sussultai << Lo hai fatto per questo! Hai agito di proposito! E io ci sono caduta come un idiota! >> conclusi nascondendo il volto tra le mani.
<< La risposta Grace, è quella la cosa più importante. >> mi incalzò con tono dolce e cupo Nettuno, la sua voce sembrava arrivarmi direttamente nell’anima e mi confondeva, eppure prima riuscivo a rimanere più lucida.
Forse la verità è che volevo sapere quello che Nettuno aveva da dirmi su Hanry, quello che non sapevo su di lui, che lui non mi aveva ancora detto. Eppure mi sembrava ingiusto che non fosse lui a parlarmene, non era quello il modo in cui dovevo saperlo, in quel modo era un po’ come tradirlo.
<< Non lo so. >> bisbigliai. << Così non è molto corretto. >>
<< No, non lo è. >> assentì Nettuno. << Né nei confronti di Lucy, ne in quelli del tuo vampiro. E il tuo comportamento non lo era nei miei. >>
<< Cosa? >> domandai confusa.
<< Grace io ti ho fatto diventare una sirena, ti ho dato dei poteri, una nuova vita e  una nuova famiglia. Ti ho mandato a combattere i vampiri, eri in missione e ti messa con uno di loro. Hai tradito la mia fiducia, la mia causa …>>
<< Hanry non fa … >> lo interruppi con la maggior prontezza possibile.
<< NON È QUESTO IL PUNTO!! >> mi interruppe lui in tono infuriato. Trasalii e rimasi in silenzio a fissarlo, scioccata e spaventata, la sua voce mi rimbombava dentro come una miriade di lame di vento. Strinse in una mano il pugno, respirando lentamente, mi fisso con sguardo freddo. << Non ti lascerò morire, Grace. Non potrei mai farlo. Eri così piccola e indifesa, così importante. Proprio per questo voglio che tu conosca tutta la verità. Se mai deciderai di tornare qui in mare … da me … sarai sempre la benvenuta. Sei molto cresciuta. Sei perfino riuscita a purificare le tenebre che avevi imprigionato. Non posso davvero perderti. Io non credo che sia troppo tardi per tornare indietro. Ti darò le risposte che cerchi e se poi vorrai restare con me sarai accolta a braccia aperte Grace, sempre. >>
Avevo le lacrime agli occhi, mi sentivo commossa e stordita, feci un respiro profondo prima di chiedere: << E se invece decidessi di restare con Hanry? >>
<< Allora sarà una scelta consapevole e credo anche priva di un certo rischio. >> rispose con calma, la voce densa di convinzione.
Mi lasciai cadere di lato sul divano e iniziai a fissarlo intensamente. << Farai del male ad Hanry se rifiuto? >> domandai preoccupata.
<< No. Non ti ho portato qui per minacciarti. >> assicurò con gentilezza, la voce suadente e profonda.
Chiusi gli occhi e provai a pensare a fondo cosa fare: la verità è che io volevo sapere di Hanry e di Lucy, e questo mi faceva sentire in colpa. Poi avevo paura di come l’avrebbe presa Hanry quando fosse venuto a saperlo. Cosa dovevo fare? Perché la mia vita non poteva essere come quella di qualunque altra persona? Solo perché ero una sirena? Una sirena innamorata di un vampiro… ma perché non mi sono innamorata di qualcun altro? Sarebbe stato più semplice, ma non sarebbe stato Hanry.
Sospirai con una certa tristezza << Sono … molto restia … a considerare un opportunità quello che mi hai proposto, ma … ma, anche se so che sicuramente me ne pentirò … >> mi interruppi. Non lo stavo dicendo! Non lo stavo per dire! No! Non lo stavo proprio per dire! Non volevo sentire. << Accetto! >>dissi quasi urlando, tappandomi le orecchie.
Lentamente Nettuno si alzò e mi porse una mano. Mi alzai in piedi anch’io e appoggiai lentamente la mano sulla sua, mentre lui mi guardava con occhi limpidi.
<< Che succede adesso? >> domandai preoccupata.
<< Stai tranquilla, niente di brutto. Dormirai per un po’ immersa in un sogno che definirei “magico”. Sarà come guardare un film, le scene ti appariranno in modo nitido e le conversazioni saranno chiare … un ottimo blu-ray. >> assicurò scherzando con quello che doveva essere un sorriso rassicurante dipinto in faccia.
<< Sarà doloroso? >>domandai ansiosa.
<< Non fisicamente, te lo assicuro. >> rispose con tranquillità. << Sei pronta? >> domandò.
Feci un respiro profondo e poi un cenno d’assenso. Ricordo il sorriso gentile di Nettuno in quel momento, poi l’acqua mi avvolse totalmente formando una sfera intorno al mio corpo. Mi sentii soffocare, ma fu solo un attimo, persi i sensi così in fretta da non accorgermi nemmeno di quello che stava succedendo.

 

  
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