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Autore: Evil Ulquiorra    05/05/2014    8 recensioni
Jack Frost sognava di entrare a far parte della scuola di magia e stregoneria di hogwarts fin da quando era in tenera età.25 anni dopo la caduta di Lord Voldemort ha finalmente questa posssibilità e ,una volta lì,fa la conoscenza di tre bizzarri personaggi:Merida Dunbroch,giovane membro di una famiglia di maghi purosangue della Scozia,Hiccup Haddock,anch'egli erede di una casata purosangue della Norvegia,e Rapunzel Corona,una mezzosangue timida e impacciata ma intelligente e amante dello studio.Sebbene non conoscenti i destini dei quattro si incroceranno quando Pitch Black,mago oscuro fuggito dalle prigioni di Azkaban e assassino del padre di Jack quando egli era ancora in fasce,cercherà di rompere il delicato equilibrio che separa il mondo della magia da quello dei babbani.film principali:
Le 5 leggende
Dragon trainer
Rapunzel
Ribelle the brave
Frozen
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, I Cinque Guardiani, Jack Frost, Pitch
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ecco finalmente l'undicesimo capitolo! spero che sia venuto bene(visto che durante quest giorni sono stato un po' male).buona lettura!(come al solito,speriamo)

L'attacco


<< Le hai parlato?>>
Rapunzel scosse la testa << Si è chiusa in camera per tutto il giorno. Non vuole farmi entrare>>
<< bhe, non puoi biasimarla. Teneva davvero a quella scopa>> commentò Jack. La giovane si strinse nelle spalle<< Primo o poi dovrà uscire>> .
Come ogni sera la campana delle 9:00 risuonò nelle viscere di tutta la scuola. La Corvonero si voltò verso Jack e gli diede un bacio sulla guancia
<< Bhe, ci vediamo domani. Sarà meglio che ti sbrighi se non vuoi che il professor Easter ti assegni un’altra settimana di punizione con la professoressa Witchcliffe>>
<<  In mia difesa non c’erano prove che fossi stato davvero io a liberare quel pitone nei bagni delle  Grifondoro>>
La ragazza gli rivolse un sorriso e iniziò a incamminarsi verso il dormitorio .Jack fece lo stesso verso quello dei Serpeverde. Poco prima di raggiungere la biblioteca qualcosa attrasse la sua attenzione. Era una musica. Una musica suonata al pianoforte, per l’esattezza. Preso dalla curiosità decise di seguire il suono. Dopotutto mancava ancora mezz’ora all’inizio del coprifuoco.Se la sarebbe cavata solo con un avvertimento e una lavata di testa.Era un brano dal motivo lento e prolungato, come il suono prodotto dalle onde in mare aperto. Una scia bellissima cominciò a rieccheggiare per tutto il corridoio e guidò il londinese verso l’aula di strumenti. Non che agli studenti di Hogwarts venisse insegnato come praticare quell’arte, certo: era solo una delle tante zone di svago presenti nell’istituto, stanze in cui gli alunni potevano trovare un po’ di sollievo dalle lezioni con gli insegnanti. Il giovane porse la testa in avanti, oltre la porta ,per poter vedere meglio. Seduta davanti al pianoforte con uno sguardo rilassato e il volto chiuso in un espressione assente c’era Elsa. Al vedere la giovane il Serpeverde non si lasciò sfuggire l’occasione ed entrò nella stanza. Non aveva più avuto modo di parlare con lei dall’ultima volta in cui si erano incontrati. Forse fargli qualche complimento era la maniera giusta per allacciare un rapporto. La Corvonero non si accorse del ragazzo e continuò a suonare. Era davvero bellissima, pensò Jack. La pelle bianca delle dita si fondeva perfettamente con ogni singolo tasto e ogni volta ne tirava fuori un piacevole rintocco. La ragazza emise un sospiro e fece una pausa, per poter girare la pagina dello spartito. Poco prima di rimettersi a suonare venne interrotta da un battito di mani che rieccheggiò alle sue spalle. Fu presa da un sussulto e si voltò verso Jack. Il giovane non si mosse e continuò nell’applauso. La Corvonero si girò completamente e incrociò le braccia
<< Non dovresti essere, che ne so, ad una festa della vittoria?>>
il Serpeverde inarcò un sopracciglio<< Eri alla partita? Credevo ti tenesti ben lontana dalle manifestazioni di gruppo >>
la giovane si strinse nelle spalle<< è una scuola. Le voci corrono in fretta>>
<< Mi sembra una scusa più che  plausibile>> commentò il ragazzo
<< Ad ogni modo una mia amica è rimasta ferita in campo. Non mi sento in vena di festeggiamenti >>
la Corvonero annuì comprensiva e tornò a fissare lo spartito.
<< Devo ammettere che sei brava. Quasi al mio stesso livello ,devo aggiungere.>> continuò il londinese. La giovane inarcò un sopracciglio<< Tu suoni?>>
il Serpeverde si strinse nelle spalle e annuì << Prendo lezioni di pianoforte da sei anni>>
<< E pensi di essere più bravo di me? Per favore>>
il londinese le rivolse un ghigno<< Cos’è ,una sfida?>>
<< Mi credi davvero così infantile>>
Il giovane sembrò pensarci su<< Volersi confrontare con gli altri non è infantile>>
<< Io ho sempre cercato di non averne mai bisogno >>ribattè la Corvonero.
<< Oh, molto sicura di se la signorina>>
<< Qualcosa da obbiettare?>>
il giovane alzò le mani in segno di resa << Oh, non oserei mai>>. Si recò nei pressi del tavolo in cui erano riposti gli spartiti e ne estrasse uno
<< ah, Quatre Manies ,uno dei miei preferiti. Sai, ci ho messo quasi tre anni per imparare a farlo correttamente con il mio insegnante>>
<< La conosco. è un duetto francese, giusto? Non credo di aver mai avuto l’occasione di suonarlo>>
il giovane emise uno sbuffo<< Sei una Corvonero. Non credo che tu debba abbia bisogno di pratica per imparare a suonarlo. E poi ,ho sempre pensato che non è sui libri che si impara la musica. Anche solo produrre un suono piacevole è sufficiente>>
la ragazza sorrise e abbassò la testa << Non ho mai fatto un duetto>>confessò
<< un duetto è un dialogo di suoni, non è complicato. Guarda, ti faccio vedere>> il giovane si porse in avanti e mise un braccio intorno alla spalla della Corvonero per non cadere. La ragazza emise un sussulto ma non si oppose. Certo, quella vicinanza la metteva un po’ a disagio ma decise di non fare nulla comunque. Il Serpeverde compì un rapido movimento con le dita della mano destra, introducendo la musica. Era un suono piacevole e leggermente puntiforme, come quello prodotto dalle gocce di pioggia che cadono sul terreno.si voltò verso elsa rivolgendole un sorriso<< Visto? Ora prova tu>> si rimise in piedi per lasciare alla giovane  maggior libertà di manovra .la ragazza alzò leggermente la testa e prese un respiro. Imitò i movimenti di Jack, cercando di eseguirli alla perfezione, cosa che però la portò a premere i tasti più lentamente per cercare di non sbagliare. Il londinese emise una piccola risata e si sedette vicino alla Corvonero, spostandola leggermente verso sinistra. La ragazza fu inizialmente indignata da quel gesto ma rimase immobile quando Jack ripetè l’introduzione, utilizzando questa volta entrambe le mani.si voltò nuovamente verso la giovane rivolgendole un altro sorriso<< Coraggio, riprova>>
Elsa sgranò gli occhi e decise di ripetere l’azione. Questa volta il suono fu più fluido e prolungato, Così come i suoi movimenti. Alzò la testa attendendo  un commento del Serpeverde ma non ne udì alcuno. Al contrario di quanto si aspettasse Jack chiuse gli occhi e cominciò a suonare. Elsa fissò confusa il pianoforte e iniziò a guardare le note per stare al passo. Quando capì che il giovane era ormai troppo avanti decise di rinunciare. Iniziò a premere i tasti con diffidenza ,prima usando una mano sola poi iniziando a cimentarsi nel brano con entrambe. Tornò a fissare Jack. Aveva un’aria rilassata quasi come se la musica lo stesse cullando .Aprì leggermente gli occhi e si voltò verso Elsa. Dopo alcuni secondi ,i due giovani, ormai, sembravano due esseri in perfetta simbiosi. All’arpeggiare dell’uno l’altro non perdeva tempo e completava la battuta con un accordo<< Così! Molto bene>> al sentire quelle parole la Corvonero fu presa dall’euforia e iniziò a ridacchiare. Jack si accorse che quella era la prima volta ,da quando si erano incontrati, in cui il giovane era riuscito a udire quella risata. Era una risata leggera  e bellissima quasi quanto la musica stessa. Una risata pura e angelica che si fuse con le note del brano producendogli una sensazione mai provata . Elsa chiuse gli occhi . Nella sala non c’era anima viva. C’erano solo lei e Jack. Immaginò i verdi prati in cui era cresciuta, gli steli di grano che danzavano manovrati dal vento mentre, in lontananza ,cavalli fieri e selvaggi solcavano le brulle campagne ,galoppando al ritmo del suono. Era come se una mente ordinatrice e invisibile avesse preso il controllo della ragazza e la guidasse in ogni più piccolo movimento, permettendogli di completare ogni nota. Non c’era più alcuna preoccupazione. L’unica cosa che le attraversava la mente era solo un piacevole ricordo. Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva finalmente in pace. Continuarono così per alcuni minuti, senza mai fermarsi, senza mai sbagliare. Poi la musica cessò. La ragazza sembrò riprendere fiato e tornò a fissare il Serpeverde . Questì aprì gli occhi e fece lo stesso
<< La musica è qualcosa di meraviglioso, non pensi? È incredibile cosa riescano  fare due persone quando sono insieme >>
al suono di quelle parole la ragazza sorrise lievemente<< Già>>.
Improvvisamente dilatò le pupille come colpita da un fulmine e si alzò  dal seggio. Jack inarcò un sopracciglio<< Dove vai?>>
la ragazza non lo degnò di uno sguardo e si voltò<< Scusa, sono stanca. Torno al mio dormitorio>>
<< Ma credevo che ci stessimo divertendo>> Protestò il giovane. A quel punto la Corvonero girò leggermente la testa. Jack vide che il suo sorriso era stato sostituito da un espressione malinconica << Lo so, e di questo te ne sono veramente grata>>
si voltò verso l’uscita più vicina e iniziò a incamminarsi all’interno del parco. Udì alcuni passi dietro di lei. << Che cosa vuoi?>>
il ragazzo si strinse nelle spalle<< Vorrei solo che tu mi aiutassi a capire>>
<< Capire cosa?>>
<< Perché ti comporti così?>>
<< così come?>> chiese le indignata. Il giovane inarcò nuovamente un sopracciglio<< Lo sai come>>
la Corvonero abbassò la testa e distolse lo sguardo. Jack le si avvicinò esitante<< ecco, stavo parlando di questo. Da quando ci siamo incontrati non hai fatto altro che respingermi >> << Ci siamo incontrati una sola volta>> puntualizzò lei. Jack si strinse nelle spalle<>
<< Pensi seriamente che io ti chiederei di uscire dopo averti incontrato una sola volta?>>
<< oh, rimarresti sorpresa nel sapere quante ragazze l’abbiano già fatto>> la giovane tornò a fissarlo e incrociò le braccia. Il londinese  si ricompose in fretta e le rivolse un sorriso
<< Guarda, capisco che il nostro primo incontro non sia stato dei più normali. Per cui… salve  sono Jack Frost>> il Serpeverde fece un inchino e porse in avanti la mano. Elsa inarcò un sopracciglio<< Che stai facendo?>>
il giovane alzò leggermente la testa<< Non è ovvio? Mi sto presentando>>
<< Perche?>>
<< Perché ,no?>> controbattè lui. La ragazza sospirò e Jack si rimise in piedi<< Sai, noi Serpeverde abbiamo una brutta reputazione. Molte persone ormai ci passano sopra perché riescono a guardare oltre le apparenze. Mi piacerebbe che anche tu provassi a fare lo stesso>> la Corvonero tornò a fissare il giovane con il volto ancora chiuso in un espressione di puro scetticismo . Jack le rivolse nuovamente un sorriso<< Coraggio, so che puoi farcela>>
all’udire quelle parole la giovane emise uno sbuffo << Piacere di conoscerti Jack. Io sono Elsa Fine>>
<< Fine? Così è questo il tuo cognome! Bhe, meglio tardi che mai>> la ragazza emise una piccola risata e Jack porse nuovamente in avanti il braccio
<< ora ,visto che ci siamo ufficialmente presentati dovremmo stringerci la mano, non credi?>> nel sentire quella frase la Corvonero fu presa da un sussultò e si voltò di scatto
<< Scusa, devo andare>>
<< Aspetta>> Jack non perse tempo e le afferrò il braccio.<< Non toccarmi!>>
la giovane  si strappò dalla presa e fece un salto all’indietro .Al vedere la sua reazione il ragazzo fece lo stesso visibilmente confuso
<< Scusa, non volevo turbarti in questo modo>>
la giovane si strofinò il braccio e distolse leggermente lo sguardo<< Ok,come vuoi. Me ne vado subito>> il londinese si girò esitante e iniziò a incamminarsi verso il dormitorio dei Serpeverde. Nel vederlo la Corvonero emise un sospiro e cominciò a seguirlo<< Jack, aspetta>> il giovane si voltò leggermente<< Cosa?>>
la ragazza   sembrò cercare le parole giuste per rispondere<<  Mi dispiace,ho avuto una reazione esagerata>>
<< Esagerata è un po’ poco. Hai per caso problemi di pelle?>> la giovane emise un’altra risata<<  Magari fosse solo questo. Ti basti sapere che non è colpa tua>>
il Serpeverde si voltò completamente e iniziò a incamminarsi verso di lei. Quando furono a pochi passi di distanza le posò una mano sulla spalla
<< Allora dimmi di chi è la colpa>>
la giovane emise un altro sospiro<< è complicato>>
<< Amo le cose complicate>> ribattè il giovane. La ragazza gli rivolse un sorriso<< Sei uno che non molla ,vero?>>
<< Il più delle volte>> ribattè il londinese. A quel punto la Corvonero abbassò nuovamente la testa<< Bhe, questa volta dovrai farlo>>
<< Perché?>>
<< Perché quando la gente è vicino a me ,Jack, accadono cose brutte>>Emise un altro sospiro<< E io non voglio farti del male >>
all’udire quelle parole l’espressione sul volto del ragazzo divenne fredda e malinconica << Se è questo che vuoi…rispetterò le tue volontà>>  .
Era pronto ad andarsene ma alzò la testa e si bloccò di colpo. Elsa  alzò lo sguardo e inarcò nuovamente un sopracciglio<< Jack, tutto bene?>> il giovane non accennò a muoversi. Aveva gli occhi chiusi in uno sguardo di puro terrore e tolse la mano dalla spalla della Corvonero<< Elsa, rientra a scuola>>
la ragazza sembrò visibilmente confusa da quella richiesta. Fu presa da un sussulto quando udì una specie di sibilo provenire da dietro di lei e si girò di scatto. Rimase pietrificata alla vista di ciò che le si era appena parato davanti agli occhi. Di fronte  ai due giovani infatti, si era appena materializzata dal nulla la figura di un cavallo nero come la notte. Di norma la presenza di uno di questi animale non avrebbe dato alcun fastidio ai due ragazzi. Ma questo cavallo era diverso: sembrava una creatura uscita fuori da un incubo . Aveva un corpo massiccio eppure Jack riuscì a intravederne ogni singola giuntura, quasi come se quella bestia non fosse altro che uno scheletro ricoperto da un sottile strato di pelle. Ogni nervatura era attraversata da un pigmento di colorazione giallastra che andava a fondersi con gli occhi posti sulla parte anteriore del muso. Ciò che attirò in particolar modo l’attenzione del giovane furono proprio gli occhi , che apparivano come pozzi di lava leggermente scavati nel cranio della creatura e delimitanti un paio di orbite nere e senza vita intagliate sul bordo dell’osso. La creatura ansimò e iniziò a muoversi verso i due alunni. Aveva un respiro lento e regolare e allo stesso tempo quasi ipnotico. Emise uno sbuffo seguito da un leggero nitrito e girò leggermente la testa verso Elsa. La ragazza vide la propria immagine riflessa negli occhi dell’animale e fece un passo indietro. La bestia sembrò annusare l’aria ed emise un altro sibilo, questa volta seguito da un ringhio innaturale. Quando la creatura aprì leggermente le fauci Jack potè intravederne ogni singolo dente. Non erano come quelli di un cavallo normale, piatti e smussati nella parte inferiore. Erano zanne lucenti e acuminate, leggermente seghettate lungo i bordi e sottili come coltelli da cucina. L’animale emise un altro nitrito e si alzò sulle zampe posteriori prima di partire alla carica. Jack non perse tempo ed estrasse la bacchetta<< Stupefiium !>>
il proiettile di luce bianca andò a scontrarsi con il corpo della creatura producendo una piccola esplosione che risuonò per il parco come un colpo di cannone. Il cavallo emise una specie di urlo prima che il suo corpo venisse trasformato in un mucchietto di cenere. I due ragazzi si avvicinarono esitanti al corpo senza vita della creatura e Jack prese in mano una manciata dei suoi resti. Contrariamente a quanto si sarebbe mai aspettato questi non avevano minimamente l’aspetto della cenere. Apparivano più che altro  come piccoli granelli di quarzo di ogni forma e dimensione  e riflettenti la debole  luce della luna. Il Serpeverde si voltò verso la Corvonero e questa inarcò un sopracciglio<< E questa cosa dovrebbe essere? Sabbia?>>
il ragazzo posò nuovamente lo sguardo sul corpo della bestia<< Ho appena fatto fuori un cavallo di sabbia?>> la Corvonero non gli prestò attenzione e si mise ad analizzare con cura ogni singolo granello. Il londinese riuscì a vedere lo stupore che era andato a crearsi sul volto della giovane le posò nuovamente la mano sulla spalla. << Hai mai sentito parlare di un animale simile>> La ragazza scosse la testa e tornò a fissare il cumulo
<< Dovremmo dirlo agli insegnanti>>
<< Buona idea>> acconsentì l’altro. L’attenzione dei due venne improvvisamente rivolta nei confronti degli alberi delimitanti il giardino. Jack alzò nuovamente la bacchetta seguito da Elsa. Nell’ombra della boscaglia un paio di occhi gialli li fissava, mentre una furia animale respirava a piena potenza l’inquietudine che andava crescendo nelle due figure stupite. Elsa  volse lentamente il viso da quello di Jack a quello del cavallo. Sembrava non sentisse più niente. I fruscii si erano placati, il vento non soffiava più, tutto era fermo. Gli unici rumori udibili erano i respiri suoi, di Jack e dell’animale. Il fiato era così pesante da sembrarle una coltre soffocante che le bloccava le vie respiratorie.<< Coraggio, non avere paura. Possiamo gestire un cavallino fatto di sabbia>> Poi l’animale si mosse, lanciando un altro nitrito. Come dal nulla, nel buio  della foresta comparvero centinaia di occhi gialli. La giovane si voltò nuovamente verso il compagno<< Possiamo avere paura ora?>>
<< oh, si>>
Gli animali uscirono dall’ombra e si misero ad annusare l’aria. Dopo pochi secondi rivolsero nuovamente la propria attenzione nei confronti dei due alunni ed emisero un ringhio. Il Serpeverde deglutì, seguito dalla Corvonero
<< Elsa? >>
<< si?>>
<< Corri!>> e iniziarono a correre. I cavalli emisero un lungo e sonoro stridio che risuonò per tutta la lunghezza del parco. Gli animali non persero tempo e si lanciarono all’ inseguimento dei due giovani. Questi ormai si trovavano a pochi passi dalla scuola e riuscirono ad entrare. Jack scattò velocemente, scagliandosi con tutto il peso contro la porta dell’atrio ,sbattendola con la forza di un giocatore di Rugby .involontariamente il giovane fece un passo indietro e udì il clic dell’uscio mentre veniva chiuso. I cavalli ruggirono. Entrambi gli alunni indietreggiarono mentre gli esseri continuavano a picchiettare contro il legno. Ad ogni urto i pesanti cardini della parete scricchiolavano, certo,  ma  avrebbero retto ancora per un po’ .Poi al giovane si aprì una rivelazione. Sapeva che c’era un pomello all’altra estremità della porta  e se una delle creature l’avesse colpito sarebbero riuscite a entrare. Prese la mano di Elsa<< Non staranno fuori per molto. Dobbiamo andarcene!>>
<< L’unica via per entrare nei dormitori è attraverso la biblioteca>> lo informò la Corvonero. Il giovane emise uno sbuffo<< E biblioteca sia>> la prese per i guanti e iniziarono a correre.
 
La stanza era buia ma leggermente illuminata dalla luce dei lampioni che attraversava le finestre. I due giovani si guardarono intorno e sentirono alcuni passi. Presi dal panico non persero tempo e si accasciarono dietro uno degli scaffali in cui erano riposti i libri.<< Jack, c’è qualcos’altro qui>> per un attimo le sue ultime due parole non vennero capite. Poi Jack si porse oltre lo scaffale per avere una migliore visuale della zona. il giovane udì un nitrito che crebbe e si spense lentamente seguito da un respiro lento e impercettibile. Poteva essere anche il vento ,eppure sapeva che non lo era
<< Jack>>mormorò << Ho paura>>
il giovane si voltò << Anch’io>>.
il  Serpeverde si porse nuovamente  in avanti e tornò a fissare l’entrata. Nell’oscurità della sala vide le verdi superfici rettangolari dei tavoli. Fra questi un cavallo si muoveva agevolmente silenzioso come uno spettro, ad eccezione del leggero rintocco provocato dai suoi passi. Il silenzio fece rabbrividire Jack. Doveva essere passato da una delle entrate secondarie ,pensò. La creatura era alta più di due metri e di costituzione più robusta rispetto agli altri. Lo si vedeva non ostante parte del corpo fosse coperta da uno dei mobili. Il londinese vedeva solo la parte superiore del dorso scheletrico, le due zampe anteriori strette lungo i fianchi e la testa massiccia. Il cavallo stava all’erta; mentre avanzava guardava da una parte all’altra, muovendo il capo con bruschi movimenti da uccello. La biblioteca era buia ma l’essere aveva tutta l’aria di vederci perfettamente. Procedeva deciso. Di tanto in tanto si chinava abbassando il muso fin sotto i tavoli . Jack lo vide annusare rapidamente l’aria. Poi la testa scattò all’insù, vigile, muovendosi rapidamente avanti e indietro come per perlustrare l’area. il Serpeverde capì. Veniva verso di loro. Aveva sentito l’odore! Si accascio rapidamente contro il mobile per non farsi vedere. Elsa se ne accorse
<< Che succede?>>
 il giovane non rispose. le fece segno di mantenere il silenzio e iniziò a spingerla verso la fine dello scaffale. Lentamente, molto lentamente ,i due giovani si posizionarono nella parte più sottile del mobile ed emisero un sospiro impercettibile. Jack tirò nuovamente fuori la testa per analizzare la situazione. Il cavallo ormai aveva trovato il loro precedente nascondiglio. Alzò la testa di scatto come colpito da un fulmine e puntò il muso in direzione dei due studenti. Jack non perse tempo e nascose il capo.qui c’era buio, pensò. Non può vederci così bene. Questo lo rese un po’ cauto. La creatura sbuffò ed aprì le fauci esponendo file di denti affilate come rasoi. La bestia fissò nuovamente in avanti muovendo il capo a scatti da una parte all’altra. I grandi occhi gialli roteavano nelle ossute orbite. Il giovane sentì battergli il cuore. Era peggio essere affrontati da un animale come questo in uno spazio chiuso anziché nella foresta aperta. Adesso avevano il cavallo a pochi metri di distanza. Vedeva la sabbia nera e lucente che si riversava sul pavimento e le piccole  contrazioni nervose dei muscoli dei fianchi .vedeva il bel disegno striato all’interno del corpo e le pieghe del collo sotto la mascella. Il giovane fece cenno ad Elsa di spostarsi e, senza il minimo rumore, i due si ritrovarono nella parte opposta del mobile. La creatura intanto porse la testa all’estremità dello scaffale e iniziò ad annusare le assi in legno. Jack si voltò nuovamente verse Elsa e le mise una mano sulla guancia. La ragazza lo fissò in preda al terrore<< Ti fidi di me>>
la ragazza inarcò un sopracciglio<< Ho altra scelta>>
<< Non credo>> e detto questo jack spinse un libro verso la parte opposta della stanza ,facendolo cadere proprio dietro il cavallo. Questi alzò la testa di scatto e puntò in direzione dell’oggetto. Si avvicino con cautela e iniziò a grattarne la copertina con gli zoccoli. Il giovane non perse tempo e ,con tutta la forza che aveva in corpo, spinse lo scaffale con un possente colpo di schiena. Il cavallo non se ne accorse in tempo e venne schiacciato dal peso del legno. Milioni di granelli di sabbia si riversarono sul pavimento e rotolarono lucenti alla debole luce che filtrava dalle finestre.
<< Evvai!>>
il londinese si alzò di colpo seguito da Elsa<< Forza, sbrighiamoci . Probabilmente l’hanno già sentito e…>>non ebbe neanche il tempo di terminare la frase che udì una serie di sbuffi provenire dall’entrata della biblioteca.si girò di scatto seguito da Elsa. Altri due cavalli avevano appena fatto capolino nella stanza e li fissavano con i loro penetranti occhi gialli pronti ad attaccare. Elsa girò il capo verso l’uscita e poi di nuovo verso il compagno<< Se corriamo adesso ce la facciamo>>
<< E poi? Nel corridoio saremo completamente scoperti! Non avremo una chance! >>
la Corvonero mise una mano sulla spalla del giovane<< Ti fidi di me?>>
 il ragazzo tornò a fissare le due creature e si strinse nelle spalle << Ho altra scelta>>
<< No>>  e detto questo i due si misero a correre in direzione del portone. I cavalli non persero temo e partirono alla carica .Mancavano solo pochi metri. Jack all’inizio cadde ma si rimise subito in piedi. Le bestie erano troppo veloci. Una volta usciti dalla stanza non avrebbero avuto manco il tempo di cambiare di reazione .Attraversarono la porta e si voltarono. Ciò che accadde dopo lasciò il giovane senza parole. Elsa era ferma davanti alle due creature e mise le mani in avanti.
<< Elsa, che stai facendo!? Ti farai uccidere! >>
la ragazzo sembrò non prestargli attenzione e non si mosse. Improvvisamente un alone blu iniziò a formarsi all’estremità delle braccia. I cavalli erano ben lungi dal fermarsi e ormai si trovavano a pochi centimetri dall’uscita. Poi senza il minimo preavviso l’entrata venne ricoperta da uno strato di ghiaccio. Il tutto avvenne in pochi secondi. Il muro solido iniziò a ramificarsi lungo le porte in legno andandone a ricoprire ogni singolo millimetro. I cavalli non fecero in tempo a fermarsi e ci andarono a sbattere contro. Una macchia nera come la pece andò a crearsi sulla superfice lucente della barriera per poi riversarsi sul terreno sotto forma di sabbia. Jack rimase fermo a fissare la scena senza muovere un muscolo. Elsa si voltò verso il giovane con il capo abbassato. Questi la vide e iniziò ad ’avvicinarsi . La Corvonero alzò leggermente la testa e i loro occhi si incontrarono per la prima volta da quando era iniziata quella fuga disperata. Il  Serpeverde non riusciva a trovare le parole per esprimere lo stupore che gli era appena balenato in corpo<< Come diavolo hai..>>non ebbe nemmeno il tempo di terminare la domanda che il volto di un altro cavallo si materializzo dal nulla dal lato opposto dello strato di ghiaccio, colpendo il muro con un sonoro colpo di testa. I due giovani sobbalzarono e fecero alcuni passi indietro. Elsa si voltò verso il compagno<< Senti, potrei stare qui e raccontarti la storia della mia vita ...>>la barriera iniziò a scricchiolare<< …o potrai sentirla un altro giorno e salvarti>>
il giovane fissò la creatura dritta negli occhi e posò nuovamente la propria attenzione sulla  ragazza.<< Preferire salvarmi la vita>>
<< Ottima scelta>> e tornarono a correre.

com'era? spero bello.come al solito commenti e recensioni sono sempre graditi. per chi vuole sentirlo ecco i link di un video in cui è possilbile ascoltare il duetto al pianoforte di Quatre Manies
https://www.youtube.com/watch?v=nWWdcTbXLfk).
Spero davvero che la scena del pianoforte sia venuta bene così come quella del cavallo in biblioteca.nel prossimo capitolo,che posterò entro una settimana al massimo(sapete,colpa della scuola ) mentre i nostri amici e gli insegnanti cercheranno di tenere a bada i nostri animaletti di sabbia ,avverrà l'incontro che la maggior parte di voi aspettava: Jack Frost faccia a faccia per la prima volta con il nostro Big Bad Pitch! Come si evolverà la storia?
lo scoprirete,bhe,entro una settiman! al presto!
 
  
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