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Autore: sweet_disaster    05/05/2014    2 recensioni
Alyson è la figlia di Alaric, di cui neanche quest'ultimo ne era a conoscenza, ed insieme a sua madre e il suo fratellino si trasferirà a Mystic Falls e proprio lì verrà a conoscenza di molte cose sul conto di suo padre (ormai deceduto), dell'esistenza dei vampiri, dei licantropi e degli ibridi e di ciò che la lega a loro, ma sopratutto troverà l'amore.
Verrà divisa fra il passionale e sfrontato Damon Salvatore e il riservato e rispettabile originale Elijah Mikaelson.
La sua vita sarà completamente stravolta e sarà portata a compiere scelte che spesso si riveleranno dolorose.
Ma per Alyson ci sarà davvero un lieto fine o verrà lasciato alle favole?
P.S: spero di avervi incuriositi almeno un pochino
Premetto che ci saranno momenti Delena ed altre belle coppie aw, ma sopratutto saranno presenti quasi tutti i personaggi della serie!
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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cap2

CAPITOLO 2

"Primo giorno di scuola" suona così bene.
Sembra una cosa carina, quasi bella, appunto sembra.

-Alyson! Svegliati è tardi!- urlò mia madre dal piano inferiore.

Solo un liceale del primo anno poteva capire l'emozione che provavo quella mattina.
Il mio primo giorno, non avevo chiuso occhio per tutta la notte, pensando ai pro e i contro di quel giorno.
E quei "contro" mi terrorizzavano a morte.

-Mamma sono sveglia!- gridai svogliatamente per farmi sentire ed evitare che salisse inutilmente in camera mia - Adesso arrivo!-

Restai sottolo le coperte per qualche altro minuto, ero a letto ma la mia mente era lì, nella mia nuova classe, nella mia nuova scuola, nel mio futuro paradiso o forse..inferno?
Mi alzai, andai in bagno, mi lavai e cambiai in meno di mezz'ora, prendendomi anche del tempo per un filo di elayner e del lucidalabbra alla fragola, poi mi fiondai in cuicina e saltai letteralmente sulla sedia.
Presi a mangiare una fetta di pane e marmellata sorseggiando del caffè appena fatto, sotto gli occhietti vispi del mio fratellino Sean, con il musetto di latte caldo che colava dalla sua piccola tazzina di Spiderman.
Mamma entrò sorridendo radiosa, già vestita per il suo primo giorno da bibliotecaria.

-Ma come siamo felici oggi eh? -rise di gusto nel vederci abbuffare come chi non mangia da anni -Aly mi aspettavo di trovarti imbronciata come ogni primo giorno di scuola-

Si in effetti non ero mai stata contenta di iniziare la scuola, ma stavolta ero inspiegabilmente felice.
Forse avevo troppe aspettative o forse no, ma per una diciotenne che si trovava in un paese sconosciuto da neanche un giorno, senza neanche un amico, quel primo giorno sarebbe stato davvero decisivo.

-Ho solo voglia di conoscere nuova gente- scrollai le spalle e mi diressi a prendere la mia giacca dall'attaccapanni – Ci si vede dopo mami!-

In tutta risposta lei mi diede una piccola pacca sulla spalla –La borsa- sospirò porgendomi la tracolla assieme alla barretta energetica che avrei mangiato a merenda.
Prima di uscire mi avvicinai al mio piccolo fratellino.

-Sean, non far arrabbiare la mamma chiaro? Altrimenti niente regali per natale!- accennai una risata e gli stampai un bacio sulla fronte.
Lui mi guardò stranito per poi salutarmi con la manina.
Sapeva sempre come addolcirmi quel mostriciattolo.
Mi parve di camminare per le strade poco popolate di Mystic Falls per un tempo che sembrava infinito, ma che in fin dei conti si rivelò una misera mezz'ora, e finalmente mi ritrovai davanti il grande edificio che doveva essere proprio il mio nuovo liceo.
Oh santissimi numi!
Il cuore prese a battermi forte per l'agitazione quando avvicinandomi, vidi una schiera di persone radunate all'interno del giardino, molte più di quanto immaginassi.
Ero nel panico totale, non sarei mai riuscita a fare amicizia con nessuno, ne ero certa.
Io ero l'impersonazione della timidezza.
"
Alyson, fatti coraggio..puoi farcela! Hai affrontato di peggio"
Mi feci un po' di coraggio e varcai il cancello, dirigendomi a grandi falcate verso l'entrata.
Una volta raggiunta la porta d'ingresso, mi appoggia al muro e, come ogni volta per rilassarmi, presi l'Ipod ascoltai un po' di musica.
Amavo i Coldplay, nessun gruppo sapeva emozionarmi con le loro canzoni come facevano loro.
Persa dalla canzone mi guardai intorno, osservando gruppetti e varie coppiette appartate nel cortile.
A colpirmi particolarmente fu un gruppo di amici, molto affiatati, o almeno così apparivano.
Un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli castani tenuti in alto con non so quanti quintali di gel, teneva stretta a se, con fare protettivo, una moretta dai capelli lunghi castani ed un invidiabile fisico asciutto, alla loro sinistra di vi erano una ragazza di colore dai capelli lisci che chiacchierava un un ragazzone dai capelli scuri, appena più alto di lei, ed un altro ragazzo biondino leggermente più in forma, con addosso la felpa di quella che doveva essere la squadra di Rugby del liceo. 
Un pò in disparte vi era una bellissima bionda dai capelli mossi, che chiacchierava al cellulare. 
Il mio sguardo cadde però su un ragazzo poggiato ad una Camaro Azzurra. 
Non avevo mai visto niente di più affascinante di lui, più bello di un attore Hollywoodiano, più sexy di Orlando Bloom.
Aveva una corporatura che si poteva definire normale, leggermente muscoloso, capelli nerissimi e scompigliati, viso dai lineamenti perfetti, una mascella squadrata che non a tutti avrebbe donato, ma che a lui stava da Dio.
Alzò lo sguardo, probabilmente accortosi di come lo stavo mangiando con gli occhi, ed incrociò il mio.
Diventai rossa come non mai, non solo perchè quel ragazzo stupendo mi stava fissando con quei suoi occhi di un color ghiaccio,ma perchè si stava facendo strada verso di me.
A salvarmi da una possibile figuraccia fu la campanella, che suonò con un trillo fastidioso.
Corsi dentro e mi fiondai in segreteria per prendere gli orari.
Probabilmente dovevo avere un espressione terribilemente stralunata, perchè la segretaria insistette nel offrirmi qualcosa di caldo.

-Sicura di non volere una camomilla, un thè o..non so una tisana?- disse la signora Maggy guardandomi preoccupata -Sembri nel pieno di un attacco di panico-

-Ma sto bene- sfoderai il mio sorriso più convincente-Solo un po' di tensione, tutto qui..è pur sempre il mio primo giorno-

Alla fine cedette e mi diede il foglietto con gli orari augurandomi buona fortuna.
Camminai a vuoto per i corridoi cercando l'aula di biologia, tenendo lo sguardo fisso sulla piantina del liceo.
Ad un certo punto andai a sbattere contro qualcosa di molto duro da farmi cadere a terra come una pera..forse un armadio, ma era davvero improbabile che ve ne fosse uno proprio in mezzo al corridoio.

-Mi dispiace- disse una voce maschile con tono abbastanza preoccupato.

"Brava Alyson! Inziamo così il primo giorno di scuola".

Mi sollevai, trovandomi davanti un ragazzo dagli occhi scuri davvero carino. Lo avevo visto all'entrata intento a parlare con la ragazza di colore.

-Scusami tu- mormorai nel totale imbarazzo – Stavo studiando la piantina ed..ecco non ho una gran concentrazione multipla-

Scosse la testa ridacchiando, porgendomi un amano che afferrai, per poi rimettermi in piedi.
Mi rassettai il maglioncino e sistamai per bene la borsa sulla spalla, per poi alzare lo sguardo verso di lui.

-Quale aula cerchi?- mi chiese con quel suo tono dolce e pacato, che avrebbe potuto convincere una montagna ad autosgretolarsi.

-Biologia- gli mostrai il foglietto – Ma proprio non la trovo-

-E' vicino a quella di Inglese- esclamò entusiasta il ragazzo - ti accompagno io-

-Perfetto- sorrisi di gratidine al mio salvatore.

Ci incamminammo, parlottando del più e del meno. Era davvero simpatico, e in quel momento mi trovai davvero a sperare che potessimo diventare amici.

-Eccoci qui- sorrise il ragazzo.

-Non so come ringraziarti, senza di te avrei passato l'intera mattinata a girovagare a vuoto per i corridoi- accennai una breve risata mentre giocavo con una ciocca di capelli – Ti sono in debito-

-Nah..se hai bisogno di aiuto per muoverti in questa "giungla" puoi contare su di me- scosse la testa e mi porse la mano - Jeremy Gilbert.. e scusami per non essermi presentato prima, sono stato davvero maleducato-

Gli strinsi la mano senza riuscire a smettere di sorridere, al pensiero che aver sentito quel nome già da qualche parte, non potè essere altro che una lieta coincidenza  -Sono Alyson Saltzman-

Jeremy sbarrò gli occhi come se avesse appena visto un fantasma - Come scusa? Potresti ripetere il tuo cognome?-

-Saltzman- mormorai confusa, non capendo il perchè di quella reazione.

Sentivo il suo sguardo incredulo puntato su di me e solo in quel momento realizzai che probabilmente era stato un alunno di mio padre.
Diversamente da come immaginavo, Jeremy  non fece altre domande e si limitò ad un sorriso tirato.

-Bene Alyson, dopo troverai me e Bonnie qui- fece un gesto con la mano e si avviò verso la sua aula.

Bonnie? 
Oh, sicuramente la ragazza di colore, probabilmente la sua ragazza.
Scossi la testa e poggiai una mano sul pomello della porta.
"Puoi farcela Aly" mi ripetei mentre varcavo l'entrata dell'aula.

-Benvenuta signorina Saltzman- trillò la professoressa Walker, la docente di biologia. -Prenda pure posto-

Sorrisi imbarazzata e mi recai a testa bassa verso quello che sarebbe stato il mio banco per tutta l'ora.
Mancavano ancora cinque ore, poi sarebbe tutto finito.


Dopo l'ora di biologia Jeremy era venuto a "salvarmi" come aveva promesso, assieme a Bonnie.

Mi era sembrata subito una ragazza simpatica, decisamente una tipa ok, non troppo impicciona e sopratutto non esaltata come le compagne del mio vecchio liceo.
Era una ragazza normale, proprio come me.
In seguito conobbi Caroline, la ragazza bionda che quella mattina avevo visto intenta ad a parlottare al cellulare, le si che era la tipica ragazza esaltata del mio vecchio liceo, ma nonostante tutto era simpatica e..in lei avevo notato qualcosa di decisamente strano.

Poi c'era il suo ragazzo, Tyler, un tipo divertente che emanava uno strano odore di legno, bosco..non saprei descriverlo, avrei giurato che avesse qualcosa che ricordasse i lupi. 
Ma probabilmente stavo solo lavorando troppo di fantasia.
Infine conobbi Matt, e scoprì che con quest'ultimo avrei frequentato l'ora di ginnastica, vero e proprio dramma dato che ero una frana fatta e finita, un pericolo per me stessa quanto per gli altri.
Ma con chi legai sin da subito, fu Elena, la sorella di Jeremy Gilbert.
Si era seduta accanto a me all'ora di Letteratura e mi aveva persino prestato i suoi appunti per mettermi a pari con il programma. 
C'è da dire che era davvero invidiabile, con i suoi occhi da cerbiatto e quei capelli lunghi e curati, non mi sorpresi di scoprire che quasi tutti i ragazzi della scuola avevano un debole per lei.
Ma nonostante il suo aspetto fisico, capì che era una ragazza davvero speciale, subito era palese che avrebbe dato la vita per le persone che amava.

-Che giornata però!- escamò Caroline mentre uscivamo da scuola -La Evans non smetteva più di parlare..-

-La sua materia è di una noia mortale- borbottò Bonnie mentre io ed Elena ce la ridevamo di gusto.

Poi qualcuno arrivò alle nostre spalle facendoci sobbalzare.
Il ragazzo si affiancò a noi e cinse le spalle di Elena Gilbert con un brancio, intromettendosi nel nostro discorso.

-Non sapete apprezzare l'arte, mr Evan non è poi male come insegn..- si interrompette guardando davanti a se – E lei chi è? - disse rivolgendo il suo sguardo da me alle tre ragazze.

-Alyson- rispose Caroline per tutte - E' la nuova arrivata e noi le stiamo dando un benvenuto da parte del comitato studentesco di accoglienza, di tutto rispetto-

-Oh posso immaginare Caroline - Stefan scoppiò in una fragorosa risata, prima di piazzarsi di fronte a me e porgermi la mano. -Sono Stefan, Stefan Salvatore- asserì con un tono dolce, sorridendomi in modo affascinante.

Era davvero bello, l'avevo notato sin da subito, quando stamattina l'avevo visto abbracciare Elena, saranno stati i suoi occhi verdi, i suoi capelli color sabbia o semplicemente quel suo fascino naturale, con quel qualcosa di strano che avevo notato anche in Caroline, ma a cui non sapevo dare una spiegazione.

-Alyson Saltzman, piacere di conoscerti- dissi stringendogli la mano.

-Saltzman?- ripetè lui incredulo.

Stessa reazione di tutti, ci avevo quasi fatto l'abitudine nonostante non mi garbasse poi tanto quella loro incredulità.
Decisi di farmi coraggio e dare finalmente a tutti la spiegazione che tanto bramavo, ma non feci in tempo ad aprire bocca che Elena mi precedette.

-E tu che ci fai qui?- escalamò la mora incredula

Tutti e quattro puntammo lo sguardo esattamente dove l'aveva rivolto Elena, con un gran sorriso stapato sulla faccia. 
Notai che Stefan stava fissando Elena, nel suo sguardo vi era una palese malinconia, se non qualcosa di più profondo, che quasi contaggiò anche me.

-Damon- sussurrò a denti stretti quest'ultimo.

-Ciao fratellino- disse la voce del moro davanti a noi.

Oh merda.
Merda, merda, merda!
Era lui!
Dovevo andare via prima che mi riconoscesse!

-Fratello- sospirò Stefan quasi esasperato – Potresti gentilmente dirmi che ci fai qui?-

-Mi è giunta voce che ci fossero dei nuovi arrivati in città- si guardò intorno con un sorriso sghembo stampato in viso – E che frequentassero questo liceo-

Mi nascosi dietro Bonnie e Caroline, quest'ultima, al contrario di quanto pensassi si spostò e mi indicò, con un sorriso diverito.

-Intendi lei?- dhiese rivolta a Damon.

Lui ammiccò nella mia direzione, facendomi arrossire di colpo – Ecco la novità – disse con quella sua voce dannatamente sensuale.

Cercai di non incrociare il suo sguardo, tanto ero imbarazzata -Eh già- sospirai – Sono proprio io-

-Sai che non presentarsi è una cosa da veri maleducati?- mi rimproverò con tono giocoso.

-Mi spiace- allungai una mano tremante verso di lui – Sono Alyson, Alyson Saltzman- 

Alzai lo sguardo ed incrociai il suo.
Rimase per un attimo a fissarmi, come se avessi riportato a galla qualcosa in lui.
Scambiò un occhiata fugace con Stefan, per poi girarsi verso di me guardandomi in modo impassibile, come se non volesse dare a vedere quello che realmente provava o semplicemente stava pensando.

-Piacere, sono Damon.. il fratello di Stefan- scosse la testa e sfoderò di nuovo il suo sorriso disarmante, stavolta palesemente più tirato, mentre io sentivo le gambe farsi mollicce, sotto il suo sguardo che mi studiava centimetro per centimetro – Mmh..mi aspettavo qualcosa di meglio-

Non so perchè, ma sentì il mondo crollarmi addosso.
Ecco uno dei "contro" che non avevo calcolato.

-Damooon!- lo ammonirono Elena e Stefan.

-Che c'è?- alzò un sopraccioglio – Ho detto solo la verità, come fate voi buonisti casa e chiesa-

Elena si avvicinò accarezzandomi la schiena con fare protettivo ed io in tutta risposta le sorrisi debolmente, purtroppo non ero mai stata brava a nascondere ciò che provavo, come diceva mia madre ero un libro aperto, per chiunque. Eppure stavolta non volevo passare per la ragazzina timida che incassava i colpi in silenzio, sentì crescere in me un profondo desiderio di assestare a quel Damon Salvatore un cazzotto in pieno viso, ma mi limitai a risponderlo a tono.

-Beh..scusa, non volevo deludere le tue aspettative - dissi con un sorrisetto impertinente, rompendo il silenzio che si era venuto a creare – Spero che la delusione non ti uccida-

In tutta risposta lui scosse la testa e scoppiò a ridere.

-Bel caratterino!- disse aprendo lo sportello della propria Camaro, dalla parte del guidatore – Vorrei rimanere a discutere con te piccolo cucciolo di tigre, ma ho altri progetti al momento! Ci si vede-

Lo guardai entrare in auto e partire dopo pochi secondi, sfrecciando fuori dal parcheggio della scuola a velocità impressionante.

-Il fascino di Damon ti ha conquistata- ridacchiò Caroline dandomi una leggera gomitata mentre ancora fissavo incredula il polverone che si era lasciata dietro la Camaro azzurra.

-Fascino di Damon? Non è il mio tipo- mi girai completamente verso di lei assottigliando lo sguardo - Anzi lo trovo piuttosto irritante-

-Oh ma allora non sono l'unico- borbottò Stefan con fare sarcarstico.

-Bene, benissimo- Caroline prese a ridere di gusto - Ma ora io e la streghetta qui presente dobbiamo proprio scappare, altrimenti Matt e Jer ci lasciano qui da sole. A domani ragazzi- 
Pochi istanti dopo, insieme a Bonnie si allontanò verso la propria auto. 
Mi ritrovai sola con la coppietta più mielosa dell'universo, Stefan ed Elena.

-Beh non vieni?- domandò Elena sorridente come non mai, facendomi segno di seguirli - O ti sei affezionata così tanto a questa scuola -

-No no no!- esclamai divertita - Arrivo!-

Dopo un po' di chiacchiere e un quarto d'ora buono di scuse da parte di un imbarazzato Stefan, a causa del comportamento del fratello maggiore, finalmente arrivai a casa.
Lì salutai e corsi dentro, ormai stremata da quella giornata infinita.

Casa dolce Casa.

*angolo autrice*

Ciao a tutti! 

Ecco finalmente un nuovo capitolo. Vi chiedo anticipatamente scusa per i possibili errori, ma sopratutto perchè potrei ritardare di qualche giorno nel pubblicare i prossimi capitoli, dato che sto studiando per un esame cwc
Cercate di essere comprensive :(

Tornando a noi, finalmente Alyson ha avuto modo di conoscere buona parte della popolazione "mistica" della nostra amata Mystic Falls, ma sopratutto ha incontrato Damon...e non è andata di certo nel migliore dei modi ahahahah

Vi anticipo già che probabilmente nel prossimo capitolo potrebbe apparire qualche Originale, aw.

Non voglio annoiarvi e poi devo studiare un sacco di roba..help.

Spero vi sia piaciuta la storia, a prestissimo e se potete lasciate una piccola recensione per farmi capire cosa ne pensate.

A presto 

-J


  
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