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Autore: screwed up mess    05/05/2014    2 recensioni
We are different and yet the same.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Caught.




Poco dopo mi ritrovai in mezzo ad una marea di gente che ballava e saltava seguendo la musica. Inizia a muovermi anche io nonostante Luke non mi avesse ancora raggiunta e, quando finalmente arrivò, mi avvicinai al suo orecchio per farmi sentire. ''Sicuro di essere in grado di saper ballare con una come me?'' Non rispose e sentii le sue mani posarsi sui miei fianchi, per poi tirare il mio bacino contro il suo. ''Possiamo passare direttamente al dopo, se vuoi.'' No capii se fosse per il contatto nei nostri corpi o per le sue labbra che stavano sfiorando il mio orecchio, ma ebbi un brivido che trovai stranamente piacevole. Deglutii e mi girai dandogli la schiena. Presi il controllo delle sensazioni che provavo e, finalmente, riuscii a divertirmi e agitai i fianchi, alzai le braccia in alto, ballai. Ballai con Luke esattamente contro di me per un paio di minuti, finchè non finì la canzone e dissi al biondo che dovevo tornare da Lily perchè l'avevo lasciata sola. 
Mi feci largo per tornare al tavolo e, quando ci arrivai, la vidi che stava ridendo, così come Michael, Calum e Ashton. Inclinai la testa e assunsi un'espressione interrogativa. ''Oh Ridley! Vieni a bere! Abbiamo preso un po' di cose anche per te e'' Lily fece una pausa ''Chi era con te?'' rise. Mi sedetti sul divanetto e sospirai. ''Quanto ha bevuto?'' domandai guardando tutti i bicchieri vuoti sul tavolo. ''Vuoi fare la predica? Avanti, bevi!'' Michael indicò quattro bicchieri pieni. ''Spero che due siano per me.'' Luke era tornato e prendendo posto vicino ad Ashton. ''Due a testa! Forza Ridley!'' Lily urlò nel mio orecchio e io la spinsi via ridendo.
Finì il primo bicchiere e prima di accorgermene anche il secondo era vuoto. Era più facile e meno stressante parlare con quei ragazzi dopo che avevano bevuto. ''Siete simpatici!'' disse Lily sorridendo come un'ebete. Io sospirai e appoggiai la testa sulle gambe di Michael, che mi guardò e gli feci la linguaccia. ''Hai il piercing sulla lingua!'' strillò. ''Te ne sei accorto solo ora?'' risi. ''Io no'' intervenne Lily ''Lo sapevo ma non ho detto nulla perchè, senza offesa Ridley, ma a me non piace'' ''Apprezzo la sincerità da alcool'' dissi e tornai a guardare Michael, quando iniziò una delle mie canzoni da discoteca preferite e mi alzai in piedi, non prima di aver sbandato contro il tavolino e rischiato di finire addosso a Calum. ''Adoro questa canzone!'' ''Nessuno vuole ballare, dolcezza'' Michael mi tirò di nuovo verso il divano e finì in braccio a lui. Sbuffai, ma comunque non mi mossi da lì. ''Dove vai?'' Calum rivolse la sua attenzione a Luke che si alzò dal divanetto. ''A fumare'' rispose con un'alzata di spalle, ma evidentemente mentì perchè quando Lily esordì con ''Dobbiamo tornare a casa'' lui non era ancora tornato. 
Lily impiegò una vita solo per alzarsi in piedi. ''Ti ricordi almeno dov'è?'' Ashton rise, prendendola per un braccio per far sì che rimanesse in equilibrio sui tacchi. ''Non sono ubriaca, so dove abito'' lo fulminò con lo sguardo, ma a quel punto io scoppiai a ridere ''Non sono ubriaca'' le feci il verso. ''Ok, cercate di arrivare dove dovete arrivare senza farvi prendere sotto o mi sentirò in colpa. Non troppo, ma mi sentirò in colpa'' Calum ci salutò. Sorrisi ad Ashton e agitai la mano verso Michael che mi mandò un bacino volante: la prova che aveva bevuto troppo. In quel momento arrivò Luke. ''Dov'eri sparito?'' lo interrogarono i suoi amici. Lo squadrai e mi avvicinai a lui ''A scopare'' feci una pausa. ''La prossima volta rivestiti con calma e chiudi bene i jeans'' sussurrai prima di andarmene, non volevo che gli altri sentissero cosa avevo appena detto.


Dopo aver percorso un po' di strada con i tacchi, io e Lily li levammo riuscendo, finalmente, a camminare più velocemente e dritte lungo i marciapiedi. ''E' questa!'' urlò fermandosi di fronte ad una casa ''Ce l'abbiamo fatta!'' rise. Al quarto tentativo di infilare la chiave nella serratura aprì la porta ed entrammo. ''Shhh'' disse, ma fece più rumore lei dicendolo che la porta chiudendosi. La seguii al piano di sopra e, quando arrivammo in camera sua mi buttai sulla brandina che, dedussi, aveva preparato sua madre per me. Lily mi lanciò in faccia un pigiama e andò in bagno. Mi cambiai più velocemente che potessi e mi sistemai nel letto aspettandola e quando arrivò spense la luce. ''Buonanotte'' disse con la faccia spiaccicata al cuscino. ''Mmhh'' risposi.



''Cazzo!'' Mi svegliai all'improvviso dopo l'esclamazione di Lily. Mi guardò ''Scusa, sono inciampata contro qualcosa'' andò a tirare su le tapparelle e aprire le finestre. ''Mi sono svegliata due minuti fa. E' l'una e mezza, ho fame'' Per essersi svegliata da poco parlava velocemente, al contrario, io riuscii solo a mugugnare per poi mettermi a sedere sulla brandina. Decisi di trascinarmi in bagno per lavarmi la faccia. ''Tieni. So che ti serve.'' Lily mi passò una pastiglia per il mal di testa e sorrise. La presi e scesi a mangiare. ''Buongiorno ragazze!'' la madre ci accolse in cucina ''Sono Anita, piacere'' ''Ridley'' sorrisi sedendomi a tavola e un minuto dopo sparì lasciandoci da sola a fare colazione.
''Allora'' Lily aveva ancora la bocca piena di cereali ''Che avete fatto tu e Luke quando siete andati a ballare?'' Sbuffai e appoggiai il mento sulla mano, rimescolando il caffè nella tazza. ''Niente. Assolutamente nulla, non preoccuparti'' alzai le spalle. ''Comunque non sono male, dopotutto'' ''Erano ubriachi! Eri ubriaca!'' ''Non urlare che mia madre ci sente!'' mi ammonì. ''In ogni caso ho ragione e tu lo sai.'' le sorrisi puntando il cucchiaino nella sua direzione.




Lunedì. Iniziava, così, la mia seconda settimana di scuola. Stavo camminando per il corridoio ed ero da sola, o almeno così pensavo. Ero uscita dalla classe durante la seconda ora dicendo di star male e di dover andare in infermeria, la verità era che non volevo partecipare ad una interessantissima -si fa per dire- lezione di inglese. Vidi Luke girare l'angolo e venirmi incontro. Lo salutai agitando la mano in aria e sorridendo sperando di dargli, in qualche modo, fastidio. Lui rimase impassibile continuando a camminare nella mia direzione ed iniziai ad arretrare quando, una volta di fronte a me, capii che non si sarebbe fermato. Mi obbligò ad arretrare fino a quando la mia schiena colpì il muro e allora fu costretto a non avanzare più. ''Che ti prende?'' dissi, spingendolo indietro, ma lui tornò verso di me tirando un pugno al muro, sfiorando la mia testa. Sobbalzai e il mio respirò accellerò, così come fece il mio battito cardiaco quando i miei occhi incontrarono i suoi e notai in quello sguardo un sentimento che non riuscii a decifrare. ''Che cazzo di problemi hai?'' esclamai. ''Hai fumato erba?'' aggiunsi subito dopo, notando il rosso che gli contornava le iridi e stonava con l'azzurro dei suoi occhi. ''Tu non hai detto a nessuno che ho scopato l'altra sera, vero? E nemmeno con chi, giusto?'' chiese minaccioso. ''Chi ti ha picchiato?'' evitai la domanda ponendone una a mia volta dopo aver notato il taglio sul labbro. ''Rispondi!'' mi urlò contro sbattendo il pugno sul muro ancora una volta. Sbattei le palpebre e, a quel punto, strinsi i pugni anch'io, sicura che mi sarei lasciata sulla pelle i segni delle unghie. ''No, cazzo, no! L'ho detto così! Era una supposizione! Non ho visto nulla, porca puttana!'' urlai a mia volta, sperando che se ne andasse. Con la coda dell'occhio vidi il pugno vicino alla mia testa aprirsi e trasformarsi in una mano che cercava un appigglio contro il muro. Mi concentrai sulla faccia di Luke che, improvvisamente, diventò pallida. Chiuse gli occhi e li riaprì un paio di volte. ''Stai bene? Luke?'' se prima gli avevo urlato contro ora la mia voce uscii come un sussurro. ''Portami fuori. Ho bisogno d'aria'' ordinò e io a mala pena lo sentì. ''No. Devi andare in infermeria'' cercai controbattere ma non riuscii a comandare al mio corpo di muoversi, ero nel panico e non sapevo cosa fare. ''Portami fuori'' s'impose e ormai, non sapendo più cosa fosse giusto fare, obbedii. Gli portai un braccio attorno al mio collo e, faticosamente, arrivammo in giardino, dove lo aiutai a distendersi sull'erba. Chiuse gli occhi e prese delle boccate d'aria. Mi sedetti di fianco a lui e guardai il petto di Luke che, piano piano, riprese un ritmo regolare e con il suo anche il mio. ''Luke'' sussurrai perchè avevo paura di disturbare ''Cosa ti è successo?'' Lui aprì gli occhi ''Lascia stare'' sospirò prima di richiuderli. 
Lo osservai in silenzio per almeno un minuto: aveva anche ripreso colore in volto e a vederlo lì disteso sembrava innocuo, totalmente diverso dalla persona che poco prima mi aveva quasi tirato un pugno. ''Anderson'' la voce di Luke mi riportò alla realtà ''Non ho fumato erba'' affermò. Non gli credetti neanche per un secondo. ''Non sono qui per giudicarti. Puoi fare quello che vuoi e poi sarei l'ultima persona adatta per fare una predica, visto quello che ho fatto io.'' Mi distesi di fianco a lui e chiusi gli occhi. ''Ma tu sembri una ragazza apposto, un po' scorbutica, ma apposto. Non ti credo.'' ''Secondo te perchè sono qui?'' domandai. ''Ti sei trasferita?'' ''Ho sempre vissuto qua'' risposi. Luke rimase in silenzio e capii che aspettava che continuassi a parlare, così presi un bel respiro. ''Quando ero in terza media mi è successa una cosa, che non sto qua a raccontarti, fatto sta che quando ho iniziato il liceo, uno dall'altra parte della città, sono accadute tutta una serie di cose tra cui amici poco affidabili, un periodo di cambiamento, un po' di casini'' feci una pausa, non gli avrei mai raccontato tutta la verità. ''Fatto sta che i miei per darmi una raddrizzata mi hanno mandata per due anni in un istituto femminile privato. Quest'anno hanno deciso di darmi una seconda possibilità, chiamiamola così, ed eccomi qua'' Aspettai la risposta di Luke a lungo. ''Allora non dovresti parlare con me, immagino che Lily ti abbia già detto di starmi alla larga'' ''Devo sbattere la testa almeno una volta prima di accorgermi di star andando contro un muro'' risi alla mia stessa frase e quando riaprii gli occhi vidi Luke appoggiato su un gomito, girato verso di me, che strappava dei fili d'erba. ''Perchè parlano tutti così di te?'' chiesi e lui si irrigidì. ''Credo sia ora di tornare dentro'' disse alzandosi e capii di aver fatto la domanda sbagliata.

Appena incontrai Lily le raccontai dell'accaduto e di cosa io e Luke avevamo parlato. Smisi di parlare giusto in tempo, quando Michael, Calum e Ashton si sedettero al nostro tavolo. ''Allora, com'è la vita?'' Ashton guardò Lily e poi me ed entrambe alzammo le spalle. ''Dov'è Luke?'' m'informai. ''E' uscito prima.''
Ma Luke non si presentò a scuola quella settimana e ogni volta che chiedevo una spiegazione nessuno sapeva darmela.



''Ridley, per favore, mangia in fretta che poi sparecchio e vado a fare il turno in ospedale.'' Mia madre si preoccupava sempre di arrivare in orario al lavoro e metteva sotto pressione anche me. ''Mamma, calmati, è presto'' dissi. Lei si sedette di fronte a me e sospirò. Mi accorsi che aveva la testa altrove e volevo saperne il motivo, ma aspettai che parlasse lei per prima. ''Sai, Rid, in ospedale c'è una donna'' s'interruppe, e vidi malinconia e un velo di tristezza sul suo volto. ''E' una donna bellissima, ma è in coma da un anno e mezzo ormai. Coma irreversibile.'' Aveva catturato tutta la mia attenzione. ''Suo figlio la viene a trovare ogni giorno e passa molto tempo con lei, praticamente tutta la giornata, eccetto quando è a scuola. Deve avere più o meno la tua età.'' ''Mi dispiace, mamma. Ma tu cosa ci puoi fare?'' E come se non mi avesse sentito proseguì. ''Ultimamente sta lì anche la mattina, è uno strazio vederlo così.'' Fu questa frase a mettermi maggiormente sull'attenti. ''Mi descrivi questo ragazzo?'' domandai. ''Cosa ti importa?'' rimase perplessa dalla mia domanda, ma insistii. ''E' un bel ragazzo, alto, biondo'' ''Occhi chiari? Ha un piercing?'' mi alzai di scatto dalla sedia. ''Credo di si. Credo, non mi ricordo! Ridley che ti prende?'' ''Mamma, devi portarmi a lavoro con te.'' dissi senza riflettere. La implorai e insistetti fino a che lei non disse di sì, così salimmo in macchina dirette all'ospedale. Il tragitto fu insopportabile e continuavo a dimenarmi sul sedile mentre mia mamma perdeva la pazienza e non riusciva a capire il mio strano comportamente. Fu solo quando arrivai lì, davanti a quella stanza indicata da mia madre che ebbi la conferma della mia teoria a dir poco avventata: quel ragazzo era Luke.





Spazio autrice.
Et voilà, il terzo capitolo! Forse forse si incomincia a capire un po' qualcosa (molto poco), le cose diventeranno interessanti nel prossimo capitolo!
Volevo ringraziare tutti per le recensioni ricevute..continuate a seguire la storia e a dirmi la vostra opinione!:)
Detto questo, c'era una cosa che volevo fare ma non avevo avuto tempo e, dopo che me l'ha chiesto una da voi, ho deciso di darmi da fare e farmi aiutare dalla mia migliore amiche che (ringraziate lei ahahah) ha trovato due foto e così posso mostrarvi, finalmente, i volti di Ridley e Lily.


Ecco la nostra Rid:



Ed ecco la nostra Lily:


Adesso finalmente sapete come sono fatte! ahahahahahah
Provvederò anche a fare un banner per la storia, quando la scuola mi darà un po' di tregua.
Se volete seguirmi su twitter sono: @nyctophilja
Al prossimo capitolo!

-B.
 

 
  
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