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Autore: Katherine Buffy Pierce    05/05/2014    1 recensioni
Questa storia segue la storia "Il ritorno di Katherine Pierce dopo l'oblio".
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Katherine Pierce 2.0'
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Il giorno dopo mi alzai nel migliore dei modi: abbracciata a Stefan. Avevamo passato una notte bellissima insieme. Non avevamo fatto l’amore, ma ci eravamo semplicemente coccolati e questo mi bastava. Ero rilassata e felice, finalmente. Quando scendemmo la grande scalinata del castello, per andare a fare una passeggiata nel centro di Firenze, vidi Elena seduta su una panchina del grande parco che circondava il castello... Da sola...
-Stefan, aspetta un attimo.- gli dissi prima di raggiungere Elena.
-Ehi. Che succede?- le chiesi io confusa.
-Ho lasciato Damon. Posso reprimere i miei sentimenti per una persona, ma non posso fingere di amarne un’altra. Non sarebbe corretto ne per me ne per lui...- disse Elena osservando il bellissimo laghetto, di fronte a noi.
-Oh. Capisco. Beh, hai fatto la scelta giusta. Damon come l’ha presa?- le chiesi guardandola negli occhi.
-Male. Se ne è andato furioso... E’ per questo che sono qui fuori da sola, preoccupata a riflettere. Ho paura che possa fare del male a qualcuno.- disse lei guardandomi.
-Oh, ok. Mi spiace Elena. Ora devo andare, perché Stefan mi aspetta.- le dissi, alzandomi dalla panchina.
-Vorrei che Bonnie e Caroline fossero qui. Ho bisogno di qualcuno con cui possa parlare.- disse lei fissando il lago.
-Beh... Se vuoi... Uhm... Insomma, io non sono esperta di queste cose da teenager ma, se vuoi, puoi parlarne con me, dopo.- le dissi io indecisa. Volevo veramente sentire le sue lagne?
-Oh, grazie Katherine. Sento che sta nascendo una bella amicizia tra noi.- mi disse prima che me ne andassi. Le risposi con un sorriso. Pensai subito “Bella amicizia che durerà solo se tu non vorrai rubarmi Stefan, piccola ragazzina patetica”.
Io e Stefan viaggiammo, con una macchina piuttosto piccola che aveva noleggiato, fino al centro di Firenze, dove visitammo il centro storico. Era veramente bella l’Italia. In 500 anni ci ero stata solo un’altra volta, ma di passaggio. Quando raggiungemmo il duomo di Firenze, notai un volto familiare tra la folla: Markos. Lui mi fissò, ma non riuscì a vedere che anche io l’avevo notato.
-Stefan, dobbiamo scappare. Markos ci ha trovati.- gli bisbigliai nell’orecchio con un finto sorriso, per non mostrare a Markos, che l’avevo visto.
Stefan mi bisbigliò a sua volta di comportarmi in modo naturale e di avviarci verso la macchina. Dopo un’estenuante ora di cammino in cui io continuavo a tenere sott’occhio Markos, raggiungemmo l’utilitaria noleggiata da Stefan. Stefan guidò a tavoletta fino al castello, solo dopo essersi assicurato che nessuno ci seguisse.
-Elena, dobbiamo andarcene da qui! Markos ci ha trovati!- urlò Stefan appena entrò nel castello.
-Come ha fatto?! Oh, no.- disse lei portandosi le mani alla testa.
-Dove è Damon?- le chiesi io mentre Stefan metteva in macchina le poche cose che avevamo preso in Italia.
-Non lo so. Non è ancora tornato!- disse Elena agitata.
-Cosa facciamo Stefan?- gli chiesi io confusa.
-Damon non corre rischi e, in più, sa badare a se stesso. Ora dobbiamo scappare!- disse Stefan facendoci segno di uscire.
Io ed Elena montammo in macchina mentre Stefan chiudeva il castello. Una volta giunti in autostrada, una macchina ci tamponò. La nostra Fiat Punto, sembrava essere fatta di burro. Tutto il paraurti posteriore era distrutto. Markos ci tamponò ancora una volta, ma questa volta lo fece di lato. La macchina si ribaltò e, a causa delle condizioni delle lamiere dell’auto, eravamo intrappolati. Elena, fortunatamente, stava bene.
-Katherine, scappa e porta Elena con te!- disse Stefan mentre apriva un buco dal suo lato per uscire. Purtroppo io ero intrappolata.
-Non riesco a uscire! Portala via tu! Una volta che voi due sarete passati da quel buco, ci passerò anche io.- gli dissi spingendo un pezzo di lamiera verso l’esterno. Stefan mi diede un bacio velocissimo e portò via Elena a velocità sovrannaturale.
-Bene, bene, bene.- disse Markos appena, anche io, riuscii a uscire dalla macchina.
-Uno su 3... Non è male...- disse con aria annoiata.
Cercò di farmi del male, causandomi un aneurisma, ma non ci riuscì.
-Idiota. Sarò anche morta una volta, ma riesco a sopportare quel piccolo e insignificante dolore.- gli dissi prima di infilzarlo con un pezzo di lamiera che spuntava dalla macchina. Scappai via alla stessa velocità di Stefan e raggiunsi alla svelta l’aeroporto. Cercai il jet più bello che trovai e, per mia fortuna, intravidi Elena, all’interno del jet, dal finestrino. Appena entrai, non mi feci subito vedere... Aspettai nascosta dietro alla parete del bagno per sentire cosa si stavano dicendo.
-Elena, perché mi stai facendo questo? Perché ora?!- chiese Stefan esasperato.
-Non lo so Stefan! I sentimenti che provavo per te da umana, sono riaffiorati, ora che sono di nuovo umana!- disse Elena, quasi urlando.
-Tu... Tu... Mi ami?- chiese Stefan indeciso.
-Si, Stefan. E so che mi ami anche tu.- disse lei avvicinandosi a lui.
-No, Elena. Non più. Io amo Katherine.- disse Stefan con fermezza.
Oh, Stefan. Quanto lo amavo?!
-Che cosa?! Hai scordato cosa ti ha fatto?!- chiese Elena arrabbiata.
-No, Elena. Ma ci sono passato sopra. Katherine ha dimostrato di essere maturata moltissimo. Molto più di te.- disse Stefan arrabbiato.
-Eh, già Elena. Sei proprio patetica lo sai?- le dissi io facendo la mia entrata in scena.
-Katherine?- disse lei spaventata.
-Si. Io. Quella che tu volevi diventasse tua amica. Sai che gli amici non si comportano così? Brutta patetica ragazzina, immatura, eterna indecisa e bastarda!- le dissi con rabbia.
-No, Katherine. Scusami... Io volevo solo che Stefan lo sapesse.- disse lei cercando una giustificazione.
-Oh, davvero? Quindi se lui ti avesse amato ancora, l’avresti ripreso con te, portandomelo via dopo quello che ci siamo dette?!- le dissi avvicinandomi a lei.
-No, io...- disse agitata.
-Si invece. Ero cambiata per te. Per farmi perdonare da te. Ora, con te, tornerò ad essere la vecchia Katherine... Stronza, manipolatrice e... Vendicativa!- le dissi prima di saltare addosso. Elena urlò dal terrore prima che le feci bere il mio sangue e che, allo stesso tempo, io bevevo il suo. Dopo qualche istante, entrambe, perdemmo i sensi.
  
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