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Autore: i1976    24/07/2008    0 recensioni
Durante una tormenta di neve è pericoloso addormentarsi. O no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Enos Strate, Daisy Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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storia

Capitolo 1

Guardando fuori dalla finestra, Daisy prese a ricordare………………………………….

 

Quella mattina Daisy uscì dalla fattoria per recarsi al Boar’s Nest. Sentì immediatamente che il vento era freddo, e fu felice di aver indossato un maglione e una sciarpa.

Mentre guidava verso il Boar’s Nest guardò le nuvole basse e grigie domandandosi se avrebbe piovuto, quando incontrò Enos.

Il vicesceriffo fermò la sua auto di pattuglia davanti la jeep di Daisy. "Ciao Dais", le disse uscendo dalla sua macchina e sorridendo come al suo solito.

"Ciao dolcezza. Vuoi arrestarmi perché ho superato il limite di velocità? Ma sappi che se mi arresti, Boss Hogg mi licenzierà perchè sono arrivata in ritardo al lavoro. Quindi, dolcezza, lasciami andare e ti prometto che farò tutto quello che vorrai. Vuoi qualcosa in particolare da me?". A Daisy piaceva giocare con Enos, usando il suo charme per confonderlo e imbarazzarlo.

Enos arrossì come sempre, e Daisy rise.

"Non voglio arrestarti, Daisy. Voglio solo avvisarti che è prevista neve, forse una tormenta, quindi fai attenzione e non correre troppo"

"Una tormenta?", si stupì Daisy, "in effetti oggi fa terribilmente freddo"

Enos annuì alle parole di Daisy, e la ragazza notò che indossava una giacca nera (la giacca dell’uniforme che lui e Rosco indossavano durante i pochi mesi freddi di Hazzard). "Adesso devo andare, ciao Dais. E sii prudente".

"Anche tu dolcezza. Grazie. A dopo"

"Una tormenta" pensò Daisy, poi una folata di vento la fece rabbrividire, "adesso è meglio andare, o farò veramente tardi al lavoro"

 

Quando la neve iniziò a cadere Daisy si trovava al Boar’s Nest.

Ogni volta che qualcuno apriva la porta del locale, una folata di vento la faceva tremare.

"Fa dannatamente freddo oggi". Quando guardò fuori vide un candido manto ricoprire ogni cosa, ma la neve non era molto fitta. "Una tormenta", scosse la testa, "figuriamoci, è solo un po’ di neve".

A Daisy piaceva la neve perché tutto appariva così silenzioso e pacifico; sembrava che il mondo stesse dormendo. Pensando a ciò sospirò; avrebbe preferito trovarsi a casa e guardare la neve cadere attraverso i vetri della sua camera, ma sfortunatamente doveva lavorare.

Le folate di vento provenienti dall’esterno erano sempre più fredde e fastidiose, così Daisy invidiò i due cugini che se ne stavano alla fattoria godendosi il calore del caminetto acceso. Ma quando Daisy pensò a Enos che se ne stava da qualche parte là fuori, l’invidia per i cugini scomparve e iniziò a preoccuparsi per l’amico; non poteva fare a meno di preoccuparsi per quel ragazzo.

Il lavoro frenetico al Boar’s Nest la distrasse dai suoi pensieri e al tempo stesso la riscaldò, così non fece più caso al paesaggio all’esterno e non avvertì più il freddo.

Quando l’ultimo cliente se ne andò, finalmente Daisy si sedette, esausta. Sentiva un fischio nelle orecchie. "Oh mio Dio, sono talmente stanca che mi fischiano le orecchie. Ho bisogno di andarmene a casa, farmi un bel bagno caldo e dormire fino a domattina".

Ma quando provò a uscire dal Boar’s Nest capì cos’era quel fischio che sentiva, e non erano le sue orecchie.

Rientrò terrorizzata nel locale. Prese il telefono ma non c’era linea, così utilizzò la radio, "Qui è Daisy Duke. Sono bloccata al Boar’s Nest. C’è qualcuno all’ascolto?"

La radio ronzò un po’. Poi sentì la voce di Enos, "Daisy?. Sto arrivando. Sono lì in zona. Non provare ad uscire ed aspettami lì"

Daisy sospirò, sollevata, "Oh grazie Enos. Ti aspetto".

 

Finalmente Enos entrò nel Boar’s Nest e Daisy lo abbracciò, "Oh Enos, ero così spaventata".

Enos la guardò, preoccupato, "Perché sei ancora qui, Daisy? Dovevi andartene quando hai visto che la nevicata diventava sempre più fitta. Boss Hogg ti avrebbe permesso di andare a casa e di chiudere il Boar’s Nest in anticipo a causa della tormenta, se solo lo avessi chiamato e glielo avessi chiesto"

Daisy annuì, "Hai ragione Enos. Ma non mi ero resa conto di quanto stava accadendo fuori. Accompagnami a casa, la mia jeep è sepolta dalla neve".

Enos scosse la testa. "E’ meglio star qui finchè non cessa la tempesta. Fuori è pericoloso".

Daisy gli prese la mano, dicendogli con voce suadente come solo lei sapeva fare, "Ma tu prima eri fuori, e sei riuscito ad arrivare qui. Quindi non è poi così pericoloso".

Enos le sorrise dolcemente, "Non importa se è pericoloso per me o meno perché è il mio lavoro, ma non posso mettere a rischio la vita degli altri".

Daisy gli strinse la mano, "Ti prego, Enos, accompagnami a casa". L’unica cosa che Daisy desiderava in quel momento era raggiungere la sua amata fattoria, così Enos cedette anche se non credeva fosse una buona idea, "OK, Daisy. Andiamo". Non era proprio in grado di dire no a Daisy.

 

Alla fattoria, zio Jesse, Bo e Luke erano preoccupati per Daisy. Il telefono non funzionava, e Daisy non aveva risposto quando avevano provato a contattarla via radio.

Luke stava indossando la giacca, "Esco a cercarla, zio Jesse. Forse è bloccata nella tormenta".

Ma zio Jesse lo fermò, "E’ pericoloso uscire adesso. Tua cugina è abbastanza intelligente da rimanere al Boar’s Nest finchè la tempesta non cessa".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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