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Autore: ALEXIANDRAisMe    06/05/2014    0 recensioni
Tom si diverte molto nelle sue notti brave, è cresciuto e il suo rispetto per le donne è calato notevolmente da quando abita a L.A. Il fratello è rimasto il centro focale che lo guida e con il quale passa gran parte della vita privata e lavorativa.
Bill è sempre più triste di fronte all'apatia del fratello e non approva il suo concetto di “divertimento”. Certo, anche lui è cambiato in quegli anni, acquisendo esperienza e diventando più realista, ma rimane ancora legato al suo principio di Amore.
Anche volendo aiutare Tom, Bill non farà mai niente per allontanare da sé il gemello e forse i primi a rimetterci saranno i due ragazzi che apparentemente sono oscurati da queste due figure di rilievo.
Tra due stati ai capi del mondo, Germania e America, riuscirà la band tedesca a trovare la felicità?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7° Capitolo
 
Quando Georg mi aveva chiesto di vederci per pranzo quel giorno, immaginai che dovessimo parlare. Di certo non pensavo che l’argomento da trattare sarebbe stato Shelly, la sua ex, ma bensì della nostra relazione che stava avendo sviluppi molto positivi. O almeno credevo.
- Cosa significa che non sai che fare? Non avevi detto di averla lasciata? – chiesi rigirandomi nervosamente il bicchiere fra le mani.
Vi era semplice coca cola, ma quelle semplici bollicine non mi bastavano e una bella birra fredda sarebbe stata l’ideale in quel momento.
- Infatti è così, io e Shelly abbiamo rotto di comune accordo ma quando ieri ha chiamato sembrava molto seria e.. – rispose lui, bloccandosi per una ragione a me ancora ignota. Cosa stava per dirmi? Non riuscivo a sopportare l’attesa.
- È incinta Bill. È incinta e io, sul serio non so come possa essere successo.. –
- In realtà penso sia chiaro il come.. – mormorai. Non volevo suonare cattivo, anche se le mie parole potevano sembrare sprezzanti, il mio era solo un dato di fatto. In fondo anche senza una reale intenzione si poteva incorrere in certi rischi e non era strano che dopo quasi 10 anni di fidanzamento capitasse di farlo senza.. protezioni. Quasi ebbi voglia di ridere, ma non mi sentivo per niente divertito.
Al massimo la trovavo come l’ennesima derisione che mi veniva fatta dal destino, quasi come se sembrasse amare prendermi in giro in quel modo: poteva essere l’inizio di una storia perfetta, ma come appunto si presupponeva era solo l’inizio.
Il solo fatto di dover accettare la mia bisessualità pensavo fosse abbastanza come “complicazione” ma come sempre mi sbagliavo e sul serio, mi ero rotto di piangermi addosso.
Mi sentivo, ora più che mai, in dovere di fare la cosa giusta. Senza Tom a darmi coraggio o a coprirmi le spalle, senza dover costringere la band a trattarmi come se fossi qualcosa di fragile pronto a rompersi.
Cazzo, no. Ero riuscito a rimanere intatto fino a quel momento. Ero forte, dovevo dimostrarlo anche agli altri.
Non sarei andato in pezzi.
- Shelly è sicura che sia tuo? – chiesi sperando in una risposta negativa ma conoscendo Shelly non poteva essere il tipo di ragazza che dopo così tanto tempo con un uomo solo si donasse subito al primo che passava. A maggior ragione se era passato poco più di un mese da quando tutto era finito tra di loro, se avevo capito bene.
- Si.. non è stata con nessun’altro e io le credo.. – rispose.
Davvero, la mia non voleva essere un’accusa e per farglielo capire presi la sua mano fra le mie e carezzandola gli dedicai un sorriso.
Non forzato, ma comprensivo. – Lo so, Georg. Conosco Shelly quasi da quanto la conosci tu e non penserei mai cose tanto brutte di lei. Shelly è.. – mi fermai un attimo per trovare le parole adatte – Shelly è una ragazza dolcissima, sempre gentile con tutti ed è anche molto bella. È se davvero aspetta un bambino da te, bhè sia lei che quell’esserino meritano di averti nella loro famiglia. –
Georg puntò i suoi occhi nei miei e potei scorgere una velatura lucida formarsi all’interno. Di quel passo anche io presto mi sarei ritrovato a piangere per la tristezza che sentivo addosso, simile a quella che percepivo provenire dal ragazzo.
- Bill ma noi.. – mormorò ma feci presto ad interromperlo, prima di essere trascinato dalle sue parole in un tunnel da cui non potevo uscire.
- La nostra è una cosa che si può ancora fermare, sia per me che per te.. Pensaci, avrai una famiglia e sarai felice. Sai di non aver realmente bisogno di me.. e anche se fosse, il tempo sistemerà le cose. – gli assicurai.
Capì che le mie parole avevano avuto l’effetto desiderato perché quando Georg si sporse e mi poso un casto bacio sulle labbra, quel contatto sapeva proprio d’addio.
 
***Tom***
Bill rientrò in casa presto quel giorno ed era da solo.
Varcò la porta della mia stanza d’impeto come la sera prima ma non con la stessa euforia, anzi nel corrermi incontro smascherò il suo disperato bisogno.
Bisogno di conforto, di affetto. Il suo bisogno di me.
Mi sentì colpevole di un peccato peggiore dell’omicidio perché tutto quello mi era mancato. Perché in quei giorni anche io avevo avuto bisogno di qualcosa, della sua dipendenza.
Ora che era lì fra le mie braccia lo sentivo singhiozzare appena ma appena passai una mano fra i suoi capelli e lo accarezzai, anche quei lievi sussulti svanirono di fronte al mio tentativo, perfettamente riuscito, di dargli conforto.
Guardandolo non facevo che pensare che anche se non fossimo fratelli sarei stato comunque io quello con cui avrebbe condiviso tutto e consideravo l’essere nati come gemelli come il compimento del destino, perché noi dovevamo essere uniti in quel modo così profondo da superare la semplice unione di due amanti.
Noi che condividevamo il corpo, l’anima e il sangue. Era giusto così.
 
***Finale***
Dalla posizione in cui si trovavano da quella che parve un’eternità Bill avrebbe potuto alzare il capo e decidere di sigillare del tutto il suo amore, dedicandosi a suo fratello Tom.
Oppure Tom avrebbe potuto prendergli il mento tra pollice e indice e indurlo a baciarlo con estrema dolcezza.
Il momento della resa era vicina per entrambi.
I gemelli si guardarono negli occhi, avrebbero potuto rovinare tutto in pochi secondi. Morire insieme, affondando nella vergogna, ma non lo avrebbero fatto, no. Avevano una morale, anche se poco convenzionale. Avevano paura di perdersi.
Più di loro stessi amavano il loro Legame. Il fatto che fosse così puro.. Non volevano sporcarlo, perché sarebbe stato impossibile tornare indietro.
Sicuramente sarebbero stati i primi ad accettare quello sconvolgimento, ma sapevano che non avrebbero sopportato di marcire sotto i pregiudizi degli altri. Non gli estranei, la gente da poco che li circondava, ma i loro famigliari, i loro amici.
Si sa, la gente a volte faceva davvero male alle persone che non capiva, che non conosceva.
Bill e Tom si amavano più dei fratelli, più degli amanti. Loro erano i Gemelli.
Uguali nel fisico, all’apparenza diversi nel carattere, simili nell’anima.
Loro erano questo perfetto equilibrio, questa simbiosi assoluta di corpo e spirito!
Sarebbero rimasti così, insieme, per sempre.
Non importava la loro sessualità, nessuno fra i ragazzi e le ragazze con cui sarebbero andati a letto sarebbero divenuti davvero importanti nei loro cuori, dei punti nelle loro menti.
Solo Tom era l’amore di Bill e Bill quello di Tom.
Non era una condanna, non li avrebbero mai convinti a pensarla in questo modo. Come si erano detti più e più volte, quello, era destino.
Non importava neanche più come potessero vivere quell’amore, l’importante era farlo anche solo guardandosi negli occhi.
 
Angolo Autrice:
Oddio è tardi (non più del solito, vabbè) ma oggi sono particolarmente stanca.
Scuola, un compleanno in famiglia, domani di nuovo scuola e un altro compleanno in “famiglia” (la mia Pseudo-Socia-Scansafatiche e i suoi 17 anni per cui mi sto battendo ad organizzare da due settimane a questa parte pff). C’è e ci sarà di mezzo tanto alcool e l’indomani avremo di nuovo scuola. Una corsa al massacro in pratica... un po’ come questo capitolo.
È l’ultimo! Finalmente o Sfortunatamente.. ancora non saprei dirlo.
Davvero non so se avrei preferito prolungarla fino alla rottura o se ho fatto bene a fermarmi qui con questo finale alla “lascio a voi campo libero ad un possibile incesto esplicito!”.. ma vabbè è andata così.
Probabilmente inizierò una nuova serie sempre in questo fandom... staremo a vedere.
E ora i ringraziamenti:
Come sempre grazie ai vecchi, nuovi e futuri lettori, a chi segue, a chi ha messo questa storia tra i preferiti, a chi commenta (colgo l’occasione per chiedere un giudizio da parte vostra! Come sempre del resto).
Un ringraziamento particolare alla mia adorata Persona che mi ha seguita con tanta parsimonia e mi è sempre stata dietro nonostante i mille impegni e un’Italia intera a dividerci (davvero non so come fai)!
Giusto per par condicio c’infilo anche la Pseudo-Socia-Etc che ancora non s’è capito se patteggia per Georg il bassista, Tom il chitarrista o Gustav il batterista (che non è presente in nessun inciucio ma sopporta sempre tutti)... ultimamente è più per Tom però, credo xD
Bè, quest’angolo sta diventando infinito meglio finirla qui và..
Spero vi sia piaciuto
Saluti Alex^^
  
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