Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: ashugme    06/05/2014    3 recensioni
Margaret e Ashton sono completamente diversi. Gli opposti. I due poli.
Ma riusciranno mai ad innamorarsi superando tutti gli ostacoli che troveranno nel loro percorso?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
QUARTO CAPITOLO
 
Jacks’ pov.
Isabel mi aveva costretta a provare quel vestito così corto, però era rosso. Il mio colore preferito. Mi arrivava a metà coscia e questa cosa mi metteva parecchio a disagio ma la mia amica mi diceva “sei uno schianto, hai delle gambe pazzesche!” aveva abbinato un gilet in jeans chiaro che arrivava poco sotto il seno e delle decollette nere in tessuto.. erano almeno 13 cm. Non ero io quella allo specchio, quel vestito metteva in risalto tutto ciò che odiavo del mio corpo.
Isa invece era bellissima, lei aveva provato un sacco di abiti di tutti i colori possibili e immaginabili ma aveva scelto un vestito bianco, che lasciava scoperti i fianchi e abbinate delle scarpe color panna 13 cm con un laccetto sulla caviglia. Era perfetta. Si intonava tutto con la sua carnagione.
“Jacks per favore, ti imploro, mi metto in ginocchio, ma prendi quei vestiti ti prego!” i suoi occhi da cerbiatta.. cominciavo ad odiarli. Non le potevo dire di no ma non potevo nemmeno indossare quei vestiti.. erano troppo.
“Non posso, davvero.. E’ troppo per me, io non sono fatta per questi vestiti.” Ci rimase male ma poi capì e “li compro lo stesso, quando sarai pronta e vorrai metterli saranno li ad aspettarti” mi sorrise dolcemente ma mi sentì in colpa. “No non comprarli Isa, non farmi sentire in colpa, non li metterò mai e spenderesti soldi per niente” sussurrai piano posandole una mano sull’avambraccio.
Lei non mi ascoltò neanche e pagò il tutto con la sua American Express nera, e io non mi sentì per niente bene.. Mi mancava quasi il respiro. Ma non appena uscimmo da lì respirai e la testa smise di girarmi. Sbattei più volte le ciglia e notai che la bionda stava parlando al telefono. Decisi però di non ascoltare e salì in macchina. Mi seguì, riponendo poi il cellulare nella borsa Luis Vuitton. Due lacrime calde sgorgarono da suoi occhi. Mi sentì in preda al panico così “Isa che succede?” domandai cauta.
“No, nulla. Io.. Una delle mie amiche ha visto il ragazzo per cui ho una cotta da 3 anni con una ragazza” sbuffò lei trattenendo il magone. “Oh,ma ci parli con lui? O non vi conoscete?” domandai di nuovo sperando di non essere stata troppo invadente.
“Certo, è uno dei migliori amici di mio fratello. Non ci ho mai provato con lui perché appena lo guardo io.. non riesco a parlare. Sento il bisogno solo di guardarlo negli occhi e basta.” sospirò sognante mettendo in moto l’auto.
Mormorai un “Mi dispiace..” e mi rannicchiai sul sedile dispiaciuta. Stava calando il buio sulla città ed erano neanche le 20.30.
“Ci fermiamo a mangiare qualcosa? Ho un certo languorino” disse Isa ridendo. Avevo un buco allo stomaco ma ciò non mi impedì di rifiutare.
“Ma come fai a non mangiare neanche oggi lo hai fatto!” si arrabbiò con se stessa ed io sgranai gli occhi colpevole. Le lacrime mi annebbiarono la vista ma non permisi loro di scendere e di far intuire la mia amica di qualcosa.
“Ehm è che in questi giorni non sto molto bene di stomaco e preferisco andare a casa a bere una camomilla calda” sussurrai guardando la strada.
E “mmh ok” borbottò fermandosi nel parcheggio del Campus.  Prese le borse e ci dirigemmo nei dormitori. Mi porse le buste con i miei vestiti dicendo “Prendili tu perché il mio armadio è troppo pieno” e andandosene mi baciò una guancia. Sorrisi piano scuotendo la testa ed entrai a casa.
Preparai lo zaino infilandoci dentro la ricerca di Shakespeare e infine misi a posto i vestiti che aveva comprato Isabel. Erano belli, forse troppo. Sapevo che non li avrei mai indossati. Chiusi di scatto le ante dell’armadio e presi la mia amata chitarra cominciando a strimpellare qualche nota
 

 
Fill me up,
Steam me up.
Hear me shout,
Tip me over and pour me out.
Pour me out on the concrete,
Next to your feet.
Do i have to cry out?
Can you hear me?
Oh just to be with you.
Find me outside sitting in the rain,
On the curb in pain,
My heart is breaking
You look at me
Holding on to a dream
That filled me long ago
But i’m still waiting
I’m still holding on.
 
Mi sentì osservata, e girandomi vidi l’ambra corrodermi. Il ragazzo mi guardava incantato ma subito tirai giù la tapparella buttandomi sul letto e cercando di calmare il cuore che batteva a mille.
Stavo sudando freddo per uno sguardo, e i conati di vomito mi arrivarono in gola costringendomi ad andare in bagno e vomitare.
Ero stanca, debole e malata. Chiamai l’unica persona che poteva consolarmi.
La zia Monica rispose subito e “Jacks tutto a posto?” preoccupata come sempre.
“No zia, ho vomitato...” piansi come non mai perché avevo bisogno di farlo. “Oh bocciolo mio, hai bisogno di parlare con qualcuno che ti possa aiutare. Domani posso chiamare la psicologa della clinica se vuoi” sussurrò piano. “Uh, non preoccuparti c’è anche qui una psicologa” dissi asciugandomi gli occhi e appoggiandomi al calorifero del bagno.
“Ti sei fatta qualche amica?” mi chiese, e “si, direi di si” sorrisi impercettibilmente.
“Oh sono così felice, e non ne hai parlato con lei?” mi chiese un po’ intimorita. “No..” risposi.
“Dovresti provarci, magari ti può aiutare. E se ti è amica non ti abbandonerà tesoro credimi. Adesso vado inizio il turno in ospedale chiama quando vuoi ok? Buona notte” la salutai rimuginando sulle sue parole e lavandomi poi i denti, cercai di togliere il sapore di acido dalla bocca.
Mi squadrai allo specchio. Gli occhi erano circondati da occhiaie, e le labbra screpolate.
Scossi la testa, mi facevo schifo.
Mi buttai nel letto addormentandomi subito e sognai due occhi blu e un sorriso.
La mia mamma.
 

 
 ***

I giorni che proseguirono li passai tra un libro e un altro. Arrivò sabato, il giorno della festa di inizio anno e mi ritrovai nell’appartamento di Isabel aiutandola ad infilarsi i bigodini. “Sarai bellissima comunque Isa, non truccarti troppo” e da quando ero io quella a dare consigli?
Era le 16.30 del pomeriggio quando il telefono della bionda cominciò a squillare e “Ashton dimmi” farfugliò lei.
“Ci vediamo lì tranquillo, ci sarà anche.. Michael?” l’ultima parte la sussurrò quasi.
Fece poi una smorfia riponendo il telefono sul comodino. “Ho fame, vuoi delle patatine?” mi domandò dalla cucina e “No tranquilla” dissi io guardando poi le foto appese alle pareti.
“Mi spieghi perché non vuoi mai mangiare?” entrando in camera Isa mi fece spaventare e si sedette di fronte a me.
“Io..” il respirò mi si mozzò in gola e le lacrime caddero dai miei occhi lasciando che tutto quello che avevo dentro uscisse senza contegno.
“Oddio Jacks, non volevo farti piangere scusami” ma quando provò ad alzarsi la bloccai posandole una mano sul braccio.
“Tranquilla Isa, non è nulla.. è solo, ti va di ascoltarmi?” le chiesi cercando di prendere coraggio.
“Ovviamente, sono qui apposta” incrociò le gambe pronta a sentire la mia rivelazione. Cominciai a parlare raccontandole quando cominciò la mia malattia, le raccontai di aver perso la mamma e che mio padre mi picchiava. Inoltre le raccontai della clinica, di quanto dovetti starci e anche che non sono guarita. Pianse con me, cercando di consolarmi e “oh Jacks, mi dispiace così tanto. Sei una persona bellissima e non meriti di sentirti così” sorridendo l’abbracciai forte. Avevo trovato qualcuno con cui passare le mie giornate, qualcuno di vero che era disposto ad aiutarmi e la zia aveva ragione.
Ci asciugammo gli occhi entrambe e ridemmo. Poi “grazie per averne parlato con me, io ti proteggerò e ti aiuterò a superare tutto questo” mi sorrise e il calore mi arrivò dritto al cuore.
“Dai ora prepariamoci ok? Stasera voglio divertirmi con te” mi accarezzò la gamba dandomi il coraggio di vestirmi.
“Però Isa io non sono ancora pronta per questi vestiti..” sussurrai impacciata. “Non ti preoccupare, metterai qualcosa di più sobrio, qualcosa adatto a te. Io ho già un idea” disse entusiasta, con un sorriso strano, cominciando a rovistare nel suo armadio a muro. Era enorme e colorato.
Ne tirò fuori un jeans nero skinny e un top bianco con delle balze alla fine e “tieni aspetta che prendo le scarpe” aspettai ed arrivò con un paio di decollette beige in tessuto non altissime.
Andai in bagno per vestirmi cercando sempre di non guardarmi allo specchio. Uscì e rimasi senza parole, Isabel era uno schianto. I capelli ricci le ricadevano lungo la schiena e il vestito bianco era perfettamente in sintonia con la sua carnagione. “Sei bellissima” le dissi mentre mi dirigevo verso di lei e poi “oddio anche tu sei uno schianto! C’è una collana nel mio porta gioie, si abbinerà benissimo!” infilai la collana e mi guardai allo specchio. Non ero convinta ma volevo far felice la mia amica e quindi sorrisi nello specchio percependo il suo sguardo su di me.
Mi truccò con un leggero ombretto dorato, il mascara e un rossetto nude il tutto accompagnato dal suo profumo preferito, Chanel n°5. “Ok siamo pronte, possiamo andare” spense le luci mentre uscimmo dall’appartamento.
“Non preoccuparti, ci sono io qui vicino a te ok?” sorrise stringendomi la mano e percependo il mio panico mi accarezzò.
Il mio cuore non aveva battuto così forte prima d’ora.







 
Buongiorno a tutte belle fanciulle/i :)
Allora vi ringrazio moltissimo delle recensioni, mi fa davvero piacere sentire i vostri pareri e complimenti.
Sto dormendo in piedi quindi non so cosa sto scrivendo lol, anyway spero che questo capitolo vi piaccia e che la lunghezza vada bene anche perchè è stato quasi un parto.
Vi ringrazio di nuovo, buona scuola.
Baci,
ifoundyou.

p.s:qualcuno che fa i trailer con gif e video mi può contattare pls? Grazie.
p..p.s.: avete ascoltato "don't stop"? E' bellissima!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: ashugme