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Autore: Katherine Buffy Pierce    06/05/2014    1 recensioni
Questa storia, fa parte della serie "La storia di Alex" e segue le vicende della storia "Figlio di vampiro". Alex Fell, dopo aver trovato l'amore della sua vita in Katherine Pierce, diventerà padre a soli 18 anni. Come affronteranno lui, Katherine e gli altri, l'arrivo inaspettato di un bambino?
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Gilbert, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di Alex'
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Il giorno dopo rimanemmo chiusi in casa di Bonnie per tutto il giorno. Ne lei ne nessun altro, entrò in casa... Marissa stava bene, per fortuna, e io e Katherine ci eravamo ripresi completamente dal lungo viaggio estenuante che avevamo intrapreso due giorni prima. La giornata, passò piuttosto velocemente... La sera, Katherine ed io ci dirigemmo verso il grill... Klaus era seduto in centro al locale con quella babbea di Elena, Stefan e Damon. Bonnie e gli altri erano seduti nel tavolo accanto. Non sapevo cosa stesse succedendo, però erano tutti visibilmente scossi. Mentre io me ne stavo nascosto dietro a una parete, Katherine prese il microfono e disse:
-Buonasera signore e signori! Sono Katherine... Questa sera, Matt Donovan, mi ha chiesto di cantare una canzone perché, purtroppo, l’impianto audio del locale è stato manomesso! Per fortuna le casse e il microfono vanno ancora!-
Quella ragazza riusciva sempre a lasciarmi a bocca aperta.
Attaccò il suo ipod a un cavo e iniziò a cantare e ballare. Klaus e gli altri erano confusi... Non capivano il motivo della esibizione di Katherine. Verso il pezzo finale, Katherine mi guardò e con un sibilo mi disse “Tocca a te”.
Io salii sul palco, presi il microfono e cantai il pezzo finale... Klaus e gli altri, in quel momento, non erano più confusi. Erano solo stupiti.
Il pezzo che cantavo io diceva:
Scommetto che non avete visto noi due in arrivo.
I manipolatori...
La leggendaria signorina Katherine Pierce... E la new entry Alex.
Dovete eliminarci, perché non stiamo andando da nessuna parte.
 
Alla fine, scesi dal palco e mi diressi al bancone con Katherine, solo dopo aver visto l’espressione sul viso di Klaus: era stupito e arrabbiato.
Dopo aver ordinato da bere, Caroline venne da noi.
-Oh, mio Dio! E’ stato... Wow. Però... Sapete che Klaus andrà su tutte le furie vero?- disse Caroline, parlando a raffica.
-Uhm, non lo è già?- chiesi io con un sorrisetto.
-Beh, probabile.- disse Caroline, preoccupata.
-Cosa è successo la?- disse Katherine indicando il tavolo dove, fino a un attimo prima, Elena e gli altri stavano parlando con Klaus.
-Beh, Klaus è andato via infuriato e gli altri l’hanno seguito. Sembrava che Klaus avesse trovato un modo per riportare indietro Jeremy e, beh... Voi l’avete mandato all’aria.-
-Oh. E cosa voleva Klaus in cambio?- chiesi io.
-Elena. L’avrebbe portata con se... Elena farebbe di tutto per riportare indietro Jeremy.- disse Caroline guardando il bancone.
-Beh, chissene frega di Jeremy. Era già morto una volta.- disse Katherine sorseggiando il suo drink.
-Katherine?!- dicemmo io e Caroline, allo stesso tempo.
-Oh, sentite... Quel che ho detto non ha niente a che fare con l’antipatia che provo verso Jertemy... E’ solo che... Beh... Era parecchio inutile e indifeso, qui. Ora non soffrirà più e nessuno dovrà uccidersi per salvargli la vita.- disse finendo di bere anche il mio drink.
-Beh, forse si... Ma non è una cosa carina da dire...- dissi io, rimproverandola.
-Io sono così. Predere o lasciare!- disse con un sorriso, Katherine.
-Caroline, sai dove possano essere?- chiesi io alla bionda preoccupata.
-No. Ma conoscendo Klaus, vorrà vendicarsi...- disse Caroline guardandomi negli occhi. Dopo quella frase, capii. Portai fuori entrambe, con la forza, e le feci salire in macchina il più veloce possibile. Guidavo, più rapidamente possibile, verso la casa di Bonnie... Appena arrivammo, notai che la porta di ingresso era aperta.
-Oh, no!- disse Katherine preoccupata.
Appena varcammo la soglia, trovammo Stefan, Damon ed Elena intorno alla culla di Marissa.
-Wow, è così bella.- disse Elena con un sorriso.
Grazie al cielo, i pensieri negativi che mi erano piombati in testa mentre ero in macchina, erano svaniti. Marissa stava bene.
-Alex, Katherine, complimenti. E’ una bambina bellissima!- disse Elena guardandoci.
-Già. E’ fantastica.- disse zio Damon, facendosi stringere un dito dalla manina di Marissa. Mio padre non mi parlò ma, appena si girò, vidi, sul suo volto, delle lacrime.
-Oh, Alex. Mi dispiace! Mi sei mancato così tanto!- disse abbracciandomi, piangendo.
-Oh, papà anche tu mi sei mancato! Ti voglio bene!- dissi io, piangendo a mia volta.
Dopo un po’ che ci abbracciavamo, ci staccammo e parlammo un po’ di ciò che era successo a me e a Katherine negli ultimi mesi, di ciò che era successo a loro negli ultimi mesi e di Marissa.
-Oh, Elena. Mi dispiace molto per averti... Uccisa. Non volevo.- dissi io, con la voce strozzata.
-Tranquillo! Sono ancora qui! Dovevi farlo... Altrimenti Katherine e Marissa sarebbero morte... Anzi, grazie a te. Ora sono umana ma sono forte come un vampiro!- disse lei con un sorriso.
-Si, ma sei comunque una preda molto ambita!- disse Klaus, sbucando fuori all’improvviso. Come aveva fatto a entrare?!
-Grazie Bonnie.- disse lui, rivolgendosi a Bonnie che era nel corridoio con un coltello conficcato nella pancia.
-Oh, vediamo un po’!- disse guardando la culla di Marissa.
-NO! Non toccarla!- urlai io prima che Klaus mi lanciò via, dandomi un calcio.
-E quindi questa è tua figlia... E di Katerina eh... Molto carina...- disse prendendola in braccio.
-No! Klaus lasciala giù, ti prego!- disse Katherine avvicinandosi a lei.
Tutti noi ci fiondammo verso di lui, ma non facemmo a tempo a fermarlo.
Soggiogò mio padre e gli altri a stare fermi e diede un calcio molto forte a me, Katherine ed Elena.
-Questo cuoricino... Così piccolo e caldo.- disse prima di compiere il gesto più atroce mai visto. Klaus premette il suo dito così forte, che perforò il petto di Marissa.
Si sentì un piccolo urletto iniziale e poi più niente. Solo il rumore del suo cuore spolpato.
-Maledetto bastardo!- disse Katherine fiondandosi contro di lui.
Non avevo parole per dire ciò che sentivo. Marissa era morta.
-Io ti ammazzo!- urlai anche io prima di saltargli addosso. Klaus riuscì a liberarsi di me e Katherine in un secondo.
-Mi avete proprio stufato, voi due!- disse Klaus arrabbiato. Tentò di tagliarmi la testa con un’ascia che si era portato, ma riuscii a sfuggire dalle sue grinfie. Molto probabilmente, una decapitazione sarebbe bastata a mettere fine alla mia vita... Anche se non me la fossi inflitta da solo... Appena Katherine mi affiancò, scappammo via da quella casa. Quella casa dove il frutto del nostro amore, se ne era andato. Per sempre.
  
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