Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Adaralbion    24/07/2008    4 recensioni
La solitudine è un elemento che accompagna la vita di ogni essere umano.
Ma la solitudine non ha un solo volto e un solo nome: è una creatura a più teste, come un Idra.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il Numero Uno

_


Near



Vestiti bianchi, pelle bianca, capelli bianchi: tre motivi visivi per i quali l'isolamento è una condizione assolutamente necessaria.

Near se lo spiega così, all'età di sei anni, il motivo per il quale nessuno gioca con lui: sa che gli esseri umani sono mossi dalle proprie sensazioni e, con un'alta percentuale di probabilità, il suo aspetto fisico induce gli altri bambini a stargli lontano.

Non si lamenta, di certo non è uno di quelli che ha bisogno di amici: quel che gli serve ce l'ha proprio davanti agli occhi, e non c'è cosa più eccitante per lui che riuscire a finire quel puzzle bianco nel minor tempo possibile.

Near è solo, completamente.

La sua condizione si estende dal materiale all'immateriale con una semplicità disarmante.

C'è qualcuno che prova a stargli dietro, e lui si stupisce ogni volta di quanto quel ragazzo, Mello, riesca ad arrabbiarsi quando capisce che è arrivato secondo un'altra volta: è così umano quel ragazzo, freme così forte che Near riesce a percepire i battiti del suo cuore a metri di distanza. Le vede pulsare quelle vene e riesce anche ad indovinare la temperatura del sangue che vi scorre.

Near è il numero uno, per questo è solo.

L'età cambia e anche la solitudine muta con essa: una volta era il Mondo a spingerlo lontano, adesso è lui che spinge lontano quello stesso Mondo.

Si concentra sui propri puzzle e si immedesima in ogni tassello che incastra, quasi quella visione di completezza, di “insieme”, riesca a trasmettergli il calore di una “famiglia”.

I quadrati colorati dei cubi di Rubik perfettamente allineati, rappresentano per Near la concezione di ordinato che, per una strana associazione di idee, rispecchia alla perfezione l'idea che il ragazzo ha della vita.

Near ama l'ordine, tutto deve essere al proprio posto altrimenti “non va bene”, altrimenti può veramente sentire la solitudine.

Il suo cervello è uno dei più geniali della storia contemporanea, superato solamente da quello del grande L, il suo idolo, l'uomo senza volto che parla attraverso un computer e che gli ha dato lo pseudonimo che porta.

Quando pensa a L, Near, si sente un po' meno solo: sono ormai leggenda le storie sulla sua infanzia all'interno dello stesso istituto dove lui ora alloggia, ed è bello sapere che anche a lui piacevano i puzzle e i cubi di Rubik.

Near è mostruosamente intelligente e questo lo rende solo.

Non è facile essere il numero uno, non è semplice dover vedere sul volto degli altri la disapprovazione per i suoi comportamenti “anormali”, ma Near non piange mai, neanche quando gli altri ragazzi lo scherniscono, quando lo picchiano; lui ha sé stesso e il suo mondo in cui ogni giocattolo ha un nome ben preciso, uno scopo, ed è lui che lo decide.

Quando appoggia il robot rosso accanto a quello nero, nella sua mente quello schema così insignificante per il resto del mondo, ha un senso ben preciso: “amore, amicizia, affetto”.

Quando posiziona l'ultimo tassello a completare l'ennesimo puzzle, nel suo cervello e nel suo corpo una sensazione calda lo invade: completo, insieme, bello.

Questo è il mondo di Near: un mondo “finito” dai confini netti che lui stesso può determinare. All'interno del suo mondo il numero uno non conta, in quello spazio preciso Mello detiene la corona delle sue ossessioni e lì la solitudine non esiste.

Ma ci sono momenti nei quali Near percepisce indiscutibilmente quanto faccia male essere quello che è: volge lo sguardo ai capelli biondi del rivale, al sorriso sforzato che piazza di fronte a tutti gli altri ma che a lui non rivolge mai, e si chiede perchè anche lui non può essere “un po' così”: se solo riuscisse a sorridere, a dire “ciao”, a stare vicino a qualcuno senza doverlo analizzare in quanto essere vivente, forse Near sarebbe più “umano”.

Ma è proprio in quei momenti che la sua parte razionale combatte più forte, è in quei momenti che il “numero uno” si risveglia e ruggisce adirato: allora la concentrazione si sposta nuovamente sui puzzle e sui giochi di logica, sui robot e sugli areoplanini, e Near li guarda quasi stupito rendendosi conto di quanto quegli oggetti gli trasmettano quel desiderio che non prova verso nient'altro in quel Mondo.

Lui vuole essere quello che è, senza riserve, senza vergogna.

Near è il successore naturale di L ed è per questo che non può altro che sentirsi solo.


   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Adaralbion