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Autore: DirtyWriter    24/07/2008    8 recensioni
Akagi era disperato: non uno, non due... MA QUATTRO INSUFFICIENTI!
E tutto questo quando erano ormai ad un passo dalla realizzazione di un sogno! Avevano solo tre settimane per salvare la squadra, ovvero far passare a Miyagi, Mitsui, Rukawa e Sakuragi il dannato test di recupero... Poi c'erano anche da fare gli allenamenti e con il solo aiuto di Ayako e Kogure non ce l'avrebbe potuta fare.
Non c'era scelta, doveva chiedere a lei. Anche se era l'ultima cosa al mondo che avrebbe voluto fare...
(Rating arancione dovuto esclusivamente al capitolo 27)
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Lo sguardo di Mayumi era fisso alla sua sinistra mentre in mano teneva stretto il cronometro, pronta a schiacciare il pulsante che avrebbe interrotto la corsa frenetica del tempo.
Rei, invece, correva con il viso tirato nello sforzo e la concentrazione che le trasudava dagli occhi. Tagliò il traguardo.
- Vacca bastarda, Rei, che tempo da sturbo! Sembrava quasi che avessi il diavolo alle costole! - esclamò Mayumi con lo sguardo stralunato rivolto al cronometro.
L’altra, ansimando con le mani appoggiate alle ginocchia mentre riprendeva le forze, alzò la testa e la fissò. - Pensi che in questa settimana sia stata con le mani in mano? Sarò anche scappata, ma non ho smesso di allenarmi. Lo sai, poi, che anche all’interno delle squadre ci sono delle rivalità, e la mia non fa eccezione. Se voglio rimanere la numero uno, non posso lasciare niente al caso -.
Mayumi scoppiò in una risata sprezzante. - Tutto questo bel discorso è riferito a Sayuri Kurasawa, vero? L’arpia, quella talmente invidiosa di te da essere diventata gialla? L’”itterica isterica”? -.
- C’è poco da ridere, Mayu-chan, quella sarebbe pronta a tutto pur di colpirmi in qualche modo. Ma se pensa di farmi le scarpe sulla pista avrà un’amara sorpresa - rispose Rei bevendo avidamente da una bottiglia di integratore salino.
- Già! Me la immagino alla riunione di club quando non ti ha vista, si sarà fatta un film in sette milioni di atti di cui lei è la protagonista assoluta come asso atletico dello Shohoku… Che darei per poter vedere la sua facciaccia inacidita quando ti rivedrà agli allenamenti di giovedì! - esclamò la cestista, esaltata.
Rei si rabbuiò. L’altra notò immediatamente lo sbalzo d’umore e colse l’opportunità. -Ehi, allora sei convinta davvero… Quando pensi di dirlo, ad Akagi ed agli altri che non rimarrai fino alla fine del ritiro? -.
- Credo che ci parlerò domani con più calma, ora devo pianificare bene una nuova strategia di studio per i ragazzi dato che non ci sarò ed il tutoraggio personale non sarà più fattibile, così chiuderemo questa faccenda una volta per tutte. Certo, non sono contenta del tutto di andarmene, sto venendo meno ad un impegno preso e non è da me. Ma non posso fare altrimenti, ho capito che l’atletica conta troppo per me e la chance di andare ai campionati nazionali non capita tutti i giorni… Me la devo questa occasione. E poi, in fondo, il mio dovere l’ho fatto. Non rimarrò fino alla fine ma con la preparazione atletica che gli ho dato questi ragazzi otterranno grandi risultati, ne sono certa - concluse, asciugandosi il sudore.
Mayumi sorrise, compiaciuta. - Bene, sono contenta di vederti finalmente positiva! Certo, capisco che i due motivi per cui sei infastidita di lasciare il ritiro siano complicati da affrontare, ma il tuo atteggiamento è dei migliori! -.
- Due motivi? Ma di che parli ?- chiese Rei, fissandola con perplessità.
- Bhè, uno è certamente quello di non rispettare l’impegno preso, soprattutto nei confronti di Akagi. Non capisco il perché, ma il Gorillone continua ad avere questo effetto, su di te. Che palle… - mugugnò l’altra, sbuffando.
- Mayumi, dai, non mi va di riprendere questo argomento, lo sai. Però hai ragione, mancare l’impegno mi secca da morire, più che altro perché per l’ennesima volta il famoso sospeso tra me e Takenori rimarrà lì dov’è, e non mi va affatto -.
Rei tacque, mentre i suoi occhi s’erano fatti tristi. Fu solo un attimo, però, perché subito scintillarono di una luce curiosa. - Scusami, sai… Sentiamo un po’ quale sarebbe il secondo motivo, invece?! -.
L’amica sghignazzò selvaggiamente. - Mhà, in realtà sono indecisa tra il fatto che il fratellone di BuddhAnzai cucina divinamente, e… -.
- E…? - insistette Rei insospettita, assottigliando gli occhi.
- Oh bhè… Vogliamo parlare di quel bel pezzo di figliuolo con gli occhi blu che è riuscito nell’impresa titanica di farti uscire dal tuo stato catatonico, dove pure io avevo fallito?! - ammiccò Mayumi, in tono casuale.
L’altra la squadrò scuotendo la testa – Senti, tesoro, perché non prendi le tue supposizioni e non te ne vai a… -.
- … Fare quattro tiri in palestra. Grazie del suggerimento, lo seguo molto volentieri! Tu continua pure il tuo allenamento, noi ci vediamo dopo! Bye bye! - tagliò corto Mayumi, agguantando il suo borsone ed adoperandosi in una provvidenziale fuga.
Rei sorrise, raccogliendo il cronometro che l’amica aveva lasciato a terra. Sospirò e si portò sulla linea di partenza per provare di nuovo i 100 metri piani.

Forse May non ha tutti i torti. Saranno due giorni molto lunghi, i prossimi… e pensando ciò, si diede un VIA virtuale.
 
Mayumi corse velocemente lungo il vialetto che tagliava gli impianti sportivi e che l’avrebbe portata fino al polivalente coperto dove lo Shohoku si stava allenando.
Quella era stata una mattinata decisamente serena, con i ragazzi che si erano messi al tavolo di studio con un atteggiamento molto diverso da quello della settimana precedente. Forse il perché era da imputarsi alla giornata precedente di relax, oppure all’aspettativa di riprendere gli allenamenti tecnici, fatto stava che si erano dimostrati molto più attenti e concentrati.
Certamente, non erano mancati i soliti momenti di panico, come ad esempio quando Hanamichi aveva tentato di dare fuoco a Rukawa arrabattando poi scuse confusionarie relative ad un tema, un cespo di lattuga ed una cassa di dinamite. Oppure come quando lo stesso Rukawa, senza smentire mai la sua fama, s’era addormentato ad occhi aperti durante un esercizio di geometria.
Chi, invece, era andato contro ogni aspettativa era stato Miyagi. Quella mattina si era messo notevolmente d’impegno, finendo tutti i compiti che aveva in programma senza bisogno di troppo aiuto e dimostrando di essere stato molto attento a tutto ciò che aveva studiato. Akagi, Kogure e tutto il resto della squadra erano rimasti piacevolmente colpiti, ma Mayumi sapeva che quel cambiamento non aveva nulla di casuale.
La sera prima, infatti, tornati dalla gita Rei aveva preso Ryota da una parte insieme con Ayako. Gli aveva parlato con schiettezza e sincerità, garantendosi la sua totale attenzione e serietà grazie alla presenza dell’altra ragazza sulla quale lui avrebbe di certo voluto fare colpo. Gli aveva chiesto di pensare alla sua posizione: lui non era solo il perno della squadra in quanto playmaker, ma ne era anche il pilastro futuro. Doveva rendersi conto che l’anno successivo l’erede di Akagi sarebbe stato proprio lui ed era per quel motivo che già da quel momento doveva dimostrare qualcosa, non solo al capitano ed alla squadra ma soprattutto a se stesso. Rei aveva battuto sul fatto che se lui per primo avesse cominciato a dare segni di risalita anche gli altri avrebbero fatto lo stesso. Con quelle parole aveva fatto leva sull’orgoglio ed il senso dell’onore di Miyagi, ed i risultati si erano visti sin da subito e Mayumi aveva dovuto ammettere una volta di più che Rei sapeva proprio il fatto suo.
Tuttavia anche qualcun altro, come e più di Miyagi, aveva destato l’ammirazione e la sorpresa di tutti. Infatti una grande prova di carattere la stava dando proprio Mitsui, il quale quella mattina non aveva alzato la testa dai libri se non per cambiare materia. Ed inoltre non aveva voluto assolutamente nessun aiuto se non il controllo finale degli esercizi svolti. Di certo aveva commesso molti errori, ma non sembrava scoraggiato, al contrario si era subito messo a ripassare le parti relative ai suoi sbagli. A fine mattinata aveva annunciato ad Akagi che da quel giorno non avrebbe accettato più il tutoraggio di nessuno e che ce l’avrebbe fatta da solo.
Il capitano lo aveva soppesato con uno sguardo scettico e i due si erano affrontati con occhi fiammeggianti per qualche istante, poi il numero 4 aveva assentito, intimandogli tuttavia di non farlo pentire di averlo lasciato fare.
Lei aveva avuto come l’impressione che quella frase fosse estesa a ben altri argomenti che non fossero lo studio, ma dato che sembrava aver notato solo lei questo dettaglio ci era passata sopra. Una cosa, però, aveva ben chiara ovvero che questo nuovo atteggiamento della guardia dello Shohoku era mosso da due motivi piuttosto seri.
Il primo era, senza ombra di dubbio, che Mitsui si stava rendendo indipendente per liberare Rei dall’impegno preso con la squadra. Questo, di suo, già la diceva lunga su quanto effettivamente i sentimenti di lui fossero limpidi.
Il secondo motivo, poi, andava ulteriormente a rafforzare l’idea che si era fatta Mayumi. Secondo lei, infatti, il ragazzo voleva dimostrare davvero qualcosa non solo a se stesso, così da riprendere completamente in mano quella vita che stava per mandare autonomamente al diavolo, ma anche a qualcun altro, un qualcuno che non era Rei. Un qualcuno con cui, pur essendo compagno, aveva sempre una sana rivalità che negli anni non s’era smorzata. Rivalità che, ora più che mai, si stava acuendo per ovvi motivi.
Aveva preferito tacere questi dettagli con Rei per non metterla in ulteriore agitazione, ma sapeva che tutto ciò avrebbe portato ad una conclusione.
Mi chiedo cosa succederà… pensò, quando ormai era quasi arrivata.
Intravedeva le porte della palestra spalancate, così allungò il passo. 
La sana competizione non è un male, tuttavia solo se rimane confinata allo sprone per dare di più e migliorarsi, non come è per l’itterica isterica con Rei. Le squadre devono essere unite, sennò sono destinate ad affossarsi da sole. Uff, speriamo bene!  rifletté, arrivando sulla soglia aperta.
In quell’istante una palla le schizzò accanto mancandole la testa di un soffio e facendola impallidire per lo spavento. Poi, un ben noto latrato giunse dal campo – RUKAWA, SEI UN VERO STRONZO! Eh, ma con la prossima pallonata giuro che ti levo dalla faccia della terra! -.
Ecco, appunto… si disse Mayumi, alzando gli occhi al cielo con rassegnazione.
La ragazza appoggiò il borsone a terra e si addossò al muro con le braccia conserte. Per circa dieci minuti assistette all’allenamento studiando i movimenti dei ragazzi e analizzando ogni loro peculiarità.
Però, Akagi è davvero all’altezza della fama che s’è creato. Non credo che nella prefettura ci sia un pivot migliore di lui. E Ryota… Cazzo se è veloce! Sarà pure nano, ma una volta che ha preso palla, credo sia impossibile togliergliela!
Altro scambio, altra azione. Nuovo canestro. 
Dei Celesti, Mitsui è veramente eccezionale! Raramente ho visto difendere così bene,  è abile sia nella marcatura a zona che in quella a uomo. Ha una visione di campo totale, trova i compagni ad occhi chiusi ed ha una precisione nel tiro che è un dono di natura. Caspita… Mi chiedo dove sarebbe adesso se non avesse smesso di giocare in questi due anni. Probabilmente adesso mi chiamerebbero “Mitsui in gonnella”, invece che “Maki in gonnella”! Bleà, non mi ci far pensare, che mi viene l’ulcera! Che urto… ragionò, con un pizzico di fastidio.
Ma il disagio durò pochi secondi, perché subito dopo assistette ad un’altra azione: rimbalzo sotto canestro e contropiede. Sorrise bonariamente, con estremo compiacimento. 
Guarda guarda Carotazzo! Però… Se non lo stessi vedendo con i miei occhi non ci crederei. Ha davvero un talento innato. Certo, ha un sacco di pecche e si vede che gioca da pochi mesi, ma ha coraggio, tenacia e una predisposizione naturale per questo sport. Diventerà un campione, tra qualche tempo…
La palla finì fuori dal campo. L’azione non si era conclusa e Kogure effettuò la rimessa. Passaggio preciso di Miyagi e la palla finì dritta nelle mani di Rukawa. Mayumi non poté impedirsi di sbarrare gli occhi davanti ciò a cui stava assistendo: la rapidità, la fluidità, la tecnica, la naturalezza…
Il suo cuore perse un colpo e l’adrenalina le fece girare la testa. 
Cazzo! Cazzo, cazzo, cazzo! È…Fantastico. Mi duole ammetterlo, ma è un vero fenomeno! Santo Dio…
Canestro.
La palla, lentamente, rotolò ai suoi piedi e lei la raccolse. Dopo un secondo si ritrovò gli occhi algidi di Rukawa puntati addosso, e la sua stazza che le incombeva davanti.
- Palla -.
Il tono neutro in cui lui parlò aveva un qualcosa di fastidiosamente provocatorio, del tipo “non dovresti nemmeno essere qui, va a consumare ossigeno altrove”.
Mayumi sentì un focolare di rabbia accenderlesi dentro. 
Ma con chi cacchio ti credi di stare a parlare, coso?
- Sei sorda? Palla, ho detto- ripeté lui, sbuffando.
I denti della ragazza si stavano consumando per quanto li stava stringendo. 
Devo fare qualcosa, oppure mi scoppierà il fegato!
Di botto si girò verso il coach poco distante da lei e con il suo sorriso più accattivante disse - Ehi, Zietto BuddhAnzai, le dispiace se mi alleno un po’ con la sua squadra? -.
Akagi spalancò gli occhi e subito esclamò - Che cosa?! Non se ne parla nemmeno! Ashida, qui stiamo facendo sul serio, tu… -.
La ragazza lo congelò con uno sguardo letale. - Akagi non so se ti è giunta all’orecchio la notizia, ma quando lo Shohoku stava sudando le sette camicie per qualificarsi alle finali nazionali, il Fukuoka era già alle Bahamas con un cocktail in una mano e la qualificazione nell’altra. Io, inoltre, sono stata nominata MVP. Perciò, stupido testone NON OSARE DIRMI CHE NON SONO ALL’ALTEZZA, CHIARO?! - tuonò, lanciandogli il pallone addosso.
In quel momento intervenne pacato il signor Anzai. - Oh, oh, oh… Ragazzi, non vi scaldate. Ashida cara, non c’è problema: entra pure ad allenarti, non credo che rallenterai il nostro ritmo. Anzi, sono curioso di vederti all’opera… -.
Mayumi sorrise riconoscente. - Grazie Zietto, lei è davvero un mito! -.
Hanamichi aveva un sorriso che gli andava da un orecchio ad un altro e saltellava come un lepricauno. – Evviva evviva la Cavallona del mio cuore! Sono stra feliciue che giuochiamo insieme finalmuente! Rompiamoli tutti, questi bashtardi! - cantilenò, improvvisando un balletto propiziatorio intorno alla ragazza.
Lei ridacchiò divertita e rispose - Come no, Albicoccolo! Facciamo tornare a casa in ambulanza tutti quelli che ci sbarreranno la strada! -.
Si diedero il cinque e Mayumi si girò verso Akagi con un sorrisetto sadico, sfidandolo a replicare.
Il capitano dello Shohoku sbuffò, e disse rivolto a tutti - Ok, riprendiamo l’esercizio. Ashida, se vuoi sbrigarti noi siamo pronti -.
La ragazza si stava legando i capelli. Si sistemò la canottiera ed i pantaloncini, battè le mani ed entrò in campo correndo.
Passando accanto a Rukawa sentì un sommesso - Umf -.
- Qualcosa da ridire, Simpatia? - bisbigliò, mentre prendevano le posizioni lei di attacco e lui di difesa. Non ottenne risposta, se non un lampo infastidito in quegli occhi di ghiaccio.
 
L’allenamento andava avanti da un po’ e si erano già susseguite un numero imprecisato di azioni. Sasaoka passò la palla a Miyagi ed il ragazzo iniziò ad impostare l’azione. Scartò velocemente prima Kuwata, che gli sbarrava il passo, poi Shiozaki e servì la palla a Mitsui che era in area in una posizione ottima per il tiro. Akagi gli impose subito la sua massiccia marcatura, così la guardia fintò un disimpegno a destra al quale però il capitano non abboccò. Di lì non si passava, così il ragazzo indietreggiò di due passi, palleggiando, e provò il tiro in sospensione.
Sapeva bene che la palla non sarebbe entrata, infatti non aveva tirato per segnare: sotto il canestro, Hanamichi era pronto e prese il rimbalzo. Così fu e veloce come una saetta la palla arrivò di nuovo nelle mani di Miyagi che tentò un passaggio di prima. Nulla da fare, perché la palla venne intercettata da Rukawa.
La matricola scattò immediatamente in contropiede, dribblando con una fluidità sconcertante Sasaoka. Arrivato in area impostò l’azione di tiro quando percepì un rapido movimento alla sua destra e un secondo dopo sentì l’impatto. L’azione si interruppe. A terra, ansimante, c’era Mayumi con un sorriso soddisfatto dipinto sulla faccia.
La voce di Mitsui squillò per la palestra. - E brava Ashida, il trucchetto dello sfondamento! E con che nonchalanche, degna dei miei momenti migliori! Complimenti davvero! - esclamò.
Miyagi le si avvicinò sorridendo e porgendole la mano. La ragazza accettò l’aiuto e si rialzò, sorridendo di rimando. - Grazie! – rispose e così dicendo trotterellò a recuperare il pallone.
Akagi si avvicinò a Rukawa. - Ma che t’è preso? Hai abboccato a quella trappola come un uno che ha iniziato a giocare da tre giorni -.
La matricola aveva le nocche bianche dal tanto stringere i pugni ed il suo sguardo era adamantino.
- Non l’ho vista arrivare - sibilò, più a se stesso che al capitano.
Il gioco riprese. Dopo un discreto canestro di Hanamichi, per il quale il ragazzo continuò a sbrodolarsi per circa dieci minuti senza che nessuno gli prestasse attenzione, Yasuda chiamò lo schema per la nuova azione d’attacco sotto lo sguardo vigile di Miyagi.
La palla filtrò e raggiunse Kogure, che aveva rilevato Kuwata dopo l’azione precedente. Provò ad inserirsi ma Mitsui gli bloccò l’avanzamento e la palla schizzò fino a Shiozaki che, di prima, la passò nuovamente a Rukawa il quale era al limite dell’area. Akagi era sotto canestro, pronto a smarcarsi da Sakuragi. Il punto era pressoché assicurato.
Tuttavia, la matricola non passò la palla al capitano ma si allargò a sinistra, individuando una breccia nella difesa che gli avrebbe concesso lo spazio per realizzare un meraviglioso dunk. Effettuò il primo passo e palleggiò, ma quando fece per fare il secondo capì di non avere più la palla. Si girò di scatto e la prima cosa che vide furono gli occhi scintillanti di Mayumi che si ritirava su dopo avergli rubato il pallone e scattava in contropiede in uno svolazzare di capelli neri.
Yasuda provò a starle al passo ma quando arrivarono in area e si fronteggiarono la ragazza si fermò. Anche Akagi li aveva raggiunti, un muro invalicabile per lei.
Colse un movimento alla sua destra e si apprestò a passare la palla a Miyagi che era ormai sopraggiunto, senza distogliere gli occhi da quelli del capitano. Sia lui che Yasuda fecero un passo da quella parte, ma proprio in quel momento Mayumi si fece passare il pallone intorno alla vita ed improvvisò un passaggio con la mano sinistra proprio in quella direzione. Mitsui arrivò in corsa, ricevette palla, si fermò fuori dalla lunetta ed imbroccò un meraviglioso canestro da tre punti.
- E andiamo! - esclamò la ragazza, dandogli il cinque.
Rukawa era ancora nell’area avversaria e aveva fissato l’azione senza muovere nemmeno un muscolo. La sua espressione non tradiva il minimo sentimento, anche se un lieve tremolìo gli stava scuotendo l’occhio sinistro e la mascella era contratta, conferendo alla bocca un’espressione dura.
Si approssimò alla sua area, preparandosi alla nuova azione. Ishii rilevò Mitsui, e Kakuta fece lo stesso con Shiozaki, poi il gioco riprese.
Yasuda ricominciò da capo e portò palla. Nel giro di dieci secondi, l’azione si concluse con un dunk degno di quel nome ad opera di Akagi. Kuwata, a quel punto, entrò al posto di un non proprio propenso Hanamichi, il quale dovette essere convinto ad uscire a suon di minacce da Ayako, così ricominciarono.
La palla fu messa in gioco proprio da Kuwata, il quale la destinò a Miyagi. Il playmaker non diede il tempo alla squadra di salire ed impostò un’azione in solitaria. Un suicidio, a colpo d’occhio, invece quando fu al centro dell’area, circondato da una marcatura asfissiante, Ryota si voltò e fece uscire la palla che venne intercettata da Sasaoka. Subito Kogure gli fu addosso, ma il ragazzo non trattenne il gioco su di sé. Dalle retrovie, infatti, sopraggiunse Mayumi correndo, intercettò il passaggio ed entrò in area, si liberò prima di Kakuta e infine saltò per tirare.
In quel momento notò un’ombra ergerlesi davanti.
Rukawa…  pensò, mentre ormai la possibilità di tirare sembrò sfumare davanti all’imponente muro difensivo che lui rappresentava.
La matricola le impose la sua difesa. Di qui non passi  pensò, ritenendola ormai sconfitta.
Poi, accadde l’impensato. Mayumi, invece di tirare, abbassò la palla e cambiando la mano
d’ appoggio la accompagnò delicatamente a canestro, facendola passare intorno al braccio teso del ragazzo.
CIAF fu l’ultima cosa che Rukawa sentì, prima di ricadere a terra.
Non poteva crederci, era impossibile!
Akagi era con tanto d’occhi. Batté le mani e disse - Diamine, Ashida… Mi devo proprio ricredere! Sei molto brava, non c’è che dire! Ora capisco perché ti chiamano… -.
-NON. DIRLO. Mi sono rotta di questo soprannome del cavolo! Io sono io e lui è lui! Poi, scusate: abbiamo la stessa età ed un curriculum sportivo similissimo, allora… PERCHÉ DEVO ESSERE IO LA “MAKI IN GONNELLA”, E NON LUI L’”ASHIDA IN CALZONCINI”?! - si alterò lei, ansimante, con le mani ai fianchi.
Tutti scoppiarono a ridere, finché anche lei dovette convenire che la cosa era divertente.
Ma non per tutti quel momento era esilarante: Rukawa era ancora impalato dove era finita l’azione qualche minuto prima. In quel momento Hanamichi gli passò accanto sghignazzando.
- Allora lo vedi che sei una sega nera, stupido volpino dei miei zebbedei?! -.
La buttò lì e si diresse dalla sua amica, in totale tripudio. Il ragazzo sembrò non averlo nemmeno sentito, e anche se dall’esterno non si sarebbe mai detto, dentro di lui stava infuriando una tempesta.
TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM. Ma chi cazzo è, questa?! Che vuole?!
TU-TUM. TU-TUM  Io sono il migliore, chi ti credi di essere, stampellona?!
TU-TUM. Te la farò vedere io, maledetta.
 
Quello che successe nei venticinque minuti successivi ebbe dell’incredibile. Mayumi, infatti, non riuscì più a toccare palla e se ciò accadeva non era di certo per sua imperizia o per l’eccessiva bravura degli altri.
- Fallo - esclamò Ayako, per la decima volta in pochissimi minuti.
Mayumi era a terra. Un secondo prima stava per tirare, quello dopo si ritrovò con il viso sul pavimento, a seguito di una spallata che non aveva avuto nulla di casuale.
Ancora quel maledetto di Rukawa… Mi sta massacrando di falli, non mi fa più giocare!  pensò, stringendo i pugni, mentre si sollevava.
- Rukawa, non credi di stare esagerando?! Rischi di farle male - lo interpellò a brutto muso Mitsui, mentre aiutava la ragazza ad alzarsi.
La matricola si voltò senza degnarli di uno sguardo e si diresse nella sua metà campo, subissato da una lista infinita di maledizioni ed improperi lanciatigli da un Hanamichi incavolato come un ippogrifo neo-zelandese.
Poi replicò freddamente - È stata lei a voler giocare con i maschi, adesso non piagnucolasse -.
Stronzo, lo sta facendo apposta. Mi vuole umiliare… pensò Mayumi, furiosa.
Il gioco ricominciò e dopo un po’ la palla fu di nuovo tra le mani di Rukawa. Il ragazzo avanzò nell’area avversaria veloce come una scheggia. Notò un blocco in difesa, due persone: Shiozaki e…
Non si interrogò oltre su cosa fare, caricò la rincorsa e si lanciò contro il muro, sfondando totalmente sul secondo giocatore e mettendo dentro una violenta schiacciata.
- AH! -.
L’urlo echeggiò per la palestra, poi cadde il silenzio. Anzai e Ayako si alzarono di scatto, pallidissimi: Mayumi era di nuovo a terra, riversa su una spalla e subito Kogure e Sakuragi le furono accanto. Lo sguardo di quest’ultimo si infiammò, poi si alzò ed a grandi passi raggiunse Rukawa, prendendolo per la maglietta.
- Brutto stronzo! Ma che pensi di fare, eh, ammazzarla?! Prenditela con qualcuno della tua stazza, pezzo di… -.
- ORA BASTA -.
Akagi intervenne subitaneamente e, dividendoli, diede prima uno spintone ad Hanamichi per poi  piazzarsi davanti a Rukawa.
- Ma che t’è preso, eh? T’ha dato forse di volta il cervello?! - lo aggredì.
Intanto Kogure si affannava intorno a Mayumi. – Ashida, come stai? Ti sei fatta male? Rispondimi! -.
La ragazza era ancora a terra, il viso reclinato ricoperto dai capelli che si erano liberati scompostamente dalla coda. Lentamente si ritirò su e Kogure la aiutò a rialzarsi. La sentì tramare, e notò i pugni serrati.
- Ashida? - le chiese, turbato.
Lei non rispose e alzò la testa: i suoi occhi avrebbero incenerito una montagna al primo sguardo.
Si liberò dalla presa del ragazzo e si diresse a grandi falcate verso l’oggetto della sua ira.
Con una manata scansò Akagi come fosse una piuma e si piazzò davanti a Rukawa, poi gli infilò l’indice destro violentemente nello sterno.
- Tu sei fuori di testa! Ma che problema hai?! Cos’è, pidocchio, non riesci ad accettare che una ragazza possa essere brava quanto te? NON CI RIESCI?! - gli urlò in faccia.
La matricola non si scompose minimamente e si limitò a guardarla come si farebbe con un insetto fastidioso. - Datti una calmata, cocca. Io non ti penso proprio -.
- Cocca ci chiami quella debosciata di tua sorella, coglione! Sei soltanto un patetico ragazzino invidioso! Lo sai qual è la novità, bello mio? Hai sbagliato indirizzo! -.
Si voltò di scatto verso Akagi e gli disse perentoria – Arbitra -.
Il capitano strabuzzò gli occhi. - Come, scusa? -.
Mayumi si diresse verso il suo borsone, lo aprì e ne tirò fuori la sua divisa da gioco. Senza preoccuparsi minimamente del fatto che si trovasse davanti a dodici ragazzi ed un uomo anziano, si tolse pantaloncini e canottiera ed indossò il completo verde e blu del Fukuoka sul quale troneggiava il numero 10.
Alzò di nuovo gli occhi sul capitano, rientrando in campo. - Hai capito bene: arbitra -.
Poi si rivolse a Rukawa con occhi assassini. - Tre contro tre, coso, e al meglio dei venti canestri. Scegli la squadra, e se sei un uomo non ti azzardare a dire che non giochi contro le femmine, perché mi sembra che prima non ti sia fatto troppi scrupoli a malmenarmi manco fossi un wrestler! -.
Rukawa la soppesò con sufficienza, ma dentro di sé non chiedeva di meglio. - Preparati, esaltata di una stampellona...- sibilò tra i denti.
- Non crede che dovremmo intervenire? In fondo è il nostro allenamento - chiese Ayako al signor Anzai in tono preoccupato.
Il coach ridacchiò. - Avevamo quasi finito, cara, non ti preoccupare. E poi Ashida è stata intelligente: ha chiesto ad Akagi di arbitrare in modo da rendere il gioco pulito e senza il pericolo che ci si possa fare male. Meglio che questa cosa si risolva così, che in altri modi… Lasciamoli fare -.
La squadra era senza parole: Akagi guardò verso il suo allenatore, ma quando vide il pollice all’insù dell’uomo si arrese. Prese al volo il fischietto che Ayako gli lanciò, poi si voltò verso i tutti i suoi giocatori per avere il loro benestare. - Per voi è un problema?- .
Tutti erano ancora troppo scossi dalla vista di Mayumi in biancheria intima per dire di no, così il capitano sospirò e fece spallucce.
- Bene, allora la prima scelta va a Ashida. Per cavalleria - dichiarò, lanciando un’occhiataccia a Rukawa.
Mayumi si legò di nuovo i capelli mentre si guardava intorno pensierosa, poi disse
- Mitsui -.
La guardia dello Shohoku le strizzò l’occhio. - Ottima scelta - disse, dandole il cinque.
Rukawa li squadrò, infastidito. – Miyagi - disse, senza enfasi, e il playmaker trotterellò accanto a lui con le braccia dietro la testa, fischiettando.
Vuole proprio il gioco duro, eh? pensò Mayumi.
Ci voleva una scelta di carattere, anche se rischiosa. - Carotone, vieni qua! - esclamò, decisa.
Mitsui le diede di gomito, poi le sussurrò - Sei impazzita? Vuoi perdere? -.
Lei non lo guardò nemmeno. - So quello che faccio, abbi fede -.
-CAVALLICCHIA DELLA MIA VENDETTA TANTO SOSPIRATA! Lo sfondiamo malamente il volpino maledetto dagli dei! E sai che ti dico?! Che se non ci fosse già la mia Arukina cara, ti sposerei subito!- urlò Hanamichi, abbracciandola.
Mayumi gli diede una manata in faccia per levarselo di dosso. - Finiscila, cretino! Pensa a concentrarti, invece… Dobbiamo vincere a tutti i costi, è chiaro?! -.
Umf, che idioti che sono. Li disintegrerò come fossero biscotti… ragionò Rukawa, schifato.
- Kogure - disse, senza troppa enfasi.
Il povero Kiminobu sbiancò. - Ehm… Io?! -.
Rukawa lo guardò obliquamente. - C’è qualcun altro che si chiama così, Quattrocchi?! -.
In quel momento Rei fece il suo ingresso in palestra, in tenuta da corsa e con la giacca della tuta rossonera e il bosone in spalla. Ci mise nulla a capire che stava succedendo qualcosa di strano e così si guardò intorno con aria perplessa. 
Bhè? Perchè Mayumi è in tenuta da gioco? E perché in campo sono solo in sette e tutti gli altri stanno fuori? Cos'è quest'aria tesa? Ma guarda te, la lascio sola cinque minuti, e...
Velocemente si avvicinò ad Ayako. - Cosa mi sono persa? - domandò, con fare seccato.
L'altra ridacchiò nervosamente. - Oh, se non conti il fatto che Ashida ha umiliato Rukawa in campo, che lui per ripicca l'ha letteralmente uccisa di falli e che ora lei l'ha sfidato a un tre contro tre all'ultimo sangue... Non ti sei persa poi molto, senpai! - blaterò la moretta, con un sorriso forzato.
Rei sbuffò ed incrociò le braccia al petto, alzando gli occhi al cielo. Ma porc...
Gettò il borsone in terra ed entrò in campo. Sbucò da dietro le spalle di Akagi, che divideva le due squadre, e gli si mise di fronte: era estremamente seccata e non lo nascondeva affatto.
- Cos'è questo teatrino? – chiese tra i denti, passando i suoi occhi duri da Akagi, a Mayumi, a Mitsui, a Rukawa.
- Eccone un'altra... - sbuffò quest'ultimo.
- Non fiatare, idiota di un coso, dato che è tutta colpa tua! -. Mayumi lo freddò, poi si rivolse all'amica. - Qualcuno deve rimettere questo ragazzino viziato al suo posto e se non sono in grado di farlo loro, lo farò io una volta per tutte! E non guardarmi con quella faccia, che con me lo sai che non attacca! -.
Rei la soppesò severamente: mai come in quel momento l'immagine di Ice-aki le si addiceva in modo particolare. La sua attenzione si spostò di nuovo su Akagi. - E tu li lasci fare? - chiese seccamente.
Il capitano la squadrò infastidito. - Non tollero scenate da pazzi megalomani nella mia squadra e ne ho già abbastanza con qualcuno di nostra conoscenza! Preferisco che la questione si consumi sul campo piuttosto che creare ulteriori risse inutili. Il signor Anzai è d'accordo, poi. Oltretutto, Hosakim, non credo di doverti spiegazioni, non trovi?!-.
Rei rise, stizzita. - Come sempre. Mhà, fate un po' come vi pare, voialtri. Io ho faticato come un mulo e adesso me ne torno alla pensione, voi scannatevi pure come meglio preferite e, se ci saranno spargimenti di sangue, almeno, ricordatevi la buona educazione e ripulite il parquet. Ci vediamo dopo. Forse - tagliò corto, seccata.
- Sei la solita rompipalle guasta feste, Ice-aki! - sbraitò Sakuragi, con tanto di pernacchia.
Rei, borsone alla spalla mentre usciva dalla palestra e senza voltarsi, tirò su il braccio destro ed alzò il medio in un singolare cenno di saluto a lui rivolto.
Mitsui ridacchiò e diede di gomito al rosso. - Te la sei cercata, caro Tensai! -.
Hanamichi bofonchiò un paio di maledizioni, poi tacque.
- Allora, buffoni... Vogliamo cominciare? - chiese Rukawa, spazientito.
- Quando vuoi, mezza cartuccia. Non credevo avessi tanta fretta di farti sgretolare! - lo fulminò Mayumi.
- I saltatori, per favore - disse Akagi, con il pallone in mano. Hanamichi avanzò, davanti a lui lo stesso Rukawa. Anche gli altri quattro presero posizione.
- Game! - gridòil capitano, e lanciò in aria il pallone.
 
Era passata più di un'ora e mezzo da quando Rei aveva lasciato gli impianti sportivi. In quel momento era nel cortile stesa sotto l'albero di castagno, con una cuffietta nell'orecchio e gli occhi socchiusi. In realtà aveva una gran fame e il fatto di non poter mangiare perché quel malsano gruppo di mentecatti stava ritardando la stava un tantino irritando.
Ma che fine hanno fatto? Branco di...
Non finì il pensiero, che sentì le voci della squadra, così si alzò e si diresse all'entrata per elargire loro il migliore dei suoi bentornato polemici. I primi ad arrivare furono Kakuta, Yasuda e Shiozaki e stava per saltare loro alla giugulare quando le loro parole la bloccarono.
- Che partitona, ragazzi, non me la dimenticherò finchè campo! - disse il primo, togliendosi le scarpe prima di entrare.
Yasuda guardò la ragazza, che li fissava in malo modo. - Ti sei persa un vero spettacolo, senpai! - esclamò, sorridente.
In quello sopraggiunsero anche Ishii, Kuwata e Sasaoka. - Peccato non aver potuto partecipare al gioco. E poi, diciamocelo... Senpai Ashida è una fuoriclasse! - esclamò il primo, entusiasta.
- Qualcuno si degnerebbe di raccontarmi cosa diavolo è successo?!- sbottò Rei, sempre più irritata.
Kakuta stava per aprire bocca, quando un tornado travolse l'ingresso: Hanamichi fece la sua entrata trionfale correndo come un invasato con Mayumi a cavalluccio sulle spalle.
- Ice-aki, inchinati davanti a questo simbolo del potere! Hai davanti ai tuoi occhi, la coppia d'oro del basket MONDIALE! - urlò, lasciando scendere Mayumi.
- Guarda, caro il mio Tensai del cavolo, che avete vinto solo per due punti, quindi smettila di farla tanto lunga... E mettici anche che non è stato certo merito tuo -.
La voce di Miyagi giunse dall'esterno e poco dopo il playmaker comparve sulla porta, insieme ad Akagi e Kogure.
- Taci, pigmeo blasfemo! Tu dici questo solo perchè sei preda dell'invidia per la sorte avversa che t'è capitata e perchè non hai avuto l'onore di giuocare con i qui presenti Idoli Del Basket... - sciorinò Hanamichi, assumendo un contegno da intellettuale estremamente buffo.
- Ehm, in effetti Sakuragi... - tentò Kogure, conciliante.
- No, basta! Il tempo dell'onore ai vinti è finito! Cavalla, festeggiamo noi stessi, Geni indiscussi di questo sport -.
Il soliloquio fu interrotto da uno spintone del capitano. - Finiscila, idiota! Se non ci fossero stati Ashida e Mitsui avresti combinato ben poco. Inoltre hai cercato di uccidere Rukawa tipo quattro volte e ci hai fatto perdere un sacco di tempo! Sei un cretino, altro che Genio e Genio! -.
- M'hai fatto male, gorillaccio malvagio! Cavallah, diglielo tu che ti sono servito tanto! - piagnucolò Hanamichi.
Mayumi rise, euforica. - Ma si, dai Akagi. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, no?! -.
Hanamichi piagnucolò ancor di più. - MA CAVALLA! Ho giocato io con te... Chi cacchio è questo Cesare?! Siete proprio degli ingrati!- e così dicendo, si recò al piano di sopra in un turbinio degno della miglior primadonna da avanspettacolo.
Il resto della squadra sghignazzò selvaggiamente alle sue spalle e poi lo seguì per andare a cambiarsi per la cena. In quello, sopraggiunsero Mitsui ed il signor Anzai. Il vecchio coach sorrise, si congedò e si diresse in cucina lasciando soli i tre ragazzi.
Rei, era esterrefatta. Squadrò prima Mayumi e poi Mitsui, poi disse - Uno dei due sarebbe così gentile da degnarsi di spiegarmi?! -.
Lui sorrise sagacemente, le carezzò cameratescamente la testa poi rispose - Lascerò l'onore al “Giocatore del giorno”. A dopo, ragazze -.
Si apprestò a salire, ma prima di scomparire si voltò appena e concluse - Ah, Ashida... Per quello che vale: sono contento di aver giocato con te e sono contento che abbiamo vinto. Hai ragione tu: serviva proprio che qualcuno gli rimettesse i piedi per terra -.
Mayumi lo salutò con la mano, sorridendo, poi si girò verso l'amica. Incontrò due occhi pieni di domande e diffidenza.
- Prima cosa: calmati. Lo so, non sei d'accordo con quello che è successo ma quel ragazzino m'aveva proprio rotto! Il fatto di essere bravo non vuol dire che può fare come gli pare quando gli pare, se l'è cercata! Ora vado a cambiarmi, ne riparliamo dopo cena, ma solo “si me va” - disse, dirigendosi alle scale.
All'improvviso, però, girò la testa e disse in tono provocatorio. - La sai una cosa? Hisashi-kun non solo è un campione ma è proprio un ragazzo scaltro. Si... Proprio da sposare! -.
Ridendo scappò al piano superiore, e lo fece appena in tempo perché, un secondo dopo, una scarpa lanciata a velocità supersonica si abbattè sulla parete proprio all'altezza di dove si trovava la sua testa un attimo prima.
 
Ayako si apprestò a rientrare. - Sei sicuro che non vuoi che ti aspetti? - domandò, timorosa.
Rukawa non rispose, così lei decise di prenderlo come un silenzio-assenso e si dileguò lungo il vialetto d'entrata della pensione.
La matricola rimase fuori. Era incazzato come mai in vita sua, carico di rabbia, e l'unica cosa che riuscì a fare per sfogarsi fu quella di dare un calcio violento alla sua stessa borsa che aveva lasciato cadere a terra.
Una sola frase pulsava nella sua mente: Fottetevi tutti quanti.
 
 

 
 
 
 
 
*La posta dell’autrice* ^^
PUFFOLINI!!! SCUSATE L'ENNESIMO RITARDO, SONO PROPRIO UN GRANDE PUFFO DEBOSCIATO! CI SIAMO, ALLORA... SIAMO DAVVERO AL COUNT DOWN... TRA QUATTRO CAPITOLI FINIAMO IN BELLEZZA... MA SAPPIATE CHE VI SAPETTANO ANCORA TANTE SORPRESINE, NON TEMETE!
ORA VI VOGLIO PROPRIO DEDICARE UN PO' DEL MIO TEMPO:
XAMIA=Tesoro della mia vita! Ma che ti devo dire? Nella vita reale ho già seguito il tuo consiglio ed il Bacia-Piselli di turno me lo sono già “accattato”!!! Sono veramente contenta di non aver deluso le tue aspettative con il precedente capitolo... In effetti è stato un po' un casino, ma penso di essermela cavata al meglio delle mie possibilità! In effetti non ho fatto altro che calarmi nei panni sia di Rei che di Hisashi e buttare su carta quello che immaginavo potessero provare o dire... É stato bellissimo, ora che ci penso! E poi la parte “semplice” è stata quella tra le due ragazze... ma quello lo sai già, perchè siamo proprio noi due! Comunque... Sono sempre più contenta di appassionarti e renderti fiera di me! Ricordati: HANA for President! E poi... Ci dispiace per il povero Akagi, ma se lui è un po' tardo che colpa ne abbiamo noi?! Nessuna! Sulla frase del secolo, poi, che dire? (mi riferisco al pluridecorato Ridi per me) Non è quello che ogni donna vorrebbe sentirsi dire? E allora... Sogniamo! Aspetto tue news su questo capitolo! I love you tesoro mio!
MISS_CHROMA= Ogni volta che leggo una tua recensione, inevitabilemnte finisco per commuovermi! Il mio ego esulta, nel leggere le tue belle parole! Mi fa estremamente piacere veder come gradisci il trattamento narrativo che riservo ai personaggi, sia nel serio (es. Rei e Mitsui) che nel comico (es. Rukawa ed Hana)! Volevo dirti una cosa, a proposito di quest'ultimo capitolo: sappi che ho tratto spunto dal tuo disegno, quando ho scritto le azioni di gioco! Mi sei stata di enorme aiuto! E per l'ennesima volta ti ringrazio con tutto il cuore! E che ne dici di questo Rukawa “rosicone”? Io lo trovo molto gnocco... Un vero figaccio, anche in un momento critico! Aspetto con ansia le tue impressioni! Baci enormi per la mia fantastica “maga del disegno”!!!
SERE4RURU= Ogni promessa è debito, cara la mia Sere!!! Ti avevo detto che il nostro Ru lo avrei ripreso in seguito... E così è stato... Certo, in questo capitolo l'ho messo un po' in difficoltà, ma devo dire che mi piace molto tirare fuori la sua parte “tignosa” ed agonistica! Credo che in questi momenti dia il massimo di sé e per questo sia ancora più figo! MA sappi una cosa: non è finita qui... Il nostro Kaede ha ancora una parte da recitare, in questa storia!Ma non voglio svelarti niente, perchè è una vera sorpresa... quindi ti consiglio di rimanere sintonizzata e... Leggere attentamente il prossimo capitolo! Un kiss enorme e tante grazie per il continuo supporto che mi dai!
SCORPY= Caraaaaa!!! Sei tornata!! Non vedevo l'ora! Spero che i tuoi esami di maturità siano andati più che bene! E spero anche che la lettura dei capitoli arretrati ti abbia gratificato dell'attesa e rilassato dalle fatiche dello studio! In effetti lo scorso capitolo è, finora, il più bello che io abbia scritto... C'è tanto sentimento... Spero davvero di essere riuscita a trasmetterne tutta la forza, ma da quello che mi dici, credo di aver fatto un buon lavoro! Posso dirti che, se avrai la pazienza di continuare a starmi dietro, il seguito di questa storia ti piacerà moltissimo (piccolo scoop solo per te: tra i protagonisti avremo un personaggio che a t piace in modo particolare... Ma qui mi fermo!). Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacio e... Buone vacanze!
AKA_Z= Ti ho sorpresa, vero? Scommetto che tutto ti saresti aspettata, fuorchè una storia così tragica... Però, pensandoci, non poteva essere altrimenti. Come spiegare, sennò, un attaccamento così morboso a quel cavolo di blocco? Doveva essere successo proprio qualcosa di terribile... Come ho detto anche a Xamia, è stato bello scrivere lo corso capitolo, perchè mi sono completamente calata nel mondo sia di Rei che di Hisashi, cercando di estrapolare il più possibile tutti i sentimenti e le reazioni, rendendole il più reali possibili. Credevi che li avei fatti baciare, eh? In effetti è stata una mia piccola cattiveria da autore... Ma, sai com'è? Mancano 4 capitoli, chissà cosa succederà da qui al capitolo 30?! Mi onora molto il fatto che ti abbia colpito a frase sugli occhi blu di Mitsui... Mi è uscita fuori in modo così naturalmente sentimentale che mi sono sconvolta da sola! Ti lascio immaginare! E, comunque: chisselo sarebbe mai aspettato il ruolo di Rukawa nella presa di coscienza di Mitsui?Devo dire la verità: secondo il mio POV ci stava davvero tutto! In fondo è il cinismo contro la passionalità... chi meglio di loro due possono incarnare queste peculiarità?! Era davvero una scelta obbligata, che a quanto pare ha fatto furore! E la cosa mi rende molto felice! Ero stra sicura che la scena finale ti sarebbe piaciuta... C'è tutto: la comicità (d'altro canto, Hanamichi è Hanamichi!), il sentimento (Ridi per me... vorrei innamorarmi un altro milione di volte!), e la suspance (cosa farà ora il nostro Gorillone?). Un'estimatrice e venerabile collega come te non poteva non apprezzare! E di questo capitolo, che mi dici? Certo, non è come il precedente, ma credo che non ci sia male! Siamo agli sgoccioli... Da ora in poi, tutto ci porterà verso una degna conclusione... O forse no?! Chissà... Ti mando il mio bacio più Puffolinoso, perchè altro non potrei fare, MVPuffolin! Al prox capitolo!
 
 
COME SEMPRE MANDO UN ABBRACCIO VIRTUALE AL MIO “GRILLINO IN VACANZA” SHASA. ASPETTANDO CON ANSIA DI RICEVERE LE SUE IMPRESSIONI QUANDO TORNERÁ... E SALUTO DI CUORE ANCHE LA GRANDIOSA KUJII13, CHE AL MOMENTO SIA UNA DELLE AUTRICI Più BRILLANTI DI TUTTO QUESTO SITO!!!
ORA, MIEI PICCOLI AFFEZIONATI PUFFOLINI... ME NE ANDRÓ A NINNA... E PRIMA DI DORMIRE MI SCERVELLERò PER PENSARE A QUALCOSA DI GALATTICO PER IL PROSSIMO CAPITOLO (LA TRAMA è Già PRONTA... DEVO SOLO BUTTARE GIù...).
AVVERTENZA... VI ANTICIPO Già DA ORA CHE IL RATING DEL PROSSIMO CAPITOLO SARà ALTO. NON DICO ROSSO, MA POCO CI MANCA!!
SCAPPO, CHE IL LETTO MI CHIAMA! E RICORDATE CHE IL GRANDE PUFFO VI AMA INCONDIZIONATAMENTE!
UN SALUTO “ASSONNATO!
 
   
 
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