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Autore: uffauffauffa    07/05/2014    3 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Esme stava preparando la valigia di Carlisle, mentre Jasper era riuscito a procurarli un biglietto aereo di andata e ritorno. Edward si era offerto di darli un passaggio fino all'aeroporto di Seattle.
 

In realtà era tutta una messa in scena per fregare il vampiro di guardia.
 

Rosalie era in un angolo della casa, non si fece coinvolgere nei preparativi.
 

"Emmett cos'ha Ros?"
 

"Non me lo vuole dire. E' così da quando hai avuto l'ultima visione."
 

"Ciao, sorellona. Allora che succede."
 

"Niente."
 

"Roos!!"
 

"Non è giusto. Perché i Volturi hanno dei figli. Perché loro si e io... noi no."
 

"Non lo so, ma la loro nascita è stata voluta da quel pazzo. Non c'è nulla di nat..."

"... aspetta Marcus e Didyme, hanno concepito Mike e dopo quel mostro lo ha modificato. Ma loro hanno concepito normalmente da vampiri..."
 

Rosalie guardò sua sorella.
 

"Forse anche tu ed Emmett avete qualche speranza."
 

"Tu credi?"
 

"Si, dovete solo darvi da fare di più."
 

Ros sgranò gli occhi per l'audacia della sorella. Se era mortale sarebbe di sicuro arrossita come un peperone. Certi argomenti non li toccava proprio, era molto riservata.
 

"Noi siamo pronti, augurateci buona fortuna ragazze."
 

La compagna di Emmett abbracciò forte Carlisle.
 

"Ok basta con le smancerie, sembra che nostro padre stia partendo per il fronte, non dobbiamo insospettire il Grande Fratello."
 

Risero tutti alla battuta di Emmett e questo contribuì a sciogliere un po' la tensione.
 

Mentre i ragazzi erano all'interno della casa, Edward e il dottor Cullen misero in moto l'auto. Esme sul ciglio della porta li salutava come una qualunque casalinga.
 

"Dove stanno andando?"
 

Il Volturo si era avvicinato alla donna.
 

"Mio marito ha un meeting, e mio figlio lo accompagna in aeroporto."
 

"E non fanno prima ad andare a piedi. E poi cos'è un meeting?"
 

"Il meeting è un raduno di persone, in questo caso di medici, e prende un comune mezzo di trasporto per non destare sospetti sui mortali. Dopotutto Aro non dice sempre che non dobbiamo dare nell'occhio?"

Il vampiro fece una smorfia.
 

"Quando tornano?"
 

"Mio figlio in giornata, mentre Carlisle tra qualche giorno."
 

"Mamma ci sono problemi?"
 

"No Jasper, va tutto bene."
 

Esme rientrò in casa.
 

"Nonna posso avvertire Jacob."
 

"Si, ma li farai una telefonata. Vai nello studio del nonno."
 

"Pronto."
 

"Sono Renesmee, devo parlare con Jacob."
 

"Ciao tesoro sono Emily, ci sono novità?"
 

"Non credo siano affari tuoi."
 

"Nessy, so che c'è l'hai con me e Sam per..."
 

"Non chiamarmi Nessy, solo Jake lo può fare."
 

"Tesoro..."
 

"Non sono il tuo tesoro."
 

"Credimi io voglio bene a Leah è come una sorella per me."
 

"Oh, ma davvero, ecco perché le hai chiesto di farti da damigella, ecco perché hai scelto il giorno del suo compleanno per sposarti... gran bel regalo hai fatto... sorella."
 

La piccola buttò giù il telefono.
 

"Hai parlato con..."
 

"No ha risposto l'oca."
 

"L'oca?"
 

"Mamma si riferisce a Emily. E' strano prima detestava Leah e le piaceva la cugina, adesso è il contrario. Chissà a cosa è dovuto questo cambiamento."
 

Rosalie osservò la nipotina salire le scale come una furia.
 

Era cambiata molto, non solo fisicamente.



 

Edward prese l'autostrada per raggiungere Seattle. Sperava di lasciare il padre a Port Angeles, ma dopo l'sms sul cellulare di Carlisle, fu costretto a cambiare meta.
 

La sua famiglia non sentiva più la presenza di uno dei Volturi nei dintorni di Forks e la moglie del dottor Cullen sospettò che li stesse seguendo.
 

"Credi che siano già arrivati in Finlandia?"
 

"Temo di si Edward, in fin dei conti è in Europa. E loro sono molto rapidi."



 

"E così questa è la Finlandia. Posto delizioso non trovate?"
 

"Maestro?"
 

"Si Jane?"
 

"Noi siamo affamati."
 

"Avete ragione, credo proprio che dovremmo fermarci in una città per rifocillarci un po', ma mi raccomando fate sparire i corpi. Devono credere che siano persone scomparse, ma non uccise..."

"... credo sia meglio mordere dei turisti..."

"... ci ritroveremo di nuovo quà..."

"... niente fermate supplementari, però, è chiaro?."
 

"Si maestro."
 

Il monito era rivolto soprattutto ai gemelli, essendo dei "bambini immortali", spesso perdevano tempo a guardare "cose" che piacevano a quelli della loro "età".
 

Tornarono dopo una mezzora, gli occhi erano ritornati di un bel rosso rubino.
 

"Rimettiamoci in marcia miei cari, voglio raggiungere la Lapponia il prima possibile."



 

"Allora?"
 

"La guardia non è ancora tornata. Dovrò entrare in aeroporto, se ci ha seguiti non avrà l'ardire di seguirmi oltre. Troppe persone e troppe tentazioni. Ora torna a casa, ma attento. Non farti vedere mentre scarichi la valigia."
 

"Si, buon viaggio."
 

Edward rientrò nel tardo pomeriggio.
 

"Allora com'è andata."
 

"Bene, non appena l'ho lasciato in aeroporto è partito subito. Ma ha paura crede che loro siano già arrivati. La Finlandia è in Europa e per loro è più facile raggiungerla..."

"... cos'ha Renesmee?"
 

"E' arrabbiata, voleva parlare con Jacob, ma ha risposto Emily."
 

"Ciao tesoro, davvero c'è l'hai così tanto con la moglie di Sam."
 

La bambina annuì.
 

"Perché?"
 

"Per quello che ha fatto a Leah, come è stata trattata."
 

"Guarda che non è così grave. Quella ragazza ha il brutto vizio di far sembrare le cose peggio di quello che sono."
 

"No, non è vero."
 

"Tesoro conosco abbastanza Leah."
 

"Io di più, lo toccata so cosa prova. So cosa provi tu."
 

"In che senso."
 

"So che ci sono molti lati del suo carattere che ti piacciono, la trovi cinica, ma anche coraggiosa. Ti piace l'affetto che prova per il fratello, il bene che li vuole. So che l'hai sempre trovata attraente..."
 

"Questo è vero, ciò non toglie che sia una testa calda. Troppo avventata e presuntuosa."
 

"Non è presuntuosa, è umile invece. Sai leggere i pensieri, ma non vai oltre."
 

Il vampiro guardò sbigottito sua figlia. Anche se era cresciuta e molto intelligente non si aspettava un discorso così, da grande.
 

"Come ti sei sentito, quando hai lasciato la mamma?"
 

"Non ho mai lasciato tua madre."
 

"Si che lo hai fatto. Quando la mamma ha compiuto 18 anni, ti sei allontanato da lei."
 

"L'ho fatto per il suo bene."
 

"E come ti sei sentito, lontano da lei?"
 

Edward abbassò lo sguardo.
 

"Male molto male, il pensiero di non rivederla, mi sentivo morire."
 

"Per Leah è la stessa cosa Edward."
 

Rosalie fece capolino nella stanza.
 

"Ma tu sei fortunato, Bella è con te e starete insieme per l'eternità. E avete una figlia..."

"... Leah non avrà mai un compagno per la vita, non avrà mai figli e quelli stupidi mutaforma la considerano inferiore proprio perché non può procreare..."

"... senza contare che il branco è maschilista duro. Non hanno mai accettato fino in fondo la presenza di un membro femminile. E lei deve lottare parecchio. Non è presuntuosa, solo stanca di vedere che non la considerano. Ora però ha una marcia in più, un potere, che loro non hanno."
 

"Wow Ros, da quando sei una sua amica?"
 

"Non lo sono, ma capisco il suo punto di vista, come lei capisce il mio."
 

"Discorsi da donne fratello, non cercare di capire. Oltre a venire da Venere, hanno un linguaggio tutto loro."
 

Emmett fece l'occhiolino a Rosalie e chiese a Edward di seguirlo.
 

"Che ne dici di far impazzire un po' quel cane da guardia?"
 

"Non credo che a Jacob piacerebbe."
 

"Non parlo di lui, ma del Volturo è tornato, però ora che ci penso..."
 

Uscirono ridacchiando tra di loro.
 

"Ma perché i ragazzi sono così superficiali."
 

"Tesoro è tutta questione di cranio. Quello femminile ha più spazio per il cervello."



 

"Il Sole è ancora alto, troppo alto. Per fortuna questa regione ha molti boschi e foreste."
 

"Maestro."
 

"Santiago, o finalmente che piacere rivederti. Hai fatto un ottimo lavoro. Presto ragazzo mio non vediamo l'ora di conoscerli di persona."
 

Un ringhio alle sue spalle lo vece voltare.
 

"Caius, non hai proferito parola per tutto il tempo. Credevo fossi morto."
 

"Non sei divertente Aro."
 

"Che peccato, speravo di esserlo."
 

"Prego maestro, da questa parte."
 

Camminarono a velocità vampiro per almeno una buona mezzora.
 

"Siamo arrivati."
 

"E questa è la loro casa."
 

"Jane, sicuramente si sono dovuti arrangiare. Ricorda che non hanno le nostre risorse."
 

Bussarono e sentirono una voce provenire dall'interno.
 

"Bene sono in casa..."

"... figli miei."

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Che ne pensate della foto? Guardate l'espressione di Aro. Credo sia perfetta. Non fate caso alle statuette dietro

  
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