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Autore: Bell_Black    07/05/2014    1 recensioni
dal testo
Sbucò fuori dal cuscino mostrandomi il viso invaso dai suoi ricci disordinati, mi guardò assonnato e lasciò cadere la testa sul cuscino stremato, sembrava reduce di una notte in bianco, nonostante avesse dormito tutto il pomeriggio.
«Piccolo panda, alzati dobbiamo uscire!»Gli sussurrai all’orecchio dandogli un piccolo bacio sulla spalla per farlo risvegliare un po’, ottenni l’effetto desiderato, mi sorrise dopo una giornata di serietà e si passò una mano sul viso.
«Non sono un piccolo panda – farfugliò con la voce impastata dal sonno – dove vuoi andare alle otto di sera, è tardi»Si lamentò il ragazzo girandosi sotto di me in modo da potermi guardare dritto in faccia, gli diedi un altro bacio, però sul petto sentendo un piccolo gemito da parte del mio fidanzato che mi fece sorridere.
«Non fare il vecchino, vestiti! Ti devo portare in un posto speciale, niente domande è una sorpresa»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno speciale

Mi dispiaceva veramente tanto per la situazione fra Liam e Paige, forse però il più colpito emotivamente dalla situazione era Harry, da quando Paige non sorrideva più nemmeno lui accennava ad essere sereno, mi irritava vederlo in quello stato.
Guardai fuori dalla finestra della camera, stava tramontando il sole e mi ero ripromesso di far sorridere Harry, di rivederlo felice, almeno per un giorno, solo per poter dire di aver tolto dei pensieri dalla mente del mio riccio, di avergli mostrato quanto valeva per me che lui non fosse triste.
Indossai la canotta bianca ed una giacca grigia sopra, doveva pur esserci qualcosa che potessi fare, Harry aveva già sofferto abbastanza, non poteva andare avanti così solo perché si preoccupava per Paige, mi dispiaceva anche a me, ma lui si stava coinvolgendo troppo emotivamente.
Mi venne un idea geniale, poco tempo prima, forse in giugno ero stato fuori New York, in un posto veramente stupendo, non troppo lontano da noi, ma che consideravo speciale, forse avrei potuto portare Harry con me per sollevargli il morale, ero sicuro gli avrebbe fatto piacere.
Uscii dalla camera illuminato, peggio di un pazzo e corsi come un razzo verso la camera di Harry, si era rintanato li dentro da due giorni, non aveva più voluto dormire con me nella mia camera, la cosa mi aveva leggermente disturbato, ma non se la sentiva, quindi non volevo sforzarlo.
Bussai leggermente alla porta e senza aspettare risposta aprii, Harry era sdraiato a pancia in giù sul letto, aveva addosso solo i boxer e nascondeva la testa sotto il cuscino, per essere ormai le otto faceva molto caldo e potevo capire perché si fosse spogliato... ma attirava in me pensieri poco casti.
Mi chiusi la porta alle spalle cercando di non fare rumore e mi avvicinai di sottecchi a lui, gli poggiai per prima cosa le mani sui fianchi e lentamente mi sdraiai su di lui sentendolo svegliarsi di colpo, forse avevo le mani un po’ fredde nonostante il caldo.
Sbucò fuori dal cuscino mostrandomi il viso invaso dai suoi ricci disordinati, mi guardò assonnato e lasciò cadere la testa sul cuscino stremato, sembrava reduce di una notte in bianco, nonostante avesse dormito tutto il pomeriggio.
«Piccolo panda, alzati dobbiamo uscire!»Gli sussurrai all’orecchio dandogli un piccolo bacio sulla spalla per farlo risvegliare un po’, ottenni l’effetto desiderato, mi sorrise dopo una giornata di serietà e si passò una mano sul viso.
«Non sono un piccolo panda – farfugliò con la voce impastata dal sonno – dove vuoi andare alle otto di sera, è tardi»Si lamentò il ragazzo girandosi sotto di me in modo da potermi guardare dritto in faccia, gli diedi un altro bacio, però sul petto sentendo un piccolo gemito da parte del mio fidanzato che mi fece sorridere.
«Non fare il vecchino, vestiti! Ti devo portare in un posto speciale, niente domande è una sorpresa»Sussurrai a pochi centimetri dal suo viso, gli occhi verdi del ragazzo si illuminarono, un sorriso spontaneo nacque ancora sul suo viso facendomi automaticamente stare bene.
Adoravo il suo sorriso, vederlo felice e sereno, avrei fatto di tutto per vederlo sempre in quelle condizioni, preso dalla felicità mi sporsi in avanti e colmai il vuoto che ci divideva con un bacio, lento e passionale, che ero riuscito a dare solo a lui in tutta la mia vita.
Lo tenni inchiodato al letto, lui mi stringeva a se mentre io lo baciavo con foga, sentendo ogni suo tocco come la cosa migliore, come se nulla potesse sostituirsi a quei momenti solo io e lui, mi lasciai trascinare dalla situazione, mi ritrovai senza maglietta sena che me ne accorgessi e Harry stava arrossendo, come sempre... era cosi tenero quando lo faceva.
«Hai detto che dovevamo uscire!»Balbettò imbarazzato mentre con una mano sfiorava ogni cicatrice che segnava il mio corpo, non mi piaceva quando lo faceva, significava che stava pensando ad esse come una colpa che non aveva.
Presi la sua mano e la portai al viso per baciarla, poco dopo mi chinai su di lui e gli diedi un bacio a stampo alzandomi in piedi, ancora in balia delle emozioni che mi faceva provare quel riccio.
«Pronto fra cinque minuti, ti aspetto giù»Gli comunicai uscendo dalla camera quasi di fretta per non saltargli addosso, era in ginocchio sul letto, con i boxer leggermente abbassati, stavo veramente facendo del mio meglio.
«Matt!»Mi fermò Harry mi girai di scatto verso di lui che mi lanciò la giacca e la canottiera in faccia, avevo così caldo da non essermi accorto di non averle prese, lo ringrazia velocemente ed uscii dalla camera soddisfatto, ero riuscito a convincerlo, questo significava che la serata poteva solo migliorare.
Andai verso le scale per scendere al piano inferiore, ma prima mi fermai alla porta di Paige, come presumevo era rannicchiata sul letto, con una coperta che gi aveva regalato Louis qualche anno prima, non sapevo come facesse a tenerla, io morivo di caldo.
Come al suo solito fissava la finestra, quando era ad Oxford Liam entrava in camera sua attraverso essa, forse sperava capitasse ancora, anche se sapevamo tutti non sarebbe successo, si erano lasciati e ne stavano soffrendo entrambi per ragioni non tanto diverse.
Entrai senza bussare e mi misi al suo fianco abbracciandola forte, lo facevo ogni sera, per farla stare meglio, non era molto ma non parlava con nessuno, da quando Louis l’aveva portata con la forza non aveva detto nulla, nemmeno sospirato, se piangeva, piangeva in silenzio e nessuno la sentiva, se ne accorgeva solo Louis e non capivo come.
Rimasi a coccolarla qualche minuto, non emise suoni, però a differenza delle altre volte mi strinse la mano, forse per confortarsi o forse solo perché voleva dimostrare che capiva i miei gesti affettivi, Harry urlò il mio nome dal fondo de corridoio, quindi diedi un bacio sulla fronte della ragazza e mi alzai in piedi per uscire.
«Riprenditi Paige, sono sicuro che anche lui se ne sta pentendo, non riuscite a stare separati»Doveva essere una rassicurazione, non ero sicuro l’avesse presa nel verso giusto, ma era una buona azione che mi sentivo di fare, nonostante non fosse chiara e limpida.
«Non lasciartelo scappare Matt, Harry è buono e farebbe di tutto per te»Esordii con voce rauca e forse rotta dal pianto, mi stupiva mi avesse parlato, ma l’argomento era prevedibile, amava la coppia formata da me e il riccio e sapeva quanto contavamo l’uno sull’altro.
«Lo so, lo stesso vale da parte mia per lui e non per girare il coltello nella piaga, ma tu e Liam ancora adesso fareste di tutto per proteggervi a vicenda»Uscii dalla stanza convinto delle mie parole, nonostante le delusioni Liam chiedeva di Paige e lei chiedeva di Liam, in caso gli fosse stato detto che uno dei due stava male, avrebbero dimenticato il litigio per potersi aiutare.
Arrivai al piano inferiore dove Harry si stava controllando allo specchio, sistemava i ricci uno per uno sulla testa controllando che non si fosse macchiato da qualche parte, sul divano c’erano Niall e Greta, ormai era al quinto mese da qualche giorno e Niall si agitava per nulla, mancavano quattro mesi alla nascita del loro bambino e lui stava già entrando in paranoia.
Erano una coppia strana ma che si completava, presi Harry per il passante dei pantaloni e lo trascinai fuori casa ripetendogli quanto era bello senza che si sistemasse, lui arrossì e mi abbracciò saltandomi sulla schiena, lo sistemai e lo portai in spalle fino alla moto, saltò giù con un piccolo balzo e prese quello che ormai era il suo casco, lo usava solo lui e non permettevo a nessun’altro di farlo.
«Dammi un indizio!»Mi pregò Harry appoggiando il casco sulla testa e facendomi gli occhi da cerbiatto, cercai di non guardarlo, sapevo di crollare quando lo faceva e mi limitai ad indossare il mio casco mettendo in moto.
«No, deve essere una sorpresa, sali sulla moto, ho impegnato un po’ di amici per fare in modo che fosse tutto perfetto»Mi lasciai sfuggire delle parole di troppo, non avrei dovuto, ma Harry sembrò più incuriosito di prima, si mise dietro di me e si tenne forte avvolgendo il mio busto con le sue braccia.
Feci un respiro profondo e accelerai diretto fuori New York, verso la sorpresa che avrebbe tirato su il morale di Harry per un po’, non ne potevo più di vederlo col muso lungo, sempre cupo e pieno di pensieri, saremmo stati solo io e lui sotto le stelle d’agosto.
Arrivammo in una mezz’ora, Harry sembrava essere in balia delle emozioni, non voleva staccarsi da me e teneva gli occhi chiusi e rilassati, sembrava quasi dormisse, spensi il motore, misi il cavalletto e tolsi il casco, risvegliando l’attenzione del riccio.
«Dove siamo?»Chiese un po’ stordito dal tempo passato sulla moto.
«Fuori New York, in un posto che mi ricorda casa, il campeggio e che voglio condividere solo con te Harry Edward Styles»Il ragazzo tolse il casco e vidi le sue guancie prendere un colorito più acceso, scese dalla moto e subito dopo lo feci anche io, lasciammo le cose in quel punto e presi Harry per la mano conducendolo verso un intreccio di rami che copriva la visuale sull’orizzonte.
Lasciai andare la sua mano e gli coprii gli occhi per non mostrargli subito la sorpresa, sentivo il rumore della brace, scoppiettii di sottofondo, come avevo chiesto!
Era tutto come l’avevo chiesto, un piccolo falò una cena presa dal ristorante cinese che piaceva tanto ad Harry, un posto comodo dove sdraiarsi e il silenzio, una vista sul lago spettacolare, gli sarebbe piaciuto, ne ero sicuro.
Tolsi le mani dai suoi occhi e lasciai che vedesse la mia sorpresa, non dissi nulla, lasciai che fosse lui a commentare, lo trascinai verso il cestino da picnic e lo feci sedere mentre il fuoco illuminava ciò che serviva.
«Matt, tutto questo è... mozzafiato»Sussurrò tenendomi la mano, speravo gli piacesse, vedergli quel sorriso spontaneo sul viso, mi faceva mancare un battito, la sorpresa che non si aspettava minimamente, aveva fatto colpo!
Si spostò sulle mie gambe avventatamente, non me lo aspettavo da lui,mi prese il viso senza dire nulla, non ebbe esitazioni e subito mi baciò, facendomi sbilanciare e cadere all’indietro, la cosa non mi dispiacque, le sue mani mi carezzavano il viso mentre il bacio si prolungava in qualcosa di più passionale, che non avrei fermato.
«Ti amo Matt, solo tu mi fai sentire speciale come ora, nessuno l’avrebbe mai fatto solo per me»Quasi piangeva, era in bilico fra il sorriso e le lacrime, non sapevo nemmeno cosa stessi provando, sapevo solo che lui era felice, quindi lo ero anche io.
«Harry fare questo ed altro per te, ti amo anche io, però devi promettermi che quando sarai triste verrai da me! Voglio avere la possibilità di curare le tue ferite»
«L’hai sempre fatto, non setti mai di prenderti cura di me, nonostante all’inizio non fossi un granché, sei sempre paziente, buono e gentile, ti svegli alle tre di notte per me, mi coccoli quando sono triste e mi hai detto che mi ami proprio mentre dovevo essere io a rassicurarti... non merito tutto questo»Una lacrime rigò il suo viso subito la feci svanire passando il pollice su di essa.
Lo presi per i fianchi e feci in modo che si invertissero le posizioni, il riccio si trovava sotto di me insicuro e triste, lo strinsi in un abbraccio e lo baciai, senza aspettare un suo consenso, non volevo provasse una cosa del genere, lui meritava anche di più di ciò che facevo.
«Non dire più una cosa del genere, Styles tu meriti qualsiasi cosa anche di più, perché sei il ragazzo più dolce che conosca e che ha sofferto troppo per essere così giovane, non pensare di non meritare questa piccolezza, perché volerei fino in cielo pur di renderti felice»Sorrise di nuovo e mi rubò un bacio, che non si concluse, rimasi su di lui per un tempo eterno, non avevamo orari nessuno ci avrebbe disturbato, eravamo solo noi, il lago e il nostro amore.
Passammo tutta la notte a baciarci, riuscii anche a farlo entrare in acqua, ci divertimmo così tanto, solo  quando non sentii più le dita dei piedi uscimmo fuori, avvolsi me ed Harry in una grande coperta e ci posizionammo per il resto della serata vicino a fuoco per asciugarci.
Avrei potuto fare di più, ma a mio parere anche in quel modo era perfetto, solo io e lui, i baci e gli abbracci, nulla di più, un piccolo amore solo nostro, che non sarebbe morto, avevo trovato la mia persona speciale e non l’avrei lasciata andare.

Hola
Spero vi piaccia questa nuova piccola Os, come sempre i Marry sono molto dolci, spero vi piacciano, anche perché nella prima c’era Liam in questa Paige, non ho molto da dire, spero solo che la coppia non vi stia sul culo perché io la amo e potrei scrivere ancora su di loro... non lo so.
Detto questo vi lascio con il link della vecchia Os Marry, con il link alla fan fiction The Fight e al trailer un bacio alla prossima.
  
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